250 imprese, che danno lavoro a oltre 5.500 addetti. Un fatturato di diverse centinaia di milioni di euro, di cui oltre il 50% realizzato sui mercati esteri.
Numeri importanti, che collocano il settore della meccanizzazione agricola piemontese ai vertici nazionali, contribuendo a portare il nostro Paese al secondo posto mondiale, dopo gli Stati Uniti.
In Piemonte, il comparto, nonostante le conseguenze economiche della crisi pandemica, durante lo scorso anno ha retto, facendo registrare anche una crescita di immatricolazioni: +24,6% per trattrici, +37,7 per mietitrebbiatrici, +40,7% per trattrici con pianale, +2,5% per rimorchi e +30,1% per sollevatori telescopici. Dati in netta controtendenza con le medie nazionali che hanno fatto mediamente segnare valori negativi.
«Si tratta – spiega Luca Crosetto, presidente di ARPROMA (Associazione Revisori e Produttori Macchine Agricole), nonché di Confartigianato Cuneo – di un comparto importante, composto per la quasi totalità da piccole e medie imprese, che genera un indotto ragguardevole. Un settore che da anni punta su innovazione, qualità, sicurezza, sostenibilità, design».
Per evidenziare il rilievo del settore nel panorama regionale, e per ragionare su come migliorare ulteriormente il dialogo tra Istituzioni e mondo delle imprese, APROMA e Confartigianato Cuneo hanno recentemente incontrato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa e il Consigliere regionale Paolo Demarchi.
Tra i temi all’ordine del giorno le misure per affrontare la crisi, il rilancio dell’economia attraverso incentivi e misure strutturali, la promozione di prodotti e territorio per valorizzare e far conoscere il “made in Piemonte” in tutto il mondo, l’attivazione di progetti integrati di filiera che mettano in rete settore agricolo con piccole e medie imprese.
«Ringraziamo il Presidente Cirio, l’Assessore Protopapa e i rappresentanti dell’Ente regionale – commenta Crosetto – per l’attenzione e la disponibilità accordataci. Alla Regione Piemonte chiediamo di far sedere al tavolo di progettazione del prossimo Programma di Sviluppo Rurale 2021-2027 non solo le organizzazioni agricole, ma tutte quelle di categoria che, sotto vari aspetti, hanno un rapporto di lavoro con il mondo rurale. Solo così si può ottenere un Piano di interventi a 360 gradi.
Da parte nostra, ARPROMA e Confartigianato, confermano fin d’ora la piena disponibilità nel mettere a fattor comune conoscenze tecniche e capacità progettuali per strutturare al meglio i piani di intervento».
«Inoltre, – aggiunge ancora Crosetto – servirà sempre maggiore formazione per i costruttori, gli utilizzatori e quanti si occupano dei controlli sulla sicurezza delle macchine agricole. Anche in questo caso attraverso un confronto continuo, conciliando le esigenze di tutti nel rispetto delle norme che, in gran parte, arriveranno, sempre di più, da disposizioni dell’Unione Europea».
E proprio sul tema europeo, durante il confronto con il Presidente Cirio – in passato Eurodeputato – Crosetto ha avuto modo di condividere alcune riflessioni, grazie alla sua posizione di vicepresidente europeo di SMEunited (Associazione europea dell’artigianato e delle PMI).
«Il nostro Paese – conclude Crosetto – si pone agli ultimi posti per utilizzo dei Fondi Strutturali europei. Nonostante in questi anni ci sia stato grande impegno da parte degli Europarlamentari italiani e di Enti preposti nel sostenere le ragioni dell’artigianato e delle PMI a livello comunitario, i risultati non sono tuttora soddisfacenti. Occorre una maggiore presa di coscienza della situazione da parte governativa, andando ad accelerare gli interventi necessari per un fattivo riequilibrio del nostro percorso di sviluppo con quello degli altri paesi membri della Ue».