Licenziato a maggioranza, nella seduta odierna della quinta Commissione in congiunta con la terza, il disegno di legge 87 “Assegnazione delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico”. Il provvedimento – dichiarato urgente – quindi è pronto per approdare in Aula per la discussione e votazione definitiva.
Nella seduta alla quale è intervenuto l’assessore regionale all’Ambiente ed energia, sono stati diversi gli emendamenti approvati e, tra questi, anche alcuni provenienti dall’opposizione, uno del gruppo Pd ed uno del gruppo M5s.
Il testo, che si compone di quasi una trentina di articoli, intende introdurre un innovativo meccanismo di apertura alla concorrenza a cui verrà sottoposta l’assegnazione delle grandi derivazioni idroelettriche.
In particolare, sarà possibile inserire nei bandi specifici criteri di individuazione della migliore offerta. Dopo il passaggio dal Demanio alle Regioni delle infrastrutture idroelettriche, la Regione Piemonte dovrà riassegnare 67 concessioni che storicamente erano in capo allo Stato, come primo passo verso la gestione autonoma di dighe e invasi utilizzati per la produzione di energia.
Saranno però soltanto le concessioni superiori a 3.000 kw quelle da riassegnare con bandi di evidenza pubblica. Undici di queste sono scadute e le procedure di assegnazione dovranno partire entro il 2022.