Confagricoltura: eccessiva la proliferazione di lupi in Piemonte. Servono monitoraggi e abbattimenti selettivi
L’aumento ormai incontrollato della popolazione di fauna selvatica e la diffusione dei lupi, in particolare nei territori montani e, più di recente, anche collinari e di pianura, crea problematiche significativi sia in termini di sicurezza delle persone, sia per quanto riguarda le attività agricole che ricoprono un ruolo essenziale per la tutela del territorio”.
Lo ha evidenziato oggi pomeriggio (11 febbraio) Confagricoltura all’audizione congiunta della terza e quinta commissione permanente del Consiglio regionale del Piemonte (ambiente e attività produttive), chiarendo che “gli allevatori chiedono la soluzione del problema del selvatici e in particolare del lupo perché vogliono vivere del loro lavoro e non vedere mandrie predate e aspettare rimborsi insufficienti ed erogati sistematicamente in ritardo”.
Negli ultimi anni sono diventati sempre più frequenti gli avvistamenti di lupi vicino ai centri abitati, situazione ancora più problematica per le cascine isolate.
“Si tratta – ha detto il direttore regionale di Confagricoltura Ercole Zuccaro intervenendo in audizione – di un fenomeno ancora sottovalutato dalle istituzioni”.
Le misure di contenimento finora messe in atto si sono dimostrate inefficaci. Oggi, in considerazione dell’aumento abnorme della pressione della fauna selvatica, occorre intervenire con gli abbattimenti selettivi e l’attività venatoria. A causa della pandemia, infatti, gli abbattimenti di selvatici per troppo tempo sono stati in parte interdetti e in parte limitati: nella prossima primavera, con le semine e la ripresa vegetativa delle piante, ci troveremo di fronte a una nuova e pericolosa emergenza, con danni incalcolabili alle colture. Occorre perciò intervenire con provvedimenti urgenti, motivati dall’eccezionale momento che stiamo vivendo, semplificando le procedure per gli abbattimenti controllati”.
Per Confagricoltura è anche necessario prendere in esame la situazione complessiva per evitare danni ancora più pesanti al territorio e alle attività turistiche. “La diffusione sempre più ampia di cani da guardiania per contrastare la diffusione dei lupi, con l’impiego di animali addestrati a difendere le greggi, sta diventando un problema per i turisti della montagna – ha sottolineato Ercole Zuccaro – che spesso non possono percorrere i sentieri in prossimità delle mandrie al pascolo per timore di essere attaccati da questi animali”.
Confagricoltura ha chiesto alla Regione di avviare un’attività di monitoraggio e censimento della presenza di lupi in Piemonte, per verificare in modo ufficiale le effettive presenze della specie sul territorio, oggi sottostimate.
“Dobbiamo fare di tutto perché i malgari continuino la loro attività sulle nostre montagne, per presidiare l’ambiente e prevenire il dissesto idrogeologico – ha concluso il direttore di Confagricoltura Piemonte – evitando che si disperda un patrimonio di straordinario valore: è una responsabilità enorme che dobbiamo assumerci tutti insieme, ciascuno per la propria parte”.