Il Consorzio sistemi informativi (Csi) Piemonte cambia la propria natura giuridica e passa da la personalità di diritto pubblico a ente di diritto privato in controllo pubblico, come stabilito dalla legge regionale 15/2020.
È la novità più rilevante del pacchetto di modifiche statutarie approvate dall’Aula e presentate dall’assessore all’Innovazione Matteo Marnati, che ha spiegato: “La delibera è stata firmata da me e dall’assessore alle Partecipate Fabrizio Ricca. Il percorso è già avviato, l’assemblea del Csi si è già riunita e avevo espresso parere favorevole con riserva. La modifica della natura giuridica è un atto necessario vista la nuova natura del consorzio. Inoltre alcune modifiche si sono rese indifferibili per adeguare lo statuto alle novità linguistiche in materia”.
Gli altri interventi riguardano infatti la qualifica del consorzio, che opererà in regime di house providing, e alcuni adeguamenti ai compiti e alla terminologia tecnica in materia di digitalizzazione della PA e innovazione.
Nonostante un accordo di massima sul merito, dalle opposizioni si sono levate critiche sul metodo che ha portato a queste modifiche statutarie.
Per Daniele Valle (Pd) “sia oggi sia in Commissione non abbiamo svolto la discussione che sarebbe servita. Il Csi sta acquisendo nuovi consorziati, sta seguendo progettualità importanti e la natura di in house ci conforta. Tuttavia il venir meno della natura pubblica, senza una discussione sulle prospettive industriali, non ci fa condividere totalmente questo provvedimento”. “L’emergenza sanitaria ha messo in luce il ruolo fondamentale di strumenti e infrastrutture digitali – ha spiegato Francesca Frediani (M5s) – il Csi ha competenze altissime e deve essere una risorsa per territorio e cittadini, dovremmo ragionare su una piattaforma regionale per la didattica a distanza. Sinora non c’è stata sufficiente discussione con sindacati e personale”.
“Siamo intervenuti con tantissimi odg sull’omnibus perché ci sembrava errato un adeguamento con un emendamento presentato in fretta di notte, senza discussione. Siamo felici che il Csi sia sopravvissuto a tentativi di privatizzazione immaginati sia dalla destra sia dalla sinistra”, ha concluso Marco Grimaldi (Luv).