Il coraggio che le donne dimostrano in tutti i ruoli che rivestono e in tutte le situazioni, anche le più drammatiche, è il filo conduttore delle iniziative che il Consiglio regionale promuove in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna che si celebra l’8 marzo.
“Le donne nei momenti di difficoltà hanno da sempre avuto uno straordinario coraggio per affermare sé stesse e nel compiere quel cammino di emancipazione per l’intero genere femminile. La loro tenacia e il loro coraggio hanno fatto la differenza nell’affrontare i soprusi e nel far sentire la propria voce nella difesa di quei diritti fondamentali per una giusta dignità umana. Anche nel dramma del conflitto che ha investito l’Ucraina, la loro vocazione a “costruttrici di pace” sarà determinante per far prevalere la giusta armonia e la reciproca comprensione tra gli individui”, dichiara Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale.
Proprio nell’anno in cui l’attività del Comitato regionale diritti umani e civili è incentrata sulla tutela dei diritti delle donne e sulle donne che sono in prima linea nella difesa dei diritti dei più deboli, il Comitato – insieme con la Consulta femminile regionale – organizza il convegno “La guerra delle donne”, che si terrà venerdì 11 marzo alle 10.30 nell’aula di Palazzo Lascaris. Un incontro voluto per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti violati ed esprimere vicinanza ideale alle donne che oggi stanno vivendo la situazione tragica della guerra – spesso sopportandone il peso maggiore, come sta accadendo ora in Ucraina.
A intervenire all’incontro in qualità di relatori saranno il console onorario dell’Ucraina, Dario Arrigotti, che racconterà storie di famiglie divise, di donne costrette a scappare e impegnate a sobbarcarsi l’onere di garantire sicurezza e sopravvivenza per sé e per i propri figli, Marie Jeanne Balagizi Sifa, coordinatrice del Forum delle donne africane italiane che affronterà il tema dello stupro quale violenza perpetrata durante i conflitti, e Ylenia Serra, garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, che approfondirà la problematica della tratta, specie quella di natura sessuale che coinvolge le minorenni straniere non accompagnate e gli strumenti, soffermandosi sul ruolo dei tutori, per l’accoglienza e il reinserimento sociale delle vittime. Per i saluti istituzionali interverranno: Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale, Sara Zambaia, consigliera regionale e vicepresidente del Comitato diritti umani e civili, Giampiero Leo, vicepresidente del Comitato diritti umani e civili, l’assessore regionale Chiara Caucino e la presidente della Consulta femminile regionale Ornella Toselli. A moderare il convegno sarà la giornalista Marita Ballesio.
Un appello a tutte le donne a “fare squadra”, a riscoprire il valore della solidarietà femminile, per abbattere pregiudizi, stereotipi e favorire il cambiamento in ogni ambito del vivere civile è poi il messaggio lanciato dalle consigliere e assessore del Consiglio regionale attraverso alcune brevi videoclip diffuse in Tv e sui social media. Una campagna di comunicazione che sotto l’hashtag #insiemefacciamoladifferenza intende promuovere la capacità delle donne di fare rete, parlando alla loro sensibilità e facilitando quindi azioni concrete per l’affermazione delle pari opportunità tra uomo e donna e la riduzione di eventuali diseguaglianze dovute all’appartenenza di genere.
Testimoni di coraggio sono state anche numerose donne del passato, nomi noti o sconosciuti, che si sono battute per un’ideale, che hanno soccorso chi combatteva per l’indipendenza e l’unità del proprio Paese. A queste donne è dedicata la pièce teatrale “Le sfacciate meretrici – Donne del Risorgimento Italiano”, scritta e diretta da Chiara Bonome, interpretata da Virginia Bonacini,Chiara Bonome, Andrea Carpiceci e Stefano Dilauro e organizzata dal Museo nazionale del Risorgimento italiano di Torino con il sostegno del Consiglio regionale. Lo spettacolo, che si terrà l’8 marzo alle 18.30 nell’Aula della Camera italiana, vuole essere un omaggio all’impegno di tutte le donne che hanno contributo all’Indipendenza e all’Unità italiana al pari degli uomini, attraverso il racconto di alcune delle loro storie così incredibili, eppure vere.