Rinforzati i treni dei frontalieri tra Piemonte e Cantone Vallese

 Aumentano da quattro a sei i treni delle ore di punta gestiti da BLS a servizio dei lavoratori frontalieri tra il Verbano-Cusio-Ossola e il Cantone Vallese: da lunedì 6 aprile la linea Domodossola-Briga viene incrementata con un treno al mattino che parte da Domodossola alle 5:33 e arriva a Briga alle 6:10 e uno al pomeriggio che parte da Briga alle 17:53 e arriva a Domodossola alle 18:30. I due treni supplementari, in servizio dal lunedì al venerdì, vanno ad aggiungersi a quelli già esistenti con partenza da Domodossola al mattino alle 4:37, alle 5:58 e alle 6:58 e rientro da Briga alle 17:22, alle 18:22 e alle 0:22.

“Abbiamo implementato il servizio – rileva l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi – per venire incontro alle richieste emerse nei giorni scorsi. Abbiamo anche migliorato le misure di sicurezza per i passeggeri: i treni aggiunti hanno infatti una capacità di 343 posti ciascuno, così che nelle ore di punta del traffico frontaliero mattutino e serale abbiamo in totale 1.200 posti a sedere disponibili per una frequentazione media di 200/250 persone. In questo modo si possono rispettare più facilmente le distanze di sicurezza tra i passeggeri. Naturalmente vengono mantenute tutte le misure di igienizzazione e sanificazione quotidiane previste dalle norme anti Coronavirus”.




Corridoi europei, le proposte di Confindustria Lombardia e Confindustria Piemonte

Nell’interscambio Italia-Francia, l’intermodalità è relegata a una quota del tutto marginale, in netto contrasto con la situazione degli altri valichi alpini: 6,7% la quota modale ferrovia dei valichi con la Francia (Frejus-Ventimiglia) contro il 69,9% dei valichi con la Svizzera (Gottardo-Sempione) e il 29,7% con l’Austria (Brennero-Tarvisio).

Allo stesso tempo lo sviluppo di sistemi di trasporto e logistici sostenibili per l’ambiente e capaci di fornire alle imprese un servizio efficiente e di qualità per assecondarne la ripresa e supportare il mercato delle esportazioni/importazioni è quanto mai necessario. Il traffico merci tra Italia e Francia e con i Paesi limitrofi – Spagna, Belgio, Regno Unito – esiste ed è rilevante quanto a volumi attuali e a prospettive future ed è il secondo per importanza dopo quello con la Germania.

È ormai assodato che i limiti dell’attuale infrastruttura ferroviaria pregiudicano qualità e costi del servizio, rendendo poco appetibile il trasporto intermodale, mentre la nuova linea Torino-Lione, grazie alle caratteristiche peculiari dei corridoi TEN-T e a un notevole incremento delle tracce orario (dalle attuali 60 teoriche a 200 per il solo traffico merci) permetterà treni da 2.000ton, lunghezza 740m e sagoma P80-410 idonea per il trasporto di semirimorchi da 4,00m nonché una gestione ottimizzata delle circolazioni, rendendo competitivo il sistema ferroviario rispetto al tutto strada.

Da questi presupposti muove il gruppo di lavoro voluto dalle Confindustrie di Lombardia e Piemonte con Assologistica per proporre interventi, da qui alla data di attivazione del tunnel, mirati a rafforzare la competitività del trasporto ferroviario intermodale nelle relazioni Italia-Francia e porre già le condizioni per sfruttare al meglio la capacità della nuova linea quando sarà disponibile, nel 2030.

Le proposte:
Erogazione di un incentivo a sostegno del trasporto intermodale e trasbordato su ferro con le stesse caratteristiche del c.d. “Ferro-bonus”, ma con la peculiarità di applicarsi ai trasporti ferroviari che si svolgono sul transito in oggetto al fine di compensare i maggiori costi e oneri derivanti dall’inadeguatezza della linea e fino alla realizzazione del nuovo tunnel e relativo tracciato ferroviario;

Finanziamenti, anche attraverso il ricorso a fondi europei, per l’acquisto di locomotive interoperabili, tra l’Italia e la Francia, funzionali a ridurre i costi complessivi del trasporto e ridurre/ eliminare i disservizi derivanti dai perditempi correlati ai cambi di trazione. Gli investimenti in oggetto sono propedeutici alla piena funzionalità, all’atto dell’apertura, della nuova linea ferroviaria;

Finanziamenti di materiale rotabile, c.d. carri ultra bassi, in linea con la normativa europea sul rumore, per il trasporto di unità di carico, compresi semi-rimorchi che necessitano di particolari sagome in attesa della realizzazione della nuova linea. Essi permetterebbero sin da oggi l’acquisizione alla modalità ferroviaria della domanda di trasporto di molti clienti e sarebbero immediatamente utilizzabili, non necessitando di investimenti particolari per allestire nuovi terminali specializzati;

Finanziamenti, anche attraverso il ricorso a fondi europei, per la realizzazione dei nuovi terminali intermodali in previsione della nuova linea di valico. Si indicano le esigenze in Italia di Torino Orbassano, Novara, area di Milano (impianti di Milano Smistamento e Segrate); in Francia dell’area di Lione, Parigi.

Il Gruppo di lavoro indirizza inoltre ai Gestori dell’Infrastruttura Nazionali ed alle Imprese Ferroviarie alcuni suggerimenti di carattere gestionale che nell’immediato possono migliorare le condizioni di operatività e quindi la qualità del servizio e sono altresì propedeutici a un migliore avvio all’apertura della nuova linea:
Specializzare le tracce ferroviarie per i treni con merce pericolosa, considerata l’impossibilità di coesistenza di attraversamento nel tunnel con altri treni al fine di evitare ritardi;
Effettuare una pianificazione delle tracce dei treni integrata con l’operatività dei terminali di arrivo e partenza al fine di sfruttare meglio la capacità della linea ed eliminare i ritardi nella messa a disposizione della merce;
Effettuare un monitoraggio proattivo dell’andamento dei treni anche svolgendo attività coordinate con le sale di controllo delle IF e i terminali di arrivo e partenza, per migliorare la qualità del servizio con riduzione dei ritardi, migliorare le informazioni, gestire gli avvisi ai clienti finali. Per questa attività si può ipotizzare un ruolo attivo del Corridoio Ferroviario delle Merci Mediterraneo, attraverso la creazione di un Centro di Monitoraggio del Traffico, oggetto di un primo progetto Pilota quest’anno.
“L’emergenza Covid-19 ha evidenziato il ruolo strategico del trasporto ferroviario delle merci come driver insostituibile per l’approvvigionamento di beni delle diverse filiere produttive. Investire su infrastrutture e trasporti significa investire sulla competitività delle imprese e sull’attrattività del territorio. Partiamo da qui per rilanciare il Nord Ovest, cuore dell’Europa industriale e della grande manifattura europea. Porre le basi sin da oggi, attraverso una serie di proposte operative che sono state condivise,  per rendere  realmente competitivo il trasporto ferroviario merci tra Italia e Francia, proposte coerenti e propedeutiche  alla  realizzazione della Torino-Lione, è una responsabilità inderogabile che dimostra una visione di lungo periodo, necessaria a ricostruire e consolidare filiere europee, dopo che la pandemia ci dimostrato la fragilità delle reti lunghe delle forniture industriali” ha dichiarato Mario Castaldo, Presidente Gruppo Trasporti Assolombarda e rappresentante di Confindustria Lombardia nel gruppo di lavoro che ha realizzato il documento.
“Territorio e infrastrutture sono un binomio nodale per lo sviluppo e la crescita delle aziende – commenta Marco Gay Presidente di Confindustria Piemonte – per questo è essenziale perseguire con responsabilità e determinazione la strategia e visione italiana ed europea di una rete infrastrutturale ferroviaria moderna, che renda il nostro territorio e il nostro Paese accessibile, sostenibile e competitivo. Fin dall’avvio della politica TEN-T Europea, Confindustria Piemonte ha sostenuto l’importanza del trasporto su ferro e l’intermodalità. Ricordo anche le opere di sostegno ai territori, previste per legge e i cui contenuti sono stati definiti da e con i Sindaci dei Comuni interessati e evidenziate alla Ministra De Micheli, chiedendone, insieme alla Regione Piemonte, l’immediato finanziamento e avvio dei lavori. La nuova linea dovrà poi essere integrata, oltre che dal completamento degli interventi infrastrutturali previsti nel piano investimenti del Contratto Programma MIT-RFI, anche dalla conclusione di talune opere stradali ormai paradigmatiche di lungaggini burocratiche per le quali citiamo, a solo titolo di esempio, l’Asti Cuneo, incompleta da qualche decennio”.
“Dallo studio congiunto di Confindustrie di Lombardia e Piemonte con Assologistica emerge in modo lampante come gli interventi infrastrutturali relativi al collegamento ferroviario Torino-Lione non siano sono essenziali ma davvero non più prorogabili, in primis per l’economia del nord-ovest e quindi dell’Italia intera”, commenta infine Eugenio Muzio, Presidente della Commissione Trasporto Intermodale di Assologistica.




Coronavirus, spostamenti e autocertificazione: ecco come funziona

E’ previsto da questa mattina il monitoraggio nelle “aree a contenimento rafforzato”, tra le quali le province del Piemonte: Novara, Asti, Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli

Gli spostamenti potranno avvenire solo se motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare mediante autodichiarazione. 

La veridicità dell’autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli.

Un divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus.

La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità: pena prevista arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro) salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica).

I controlli sul rispetto delle limitazioni della mobilità avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti. Per quanto riguarda la rete autostradale e la viabilità principale, la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli acquisendo le prescritte autodichiarazioni. Analoghi servizi saranno svolti lungo la viabilità ordinaria anche dall’Arma dei carabinieri e dalle polizie municipali.

Per quanto concerne il trasporto ferroviario, la Polizia ferroviaria curerà, con la collaborazione del personale delle ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni al fine di consentire le verifiche speditive sullo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso apparecchi “termoscan”. Inoltre saranno attuati controlli sui viaggiatori acquisendo le autodichiarazioni.

Negli aeroporti delle aree dei territori “a contenimento rafforzato”, i passeggeri in partenza saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche della prescritta autocertificazione. Analoghi controlli verranno effettuati nei voli in arrivo nelle predette aree. Restano esclusi i passeggeri in transito.

Per i voli Schengen ed extra Schengen in partenza, le autocertificazioni saranno richieste unicamente per i residenti o domiciliati nei territori soggetti a limitazioni. Nei voli Schengen ed extra Schengen in arrivo, i passeggeri dovranno motivare lo scopo del viaggio all’atto dell’ingresso.

Analoghe controlli verranno adottati a Venezia per i passeggeri delle navi di crociera che non potranno sbarcare per visitare la città ma potranno transitare unicamente per rientrare nei luoghi di residenza o nei paesi di provenienza.

Per ulteriori informazioni vai alla direttiva del Ministero dell’Interno




CNA Piemonte: per il trasporto sicuro da un anno proponiamo soluzioni con l’aiuto dei privati

Col progetto Mobitaly, come ripetiamo dalla scorsa primavera si può attivare un affiancamento e un supporto al Trasporto Pubblico Locale con l’utilizzo le risorse del comparto dei bus turistici (ma in prospettiva anche NCC e taxi). Si tratta di un servizio immediatamente attivabile, per fornire servizi di trasporto flessibili e adattabili per motivi di lavoro, studio o turismo in ambiti circoscritti”, spiega il segretario della CNA Piemonte Delio Zanzottera.

La proposta è già stata esposta anche ai dirigenti dell’Agenzia alla Mobilità della Regione Piemonte, registrando riscontri positivi, ma senza un confronto continuativo, come sarebbe stato necessario.

“Si precisa che tale progetto – continua Zanzottera – non prevede l’utilizzo dei percorsi e l’uso delle fermate del trasporto pubblico locale, ma verrà gestito attraverso un servizio di piazzole dedicate per salita e discesa dei passeggeri, che verranno concentrati in appositi luoghi di raccolta.
Cuore di questo servizio è l’App “MobItaly”, una piattaforma per una mobilità collettiva on demand da parte degli utenti che intendono utilizzare mezzi sicuri per i propri spostamenti (meccanismo della prenotazione e servizio personalizzato)”.

Tale soluzione di mobilità collettiva ha tra gli obiettivi specifici:
– sviluppare una modalità di trasporto collettivo condiviso e controllato di utenti (sempre lo stesso gruppo sullo stesso autobus) a saturazione nella misura del 50% della capacità di carico del mezzo, assicurando nel contempo distanziamento sociale e mezzi sanificati;
– coadiuvare tutti i livelli istituzionali per una riapertura degli istituti scolastici di secondo grado con maggiori garanzie di sicurezza, ottenendo anche il risultato di tranquillizzare le famiglie;
– contribuire a ridurre la circolazione dei mezzi privati specie sulle strade cittadine, aiutando in questo modo a ridurre i tassi di inquinamento da emissioni;
– consentire ad un pubblico ampio di utenti (specialmente coloro che sono in difficoltà economica) di poter usufruire di un servizio di trasporto collettivo sicuro;
– utilizzare un parco mezzi green già in dotazione agli operatori del turismo.

Inoltre che l’utilizzo dell’App “MobItaly” può includere anche i mezzi in dotazione al TPL in un sistema integrato complessivo.
Tale progetto è stato promosso da imprenditori del settore bus turistici iscritti alla CNA e sostenuto dalla nostra organizzazione, che ne ha intuito le potenzialità e l’utilità sociale.

“È inutile sottolineare che si discute di una potenziale utenza con numeri enormi e che, per soddisfarla con tutte le garanzie di sicurezza, si deve necessariamente registrare una totale convergenza e collaborazione tra Istituzioni, parti sociali, imprese coinvolte nel TPL di linea e aziende con autobus a noleggio.  E ci preme peraltro sottolineare che il coinvolgimento degli autobus a noleggio risponde a una logica temporanea ed eccezionale, legata alla necessità di contrastare l’emergenza in atto”, conclude Zanzottera.

Un po’ di numeri

Il comparto del trasporto con autobus turistici conta sul territorio piemontese circa 220 aziende con un parco veicolare di quasi 1300 veicoli che, sommati all’attuale parco veicolare del TPL, potrebbero comunque non essere sufficienti per rispondere alle necessità del momento. Infatti in Piemonte, nell’anno scolastico 2018/2019, le classi degli istituti scolastici di II grado erano 7.907 per un totale di 175.526 alunni, di cui 3.910 con disabilità (fonte MIUR).

 

 




La Ministra De Micheli all’Assemblea nazionale di Confartigianato Trasporti: “L’Italia vi ringrazia”

La Ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli ha scelto l’Assemblea nazionale di Confartigianato Trasporti svoltasi lo scorso 19 dicembre in modalità on-line per dire “grazie” agli autotrasportatori italiani che non si sono mai fermati durante questi mesi di pandemia, presentando in anteprima il nuovo spot istituzionale del Ministero, in onda sulle reti Rai, con il quale esprime alle imprese dei trasporti e della logistica la gratitudine di tutto il Paese.

Presente all’assise anche Aldo Caranta, fossanese, rappresentante provinciale e regionale degli Autotrasportatori di Confartigianato, nonché vicepresidente nazionale per la categoria.
L’Assemblea di Confartigianato Trasporti, che è stata aperta dagli interventi del Presidente nazionale dell’Autotrasporto Amedeo Genedani e del neo eletto Presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli, è stata anche l’occasione per l’annuncio da parte della Ministra del finanziamento fino al 2031 del fondo dell’autotrasporto.
«Non lo toccherà nessuno» – ha detto De Micheli, assicurando che ci sono 240 milioni nel bilancio pubblico fino al 2031. La Ministra ha anche annunciato che dal Recovey Fund verranno attinte risorse per alimentare il fondo dedicato al rinnovo del parco veicolare dell’autotrasporto.

«Quest’anno, – commenta Caranta – il nostro settore ha confermato l’importanza del suo ruolo e ha dimostrato di essere un settore strategico. Quando non si poteva uscire di casa noi siamo stati quelli che hanno sostenuto un popolo e una nazione. Le nostre imprese devono essere sostenute. La Ministra De Micheli ha capito perfettamente il valore della nostra categoria e lo ha testimoniato con il pragmatismo e la concretezza della sua azione nei confronti delle nostre imprese».

«Il livello di insicurezza emerso – ha dichiarato la Ministra De Micheli durante l’assise – dovuto alla vetustà delle opere, oltre alla mancanza di manutenzione, ha reso necessario un nostro incisivo intervento anche se questo ha comportato disagi e qualche preoccupazione. I cantieri portano sicurezza, così’ come le dotazioni tecnologiche sulle quali dobbiamo investire. Oltre al nostro piano Italia Veloce, dove abbiamo investito 5,3 miliardi per la manutenzione delle strade, dei ponti, dei viadotti, il Ministero finanzierà, in parte con fondi ordinari, in parte con le risorse del Recovery, la dotazione tecnologica e il ricorso a dispositivi che consentano di dialogare con queste tecnologie, a garanzia della sicurezza degli autotrasportatori».

«Se da un lato – aggiunge ancora Caranta – apprezziamo il riconoscimento per il nostro settore, dall’altro, soprattutto in provincia di Cuneo, restano ancora tanti nodi che rallentano infrastrutture, imprese e territorio. Dalla Asti-Cuneo al Tenda bis, per non parlare del traforo Armo-Cantarana sulla statale 28 del Colle di Nava di cui fu costruito un pre tunnel nel 1990 e il traforo del Mercantour che avrebbe dovuto collegare attraverso il Monte Ciriegia in Valle Gesso l’Italia con la Francia, ma finora solo sulla carta».

«Sulla viabilità cuneese non si deve più tergiversare. – conclude Luca Crosetto, presidente territoriale di Confartigianato Cuneo, che recentemente si è confrontato su questi temi in un incontro on-line cui hanno partecipato Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte; Federico Borgna, presidente della Provincia di Cuneo e sindaco del capoluogo; Mauro Gola, presidente della Camera di commercio di Cuneo e di Confindustria Cuneo; Gianna Gancia, europarlamentare – È necessario costruire al più presto un progetto globale che contempli la realizzazione in tempi certi del completamento dell’autostrada AT-CN, del raddoppio del tunnel di Tenda e del rafforzamento dei collegamenti ferroviari verso Torino e la Costa Azzurra. La nostra è una terra dall’alto potenziale produttivo con un’imprenditorialità sana e laboriosa che merita di essere supportata da infrastrutture moderne ed efficienti».




Autostrade per la Liguria e autotrasporto. Code infinite, cantieri perenni, viabilità a singhiozzo e rallentamenti.

Le 6.403 imprese artigiane del trasporto del Piemonte rischiano di essere drasticamente penalizzate da una situazione logistica precaria con l’aumento dei costi del 20% rispetto ad una situazione di viabilità lineare.

Aldo Caranta (Presidente autotrasportatori di Confartigianato Piemonte): “I rallentamenti sulle autostrade A6, A10 e A26 sono significativi e gli interventi sulla messa in sicurezza infiniti, inevitabilmente fanno lievitare i costi delle imprese dell’autotrasporto. Chiediamo di annullare il pagamento dei pedaggi fino a quando l’autostrada tornerà ad avere una logistica accettabile”.

Code infinite, cantieri perenni, viabilità a singhiozzo e rallentamenti: è la fotografia della situazione che stanno vivendo gli autotrasportatori del Piemonte che imboccano l’autostrada per consegnare le merci in Liguria.

Molte imprese del trasporto del Piemonte devono percorrere le autostrade A6, A10 e A26 tra rallentamenti e strettoie subendo, per questa situazione di disagio, forti contraccolpi economici. Un sistema logistico traballante, che è sempre lo stesso da molti decenni e che rischia di penalizzare le imprese dell’autotrasporto del Piemonte che devono transitare in Liguria per lavoro.

Le 6.403 imprese artigiane del trasporto del Piemonte insieme agli oltre 15mila addetti rischiano di essere drasticamente penalizzate da una situazione logistica precaria con l’aumento dei costi del 20% rispetto ad una situazione di viabilità lineare.

“Senza collegamenti logistici funzionanti non è pensabile parlare di sviluppo o di ripresa economica. Voglio ricordare che la categoria, attraverso la prosecuzione dei servizi di trasporto essenziali come alimentari e farmaceutici, ci ha permesso di evitare il lockdown, ma ora rischia di essere penalizzata dai rallentamenti sull’autostrada e da una logistica non lineare”.

Questo il commento di Aldo Caranta, Presidente autotrasportatori di Confartigianato Piemonte.

“Si parla sempre di rendere prioritaria nell’agenda politica le infrastrutture che sono ormai fatiscenti – continua Caranta – ma siamo sempre al punto di partenza”.

“Se andiamo avanti in questo modo, rischiamo di essere nuovamente penalizzati anche nella fase della ripartenza – prosegue Caranta. Il costo dei pedaggi autostradali, rappresenta un’importante voce dei costi di gestione di una impresa di autotrasporto, dopo il personale e il carburante. Ma se i rallentamenti sono significativi e gli interventi sulla messa in sicurezza infiniti, inevitabilmente fanno lievitare i costi delle imprese dell’autotrasporto, penalizzandole economicamente. Se ad esempio un autotrasportatore deve fare 5 consegne in una giornata, con gli ingorghi sull’autostrada riuscirà a farne solo 3, e il personale deve essere comunque pagato anche per le consegne che non riesce a fare”.

“I concessionari autostradali dovrebbero aiutarci a superare questo momento di emergenza – conclude Caranta – Potrebbero, ad esempio, annullare il pagamento dei pedaggi fino a quando l’autostrada tornerà ad avere una logistica accettabile. Siamo di fronte a una situazione di viabilità molto problematica ma che va risolta al più presto. Bisogna fare in fretta e fare bene, altrimenti si andrà sempre incontro a situazioni di emergenza che, ormai, stanno diventando di routine.”




Trasporti, Avetta (PD): “Bene i 112 milioni dallo Stato per i nuovi bus”

“I 112 milioni destinati al rinnovo dei mezzi del trasporto pubblico locale sono un’importante notizia, un’iniezione di risorse su un settore strategico quale è quello della mobilità pubblica a sempre più basso impatto ambientale. Si tratta di risorse messe a disposizione dal Governo nazionale, provenienti da tre fondi (Sviluppo e coesione, Regioni Bacino Padano, Investimento Trasporti MIT) e dal Piano strategico nazionale per la mobilità sostenibile.

Ora è fondamentale che la Regione Piemonte si attivi affinché queste risorse vadano davvero a beneficio di tutti, da Torino alle sue aree extra urbane ed alle altre Province del Piemonte. Tutti i territori hanno diritto ad un servizio di trasporto pubblico efficiente e sempre meno inquinante. Torino stessa ne beneficerebbe, perché un trasporto pubblico e collettivo più confortevole ed efficiente ridurrebbe le auto private dei city-users in ingresso in città. Auspico che la Regione Piemonte si confronti con i gestori del Tpl e vigili in tal senso”. Lo afferma il Consigliere regionale Alberto AVETTA, portavoce PD in Commissione Trasporti, commentando l’approvazione da parte della Regione Piemonte del piano regionale degli investimenti nel Tpl.

 




Bonus treno da un millione e mezzo per i trasporti piemontesi

Ammonta ad oltre un milione e mezzo di euro il ‘bonus treno’ deliberato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore ai Trasporti Marco Gabusi. La copertura è assicurata dal bilancio regionale del 2020 ed è destinata a finanziare sconti e servizi per gli utenti piemontesi del servizio ferroviario di Trenitalia.

«Stiamo realizzando un percorso molto articolato – ha sottolineato l’assessore Gabusi – che intende migliorare sia l’offerta sia il servizio ferroviario di tutto il Piemonte. Si incardina in questo percorso l’individuazione di misure economiche a favore dei pendolari abbonati al servizio regionale e un piano di nuovi servizi rispetto agli anni passati. Abbiamo infatti impegnato le risorse nel bilancio regionale del 2020 non solo per confermare la Carta Tutto Treno e il Bonus Pendolari, ma anche per mitigare determinati disservizi e aggiungere servizi per la stagione estiva. Un tassello importante per far sentire il nostro impegno nei confronti degli utenti».

Numerose le diposizioni contenute nella delibera. A partire dalle risorse per finanziare per la Carta Tutto Treno per il 2020, per un ammontare di 500 mila euro. La Carta Tutto Treno, insieme all’abbonamento regionale, consente ai residenti in Piemonte di viaggiare in seconda classe su una relazione coincidente o compresa in quella dell’abbonamento, sui treni Frecciabianca (inclusi treni Italia-Svizzera in tratta interna), IC, ICN, senza dover pagare alcuna differenza di prezzo.

Individuate e destinate anche le risorse per il ‘Bonus Pendolari 2018’, a partire da fine febbraio 2020: 414 mila euro, a cui si sommano 286 mila euro già erogati in passato, per un importo complessivo di 700 mila euro, a copertura degli sconti applicati sulla vendita di abbonamenti mensili e plurimensili. Gli sconti sono differenziati a seconda della tariffa di partenza: 3% per gli abbonamenti Formula sia mensili sia annuali con zona Pin; 5% per gli abbonamenti Formula sia mensili sia annuali con zona e tratte, Regionali Trenitalia Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia, 10% per i mensili Piemonte Integrato e Regionali Trenitalia Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia e Regionale Piemonte con applicazione Sovraregionale Trenitalia.

Grazie alle risorse individuate di 575 mila euro partirà inoltre il nuovo progetto ‘Treni mare anno 2020’ per rinforzare il servizio per Savona e ponente Ligure nei fine settimana estivi. Viene anche introdotta la prenotazione obbligatoria sui treni storicamente molto affollati.

Come annunciato nelle scorse settimane è confermato anche il bonus una tantum per gli anni 2018 e 2019 per i pendolari del Chierese che utilizzano il Servizio Ferroviario Metropolitana SFM1, a titolo di rimborso per i disagi subiti in questi anni: i residenti e i lavoratori che utilizzano la tratta Torino-Chieri  possono infatti chiedere il rimborso una tantum pari ad un mese di abbonamento (circa 58 euro di media) da fine dicembre 2019 a fine febbraio 2020 esclusivamente alla stazione Torino Lingotto.

Sempre per la SFM1 gli utenti della tratta Torino-Rivarolo continuano ad ottenere il bonus, finché sono presenti i disservizi, che prevede una media di 5 euro al mese per gli abbonamenti mensili e lo sconto di 30 euro per il rinnovo degli annuali.

La delibera stabilisce inoltre che le eventuali risorse non utilizzate siano trasformate in un anticipo del finanziamento dei servizi minimi previsti per il 2020-21. La gestione delle iniziative, infine, viene lasciata all’Agenzia della Mobilità Piemontese sotto il controllo della Direzione competente.

 




Consiglio regionale: si valuta lo stop al distanziamento su bus e treni

Si lavora per lo stop al distanziamento sui bus e treni, se i passeggeri indossano la mascherina. È questa la richiesta che il Piemonte intende fare al Governo, ribadita oggi dall’assessore regionale Marco Gabusi rispondendo all’interrogazione di Domenico Rossi (Pd) sulla gestione del trasporto pubblico locale in Piemonte in vista del ritorno alla normalità post Coronavirus a partire dal ritorno delle ferie estive.

“Il tavolo predisposto è al lavoro per cercare di capire che cosa potrà accadere a settembre e in autunno. La speranza è che si decida di togliere l’obbligo di distanziamento anche sui bus e treni, così come fatto con i ristoranti dove sono stati ridotti i metri di distanza per i clienti. Naturalmente tutto dipenderà dall’andamento dei contagi. Rispetto allo scorso 4 maggio, siamo in una fase diversa: la metropolitana di Torino è al 45% di passeggeri, la ferrovia al 35-40%. Abbiamo già chiesto al Governo di eliminare il distanziamento a bordo perché pensiamo bastino le mascherine” ha detto Gabusi.

Per elaborare il piano di ritorno alla normalità di settembre, legato alle ripartenze del mondo scolastico e industriale, la Regione e l’Agenzia della mobilità piemontese hanno inviato in questi giorni una prima tranche di questionari ad aziende, associazioni di categorie e istituti scolastici.

L’obiettivo, come ha concluso l’esponente della Giunta, è elaborare un sistema di trasporto che risponda  alle esigenze degli enti ed utenti. A tal scopo sono anche stati aperti tavoli interdisciplinari.

 

Nel corso delle interrogazioni e interpellanze è stata fornita risposta anche agli atti ispettivi dei consiglieri Sean Sacco (M5s) sui servizi di Amag Mobilità nell’Alessandrino; e Alberto Avetta (Pd) sui disagi sulla linea ferroviaria Torino-Ivrea-Aosta, sulla crisi occupazionale alla LivaNova di Saluggia (Vc), sulla riattivazione dei tirocini e sul Piano Bul per ottenere la massima copertura della banda ultralarga.




Torino. Domani presidio lavoratori appalti ferroviari

Domani, mercoledì 17 giugno, dalle ore 10.30 alle ore 13.00, in piazza Castello a Torino, ci sarà un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti ferroviari del Piemonte, organizzato da FILT CGIL – FIT CISL – UILTRASPORTI – UGL FERROVIARI – FAST CONFSAL – ORSA Torino e Piemonte

 

I sindacati denunciano la mancata erogazione degli importi relativi alla cassa integrazione in deroga aperta nel mese di marzo, a livello nazionale, per l’emergenza Covid 19 e l’insostenibilità del perdurare di tale situazione. Oltre a ciò, si va a sommare la mancata erogazione della retribuzione dei mesi di novembre, dicembre e della tredicesima mensilità dovuta al fallimento del Consorzio Manital Idea.

 

Per i sindacati, come si legge nella lettera inviata al Prefetto, al Presidente della Regione e all’Assessore Regionale ai Trasporti e Viabilità (che trovate in allegato), “l’impegno assunto dal Presidente Cirio – che il 5 giugno scorso aveva dichiarato, al termine dell’incontro con il direttore regionale dell’Inps, che tutti i lavoratori devono ricevere la cassa integrazione in deroga entro il 21 giugno – debba riguardare anche le procedure di cassa integrazione aperte da aziende che hanno sede in territori diversi dal Piemonte, pur avendo occupati in Piemonte”.

 

Il presidio di mercoledì 17 giugno si terrà nel rispetto del distanziamento sociale.