Legge di Bilancio taglio di 4,6 miliardi all’automotive: CNA Piemonte lancia l’allarme
La decisione del governo di ridurre di 4,6 miliardi i fondi destinati al settore automotive rappresenta un duro colpo per un comparto che sta già affrontando sfide complesse e che si trova in una fase critica di trasformazione. Le micro e piccole imprese piemontesi, che costituiscono la spina dorsale della filiera automobilistica attraverso forniture e sub-forniture alle grandi case automobilistiche, rischiano di pagare il prezzo più alto di questo taglio. Queste realtà, già provate dalle sfide legate all’elettrificazione e dalla pesante crisi del settore in atto, non dispongono delle risorse né dei tempi necessari per adeguarsi al ritmo imposto dalla transizione verde.
Giovanni Genovesio, Presidente regionale di CNA Piemonte, evidenzia l’urgenza di rivedere le decisioni, sottolineando i pericoli per la tenuta economica del territorio: “Questo taglio delle risorse rappresenta una minaccia per la sostenibilità dell’intera filiera automotive, che conta migliaia di imprese e lavoratori. Se non si interviene tempestivamente si rischia di mettere in crisi un settore fondamentale per l’economia del Piemonte e del Paese. Le micro e piccole imprese della filiera non possono sostenere da sole il peso di una transizione verso l’elettrico, soprattutto in assenza di infrastrutture adeguate che facilitino l’acquisto e l’uso dei veicoli elettrici da parte dei consumatori”.
Delio Zanzottera, Segretario regionale di CNA Piemonte, esprime preoccupazione per l’obiettivo del 2035 di un settore automobilistico interamente elettrico, considerandolo irrealizzabile nelle condizioni attuali: “Le imprese del territorio si trovano di fronte a sfide enormi. L’assenza di un supporto concreto da parte del governo non fa che aggravare la situazione di imprese già in grave difficoltà di adattamento alle nuove tecnologie e ai processi produttivi. Il 2035 è una scadenza irrealistica se non viene accompagnata da misure strutturali che permettano al settore di evolversi senza essere sacrificato. Senza infrastrutture adeguate e senza incentivi reali stiamo chiedendo l’impossibile alle imprese del territorio”.
Il taglio al settore automotive rischia non solo di compromettere gli obiettivi di sostenibilità, ma anche di lasciare indietro migliaia di micro e piccole imprese che rappresentano un valore strategico per l’innovazione e l’occupazione in Piemonte e in Italia. CNA Piemonte chiede dunque un intervento immediato e un ripensamento delle priorità, affinché la transizione ecologica non diventi un freno per le aziende che rappresentano il cuore pulsante della nostra economia.
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