In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come nel III trimestre 2024 il tessuto imprenditoriale piemontese abbia mostrato una certa stabilità, scaturita da dinamiche fortemente eterogenee a livello territoriale, settoriale e di natura giuridica.
Sono 4.434 le nuove realtà imprenditoriali che, nel periodo luglio-settembre 2024, si sono iscritte ai registri imprese territoriali, 217 in più rispetto al dato del III trimestre 2023 (+5,1%). La numerosità delleimprese che, nello stesso periodo, hanno invece cessato la propria attività è stata pari a 3.841, 90 unità in più nel confronto annuale (+2,4%). Il saldo tra i due flussi è, dunque, positivo per 593 unità, in miglioramento rispetto a quello registrato nel periodo luglio-settembre 2023 (+466 unità).
Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine settembre 2024 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta a 421.020 realtà imprenditoriali, il 7,1% delle imprese nazionali.
“Tiene ma non decolla il tessuto imprenditoriale piemontese. Nonostante una spiccata resilienza delle nostre imprese non si registra uno scatto in avanti, frutto di politiche e strategie in grado di attrarre nuova imprenditorialità. È necessario continuare a lavorare per migliorare questi risultati e per rafforzare la competitività delle nostre imprese anche sui mercati globali. In questo contesto, le istituzioni sono chiamate a un ruolo sempre più attivo, offrendo alle imprese gli strumenti e il supporto necessari per affrontare le sfide del futuro” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.
Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita debolmente positivo (+0,14%), di poco superiore rispetto a quello registrato nel III trimestre del 2023 (+0,11%), ma peggiore di quello messo a segno, tra luglio e settembre 2024, dal tessuto imprenditoriale a livello complessivo nazionale (+0,26%).
Il dato piemontese sintetizza dinamiche territoriali divergenti tra loro. Le province di Asti (+0,33%) e Biella(+0,27%) registrano uno sviluppo delle rispettive basi imprenditoriali prossimo ai tre decimi di punto percentuale; appaiono migliori della media regionale anche i risultati concretizzati da Cuneo (+0,24%), Alessandria (+0,21%) e Novara (+0,19%). Il saldo tra aperture e chiusure di imprese è positivo, seppur di poco, anche nei territori di Torino (+0,08%) e Vercelli (+0,05%), mentre nel Verbano C.O. (-0,05%) la numerosità di aziende che hanno cessato la propria attività è superiore alle nuove iscrizioni.
Tra le forme giuridiche, il segmento delle società di capitale, che a fine settembre 2024 è giunto a rappresentare il 22,0% delle oltre 421mila imprese registrate in Piemonte, è ancora una volta quello più dinamico, con un tasso di crescita del +0,71%. Il bilancio tra aperture e chiusure è positivo anche per le altre forme (+0,28%), appare sostanzialmente in pareggio per le imprese individuali(+0,01%), mentre è negativo per le società di persone (-0,12%).
Scendendo nel dettaglio settoriale, le attività dei servizi diversi dal commercio e turismo hanno registrato la performance migliore (altri servizi; +0,50%, frutto soprattutto dello sviluppo delle attività professionali, scientifiche e tecniche e di quelle artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento), seguite dalle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+0,42%) e dal comparto edile (+0,37%); lo stock delle imprese che a fine settembre 2024 svolge la propria attività nel settori dell’industria in senso stretto (+0,03%) è risultato sostanzialmente invariato, mentre flettono le basi imprenditoriali del commercio (-0,08%) e dell’agricoltura(-0,14%).