Saranno lavabili i cinque milioni di mascherine che la Regione si appresta a distribuire gratuitamente ai cittadini piemontesi. Realizzate da aziende del territorio, potranno essere riutilizzate: un’iniziativa che fa del Piemonte la prima regione a dotare la cittadinanza di mascherine non monouso”.
Lo ha annunciato l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi nel corso dell’informativa sull’approvvigionamento dei dispositivi di protezione e sulle caratteristiche delle mascherine acquistare dalla Regione, svolta nella seduta congiunta della prima e della quarta Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti e Alessandro Stecco.
Nel corso del proprio intervento l’assessore ha sottolineato che al momento le forniture di dispositivi sono sufficienti e che i camici, di cui un arrivo è previsto intorno al 5 maggio, sono al momento quelli di cui la regione ha maggior carenza.
Rispondendo a Paolo Ruzzola (Fi) e ad Andrea Cane (Lega) sui tempi della distribuzione delle mascherine l’assessore ha affermato che “i primi due milioni di mascherine saranno distribuite entro il 4 maggio e il resto a cavallo del weekend successivo. Oltre che per i cittadini, è prevista una fornitura per le aziende del trasporto pubblico, dal momento che con il passaggio alla fase 2 saranno obbligatorie sui mezzi pubblici”.
Alla domanda di Mauro Salizzoni, intervenuto per il Pd con Domenico Ravetti, Domenico Rossi, Raffaele Gallo, Daniele Valle e Diego Sarno, sulle modalità di distribuzione l’assessore ha dichiarato che “nella maggior parte dei casi avverrà porta a porta attraverso volontari incaricati dai Comuni. E, ove non sarà possibile, si procederà alla spedizione tramite Poste italiane”.
Sull’analisi dei dati sui contagi nelle Rsa, chiesta da Marco Grimaldi (Luv) l’assessore ha affermato che essa andrà fatta quando si disporrà di risultati definitivi a fine pandemia, soprattutto per affrontare eventuali nuovi focolai che potrebbero verificarsi nel corso della fase 2.
Sarah Disabato, intervenuta per il M5s con Ivano Martinetti, infine, ha suggerito all’assessore l’opportunità che la Regione prenda in considerazione la possibilità di mettere a disposizione dei cittadini mascherine dotate di copertura trasparente all’altezza della bocca per consentire ai sordomuti di leggere le labbra.