In Piemonte allarme suicidi di giovani
Si tratta di un problema sempre più grave a Torino e in Piemonte. Per l’Organizzazione mondiale della Sanità il suicidio rappresenta la seconda causa di morte degli adolescenti dopo gli incidenti stradali. Eppure continua a rimanere un argomento tabù e non esistono strumenti di prevenzione”.
Lo ha denunciato la presidente dell’Associazione La tazza blu Rocchina Stoppelli, intervenuta questa mattina con Lucia Gallone all’audizione sul tema in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.
Nel corso dell’incontro, richiesto dal capogruppo dei Moderati Silvio Magliano, Stoppelli e Gallone, madri di adolescenti che si sono tolti la vita, hanno raccontato che l’associazione nasce nel 2019 con l’intenzione di aiutare le giovani possibili vittime a “decifrare” ciò che provano nel proprio animo e a “trovare le parole” per chiedere aiuto e a prevenire possibili tragedie.
“A questo proposito – hanno annunciato – a gennaio prenderà il via nelle scuole il progetto ‘Teen-Aid’, intervento di sostegno psicoeducativo gratuito, che coinvolge le Asl To1 e To2 e privati, per sostenere le istituzioni scolastiche ad affrontare l’evento del suicidio di un alunno. Ma è necessario prevedere interventi di prevenzione come si fa per le tossicodipendenze, l’anoressia e il cyberbullismo”.
“Bisogna poi – hanno aggiunto – far sì che le Asl offrano sostegno a chi rimane, a chi subisce tali perdite, perché non tutti hanno la possibilità di ricorrere ai privati”.
Sono intervenuti, per richieste di chiarimenti, Marco Grimaldi (Luv), Sarah Disabato, Francesca Frediani (M5s) e Domenico Rossi (Pd).
Al termine dell’audizione il presidente Stecco si è dichiarato disponibile, a nome della Commissione, a sondare la disponibilità dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea e degli Assessorati competenti della Giunta regionale per approfondire il tema e valutare quali azioni potrebbero essere messe in atto.
Con il sì di Lega, Fi, Fdi, Pd, Moderati e Monviso (M5s e Luv non hanno partecipato al voto), la Commissione ha anche espresso parere preventivo favorevole sulla proposta della Giunta regionale per aggiornare le linee d’indirizzo per l’esercizio delle funzioni e le attività relative ad autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture socio-sanitarie, socio-assistenziali e socio-educative.
“Si tratta – ha spiegato l’assessore al Welfare Chiara Caucino – di una vera e propria riforma che interesserà circa 80 mila persone e 2,8 mila presìdi tra strutture socio-sanitarie, socio-assistenziali e socio-educative”.
“La vigilanza – ha spiegato tra l’altro l’assessore – sarà individuata come struttura semplice a sé stante, dotata di personale assegnato a titolo esclusivo. Inoltre, dovrà essere predisposto un Piano annuale che preveda almeno un controllo ordinario per ogni struttura e sarà compito della Direzione regionale stabilire per ciascuna vigilanza il numero di sopralluoghi da effettuare fuori dalla propria area di competenza, l’elenco e, a rotazione, il territorio da vigilare”.
Sono intervenuti, per richieste di chiarificazioni, i consiglieri Monica Canalis, Domenico Rossi (Pd), Silvio Magliano (Moderati) e Marco Grimaldi (Luv) che hanno domandato, con sfumature diverse, se ci sia la copertura finanziaria per le assunzioni necessarie a completare le Commissioni.