È stata ufficialmente accettata la candidatura del Politecnico di Torino al prestigioso Laboratorio Europeo sull’Intelligenza Artificiale dei dati ELLIS (European Laboratory on Learning and Intelligent Systems).
Il Politecnico si unisce così alle Università e Centri di Ricerca più all’avanguardia in Europa sull’AI, da Oxford e Cambridge a Zurigo e Tubinga.
Il laboratorio ELLIS, fondato nel 2018, promuove la ricerca di eccellenza nel campo dell’intelligenza artificiale moderna in Europa tramite la creazione di un programma di fellowship che identifichi i migliori talenti europei, la creazione di unità di ricerca ELLIS nelle migliori istituzioni accademiche europee, la formazione di nuovi talenti e la collaborazione tra centri di ricerca in Europa, per costruire un ecosistema Europeo dell’AI competitivo a livello mondiale.
Commenta il Rettore Guido Saracco: “Il tema dell’intelligenza artificiale è elemento centrale nello sviluppo della traiettoria strategica del Politecnico sulla Digital Revolution: questo risultato rafforza ancor di più questa linea di ricerca d’eccellenza per nostro Ateneo. Questo risultato, insieme al coordinamento del Dottorato Nazionale sull’Intelligenza Artificiale su IA e Industria 4.0, conferma la nostra capacità di incidere, in funzione di un impatto sociale, nell’Intelligenza artificiale a livello nazionale e internazionale. Inoltre, è recente la notizia dell’assegnazione a Torino del Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale I3A, per il quale metteremo, come di consueto, i nostri strumenti a servizio del territorio e di tutto il Paese”.
Il Politecnico entrerà in ELLIS con una unità di ricerca focalizzata sull’AI sicura per le macchine intelligenti, coordinata dalla professoressa Barbara Caputo, che commenta: “Siamo molto soddisfatti. Questo risultato premia il lavoro fatto al Politecnico in questi anni sull’Intelligenza Artificiale dei dati applicata alle macchine autonome intelligenti. In un momento storico in cui tutto è connesso e tutto è dotato di sensori, c’è bisogno di andare oltre il paradigma di una IA centralizzata, caro ai giganti del Web, e lavorare ad approcci distribuiti e computazionalmente efficienti. Questo ci permetterà di usare l’IA nei settori di punta della nostra economia, dall’automotive alla manifattura, all’industria del lusso e molti altri ambiti, che caratterizzano fortemente l’Italia e l’Europa”.