Il settore agroalimentare può dare un solido contributo alla ricostruzione sociale ed economica che è al centro del programma presentato al Parlamento dal Presidente del Consiglio Mario Draghi”.
E’ il commento del presidente di Asti Agricoltura Gabriele Baldi, alle linee programmatiche del nuovo Governo. Baldi e il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle plaudono soddisfatti alla nascita di questo nuovo esecutivo, i cui temi di sviluppo sono molto orientati verso il comparto agricolo.
“La ripresa economica e la creazione di nuovi posti di lavoro possono accelerare con il rilancio della produzione agricola e dell’attività di trasformazione e commercializzazione dei nostri prodotti. Servono investimenti, ma prima di tutto sono necessari un progetto e una visione strategica”.
Nel processo di transizione ecologica l’agricoltura interpreta sicuramente un ruolo fondamentale, ma in una dimensione globale. “Per Asti Agricoltura la tutela dell’ambiente rappresenta una priorità, ma al tempo stesso abbiamo a cuore il progresso e il benessere sociale”, dichiarano Baldi e Baravalle. A questo proposito infatti Confagricoltura, con le parole del presidente Massimiliano Giansanti, ha lanciato al nuovo Governo la proposta di un’iniziativa, da realizzare durante la presidenza italiana del G20, per discutere sul legame tra sostenibilità ambientale, protezione delle risorse naturali e ruolo delle innovazioni tecnologiche.
Un altro passaggio importante e fortemente innovativo del discorso di Draghi, ad avviso di Confagricoltura, è quello relativo alla protezione delle attività economiche che non possono essere tutte sostenute in modo indifferenziato.
“Ci auguriamo – evidenziano il presidente e il direttore di Asti Agricoltura – che sia il primo passo verso una concentrazione degli incentivi e degli investimenti sulle imprese che hanno un futuro, perché producono per il mercato, danno lavoro e sono aperte alle innovazioni”.
Infine la formazione: “Abbiamo particolarmente apprezzato l’attenzione che il Premier intende riservare agli Istituti tecnici superiori nel quadro dei percorsi scolastici e formativi”, concludono i vertici di Asti Agricoltura. “Come già si verifica in altri Paesi Europei, gli Istituti possono essere un punto di riferimento per il crescente interesse dei giovani nei confronti del mondo agricolo”.