Nel 2023 l’export italiano in valore risulta stazionario rispetto all’anno precedente, sintesi di dinamiche territoriali molto differenziate: l’aumento delle esportazioni appare marcato per il Sud (+16,8%) e più contenuto per il Nord-ovest (+2,7%), mentre si registra una flessione per il Nord-est (-1,0%) e il Centro (-3,4%) e una netta contrazione per le Isole (-21,0%).
A livello regionale il Piemonte risulta tra le realtà più dinamiche collocandosi, in termini di espansione delle vendite oltre confine, subito dopo Campania (+28,9%), Molise (+21,1%), Calabria (+20,9%) e Abruzzo (+13,6%) ed evidenziando una performance nettamente migliore rispetto a quella delle principali regioni esportatrici italiane.
Nel 2023 il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato sui 64,9 miliardi di euro, registrando una crescita del 9,1% rispetto al 2022.
Valutando le singole performance trimestrali, si rileva come alla crescita del 15,9% del periodo gennaio-marzo 2023 sia seguito un aumento delle vendite oltre confine di merci piemontesi del 13,2% nel II trimestre. Nel periodo luglio-settembre 2023 è stata evidenziata una battuta d’arresto (-1,1%), mentre nell’ultimo trimestre dell’anno le esportazioni piemontesi hanno ripreso a crescere (+8,8%).
Sul fronte delle importazioni, il 2023 ha registrato un’espansione del 8,5% rispetto all’anno precedente: il valore dell’import piemontese di merci è salito a 49,2 miliardi di euro.
Il saldo della bilancia commerciale, pari a 15,6 miliardi di euro, permane, dunque, di segno positivo, aumentando di circa 2,4 miliardi rispetto all’anno precedente, quando si attestava a 13,2 miliardi.
Il risultato positivo evidenziato dal Piemonte nel corso del 2022 è stato nettamente migliore rispetto a quello medio nazionale. Le esportazioni italiane hanno, infatti, registrato una sostanziale stazionarietà (0,0% rispetto all’anno precedente).
“Il dato di chiusura dell’export per l’anno 2023 se da un lato ci mostra un andamento straordinario della performance piemontese, con una crescita del +9,1% dovuta per lo più all’esportazioni di autoveicoli – testimoniando l’eccellenza e l’innovazione delle aziende piemontesi, che continuano a distinguersi a livello internazionale – dall’altro deve farci riflettere sul posizionamento della nostra regione e sul disequilibrio rispetto agli altri settori. Abbiamo sì superato la media italiana e i risultati dei nostri principali competitor (dalla Lombardia, al Veneto e all’Emilia Romagna), ma il nostro obiettivo è continuare a investire nelle tecnologiche e nei processi innovativi necessari per mantenere e rafforzare questa leadership, oltre che lavorare per sostenere tutti i settori dell’export, promuovendo la diversificazione dei mercati e consolidando partenariati strategici” ha commentato Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.
Tra le principali regioni esportatrici nel 2023 il Piemonte ha segnato il risultato migliore. La Lombardia ha evidenziato una debole crescita delle esportazioni (+0,6%), confermandosi però la prima regione per export a livello nazionale con una quota pari a 26,1%. Al secondo posto per incidenza sul totale italiano (13,6%) si colloca l’Emilia Romagna che ha mostrato un incremento dell’export del 1,1%. Terzo per peso (13,1%) il Veneto, invece, ha registrato un lievissimo calo (-0,3%) delle vendite oltre confine.
Grazie all’incremento evidenziato, il Piemonte si è confermato anche nel 2023 la quarta regione esportatrice con una quota del 10,4% delle esportazioni complessive nazionali, dato un punto superiore rispetto al 2022 (9,4%).
A differenza di quanto avvenuto nel 2021 e nel 2022, nel 2023 non tutti i principali settori export-oriented hanno vissuto una crescita delle vendite oltre confine.
I mezzi di trasporto si confermano il primo settore per l’export regionale, con una quota pari al 25,3% e registrano una crescita del 24,9% rispetto al 2022. Al secondo posto per vendite oltre confine si colloca il comparto meccanico: la variazione registrata si attesta al +7,0% sul 2022. L’alimentare, con oltre 8 miliardi di merci esportate nel 2023, occupa la terza posizione, evidenziando un incremento del 3,7% delle esportazioni. La chimica segna una sostanziale stabilità -0,3% e i metalli evidenziano una significativa flessione delle vendite all’estero (-12,6%). Il comparto tessile (+12,7%) realizza un aumento superiore a quello medio regionale, mentre la gomma/plastica registra un +7,3%.
Concentrando l’attenzione sul comparto dei mezzi di trasporto emerge come l’incremento evidenziato nel 2023 rispetto al 2022 sia stato particolarmente intenso per le automobili (+38,5%), i prodotti dell’aerospazio (+37,0%) e la nautica (+89,2%); crescite di intensità minore appartengo alla componentistica autoveicolare (+7,2%) e al ferro tranviario (+4,1%).
Analizzando le destinazioni delle vendite piemontesi all’estero, si osserva come il principale bacino di riferimento risulti – anche nel 2023 – l’Ue 27, verso cui è diretto 58,3% dell’export regionale, contro il 41,7% destinato ai mercati extra-Ue 27.
La performance dell’export piemontese verso i mercati comunitari è risultata particolarmente positiva (+12,4%) ed è stata frutto di crescite registrate verso tutti i principali Paesi.
La Francia, primo mercato per le esportazioni piemontesi con una quota del 15,1%, registra una crescita del 15,2%. Molto positiva anche la performance evidenziata verso il mercato tedesco, che pesa il 14% sulle esportazioni regionali e segna una crescita 2023/2022 del 9,3%. Il terzo mercato comunitario si conferma quello spagnolo con una quota del 5,6% ed un aumento degli acquisti di merci piemontesi del 17,2%.
Tra i principali mercati Ue 27, incrementi a doppia cifra caratterizzano anche l’export verso la Polonia (+21,3%), il Belgio (+12,4%), la Romania (+12,8%) e l’Irlanda (+22,6%).
Le vendite piemontesi dirette ai Paesi extra-Ue 27 hanno mostrato, nel corso del 2023, un trend lievemente inferiore rispetto a quello medio complessivo, registrando un aumento del 4,8% rispetto all’anno precedente.
Su questo risultato hanno influito positivamente le dinamiche evidenziate verso il mercato statunitense (+7,0%), primo mercato extra-Ue con una quota dell’8,7%, quello britannico (+1,7%) e il Kuwait (+44,7%), mentre hanno inciso negativamente i risultati verso il mercato svizzero, che ha segnato un calo del 22,2%, quello cinese (-11,9%) e quello turco (-1,2%).