Sono più che quadruplicate (+362%) le immatricolazioni di auto elettriche

Sono più che quadruplicate (+362%) le immatricolazioni di auto elettriche e ibride in Italia in appena cinque anni con un balzo del 37,6% negli ultimi dodici mesi.

E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop sui dati delle immatricolazioni in Italia in relazione al record di Tesla, il colosso delle auto elettriche di Elon Musk, che a Wall Street supera per la prima volta gli 80 miliardi di dollari di capitalizzazione, quasi quanto General Motors e Ford insieme.

Le immatricolazioni di auto ibride ed elettriche negli ultimi dodici mesi sono state quasi 127mila segnalando una sempre più decisa transizione verso una mobilità sostenibile sia nel trasporto domestico che in quello commerciale e nelle attività di servizi.

Ormai in diverse a gare d’appalto – sottolinea Uecoop – si prevedono punteggi aggiuntivi per chi usa mezzi di trasporto a basso impatto inquinante. Ma la nuova mobilità comporta investimenti che per una piccola azienda o per una famiglia possono essere difficili da affrontare – afferma Uecoop – per questo è necessario stanziare risorse per incentivare la transizione green.

Il freno principale ai mezzi ibridi ed elettrici – evidenzia Uecoop – è il loro maggior costo rispetto a quelli a benzina e diesel e per quelli totalmente elettrici un’ulteriore difficoltà è legata alla mancanza di un’estesa e capillare rete di colonnine di ricarica, un problema non indifferente – afferma Uecoop – se si usa il mezzo per fare consegne, trasportare persone o spostarsi con frequenza nello stesso giorno su tragitti più o meno lunghi. La transizione verso auto elettriche o ibride – evidenzia Uecoop – è un processo che deve essere progressivo e non traumatico soprattutto per bilanci di famiglie e imprese che ancora risentono – conclude Uecoop – degli effetti negativi della grande crisi di dieci anni fa.




Rc auto online: nel 2019 polizze online in lieve aumento rispetto al 2018

L’anno che sta per concludersi ha fatto registrare un minimo aumento (6% pari a 33 euro) dei costi assicurativi sostenuti dagli automobilisti che abbiano scelto di sottoscrivere una polizza online. L’ultimo studio SosTariffe ha stimato l’incremento del costo medio e della diffusione dell’Rc auto, considerando la tutela base e le principali garanzie accessorie

Assicurare la nostra auto online quest’anno ci è costato un po’ di più rispetto al precedente, anche se per fortuna nel 2020 potremo avvalerci della classe di merito RCA familiare, grazie al Decreto fiscale appena varato.

L’Osservatorio SosTariffe ha rilevato infatti nel 2019 un incremento minimo (+ 6%) del costo della polizza base RC auto sottoscritta sul web, il cui prezzo medio sale di 33 euro, a fronte del 2018.

Lo studio ha preso in esame oltre alla tutela base, anche le principali garanzie accessorie (dal soccorso stradale agli infortuni del conducente, passando per la Kasko e gli atti vandalici), facendo il punto sulle modifiche in termini di costi e diffusione nel corso dell’anno che volge al termine.

L’indagine, condotta a dicembre 2019, ha preso le mosse da dati ricavati dai preventivi RC auto richiesti al comparatore negli ultimi dodici mesi. Questi ultimi sono stati forniti da compagnie assicurative dirette, cioè attive soprattutto su internet.

Nel corso di un anno, dunque, il costo della polizza base è salito del 6%, crescendo di 33 euro. Se nel 2018 bastavano 556 euro in media per la garanzia di base, nel 2019 ne sono serviti invece 589.

Anche le voci accessorie hanno subito degli aumenti, seppur moderati. In ordine di rincari, risente dell’aumento maggiore il soccorso stradale (+ 25%). Il suo costo, infatti, è salito da una media di 20 a 25 euro. Per un totale di 5 euro in più, che nel complesso si fanno sentire.

Cresce un po’ meno la garanzia furto e incendio (+ 23%) che da una media di 91 euro arriva a pesare sul costo complessivo della polizza per 112 euro, pari a 21 euro in più.

Anche proteggere i cristalli nel 2019 ci è costato maggiormente (+20%): il costo medio di questa voce è schizzato infatti da 39 a 47 euro, con 8 euro di differenza.

Ha dovuto aggiungere 6 euro invece, chi si è assicurato contro gli infortuni del conducente, passando da spendere 37 a 43 euro (rincaro del 16%). L’aumento generale si ripercuote anche sulla garanzia che copre il veicolo da danni legati agli eventi naturali. In questo caso si registra un incremento di 7 euro, da 57 a 64 euro totali (pari al 13% in più).

Garanzie accessorie: gli incrementi minori

Quasi impercettibile la differenza di prezzo per la garanzia “tutela legale”, che passa da 16 a 17 euro (10% in più). La Kasko, in un anno è cresciuta solo del 5%. Ma in proporzione il suo costo si attesta su ben 25 euro in più, passando da una media di 496 agli attuali 520 euro. Irrisorio anche l’aumento della garanzia atti vandalici, che cresce da 92 a 94 euro (solo il 2% in più). Non risentono di alcun aumento invece, le voci animali selvatici (ferma a 25 euro annui) e auto di cortesia (ci costa in media sempre solo 5 euro).

Animali selvatici e soccorso stradale: le tutele più gettonate

Se invece ci concentriamo sotto il profilo della diffusione, quali sono le garanzie più richieste?

Nel corso dell’anno che sta per concludersi, è curioso notare, si è registrato un brusco aumento per la tutela nei confronti dei danni da animali selvatici. Questa voce della polizza ha subito infatti un aumento di diffusione pari addirittura all 88%. Si tratta di una garanzia gettonata soprattutto da chi vive in montagna o nei pressi di parchi naturali in cui è facile incontrare fauna autoctona, come cervi o cinghiali.

Sempre più sottoscritta anche la tutela Kasko (+ 63% di diffusione). Si tratta, com’è noto, di una polizza, che consente al contraente di ottenere in caso di sinistro un risarcimento del danno a prescindere dalla responsabilità. Anche se lui stesso causa un sinistro stradale.

Al terzo posto sul podio della maggiore diffusione troviamo il soccorso stradale (43% in più). La garanzia accessoria prevede, 24 ore su 24 in Italia e all’estero, il traino dell’auto fino all’officina più vicina nel caso in cui, in seguito a un sinistro stradale, non sia più utilizzabile. Mentre nel 2018 sceglievano di avvalersene soltanto il 29% degli automobilisti, quest’anno se ne sono avvalsi molti di più (41%). Tra le garanzie la cui diffusione è cresciuta meno nel corso dell’ultimo anno troviamo invece a pari merito atti vandalici e auto di cortesia (+ 37%), seguite da furto e incendio (più 31%) e infine infortuni del conducente (più 29 %).




Nuovi mutui in calo in Italia, ecco i dati dell’Osservatorio Experian

Nonostante il settore immobiliare sia in ripresa, e l’ammontare complessivo dei mutui, stando alle statistiche di ABI, sia in aumento, in Italia si registra un significativo rallentamento nel numero dei mutui erogati rispetto allo scorso anno: è questo il risultato dell’analisi condotta dall’Osservatorio Experian.

Lo studio, che ha preso in considerazione i dati relativi all’erogazione di nuovi mutui in Italia nel periodo primo semestre 2018 – primo semestre 2019, mette in luce una diminuzione in quasi tutte le fasce di età.

Ma vediamo più da vicino i risultati dell’analisi:

  • Nel primo semestre 2019 e rispetto al primo semestre 2018, è in calo l’erogazione dei mutui per quattro delle cinque categorie analizzate con una corrispondente diminuzione della media degli importi erogati superiore al 4%.
    • -24,15% per i Senior (fino al 1945)
    • -19,97% per i Baby Boomer (1945-1960)
    • -14,35% per la Generazione X (1960-1980)
    • -1,85 per la Generazione Y o Millennial (1981-1995).
    • Unico segno positivo per la Generazione Z (dal 1995), con un +18,97%. Scende tuttavia la media dell’importo concesso, da 94.874 a 81.858 euro.
  • La Lombardia, sul podio delle regioni con il maggior numero di mutui erogati seguita da Emilia-Romagna e Lazio, manifesta comunque un calo di erogazioni pari quasi al 6%.
  • Le regioni che registrano i cali maggiori sono il Trentino-Alto Adige (quasi il 30%), e il Friuli-Venezia Giulia e il Molise, entrambe attestate su un -20%.
  • Uomini e donne viaggiano paralleli, con un calo rispettivo del 10% e dell’11%.

I dati rilevati da Experian tracciano uno scenario di sostanziale riduzione dei nuovi mutui erogati in Italia, anche se il dato complessivo relativo allo stock attivo esistente continua a essere positivo, come confermano recenti rilevazioni di ABI.

“Anche se il mutuo resta uno strumento di primaria importanza, la tendenza che riscontriamo nell’erogazione di nuovi mutui in Italia è in sostanziale rallentamento rispetto allo scorso anno, in particolare per le categorie di persone con un’età più elevata,” sottolinea Carlo Gabardo, Head of Analytics di Experian. “Questo ultimo aspetto può dipendere dalla riduzione delle opportunità di investimento immobiliare per i segmenti più benestanti sommato al fatto che la categoria Senior ha tipicamente meno appeal creditizio, anche perché in media ha già acceso mutui per l’acquisto di proprietà immobiliari o altri beni. Allo stesso tempo, il segmento giovanile riscontra una crescita costante, proprio perché con l’età maturano sia la necessità di indipendenza che i requisiti redditizi e di stabilità sul lavoro, propedeutici alla richiesta di un mutuo.”

Lo studio analizza i nuovi mutui erogati nel primo semestre 2019 in relazione a quelli erogati nel primo semestre 2018, e si basa sui dati disponibili nel Sistema di Informazioni Creditizie gestito da Experian, che raccoglie oltre 80 milioni di posizioni creditizie.

Le analisi sono state realizzate su Ascend, l’innovativa piattaforma integrata di big data e analytics recentemente lanciata da Experian.