Lo sguardo di Confartigianato Imprese Cuneo verso la ripartenza
Bisogna essere popolo, sentirsi comunità. Solo in questo modo ci si può aiutare a vicenda e programmare un futuro sostenibile». Schietto e vibrante l’intervento introduttivo del prof. Roberto Zucchetti, docente di Economia dei Trasporti presso l’Università Bocconi di Milano, nel terzo incontro di approfondimento sull’economia locale e sulla sua ripartenza, dal titolo “Il Futuro nelle nostre mani: le sfide del territorio”, organizzato da Confartigianato Imprese Cuneo in collaborazione con il quotidiano La Stampa.
Divulgato in streaming sulla piattaforma de La Stampa.it, l’appuntamento ha visto la partecipazione di Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo; Giorgio Felici, vice presidente vicario e presidente di Confartigianato Piemonte; Joseph Meineri, direttore generale dell’Associazione cuneese. In rappresentanza delle Istituzioni sono intervenuti Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte; Federico Borgna, presidente della Provincia di Cuneo e sindaco del capoluogo; Mauro Gola, presidente della Camera di commercio di Cuneo e di Confindustria Cuneo; Gianna Gancia, europarlamentare. Ha moderato il dibattito Massimo Mathis, caporedattore della redazione cuneese de La Stampa.
L’avvio dei lavori è stato affidato al direttore generale Meineri, il quale ha sottolineato l’importanza della responsabilità sociale da parte di tutte le realtà operative sul territorio: istituzioni, associazioni, imprese e cittadini, e la necessità che questo valore non rimanga solamente una voce, ma prenda corpo in azioni concrete che diano sviluppo e sostenibilità all’economia e all’ambiente.
Partendo dalla frase attribuita all’economista francese del XIX secolo Frederic Bastiat “Dove non passano le merci, passeranno gli eserciti” ha proseguito il prof. Zucchetti sottolineando l’importanza della rete infrastrutturale e dei corridoi trans europei come strumenti di pace e sviluppo. «Non dimentichiamo – ha detto – che attraverso le strade passano anche cultura e idee. La nostra è un’economia di trasformazione manifatturiera, quindi abbiamo bisogno di importare per poi esportare. Il Piemonte è la quarta regione italiana per l’export, di conseguenza necessita di collegamenti moderni e plurimodali che ne favoriscano gli scambi. In tal senso diventa di importanza strategica, ad esempio, la galleria della Torino-Lione così come un concreto rilancio dell’intera industria ferroviaria che affianca le politiche di tutela ambientale: meno costi, meno consumi, meno inquinamento».
A seguire, concreto e puntuale il confronto con i rappresentanti delle Istituzioni, aperto dal presidente Crosetto. «Questo – ha spiegato – è il terzo di un trittico di appuntamenti che come Confartigianato Cuneo abbiamo voluto organizzare per confrontarci direttamente con tutti i rappresentanti del nostro territorio in ambiti istituzionali. Interpretando il pensiero di tutte le imprese del territorio cuneese che stanno vivendo un momento di grande incertezza, domandiamo ai nostri ospiti di ragionare su nuove strategie da mettere in atto per ripartire al più presto con vigore».
A rafforzare il tema dell’emergenza infrastrutturale nella Granda è intervenuto Mauro Gola, presidente della Camera di commercio di Cuneo. «Le infrastrutture sono essenziali – ha sottolineato – per garantire efficienza e sostenibilità. Non è possibile avere uno slancio verso il futuro senza i necessari supporti. L’isolamento cronico di cui soffriamo da troppo tempo, sta mettendo a dura prova anche la proverbiale vivacità imprenditoriale del Cuneese: nello scorso anno la Granda ha perso oltre 600 imprese, un indicatore che suona come un grave campanello d’allarme. Occorre ragionare in un’ottica più ampia. Le nostre infrastrutture sono datate ed è quindi necessario un intervento strutturale e coordinato. Il Recovery Fund è l’ultimo treno che possiamo cogliere, ma dovremo gestire bene le priorità, guardando alle nuove generazioni».
Sempre sulla carenza dei collegamenti ha poi parlato il vice presidente vicario Felici. «Il popolo romano costruiva strade con un’ottica espansionistica, noi oggi non stiamo neppure costruendo collegamenti interni, come possiamo programmare reti internazionali? La perdita dell’export delle imprese artigiane, secondo l’Ufficio studi di Confartigianato Piemonte sfiora il 50% e non è soltanto per l’emergenza sanitaria. La mancanza di tratte autostradali veloci sta penalizzando fortemente la nostra economia, così come la carenza di infrastrutture digitali. Inoltre, per sostenere le imprese bisognerebbe creare un tavolo strategico del credito insieme agli istituti bancari e, come già avviene con il PSR per il mondo agricolo, istituire un <Piano di Sviluppo Artigianale> per il comparto degli artigiani e delle PMI».
Sulle prospettive per il rilancio del territorio, ed in particolare sui Fondi europei, si è espresso il governatore piemontese Cirio. «Nella vita non si va avanti solo con i consigli, ci vogliono anche le risorse. Quando queste arrivano però bisogna saperle investire in modo adeguato. Il Recovery Plan è una sorta di Piano Marshall che potrebbe dare un concreto avvio alla ripartenza del nostro Paese. Al momento però ci sono ancora molte incertezze: chi se ne occuperà? Come Regioni vorremmo avere una parte attiva poiché, vivendo sui territori, ne comprendiamo al meglio le esigenze. Per quanto riguarda le infrastrutture, mi sono posto come obiettivo di vedere chiusa la partita della Asti-Cuneo entro la fine del mio mandato. Riguardo ai danni dell’alluvione, per il momento sono arrivati soltanto 15 milioni di euro che sono stati prontamente distribuiti ai comuni danneggiati. Si attendono per il nuovo anno ulteriori risorse. Intanto come Regione Piemonte abbiamo avviato anche la procedura per il Fondo di Emergenza Europeo. Infine, sul tunnel del Tenda la situazione non può sbloccarsi senza la nomina di un commissario, incarico che vedrei bene assegnato al presidente della Provincia Federico Borgna».
Un’investitura da remoto che il sindaco/presidente Borgna ha accolto all’istante: «Sono disponibile e pronto ad impegnarmi per accelerare i tempi. Tuttavia, dobbiamo essere consapevoli che un intervento strutturale del valico richiederà alcuni anni di lavori e forse sarà opportuno rivedere anche il progetto. Sulle difficoltà all’economia create da questo 2020, credo sia opportuno valutarle in un’ottica differente. Indubbiamente viviamo una crisi epocale, ma da tutto questo dobbiamo imparare qualcosa. Il 2020 è stato un anno da crashtest e ha messo a nudo le molteplici fragilità del nostro territorio. Si è aperto per il Paese un esercizio pedagogico attraverso il quale bisognerà programmare meglio gli interventi e utilizzare in modo equilibrato le risorse che arriveranno. Non sarà facile, ma abbiamo il potenziale per potercela fare».
E ancora sulle difficoltà di collegamento della provincia di Cuneo si è espressa l’europarlamentare Gancia. «Da ex presidente della Provincia di Cuneo ricordo che il finanziamento del tunnel del Tenda era già stato stanziato prima dell’avvento del Governo Monti. Mi auguro che queste risorse oggi siano ancora utilizzabili. Invece, per quanto concerne l’Asti-Cuneo, si sono allungati i tempi nel controllare le opere accessorie, perdendo di vista la tratta primaria. È davvero desolante vedere un’opera così essenziale per un territorio, ancora bloccata per la mancanza di una sola firma utile all’avvio dell’ultimo lotto. Infine, riguardo al Tenda, esiste un interlocutore transfrontaliero, la CIG (Conferenza Intergovernativa Italia-Francia), con la quale la Politica dovrebbe dialogare più attivamente in un’ottica di macro aree».
In chiusura, il presidente Crosetto ha richiamato l’attenzione nuovamente sulle imprese cuneesi e sulla necessità di fornire loro delle risposte concrete per il rilancio dell’economia. «Come ho già avuto modo di affermare – ha concluso – pur nel pieno rispetto delle regole emergenziali del periodo, il mondo delle PMI ha bisogno di guardare avanti e programmare un futuro. Le imprese cuneesi, come sempre, sono pronte a rimettersi in gioco. La Confartigianato è altrettanto pronta ad affiancarle e supportarle nelle fasi complesse della gestione di una ripartenza. Abbiamo però tutti quanti bisogno di nuove certezze e ci auguriamo che con il nuovo anno queste possano arrivare al più presto. Colgo l’occasione per augurare serene festività a tutti nel segno di una rinnovata fiducia nel domani».