Il Piemonte punterà sulla ricerca sanitaria
La ricerca sanitaria avrà un corridoio facilitato tra gli investimenti con i fondi europei nella nostra regione. Lo ha spiegato l’assessore alla Ricerca e Innovazione, intervenendo in sesta Commissione per illustrare gli obiettivi nelle sue materie previsti dal Defr 2021-23.
L’assessore ha ricordato che la crisi sanitaria ed economica causata dalla pandemia, ha fortemente condizionato anche le strategie di intervento regionali attuate con i Fondi Strutturali. Dopo le modifiche ai regolamenti Ue 1301/2013 e 1303/2013, sulla priorità di investimento, viene prevista la possibilità di “promuovere gli investimenti necessari a rafforzare la capacità di risposta alle crisi dei servizi sanitari”. Tale ampliamento consentirà, modificando il Por-Fesr, di sostenere spese connesse all’emergenza sanitaria.
Dieci milioni di euro, previsti dal bando Infra-P a sostegno della ricerca, saranno dedicati a progetti di ricerca specifici sul Covid, con un finanziamento minimo di 250 mila euro a progetto: si tratta di fondi già rimodulati ma fermi in attesa delle necessarie autorizzazioni ministeriali e di cui saranno beneficiari gli atenei piemontesi.
L’assessore ha anche precisato che i 60 milioni del Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) previsti nell’ambito della programmazione 2014-2020 e destinati alle Città della Salute di Torino e Novara per progetti di ricerca e per attrarre sul territorio piemontese aziende farmaceutiche estere, potranno essere spesi entro il 2021.
Tra gli obiettivi generali illustrati dall’assessore, anche quelli di incrementare le collaborazioni tra imprese per lo sviluppo di attività di ricerca e innovazione, potenziare il trasferimento tecnologico tra imprese e organismi di ricerca, promuovere investimenti per rafforzare la capacità di risposta alla crisi dei servizi sanitari. Inoltre, aumentare il numero di enti serviti da Regione Piemonte in qualità di intermediario tecnologico sui pagamenti e diffondere il patrimonio informativo del sistema pubblico territoriale attraverso la “smart data platform” per lo sviluppo di una nuova cultura della fruibilità dei dati.
Il M5s ha chiesto se siano previsti finanziamenti per la promozione di metodi sostitutivi alla sperimentazione animale, per favorire la connettività delle scuole e per coinvolgere i centri di recupero della fauna selvatica in attività di ricerca. In particolare, sui fondi destinati alla scuola per la connettività, l’assessore ha spiegato che non sono arrivati dal Governo i 32 milioni di trasferimenti previsti e che sarà dunque difficile intervenire in tal senso.
L’esame del Defr proseguirà in Commissione la prossima settimana con l’illustrazione del documento in tema di istruzione e diritto allo studio universitario.
In una congiunta Terza e Sesta è stato invece stabilito di affrontare l’esame dei nodi tecnici delle proposte di legge n. 66 e n. 72 per la modifica della legge regionale 2/2009 (“Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina dell’attività di volo in zone di montagna”) in un gruppo di lavoro che si terrà la prossima settimana.