“Per il rilancio della città e della sua manifattura dobbiamo tenere i nervi saldi ed essere molto lucidi e pragmatici nell’analizzare le priorità su cui concentrarci, insieme con il Comune, la Regione e il Governo. Intel rappresenta certamente una grande opportunità, sulla quale il Governo ci ha dato speranze, che sarebbe bellissimo poter cogliere, ma al momento è ancora un’ipotesi.
L’automotive, l’aerospazio, i mezzi di produzione – il cui collante è l’intelligenza artificiale – oggi sono, invece, una realtà industriale concreta per Torino, fatta di fabbriche e di persone che ci lavorano per mantenere le loro famiglie e che – non va dimenticato – stanno affrontando la doppia transizione tecnologica ed ecologica, in un contesto di mercato difficilissimo.
Per quanto riguarda l’automotive in particolare, basti pensare che a luglio in Italia le vendite di auto hanno registrato un calo pesantissimo non solo rispetto allo stesso mese del 2019, ma anche rispetto a luglio del 2020, un anno duramente segnato dal Covid. Dobbiamo puntare, quindi, sulle nostre priorità, pur non escludendo che lo straordinario sogno di Intel possa trasformarsi in realtà.
Come ha detto ieri Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, l’Italia – e io aggiungo: Torino – deve scuotersi dallo status quo e accelerare sulla transizione. Occorre una visione d’insieme, un piano industriale sulla mobilità sostenibile che coinvolga la città e guardi lontano, tenendo i piedi saldamenti piantati a terra, sul quale siamo pronti a collaborare con le Istituzioni su tutti i tavoli nazionali e regionali. Abbiamo molto su cui lavorare per contribuire, tutti insieme, a costruire un originale progetto di sviluppo sostenibile per Torino e per l’Italia”.