PoliTO lancia l’iniziativa “Ingegneria, un lavoro per donne”
Il contributo delle ricercatrici e delle docenti dell’Ateneo nei tanti progetti nati al Politecnico per dare un supporto a contrastare l’epidemia di Covid-19 e a costruire la fase della ripartenza è stato essenziale. Ben 16 dei 27 docenti coinvolti nei progetti messi in atto dal Politecnico – quali il vademecum “Imprese Aperte: lavoratori protetti”, il supporto offerto per la certificazione delle mascherine e dei dispositivi di protezione o la stesura dei protocolli per la ripartenza della scuola e delle attività sportive – sono donne, e 11 di loro sono ingegnere che hanno saputo dare risposte concrete con tempestività e competenza nella situazione imprevedibile ed incontrollabile creata dalla pandemia e dal conseguente lock down.
Nasce da questa consapevolezza sull’importanza del ruolo femminile nella ricerca l’iniziativa: “Ingegneria: un lavoro per donne”, che sarà presentata oggi nella giornata di apertura degli Open Days virtuali alle 17.45 sul sito www.politopendays.it nell’ambito della campagna di comunicazione We Are HERe, pensata per promuovere l’iscrizione femminile ai corsi di ingegneria del Politecnico di Torino.
Le donne protagoniste della ricerca contro il Covid-19 racconteranno l’esperienza vissuta nell’ambito del progetto che l’Ateneo torinese ha creato in tempi record per cercare di fornire un supporto all’emergenza e quanto possa essere stimolante e gratificante il loro lavoro; le ricercatrici e le docenti saranno poi a servizio delle future studentesse del Politecnico per supportarle e guidarle nel loro percorso di studi in qualità di mentor.
“Abbiamo voluto ribadire con le testimonianze di oggi come il contributo femminile in ambito scientifico sia peculiare e prezioso – dichiara Claudia De Giorgi, Vice Rettrice per la Qualità, il Welfare e le Pari Opportunità – per la competenza, la creatività e la capacità di coordinare e motivare i propri colleghi che le donne dimostrano ogni giorno in ambiti di lavoro e di ricerca che non possono più essere considerati prettamente maschili”.