“Sono complessivamente 82.705 gli ingressi di lavoratori previsti dal nuovo Decreto flussi, di cui 44.000 per il lavoro stagionale e di questi 22.000 sono riservati alle Associazioni datoriali di categoria: una quota che sembra essere insufficiente per non rischiare di compromettere la raccolta e le lavorazioni essenziali di frutta e ortaggi”. Lo ha affermato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte commentando i risultati del clickday di ieri e facendo il punto sulla carenza di manodopera in agricoltura.
“Dall’analisi dell’annata agraria 2022, possiamo presumere che il contingente assegnato al settore primario in Piemonte non potrà soddisfare le richieste delle campagne: da 67 mila operai agricoli censiti nel 2021, di cui una significativa parte è rappresentata dagli stagionali, siamo passati ai quasi 81 mila necessari lo scorso anno e non si esclude un ulteriore incremento, in controtendenza rispetto al dato nazionale che vede diminuire gli occupati del settore primario” ha proseguito il presidente che ha espresso apprezzamento per la possibilità di programmare, in prospettiva triennale, le necessità di manodopera stagionale aumentando le quote d’ingresso legali per i lavoratori stranieri, e anche per le modalità di assunzione semplificate.
Tuttavia, Allasia evidenzia con altrettanta fermezza che mancheranno ancora lavoratori extracomunitari per le operazioni tardo primaverili ed estive e quindi l’insoddisfazione del territorio piemontese che fa delle eccellenze agroalimentari il fiore all’occhiello dell’economia regionale.
“In Regione sono presenti diversi prodotti di nicchia – ha concluso Allasia – che permettono alle aziende agricole di trovare spazio all’interno di economie redditizie e sostenibili: si pensi, quale esempio per tutti, la coltivazione dei piccoli frutti che negli ultimi anni ha interessato sempre più terreni e di conseguenza, un aumento della manodopera anche specializzata. È per questo motivo che necessitiamo di più operatori anche concentrati in particolari periodi dell’anno. Auspichiamo quindi che venga emanato al più presto un nuovo decreto flussi per integrare la quota di lavoratori da qui a ottobre e che venga mantenuta la formula del silenzio/assenso, secondo cui se in 30 giorni non c’è diniego da parte delle amministrazioni, la richiesta deve intendersi accolta”.