La situazione per le imprese agricole è diventata paradossale oltre che insostenibile. Non sono infatti stati ancora del tutto risolti i problemi informatici relativi allo sblocco delle domande presentate in seguito al Decreto flussi 2021, che aveva fissato in 42.000 le quote di lavoratori extracomunitari da ammettere in Italia per motivi di lavoro stagionale nel settore agricolo e turistico-alberghiero. Occorre agire subito per rimuovere questo blocco e permettere a questi lavoratori di raggiungere il nostro Paese”. E’ questo il segnale di allarme lanciato dalla Confagricoltura relativo al problema della manodopera straniera impiegata in agricoltura.
In prossimità della stagione estiva, e con una campagna di raccolta che si preannuncia abbondante, la preoccupazione è forte e il futuro delle produzioni e dell’intera filiera agroalimentare è nuovamente a rischio, dopo la pandemia.
In Provincia di Asti – segnala l’Area Politiche del Lavoro del Welfare della Confagricoltura di Asti – in base al Decreto flussi 2021, nel periodo che va dal 1° febbraio al 17 marzo 2022, sono state presentate 334 pratiche di assunzioni di lavoratori stagionali. Pratiche che ad oggi sono completamente ferme e le domande giacciono sospese presso gli uffici competenti proprio per il problema informatico sopra citato. A questo forte disagio va ad aggiungersene un altro legato ai lavoratori arrivati in Italia quest’anno con il nulla osta al lavoro subordinato stagionale in seguito al Decreto flussi 2020. La situazione di questi ultimi è ben più grave: essi infatti si trovano in Italia, ma a causa di intoppi legati al malfunzionamento dell’applicativo informatico utilizzato dagli sportelli unici dell’immigrazione, non possono essere convocati per la firma del contratto di soggiorno per lavoro subordinato, in seguito alla quale viene emesso il codice fiscale e accolta la richiesta di permesso di soggiorno. Pertanto le aziende agricole non possono procedere all’assunzione.
“Questa situazione sta diventando sempre più critica e fortemente penalizzante per le aziende agricole, i lavoratori e tutta la filiera agroalimentare”, affermano Gabriele Baldi e Mariagrazia Baravalle, presidente e direttore della Confagricoltura di Asti. “In un contesto lavorativo come quello agricolo, legato ai cicli della natura e ad un andamento climatico sempre più bizzarro, le istituzioni dovrebbero essere al servizio delle imprese adattandosi alle necessità e alle problematiche del settore. Invece stiamo assistendo al processo completamente inverso”. “Occorre dunque intervenire urgentemente – concludono i vertici dell’Organizzazione agricola astigiana – per sbloccare le pratiche relative al Decreto Flussi 2021. Altrettanto urgente è programmare il prossimo decreto, per il 2022, tenendo in considerazione che le richieste dei datori di lavoro nel 2021, peraltro ancora fermo, sono state più del doppio delle quote messe a disposizione”.