Il Governo è lento e noi rischiamo seriamente di fermarci. Il mondo dell’autotrasporto piemontese è sull’orlo della chiusura. I carburanti hanno raggiunto cifre record da non consentire alle imprese di muovere i mezzi senza andare in perdita.
Una situazione che deriva dalla crisi internazionale ma, probabilmente, anche da sacche di speculazione senza scrupoli.
Le compagnie petrolifere tagliano le forniture di oltre il 50% e, a catena, tutti gli utenti finali stanno subendo conseguenti e allarmanti ripercussioni.
“L’aumento dei costi colpisce non soltanto gli autotrasportatori che stanno iniziando ad avere difficoltà nella programmazione dei loro servizi, ma anche interi settori dell’economia che rischiano così di spegnersi ulteriormente. Le imprese di autotrasporto chiedono al Governo un maggiore, immediato ed incisivo sforzo per contenere le difficoltà e contribuire a rassicurare gli operatori del settore.
Il Governo deve attuare immediatamente misure emergenziali e straordinarie anche per evitare che iniziative spontanee si attuino in autonomia in alcune zone del Paese. Ma per scongiurare tutto ciò abbiamo bisogno di risposte immediate, concrete e precise. La FITA-CNA propone, oltre all’introduzione di un credito di imposta che compensi l’incremento del costo del carburante, di rendere effettivamente obbligatoria la norma sui costi minimi di sicurezza unitamente all’introduzione di importanti risorse che permettano alle imprese di non continuare a lavorare in perdita anche attuando deroghe a norme europee” spiega il responsabile regionale di FITA-CNA Piemonte Costantino Spataro.