Maltempo: Coldiretti, il Po sale di oltre 1 metro in un giorno
Le intense precipitazioni hanno fatto innalzare di oltre 1 metro in un solo giorno il fiume Po. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti a Boretto in provincia di Reggio Emilia sugli effetti del maltempo che ha fatto scattare l’allerta della protezione civile con nubifragi, allagamenti e fiumi in piena.
La situazione del Po che rimane sotto i livelli di guardia – sottolinea la Coldiretti – è pero’ rappresentativa dello stato dei corsi d’acqua della Penisola con il rischio piene per il verificarsi di precipitazioni record che il terreno dopo un lungo periodo di caldo e siccità fa piu’ fatica ad assorbire.
Il risultato – continua la Coldiretti – sono alberi abbattuti, allagamenti e smottamenti a macchia di leopardo lungo la Penisola con oltre 9 comuni su 10 (il 93,9% del totale) che secondo l’Ispra hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane ed alluvioni, anche per effetto del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, il rapido passaggio dal sole al maltempo e precipitazioni brevi ed intense.
Il cambiamento climatico – precisa la Coldiretti – si abbatte su un territorio fragile a causa della cementificazione e dell’abbandono con l’Italia che ha perso quasi 1/3 (30%) dei terreni coltivati nell’ultimo mezzo secolo con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari ed effetti sulla tenuta idrogeologica, sul deficit produttivo del Paese e sulla dipendenza agroalimentare dall’estero.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – continua la Coldiretti – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servono – conclude la Coldiretti – investimenti anche grazie al Pnrr per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti.