Il programma di lavoro per l’aggiornamento del Piano Strategico Metropolitano ha vissuto stamani uno dei suoi momenti centrali con l’incontro pubblico di ascolto che rappresenta uno snodo essenziale di un percorso partecipativo che sta coinvolgendo gli amministratori locali, i corpi intermedi, le associazioni di categoria, ricreative, culturali, sportive, ma anche i singoli cittadini. La fase di ascolto e condivisione del processo di aggiornamento del PSM ha lo scopo di far emergere e raccogliere le idee e i contributi del territorio, attraverso la pianificazione di incontri organizzati per Zone omogenee e di successivi incontri tematici di approfondimento. A seguire sono previste la fase di redazione del Piano 2024-2026 e la successiva adozione da parte del Consiglio metropolitano, da completare entro il dicembre 2023.
L’obiettivo dell’incontro del 10 novembre, introdotto e chiuso dalla Consigliera metropolitana Sonia Cambursano, delegata alle attività produttive, allo sviluppo economico, al turismo e alla pianificazione strategica, era quello di avviare una riflessione collettiva, per definire un quadro condiviso dello stato di fatto e delle esigenze che la nuova pianificazione dovrà affrontare. La Consigliera Cambursano ha sottolineato che “la Città metropolitana adotta una metodologia che prevede la co-progettazione e la co-pianificazione delle scelte strategiche con i territori. Non vogliamo assolutamente far calare dall’alto opzioni e scelte che hanno conseguenze dirette sulla vita quotidiana delle persone e delle comunità in cui vivono e lavorano”.
L’evento tenutosi stamani è partito da un confronto sugli esiti del Piano strategico 2021-2023, per poi avviare una ricognizione delle nuove esigenze a cui la prossima programmazione dovrebbe rispondere. L’incontro è stato strutturato suddividendo il pubblico in sei tavoli tematici relativi agli assi strategici del PSM: l’asse 1 dedicato a digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, l’asse 2 sulla rivoluzione verde e la transizione ecologica, l’asse 3 sulla mobilità sostenibile, l’asse 4 su istruzione e ricerca, l’asse 5 su inclusione, coesione e attrattività, l’asse 6 sulla salute. Le sessioni di discussione sono state facilitate da esperti, che hanno riportato nella sessione plenaria conclusiva i risultati del confronto ai tavoli.
Dal confronto sull’Asse 1 è emersa l’esigenza di considerare la digitalizzazione come uno strumento fondamentale per lo sviluppo economico e sociale dei territori e un’occasione per valorizzarne le peculiarità. Il potenziamento delle infrastrutture per la connessione telematica e la promozione della digitalizzazione possono incrementare l’attrattività del territorio, sia per le aziende che per le risorse umane potenzialmente interessate ad insediarvisi.
Sui temi dell’Asse 2 l’attenzione dei partecipanti si è incentrata sulla difesa della qualità delle risorse idriche e atmosferiche e della biodiversità. È stato posto l’accento sull’importanza delle infrastrutture verdi, tema su cui occorre sensibilizzare gli amministratori locali. In una logica di co-progettazione degli strumenti di pianificazione i rappresentanti degli imprenditori del settore delle costruzioni hanno sottolineato l’esigenza di un aggiornamento delle normative riguardanti la rigenerazione urbana e il risparmio energetico. Anche il tema delle comunità energetiche sconta un vuoto normativo che ne pregiudica lo sviluppo e la diffusione nei territori. In questo senso è emersa una fiducia nel ruolo di coordinamento che potrà svolgere la Città metropolitana, intesa da molti come una potenziale cabina di regia di molti progetti territoriali.
Intermodalità, uso alternativo dei mezzi, governance del sistema del trasporto pubblico locale sono i temi emersi dal confronto sull’Asse 3, anche in questo caso con un appello alla Città metropolitana, affinché svolga un ruolo di regia, anche e soprattutto nella comunicazione verso i cittadini, per informarli e spiegare nuove opportunità per una modalità sostenibile.
In merito all’Asse 4, già oggetto di analisi sulla tendenza al declino demografico e sulle sue implicazioni sul sistema scolastico e formativo, è stata ribadita l’esigenza di ricalibrare il dimensionamento scolastico, per trovare un punto di equilibrio nell’intero territorio metropolitano. Anche il disagio sociale in aumento è un tema segnalato durante il confronto. La positività emersa è riferita alla crescente apertura delle istituzioni scolastiche alle vocazioni territoriali e al dialogo con la società e il sistema produttivo. La formazione green è accolta con entusiasmo dai giovani, mentre sono state segnalate criticità in merito all’utilizzo delle risorse del PNRR da parte delle scuole e delle istituzioni. È stata inoltre richiamata l’esigenza di un coordinamento tra le politiche per l’istruzione e quelle relative al trasporto pubblico locale, così come la necessità di una raccolta di dati e di analisi sul fenomeno della dispersione scolastica.
La discussione sull’Asse 5 ha fatto emergere la richiesta di un maggiore coinvolgimento degli stakholder presenti sul territorio, per la programmazione di politiche di contrasto alle crescenti diseguaglianze e per la costruzione di una cittadinanza attiva. Il ruolo immaginato per la Città metropolitana delinea la creazione di un centro di competenze sul Welfare locale, capace di accompagnare l’individuazione di obiettivi chiari e monitorabili, con una forte attenzione ai giovani e alle questioni di genere. La rete che può essere promossa e coordinata dalla Città metropolitana deve scattare innanzitutto una fotografia del territorio in termini di inclusione e poi contribuire ad evitare doppioni nella programmazione dei servizi e a coprire le zone marginali non servite. Gli interlocutori che hanno partecipato alla fase di ascolto auspicano un sempre maggiore raccordo tra Terzo Settore, uffici giudiziari e organismi impegnati per la pubblica tutela, anche per ampliare la platea dei reati le cui vittime vengono tutelate. L’innovazione nei servizi sociali territoriali deve passare attraverso l’accompagnamento delle persone all’utilizzo delle modalità di fruizione digitali, ma anche alla promozione del confronto sulle possibili modifiche alla normativa in materia. Alla Città metropolitana si chiede infine di promuovere l’accesso alla casa anche fuori della conurbazione torinese, garantendo un adeguato livello di servizi alla cittadinanza.
Sull’Asse 6 tra gli spunti di riflessione emersi figura la trasversalità tra gli assi: ad esempio nel rapporto tra politiche per la salute e politiche sociali, ma anche su temi come le case di comunità e l’incremento della popolazione anziana e straniera, che devono trovare risposte anche nelle politiche sanitarie. Gli esempi concreti sono le reti di senior housing e spazi più adatti ai pazienti negli ospedali e nelle case di comunità. Una corretta relazione pubblico-privato è vista come positiva, mentre il volontariato è considerato una risorsa fondamentale soprattutto nei piccoli Comuni. La promozione di una sana alimentazione, le mense ospedaliere gestite con ingredienti di qualità, il legame tra salute e ambiente, i servizi e i presìdi sanitari per le aree interne sono altri temi emersi dal confronto.