Coronavirus, il dibattito in Consiglio regionale
Richiesta al Governo di poteri straordinari per rilanciare l’economia piemontese; mantenere le misure di contenimento anche dopo il 3 aprile; garantire risorse a tutti per poter almeno fare la spesa.
Queste alcune delle priorità Illustrate oggi dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio nelle comunicazioni sull’emergenza Coronavirus in Consiglio regionale, nuovamente riunito in videoconferenza.
Agli interventi di Cirio e dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi, è seguito un lungo e articolato dibattito che ha coinvolto i rappresentanti di tutti i gruppi.
“Stiamo mettendo un impegno assoluto nell’affrontare l’emergenza – ha aggiunto Cirio – lo dimostra il numero dei letti di terapia intensiva: eravamo i penultimi in Italia come percentuale sugli abitanti, un retaggio storico della nostra sanità. Erano 287, adesso sono 565”.
Icardi ha riferito che “per i tamponi abbiamo 13 laboratori in grado di analizzarli, con una potenzialità di 4 mila al giorno: ma sono necessari i reagenti e la possibilità di riuscire a raccoglierli. Convocheremo i pazienti clinicamente guariti e in convalescenza per eseguire il test di conferma virologica della guarigione in ambulatori appositamente predisposti, per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori”.
Mauro Salizzoni (Pd) ha ricordato le informazioni internazionali sui test che si stanno effettuando, le app telefoniche per il controllo dei pazienti e gli scenari post isolamento. Oggi l’Italia fa 30mila test al giorno, bisogna dare priorità alle Rsa e agli operatori. Si faccia attenzione, ha detto Salizzoni, al colpo di coda dell’epidemia, previsto per fine estate. Le scuole dovrebbero riaprire tre settimane dopo la fine del contagio.
Marco Grimaldi (Luv) ha sottolineato la necessita di test per fermare il contagio. È importante, ha spiegato, capire se i posti di terapia intensiva verranno occupati nelle prossime ore, ma anche la disponibilità delle Ogr o del Maria Adelaide. Inoltre bisogna progettare l’attesa dal punto di vista economico.
L’assessore Matteo Marnati, ha spiegato come il Piemonte si stia attrezzando per produrre i reagenti. Nelle tre Università del Piemonte si sta lavorando alacremente. “Da lunedì potremmo avere la produzione di massa a prezzi molto più bassi di quelli che si trovano sul mercato. Se il virus dovesse mutare c’è uno studio informativo che riesce a sensibilizzare il test. Quando avremo i reagenti li forniremo ai laboratori che lo chiederanno. Riusciremo a farlo in autonomia. Domani ci sarà il test preliminare da lunedì inizia la produzione senza limiti.
Nel rispondere alle varie sollecitazioni, Icardi si è detto d’accordo con le considerazioni di Salizzoni e ha aggiunto che “il ritorno alla normalità dovrà tener conto del rischio che il virus riparta”.
Alberto Preioni (Lega) è intervenuto spiegando che contro il Coronavirus il Piemonte sta facendo tantissimo, “ma è lasciato da solo a causa di un governo debole e inadeguato. I materiali arrivano con il contagocce e di bassa qualità, come le mascherine. È necessaria anche una battaglia forte con l’Europa”.
Per Silvio Magliano (Moderati) è assurdo che oggi chi dona possa detrarre solo il 30 per cento delle somme. Bisognerebbe poter detrarre il 100 per cento, da un lato sarebbe giusto, dall’altro aiuterebbe le raccolte fondi che grazie alla generosità degli italiani già stanno andando bene. Bisogna poi abbassare l’Iva sulle mascherine dal 22 al 4 per cento”.
Maurizio Marrone (Fdi) ha fatto i complimenti al presidente e all’assessore per il raddoppio dei posti di terapia intensiva. Ha spiegato come sia importante seguire il modello coreano, con la predisposizione di molti tamponi e tracciatura degli asintomatici. In questo senso anche il Veneto è un esempio virtuoso. Ora anche il Piemonte può mettersi al passo: ogni giorno di ritardo nell’effettuare gli esami con tamponi è un giorno perso.
Francesca Frediani (M5s) ha chiarito come sia importante puntare sull’assistenza a domicilio per evitare che i malati peggiorino e carichino le strutture sanitarie. È anche fondamentale la comunicazione tra i vari soggetti: la piattaforma è molto positiva per chi vi accede, “ma trovo sbagliato che i medici di base ne siano esclusi”. Per il dopo emergenza, è impensabile tornare subito alla normalità che conoscevamo: dobbiamo pensare adesso a come cambiare la società
Paolo Ruzzula (Fi) ha chiarito che le risorse più importanti possono arrivare soltanto dal Governo: quelle della Regione sono insufficienti per risolvere la crisi che ci sarà, anche se si tratta di fondi consistenti. “Qualche errore inevitabilmente è stato fatto, dove si può ripensiamo quanto si sta realizzando e facciamo qualche doverosa riflessione per salvaguardare i servizi che abbiamo”.
L’assessore all’Istruzione Elena Chiorino ha riferito “la difficoltà, comune a tutte le Regioni, per non essere ancora riusciti a interloquire con ministro Azzolina nonostante numerose richieste. Non abbiamo linee guida chiare dal ministero e diventa difficile concordare e mettere in campo azioni che siano complementari con quelle del Ministero”.
L’assessore Fabrizio Ricca ha spiegato che il decreto salva italia non ha stanziato fondi per sport e forze ordine. La Giunta del Piemonte invece intende stanziare – e proporre al Consiglio di votare – 4 milioni per coprire i costi dell’amministrazione ordinaria delle società sportive e 500mila euro per pagare gli straordinari alle forze di pubblica sicurezza per il presidio del territorio
Mario Giaccone (Monviso) ha rilevato difficoltà di comunicazione tra maggioranza ed opposizione. “I fatti – ha spiegato – hanno dimostrato l’importanza della presenza dell’opposizione sul tema Coronavirus. Sull’utilizzo dei tamponi il nostro lavoro è stato utile, una critica costruttiva che è stata presa in considerazione”.