Giuseppe Falcocchio (Presidente ANAP Piemonte): “Si allarga la povertà tra i pensionati “
Si allarga la povertà tra i pensionati e i provvedimenti assunti dai Governi negli ultimi anni hanno accentuato la disparità fiscale a loro sfavore”.
Anche L’ANAP Piemonte, l’Associazione dei Pensionati di Confartigianato Piemonte, attraverso il Presidente Regionale, Giuseppe Falcocchio, si associa all’allarme lanciato a livello nazionale.
Per i Pensionati Artigiani, la perdita del potere d’acquisto delle pensioni dovuta al ridimensionamento, quando non all’azzeramento, della rivalutazione annuale in base all’inflazione, a cui si somma l’aumento della pressione fiscale, soprattutto a livello locale, ha comportato una svalutazione dei trattamenti che arriva, secondo alcuni studi, anche al 10%.
Nonostante questo, i pensionati sono stati del tutto ignorati dai vari provvedimenti presi dagli ultimi Governi, a cominciare dall’assegno di 80 euro (portato poi a 100) in favore dei lavoratori dipendenti per finire con la recente riduzione del cuneo fiscale, sempre e solo per i lavoratori dipendenti.
“Anche in Piemonte – spiega Falcocchio – troppi anziani, che già vivevano una situazione precaria dal punto di vista pensionistico, stanno scivolando verso la condizione di povertà relativa, se non in quella assoluta”.
“Inoltre la pandemia ha aggravato la situazione degli over 65 – prosegue Falcocchio – che da una parte hanno dovuto sostenere significative spese, soprattutto sanitarie, essendo i soggetti più fragili, esposti e colpiti dal virus, e dall’altra hanno dovuto far fronte a situazioni familiari difficili e a supportare, anche economicamente, i figli a cui il Covid-19 ha tolto e/o ridotto gli stipendi”.
Per ANAP Piemonte, quindi, sono necessari interventi urgenti per assicurare ai pensionati un trattamento equo che permetta loro di vivere una vita dignitosa.
“L’amara constatazione – conclude Falcocchio – è che non si comprende proprio come i pensionati del Piemonte, che fanno parte dei 16 milioni in tutta Italia, risultino ancora “invisibili” alla classe politica”.