La Gazzetta Ufficiale del 26 agosto ha pubblicato il decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali del 9 luglio 2020 relativo alle misure in favore dell’imprenditoria femminile in agricoltura.
Le piccole e medie imprese e le microimprese che intendano presentare progetti per lo sviluppo o il consolidamento delle aziende agricole, con investimenti nel settore primario e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, potranno ottenere mutui agevolati, a tasso zero, della durata minima di 5 anni e massima di 15 anni, comprensiva del periodo di preammortamento, per un importo fino a 300 mila euro.
“Auspichiamo che i tempi per l’attivazione della misura non diventino eccessivamente lunghi – afferma Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – in quanto occorrerà attendere la convenzione tra il Ministero delle Politiche agricole e l’Ismea, ente incaricato dell’istruttoria e gestione delle domande di aiuto”.
“Si tratta di un provvedimento importante – spiega Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – che potrà offrire interessanti opportunità alle imprese agricole piemontesi condotte da donne. La presenza femminile è importante soprattutto nell’agricoltura di montagna, di collina e nelle aree marginali, dove spesso operano imprese che si dedicano alla produzione, trasformazione e vendita di prodotti agricoli; qui le donne conducono realtà multifunzionali, dall’agriturismo alle fattorie didattiche. È dunque strategico – dichiara Allasia – garantire l’inclusione, la parità di genere e la formazione, favorendo l’insediamento, la permanenza e la crescita dell’imprenditoria femminile in agricoltura”.
Confagricoltura Piemonte precisa che sul territorio regionale operano 11.505 imprese agricole femminili, il 27,86% del totale, pari a 41.289. “È necessario – dichiara Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Piemonte – incentivare lo sviluppo di queste imprese, favorendo anche il ricambio generazionale. Infatti 7.316 imprese femminili, pari al 62,76% della categoria, sono condotte da donne con oltre 55 anni di età, mentre quelle con titolari donne con meno di 25 anni sono soltanto 93, pari allo 0,8%”.
Le iniziative previste dal decreto dovranno riguardare il miglioramento del rendimento della sostenibilità globale dell’azienda agricola, il miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, dell’igiene e benessere degli animali, la realizzazione e il miglioramento di infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura.
I progetti non potranno essere attivati prima della presentazione della domanda e concludersi entro 24 mesi dalla comunicazione dell’ammissione al finanziamento. Per ottenere i benefici è necessario che l’impresa sia condotta e amministrata da una donna imprenditore agricolo professionale; nel caso di società la compagine sociale dovrà essere composta e amministrata per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione da donne in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale iscritte nella gestione previdenziale agricola.