E’ stato dunque un guasto alla rete di distribuzione fognaria gestita dalla Smat a provocare sversamenti nel Sangone, rilevati nei giorni scorsi, che hanno causato un grave danno ambientale e la conseguente moria di pesci.
L’incidente si è verificato nel periodo in cui la situazione idrica è sfavorevole in quanto la portata media giornaliera dello stesso Sangone, rilevata all’idrometro di Torino, è inferiore alla soglia di attenzione di 0,83 metri cubi al secondo.
La Città metropolitana, in attesa che la Smat si occupi degli interventi necessari per eliminare l’inquinamento, ha ritenuto utile intervenire con la diluizione dei reflui immessi.
Il Dipartimento ambientale e Vigilanza ambientale, direzione risorse idriche di corso Inghilterra, ha inviato il 24 luglio una lettera in tal senso al Consorzio Argini e Praterie di Trana, ai sindaci di Piossasco, Rivalta e Trana, al Consorzio irriguo delle Gerbole di Rivalta e per conoscenza all’Arpa Piemonte. Nel documento viene imposta ai consorzi la riduzione del 50 per cento del prelievo delle portate concesse.
La riduzione durerà una settimana e la situazione in tutta la zona sarà tenuta costantemente sotto controllo.
Era stata l’Arpa a segnalare l’inquinamento del Sangone ipotizzando quale causa il crollo della fognatura delle acque reflue urbane avvenuto in strada del Drosso nel territorio di Torino, con la richiesta alla Smat di valutare lo stato di fatto e la portata media delle acque reflue collegate allo stesso impianto. E’ poi stato sollecitato alla società di attuare subito interventi specifici per ridurre al minimo l’impatto sul territorio.