In Piemonte il gettito regionale dell’Irap è in calo. Lo hanno documentato oggi i lavori della Prima commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti, che sta analizzando la situazione in vista di una rimodulazione dell’imposta.
A questo scopo dopo il 20 luglio si riunirà un gruppo di lavoro composto da consiglieri regionali e tecnici che dovrà elaborare una proposta da portare all’attenzione della commissione.
A documentare il calo dell’Irap sono stati l’assessore regionale al bilancio Andrea Tronzano, il dirigente Fabrizio Zanella e il ricercatore Ires Sabino Piazza. Dai dati forniti emerge che nella nostra regione, come nel resto d’Italia, dal 2008 l’imponibile è diminuito di circa il 45%.
Rispetto al resto del nord, però, la nostra Regione ha un calo dell’imponibile più veloce. Nel 2012 il gettito da manovra propria (lo 0,92% che la Regione può autonomamente scegliere di incrementare o diminuire dall’aliquota) era di 34 milioni, nel 2017 di 6,6 milioni.
Questo è dovuto in parte alla crisi economica, in parte alla scelta del governo nel 2015 di abbattere dall’imponibile il costo del lavoro dipendente.
Che fare? Secondo l’assessore Tronzano bisogna decidere su utilizzare la rimodulazione dell’Irap per incrementare il gettito o se invece sostenere con sgravi i settori più in difficoltà della nostra economia. Attualmente in Piemonte l’Irap è più alta per le banche e le assicurazioni, mentre le agevolazioni vanno alle cooperative sociali, alle onlus, alle ipab e ai piccoli editori.
Marco Grimaldi (Luv) ha chiesto di approfondire l’indagine su settori che pagano in minima parte l’Irap, come il delivery, in modo da ricostruire i meccanismi che portano a limitare o azzerare l’imposta versata.
Per Davide Nicco (Fdi) dalla sola dichiarazione dei redditi è difficile ricostruire i movimenti delle aziende.
E’ stato infine ricordato che, grazie alla convenzione della Regione Piemonte con l’agenzia delle entrate, nel 2018 sono stati effettuati oltre 14.500 accertamenti sul pagamento dell’Irap.