Confindustria e Regione Piemonte insieme nell’orientamento scuola-lavoro
Confindustria Piemonte ha condiviso con la Regione Piemonte il position paper “Prepararsi al futuro: orientamento scuola-lavoro e inclusione dei giovani al lavoro, life long learning” realizzato con le otto associazioni territoriali regionali di Confindustria.
Il documento propone misure e azioni per favorire l’evoluzione del contesto scolastico-formativo nell’arco della programmazione europea 2021-2027.
Particolare attenzione viene dedicata all’ingresso e alla permanenza nel mondo del lavoro, promuovendo la capacità di imparare ad apprendere in una logica di lifelong learning. L’auspicio è facilitare la gestione delle attività di formazione, orientamento e servizi al lavoro da parte degli operatori accreditati, insieme all’accesso da parte delle aziende e dei singoli cittadini. Questo anche tramite semplificazione e snellimento burocratici.
Una velocizzazione del processo, ancora più urgente dopo l’emergenza Covid-19 e in relazione ai cambiamenti sociali ed economici legati al web, alle nuove tecnologie 4.0 e alla crescente attenzione ai temi dell’economia circolare. Scuola e Formazione devono recuperare centralità, solo così si potranno ridurre i preoccupanti tassi di disoccupazione giovanile e il numero crescente di Neet in Italia, per ridurre l’attuale carenza di figure tecniche richieste dalle imprese.
L’Orientamento scuola-lavoro
Sono 120.000 gli studenti che ogni anno in Piemonte concludono la scuola secondaria di primo grado e più ai 200.000 quelli che terminano il secondo ciclo di istruzione. A loro, alle famiglie e ai docenti è necessario fornire un’azione strutturata di orientamento al lavoro, affinché siano più consapevoli nelle scelte scolastico-formative. L’orientamento dovrà quindi generare una percezione completa che incroci gli interessi ed attitudini degli studenti, fornendo ai docenti strumenti per costruire percorsi di valutazione correlabili al mondo del lavoro. Ciò dovrà avvenire tramite un piano di orientamento che delinei percorsi strutturati per definire quali e quante sono le figure più richieste dal mercato del lavoro.
La Scuola e il ruolo dei Docenti
La scuola post-pandemia, guardando all’evoluzione tecnologica e organizzativa, dovrà l’elaborare un modello formativo basato su una didattica collaborativa, che integri gli assi culturali con quelli tecnico-professionalizzanti. Un approccio duale necessario che integri conoscenza ed esperienza, generando le competenze richieste dal nuovo mercato del lavoro. Ciò darà vita a un dialogo più fluido che è obbligato per ogni attore del sistema educativo ed economico.
ITS e Lauree Professionalizzanti
Gli ITS formano tecnici e professionisti divenuti introvabili ma sempre più richiesti dalle imprese, perché indispensabili per ogni strategia. In Piemonte gli ITS hanno altissimi livelli di performance. In un decennio, infatti, si è dato vita a un progressivo incremento sia del numero di Fondazioni ITS (da 3 a 7) sia del numero dei percorsi (dai 4 iniziali agli attuali 35) con un numero totale di allievi coinvolti che è passato dai 120 allievi (nell’anno 2011) ai circa 1600 allievi attuali, compresi gli iscritti ai corsi appena approvati, e gli allievi iscritti nell’anno 2020 e al secondo anno. Il sistema confindustriale piemontese è presente in 5 ITS dei 7 piemontesi.
Affinché questa progressione continui, gli Its devono avere garantita una stabilità nei finanziamenti nel medio/lungo periodo per consentire strategie di sviluppo e consolidare le strutture. E’ altrettanto importante conservare la misurazione della loro efficacia per garantire che la flessibilità didattica non sia disgiunta dal conseguimento di risultati occupazionali. Lo snellimento della governance, pur con la garanzia dei controlli, rappresenta un altro importante tassello per la crescita, accanto alla infrastrutturazione di proprie sedi autonome dotate di laboratori e tecnologie all’avanguardia.
È necessario favorire, in coerenza con il disegno di legge in discussione in questi giorni, la possibilità che per gli Its di un’offerta formativa integrata di un 3° anno per permettere l’acquisizione di un titolo di studio del tutto analogo a quello Universitario tradizionale, in parallelo sono auspicati accordi con le Università per il completamento del riconoscimento dei crediti con il sistema delle lauree professionalizzanti.
La formazione in ingresso e degli occupati: le Academy
L’Academy risponde al fabbisogno formativo di una impresa, di un gruppo di imprese o di un territorio (filiera distrettuale) ed è un punto di accesso qualificato al mercato del lavoro, in grado di sviluppare nuove competenze coerenti con i fabbisogni delle imprese e valorizzare le competenze presenti in azienda. Sono circa 50.000 le persone che ogni anno partecipano in Piemonte a percorsi formativi. Circa la metà frequenta percorsi di formazione al lavoro (formazione iniziale e superiore), un quarto frequenta percorsi di formazione continua o in apprendistato, la restante parte segue percorsi di formazione permanente
Alcune imprese hanno investito ed attivato propri sistemi di Academy aziendali, le altre ritengono strategica la realizzazione di nuove Academy per far fronte alla crescente difficoltà di reperimento di personale tecnico qualificato. L’obiettivo è accelerare l’adeguamento delle competenze e facilitare l’applicazione di nuove tecnologie, anche attraverso metodologie formative innovative, quali micro-learning o sessioni formative in modalità in streaming/e-learning.
“Iniziamo a vedere i frutti di due anni confronto. Adesso si parte. In questo documento c’è una visione a 360 gradi e c’è la volontà di tradurla in strumenti funzionali. La collaborazione con Confindustria Piemonte è stata ed è fondamentale, nell’ambito di una politica che ascolta le reali necessità di un territorio con l’obiettivo di trasformarli in strumenti concreti. Sull’orientamento professionale abbiamo stanziato sette milioni di euro, non solo per il momento della scelta del nuovo ciclo scolastico, ma per garantire un accompagnamento lungo tutto l’anno scolastico e anche dopo, per indirizzare e aiutare i giovani. Bisogna stare però attenti a rendere ben chiari, le richieste e gli sbocchi reali. Abbiamo lavorato a snellire le procedure, con sportelli aperti sempre in grado di accogliere in modo non rigidi le esigenze dei lavoratori. L’obiettivo è continuare a lavorare insieme per mettere a terra le politiche” commenta l’Assessore all’Istruzione, Lavoro e Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario, Elena Chiorino.
Osserva Ermanno Rondi, delegato al Capitale Umano, del presidente di Confindustria Piemonte Marco Gay: “Appare evidente come la carenza di tecnici di cui lamentano le imprese da lungo tempo, sia legata a problemi strutturali e culturali del Paese. Sono convinto che una prima ed efficace risposta a questa criticità possa arrivare dall’impegno della Regione Piemonte per la costituzione delle Academy, per le quali è previsto a breve il primo bando sperimentale sui settori Automotive e Tessile. Non può inoltre che essere condiviso lo sforzo finanziario del PNRR di incentivare la crescita dei corsi ITS, uno strumento particolarmente efficace ed apprezzato dalle imprese, che garantisce ottimi risultati occupazionali, grazie alla coerenza tra il percorso formativo e lo sbocco occupazionale. Strategico il tema orientamento da impostare su un nuovo approccio verso giovani e famiglie, basato su tre cardini: consapevolezza delle proprie attitudini, esigenze occupazionali prospettiche dei vari ambiti ed infine i percorsi formativi più attinenti”.