Innovative bodycam in dotazione alla Polizia locale dei Comuni, aumento delle telecamere sul territorio, istituzione del Controllo di vicinato e azioni di inclusione sociale, per una spesa totale di 1 milione e 800 mila euro.
Questi i pilastri fondamentali del piano della Sicurezza integrata proposto dall’assessore Fabrizio Ricca con una delibera di Giunta e approvato a maggioranza oggi dall’Aula di Palazzo Lascaris. I coordinatori dei gruppi di Controllo di vicinato, dovranno essere auspicabilmente individuati tra i componenti delle forze dell’ordine competenti per territorio.
L’aspetto preponderante delle nuove norme – anche dal punto di vista finanziario – riguarda i sistemi di sicurezza integrata: soprattutto l’incremento della videosorveglianza sul territorio e la dotazione sperimentale di bodycam alla polizia locale degli otto capoluoghi di provincia. Il piano prevede anche l’istituzione del Controllo di vicinato con la partecipazione attiva dei cittadini nella prevenzione della criminalità sul territorio, in collaborazione con le forze dell’ordine.
Il piano prevede anche alcuni interventi di inclusione sociale: progetti contro la devianza e il disagio giovanile per il miglioramento delle zone degradate delle periferie delle città, che però sono stati ritenuti insufficienti da molti consiglieri di opposizione ripetutamente intervenuti nel corso della discussione.
Altri fondi sono previsti per pagare gli straordinari alla polizia locale in seguito all’emergenza Covid e per l’installazione di videocamere sui taxi e sui servizi di trasporto pubblico locale.
“Per il Piemonte abbiamo pensato a un piano serrato che traduca il concetto di ‘sicurezza’ in qualcosa di concreto e vivo – ha detto l’assessore Ricca -. Attraverso la formazione del personale, dandogli in dotazione strumenti tecnologici all’avanguardia ma anche ricorrendo, per la prima volta, a un piano di studio del fenomeno criminale, dei dati che lo caratterizzano e lo anticipano e delle ricerche che propongono strade all’avanguardia per combatterlo, siamo intenzionati a dare una svolta radicale all’approccio sul tema”.
“Il desiderio di sicurezza dei cittadini, la loro richiesta di non aver paura di uscire di casa la sera, di fare una passeggiata al parco è sempre più presente – ha aggiunto -. È un nostro dovere dare risposte che siano all’altezza delle loro richieste”.
Le opposizioni sono intervenute in particolare criticando la scarsità di risorse per la formazione professionale degli agenti (sono previsti 100 mila euro) e la mancanza di concrete misure che si riferiscano all’inclusione sociale, enunciata nel provvedimento di Giunta ma non specificata nelle sue azioni puntuali.
Per quanto riguarda il delicato argomento del Controllo di vicinato previsto nel piano, diversi esponenti dell’opposizione e anche parte della maggioranza hanno espresso perplessità sulla figura del Coordinatore che dovrebbe essere un esponente delle forze dell’ordine o comunque rapportarsi con loro nello svolgimento del suo compito. L’assessore ha assicurato che i Coordinatori lavoreranno in stretto collegamento con la Prefettura.
Con un emendamento di Paolo Bongiovanni (Fdi) è stato appunto inserito che “auspicabilmente” i coordinatori dovranno essere individuati tra i componenti delle forze dell’ordine, ma l’opposizione ha obiettato che tale formula non è vincolante.
L’assessore Ricca ha ricordato che il controllo di vicinato è disciplinato da norme nazionali e svolto comunque in stretta relazione con le autorità competenti e appunto la Prefettura e che la delibera piemontese richiama in toto tali norme statali.
Respinti gli emendamenti di opposizione.
Prima della votazione finale sul provvedimento, l’Assemblea ha approvato l’ordine del giorno collegato del primo firmatario Bongiovanni (Fdi), con emendamenti, per estendere il programma sperimentale della fornitura dei dispositivi di protezione agli agenti di polizia locale “Body Cam”. Il documento impegna il presidente e la Giunta regionale a estendere a tutti i Comuni piemontesi nel 2021 e 2022 il Programma sperimentale della fornitura dei dispositivi di protezione individuale agli agenti di polizia locale denominati “Body Cam” e il progetto sperimentale finalizzato a elevare i livelli di sicurezza dei titolari di licenze taxi contenuti nella deliberazione n.118, “Linee programmatiche di intervento e azioni prioritarie in materia di sicurezza integrata”, anche con richiesta di ulteriori fondi al Ministero dell’Interno qualora non disponibili nel bilancio regionale.