Michele Ponso, imprenditore agricolo di Lagnasco (Cuneo), è stato eletto presidente della Federazione nazionale di prodotto della frutticoltura di Confagricoltura. Conduce un’azienda frutticola che si estende su 130 ettari di frutteti nelle province di Cuneo e Verona, dove vengono prodotti piccoli frutti (mirtilli, lamponi e kiwi berry), pesche, nettarine, susine, kiwi e mele.

Ha fondato la cooperativa Ponso Frutta di Saluzzo che si occupa della lavorazione, conservazione e commercializzazione della frutta prodotta da una ventina di aziende di Piemonte, Veneto e Calabria, con un fatturato complessivo annuo di oltre 12 milioni di euro. La cooperativa, a sua volta, fa parte dell’organizzazione di produttori (Op) Joinfruit, nata grazie al supporto di Confagricoltura Cuneo, che ha seguito tutto l’iter costitutivo fino al riconoscimento nel 2015 da parte della Regione Piemonte. Oggi l’Op conta 200 soci tra Piemonte, Veneto e Lazio.

 

“È per me un onore rappresentare le aziende frutticole di Confagricoltura operanti su tutto il territorio italiano”, dichiara Michele Ponso. “Lo considero un riconoscimento per la crescita di tutto il comparto frutta piemontese che negli anni ha saputo conquistarsi fette importanti di mercato con le sue eccellenze. Per valorizzare tutte le produzioni frutticole Made in Italy nel mondo occorre, tuttavia, che i territori regionali, da Nord a Sud, facciano squadra per affrontare uniti le tante problematiche comuni all’intero settore, rimuovendo gli ostacoli che ancora ci impediscono di competere come vorremmo sui mercati globali e di confrontarci ad armi pari con player sempre più esigenti”.

Nel rimarcare come il settore frutticolo generi un indotto importante in termini economici e coinvolga un elevato numero di addetti, oltre che numerose attività connesse in tutta Italia, Michele Ponso sottolinea che al settore occorrono anzitutto “nuovi mercati di sbocco, uno snellimento drastico della burocrazia, norme più funzionali sull’impiego di manodopera, andando ad armonizzarle con quelle degli altri Paesi europei, e un ripensamento complessivo di tutto il sistema delle assicurazioni sulle avversità atmosferiche, sempre più complesso e con pagamenti alle aziende in costante, inaccettabile ritardo”.

In Piemonte le aziende frutticole sono circa 8.000 per una superficie coltivata di circa 18.500 ettari. Il comparto genera un fatturato di oltre 500 milioni di euro su un totale nazionale di 4 miliardi.

La maggior parte della frutticoltura (60%) si concentra nel Cuneese dove l’area del Saluzzese, fino alla pianura tra Savigliano, Fossano e Cuneo, accoglie oltre i due terzi delle superfici regionali coltivate a fruttiferi.

Negli ultimi anni ha guadagnato parecchi ettari (un migliaio circa) la coltivazione del melo, che si attesta a circa 5.600 ettari, quasi completamente a scapito di pesche e nettarine, coltivate in circa 2.800 ettari. Sono poco più di 2.600 gli ettari coltivati ad actinidia. Interessi in crescita per piccoli frutti, pero e castagno, mentre un vero e proprio boom ha riguardato negli ultimi anni gli impianti di nocciole, ad oggi cresciuti fino a coprire una superficie di 15.000 ettari.

Il comparto “frutta fresca” è particolarmente significativo nell’export della provincia di Cuneo, in quanto pesa in misura del 10,3% del valore complessivo delle esportazioni agricole, mentre a livello regionale il peso di tale comparto è pari al 5,86%.

 

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