Consiglio regionale: “Sospendere Inail e Inps per i mesi di blocco”
I piccoli commercianti sono in gravissima difficoltà a causa del Covid, come l’incontro di oggi dimostra nuovamente: le giuste istanze che ci sono state rappresentate saranno portate al governo locale e a quello nazionale, perché ci sembrano di buon senso e percorribili”. Così il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia è intervenuto nel ricevere la delegazione di commercianti dell’Alto Canavese che a Palazzo Lascaris ha portato una proposta concreta.
Erano presenti all’incontro anche i consiglieri Mauro Fava, Alberto Preioni e Sara Zambaia (Lega).
“A nome dei nostri iscritti, ma anche di tutti i commercianti piemontesi – hanno detto i delegati – chiediamo che per i mesi di fermo delle nostre attività venga sospeso il versamento di Inps e Inail, sia perché non sono stati creati utili, sia perché quando le serrande sono abbassate non sono possibili gli infortuni sul lavoro per noi e per i nostri dipendenti obbligati a restare a casa”.
In alternativa, i commercianti chiedono che chi ha subito perdite superiori al 33 % nel corso dell’intero anno, abbia da Inps e da Inail un credito per i mesi di blocco, oppure che il 2020, una volta saldato quanto dovuto, possa essere raddoppiato in termini di mesi ai fini pensionistici, “perché lo sforzo di noi tutti nel cercare di lavorare sia in qualche modo premiato”.
“Le richieste dei commercianti sono legittime e sensate – sottolinea il presidente della Seconda commissione Fava -. Un governo che fosse vicino al mondo delle imprese con i fatti e non solo con vuote parole, dovrebbe cercare di venire incontro a chi ha sofferto duramente per gli effetti del doppio lockdown della scorsa primavera e dell’autunno. La protesta è partita da alcuni esercenti di Cuorgnè, ma ha avuto un grande successo e si sta estendendo a macchia d’olio in tutto il Piemonte. Sono sicuro che i nostri parlamentari porteranno avanti questa battaglia di buonsenso per esentare le attività commerciali dai versamenti Inps e Inail per i mesi di forzata chiusura”.