CCIAA Torino: Al via il progetto Futurae per lo sviluppo di nuove imprese migranti

Contribuire alla nascita e alla crescita di nuova imprenditoria migrante: questo l’obiettivo del progetto Futurae, ideato a livello nazionale e realizzato sul territorio dalla Camera di commercio di Torino.

 

 

Il progetto

Finanziato dal Fondo Nazionale Politiche Migratorie 2018 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Futurae è promosso da Unioncamere e realizzato da 18 Camere di commercio, tra cui quella di Torino. Si propone, attraverso un percorso di sostegno e accompagnamento finalizzato all’avvio di impresa, di realizzare le condizioni favorevoli alla creazione e allo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali costituite da migranti, contribuendo alla crescita occupazionale e supportando l’integrazione dei cittadini di paesi terzi regolarmente già presenti in Italia.

 

Chi può accedere

Possono partecipare al progetto persone con background migratorio, comprese le seconde generazioni, senza limiti di età, anche occupate, regolarmente presenti in Italia e motivate ad avviare un’attività imprenditoriale. I partecipanti selezionati riceveranno gratuitamente servizi qualificati di orientamento, formazione, assistenza e mentoring per acquisire le competenze tecniche necessarie per avviare con successo la propria impresa.

 

I servizi offerti

Il progetto Futurae propone agli aspiranti imprenditori un’ampia gamma di servizi gratuiti via via più specialistici.

 

Si parte da un colloquio informativo individuale e da un incontro di orientamento per capire i passi necessari per avviare un’impresa e le motivazioni e le competenze necessarie. A seguire, per sviluppare l’idea imprenditoriale e redigere un progetto concreto, è previsto un corso di formazione di 56 ore, tenuto fa esperti in business plan, indagini di mercato e marketing. Successivamente sono previsti incontri individuali, per un totale di 24 ore, per la valutazione del business plan, della sua sostenibilità e fattibilità economico-finanziaria. Al termine si propongono ulteriori incontri individuali per l’assistenza alla costituzione della neo impresa (procedure burocratiche, iter per costituire l’impresa, tempistiche di apertura, ecc). Infine, per i primi 6 mesi dalla costituzione, è previsto l’affiancamento di mentori che potranno suggerire strategie di crescita e canali di finanziamento.

Il prossimo 24 novembre è previsto un seminario webinar di orientamento per illustrare finalità e fasi del progetto e per proporre una riflessione guidata sul significato dell’essere imprenditore. Tutte le info su www.to.camcom.it/futurae

 

L’imprenditoria straniera sul territorio torinese

Torino si colloca terza fra le province italiane per numero di imprese straniere dopo Roma e Milano. A fine settembre 2020 nel torinese si contavano 27.615 imprese straniere, il 4,4% di quelle presenti sul territorio nazionale. Per la quasi totalità sono nate nel nuovo millennio (il 96%) e sono a partecipazione straniera esclusiva (il 96%). Quasi il 20% è costituito da imprese giovanili.

 

, le imprese straniere torinesi nei primi 9 mesi di quest’anno hanno registrato un aumento del +3,48% (mentre le altre imprese sono in calo, con un -0,40%). Nonostante il periodo di grande difficoltà, le imprese straniere crescono in tutti i settori, in particolare nei servizi alla persona (+8,9%) e alle imprese (+5,3%) oltre alle costruzioni (+4,4%), il primo settore per presenza di imprese straniere.

 

Al registro imprese della Camera di commercio di Torino sono registrate 37.431 posizioni imprenditoriali (cariche rivestite da persone nate all’estero), una testimonianza significativa della presenza straniera nel tessuto economico torinese. Anch’esse risultano in crescita, del +2,9% negli ultimi nove mesi e del +19,8% nell’ultimo decennio.

 

 

Le prime due nazionalità – romena (il 23,3% del totale) e marocchina (il 15,1%) – insieme a Cina e Albania, rappresentano oltre il 50% della presenza imprenditoriale di origine immigrata. Nei nove mesi del 2020 la presenza romena e marocchina sono cresciute rispettivamente del +2,2% e +1,2%.