Il nuovo Codice dei contratti pubblici: semplificazione e digitalizzazione le chiavi del nuovo strumento
Imprenditori e stazioni appaltanti si sono confrontati sull’applicazione del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36 in GU n. 77 del 31-3-2023 – Suppl. Ordinario n. 12) in vigore dal 1° luglio 2023 che riorganizza sistematicamente la materia, estende la digitalizzazione all’intero ciclo di vita dell’appalto, abbandona le linee guida Anac e realizza una delle milestones previste dalla normativa sul PNRR.
Il nuovo Codice si muove in una logica di semplificazione ed in tal senso estende la possibilità di esperire procedure negoziate fino alla soglia europea.
È dunque essenziale che siano garantite la pubblicità e la trasparenza delle risultanze delle aggiudicazioni, rendendo accessibile a tutti gli operatori economici l’elenco delle imprese invitate (ammesse ed escluse), oltre alle offerte pervenute con i rispettivi ribassi.
Nei prossimi mesi sarà necessario verificare come i principi previsti dal Codice verranno effettivamente attuati.
“Il Codice dei Contratti va sicuramente nel senso della semplificazione della digitalizzazione: non possiamo che esserne contenti – dichiara il presidente ANCE Torino Antonio Mattio -. Le imprese associate in questo momento ci chiedono però chiarimenti sulle procedure, sappiamo che i primi tempi sarà importante confrontarsi e occasioni come quella di oggi ci permettono di offrire strumenti per destreggiarsi tra le novità. Tra gli aspetti positivi del Codice, una serie di principi importanti, tra i quali quello della fiducia e del diritto alla rinegoziazione contrattuale. La norma ripristina inoltre un istituto che da vent’anni non esisteva più, quella della revisione prezzi e introduce l’obbligo di qualificazione delle stazioni appaltanti: sono tutti segnali di apertura e di miglioramento.”
“L’Unione Industriali Torino è in prima fila – commenta il presidente Giorgio Marsiaj – per aiutare le nostre imprese a comprendere e ad affrontare l’impianto normativo del nuovo Codice dei Contratti Pubblici. Esso risulta sotto molti aspetti estremamente diverso dal precedente e sancisce una novità di tutto rilievo: una maggiore responsabilizzazione della pubblica amministrazione, sulla base di principi iniziali forti come la buona fede e la fiducia reciproca tra le parti.”
Tra le richieste emerge la necessità di un regolamento ad hoc per i lavori, agile e di facile applicazione, e vanno eliminate le cause di esclusione che non siano ancorate a provvedimenti definitivi.
Il registro delle piattaforme elettroniche previsto dal Codice va reso inoltre accessibile agli operatori economici, così come l’Anagrafe Unica delle Stazioni appaltanti, esistente presso l’ANAC: solo così l’operatore economico potrà conoscere i propri committenti e le piattaforme da questi utilizzate.