La consigliera regionale Monica CANALIS: “Sprecata un’occasione. La consultazione bottom up dei territori e degli stakeholders doveva servire a focalizzare i bisogni e i problemi, per delineare in modo corale le priorità e le strategie per risollevare il Piemonte. Invece, si è trasformata in un censimento disordinato di micro progettualità svuotacassetti.”

 

«Dall’Europa il Piemonte sta per ricevere una grande quantità di soldi: almeno 4 miliardi di euro di fondi strutturali 2021-27 (tra Fesr, Fse e Feasr) e una cifra ancora più alta di fondi del Next Generation Eu.

Di fronte a questa grande iniezione di risorse, non si può cedere a tentazioni localistiche o di corto respiro, né disperdere le risorse in mille rivoli poco incisivi, quanto piuttosto investire su grandi progetti prioritari che possano davvero rilanciare la nostra Regione, compensando il crollo degli investimenti con fondi regionali operato dalla Giunta Cirio e senza dimenticare che non c’è solo la programmazione europea: su quella sanitaria, ad esempio, il lavoro della Giunta Cirio ha fin qui lasciato molto a desiderare.

Il Piemonte ha bisogno di connessioni veloci, investimenti nel trasporto pubblico locale, risanamento degli edifici scolastici, contrasto al dissesto idrogeologico e gestione risorse idriche, alta velocità, piano asili nido, scuole 4.0, ricerca e relative infrastrutture, rigenerazione urbana e housing sociale, ospedali e ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, potenziamento cure domiciliari, Piano casa, Piano occupazione femminile e giovanile, innovazione nel commercio. Queste erano le priorità su cui doveva concentrarsi il Piano di Cirio. Abbiamo invece assistito a un grande show, privo di un’analisi profonda sui bisogni del Piemonte e di una capacità di scelta strategica. 

Ora ci ritroviamo con un enorme “Parco progetti” che ha scarsa speranza di finanziamento, con un’enorme illusione alimentata sui territori, ma senza una strategia sull’utilizzo del Recovery nella nostra Regione. Così rischiamo di perdere un’occasione unica. Il Recovery non è un elenco di opere, ma un insieme di riforme. Cirio ha proprio sbagliato il metodo».

 

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