“Pmi Day” 2020: conclusi a metà gennaio 2021 i “tour virtuali” nelle aziende di Cnvv

Si sono conclusi a metà gennaio 2021 i “tour virtuali” nelle aziende aderenti a Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) che hanno caratterizzato l’undicesima edizione del “Pmi Day” 2020, la Giornata nazionale delle piccole e medie imprese organizzata da Piccola Industria Confindustria in collaborazione con le associazioni territoriali per consentire agli studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado una conoscenza diretta del mondo delle imprese.

«Nonostante tutte le incognite e le restrizioni imposte dalla pandemia – spiega il presidente del Comitato Piccola Industria di Cnvv, Giorgio Baldini – l’iniziativa, che abbiamo realizzato attraverso percorsi di visita in diretta streaming a partire dal 10 dicembre 2020, si è svolta regolarmente e con un bilancio decisamente superiore a ogni aspettativa: gli studenti coinvolti sono stati ben 1.240, oltre a una settantina di insegnanti e a 21 aziende aderenti a Cnvv, che ringrazio sentitamente per la loro disponibilità».

Hanno aderito all’iniziativa, per la provincia di Novara, gli istituti “Bellini”, “Bonfantini”, “Fauser”, “Omar” e “Nervi” di Novara e “Leonardo da Vinci” di Borgomanero, mentre per la provincia di Vercelli sono stati coinvolti gli istituti “Cavour”, “Lanino” e “Lombardi” di Vercelli e il “Lirelli” di Borgosesia. Le aziende partecipanti, anche grazie alla collaborazione con Confagricoltura, sono state nel Novarese Battioli Paola (San Pietro Mosezzo), Birla Carbon Italy (Trecate), Donetti (Romagnano Sesia), Gottifredi Maffioli (Novara), Matica Fintec (Novara), Nuova Assistenza (Novara), Procos (Cameri), Sarpom (Trecate), Sellmat (Prato Sesia), Risicultori di razza (Novara), Vigneti Valle Roncati (Briona) e Za.Ve.Ro (Romagnano Sesia); in provincia di Vercelli A. Raymond Italiana (Carisio), Adverteaser (Vercelli), Bertini (Alagna Valsesia), Cabboi Rag. Mariangela (Gattinara), Gessi (Serravalle Sesia), Industrie Toscanini (Borgosesia), Sogin (Saluggia), Soluzioni Edp (Vercelli) e Tosi F.lli (Varallo).

«Tra gli aspetti positivi delle visite aziendali svolte “da remoto” – prosegue Baldini – va evidenziata la grande partecipazione, con il coinvolgimento di tutte le classi interessate, e la notevole attenzione dimostrata dagli studenti: in molte occasioni il numero di domande poste agli imprenditori ha superato i tempi previsti, con un livello di interesse, di approfondimento e di interazione diretta, spesso molto spontanea, che non avevamo mai registrato in precedenza e nonostante orari a volte non agevoli, come le pause-pranzo o il primo pomeriggio. Questo aspetto ci porterà a ripensare l’organizzazione dell’iniziativa in programma, per il 2021, nel prossimo autunno. A prescindere dalla pandemia, infatti, le future edizioni del Pmi Day dovranno tenere conto delle notevoli opportunità che la tecnologia mette a disposizione».




Welfare aziendale: al via il progetto coordinato da Cnvv 

Con la costituzione di un’associazione temporanea di imprese (Ati) ha preso ufficialmente il via il progetto “Welfare per le imprese” coordinato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), che ha ottenuto un contributo di 106 mila euro dalla Regione Piemonte nell’ambito della strategia di innovazione sociale “Wecare” per la progettazione e l’attivazione di interventi di welfare aziendale sul bando Por-Fse 2014/2020.

Dell’Ati, di cui è capofila Marazzato Soluzioni Ambientali srl di Borgo Vercelli (Vc), fanno parte altre dieci aziende aderenti a Cnvv: CVB srl di Tronzano Vercellese (Vc), Cav. Uff. Giacomo Cimberio Spa di San Maurizio D’opaglio (No), Ebano Spa di Novara, Fratelli Fantini Spa di Pella (No), Giacomini Spa di San Maurizio D’opaglio (No), Laica Spa di Arona (No), Lanificio Luigi Colombo Spa di Borgosesia (Vc), Manifattura Sesia srl di Fara Novarese, Ponti Spa di Ghemme (No) e Zschimmer e Schwarz Italiana Spa di Tricerro (Vc).

Fino a ottobre 2021 le aziende aderenti al progetto attiveranno una serie di servizi per favorire i propri dipendenti, le loro famiglie, e, in alcuni casi, anche le comunità di riferimento, sulla base di quattro macroaree di attività. La prima prevede la disponibilità di un esperto che raccoglierà le esigenze dei lavoratori con familiari anziani e/o disabili non autosufficienti per sostenerli nell’individuazione e nell’acceso a servizi di assistenza che abbiano buoni rapporti qualità/prezzo. La seconda prevede la messa a disposizione di un operatore (il cosiddetto “maggiordomo aziendale”) delegato al disbrigo di pratiche e compiti che richiedono l’accesso a uffici pubblici o la selezione di offerte, permettendo ai lavoratori di risparmiare tempo.

Il terzo servizio consentirà di usufruire di uno “sportello” di consulenza e assistenza fiscale e previdenziale, mentre il quarto si articolerà in una serie di incontri di formazione e di sensibilizzazione su temi relativi al benessere personale, familiare e sociale quali la corretta alimentazione, la prevenzione di disturbi fisici, l’orientamento scolastico e professionale, la media education ecc., con la possibilità di un successivo orientamento verso consulenze personalizzate.

Le attività e i servizi saranno forniti da società specializzate e professionisti come consulenti del lavoro, fiscali e previdenziali, psicologi, psicoterapeuti, educatori, medici del lavoro, nutrizionisti, fisioterapisti, osteopati, esperti di mindfulness, coaching e dinamiche di gruppo.

Per consentire l’avvio di una vera e propria “rete territoriale” di interventi, al progetto aderiscono anche le Camere di Commercio di Novara, di Biella/Vercelli e del Verbano Cusio Ossola, alcune amministrazioni comunali, associazioni di rappresentanza di imprese e lavoratori, enti gestori dei servizi sociali, le Consigliere di parità delle Province di Novara e del Vco, il Dipartimento di studi per l’economia e l’impresa dell’Università del Piemonte orientale e gli Ordini dei consulenti del lavoro di Novara, Vercelli e Vco.

«Questo progetto – spiega Andrea Saini, presidente e amministratore delegato di Laica Spa e vicepresidente di Cnvv con delega all’organizzazione e alla rappresentanza associativa – è espressione della volontà di Cnvv di favorire lo sviluppo di un nuovo sistema incentivante, defiscalizzato e decontribuito, che permetta ai lavoratori e alle imprese di trarre il massimo beneficio nel lungo periodo dalla retribuzione del proprio lavoro. Mentre il Governo continua a promettere un abbattimento del cuneo fiscale, le norme sul Welfare permettono di ottenere benefici immediati e tangibili; per questo il nostro progetto avrà la funzione di far conoscere e introdurre il Welfare nelle imprese a vantaggio di chi lavora e di chi dà lavoro».

«Tutte le aziende che compongono l’Ati – aggiunge Luca Marazzato, amministratore delegato dell’omonimo Gruppo – hanno scelto di partecipare vedendo nel progetto la possibilità di una sperimentazione volta a creare le condizioni per rafforzare le attività di welfare aziendale già in essere o per svilupparne di nuove, migliorando l’offerta ai propri collaboratori. Sulla base dell’esperienza maturata con questa sperimentazione potranno decidere di proseguire con altre attività, fornendo una concreta dimostrazione dell’importanza di declinare nei fatti i principi della responsabilità sociale d’impresa».

Sul piano operativo il coordinamento di un “welfare manager”, che lavorerà con i responsabili delle risorse umane delle aziende, consentirà di uniformare i processi di rilevazione delle esigenze, la definizione delle modalità di accesso ai servizi e la loro erogazione. Sarà sua cura anche progettare modalità di risposta adeguate ai servizi esistenti sul territorio e co-progettare con gli altri enti i percorsi di partecipazione della popolazione locale alle iniziative pubbliche. Un sistema di rilevazione continuo consentirà di verificare quali servizi verranno utilizzati maggiormente e in che misura saranno stati in grado di rispondere alle aspettative dei beneficiari.

 




Coronavirus: Filippa (Cnvv) al mondo politico, “attenti a parole e decisioni che impattano sull’economia”

Le parole e le decisioni di questi giorni possono avere un impatto economico importante. Invito a fare molta attenzione alle loro conseguenze.

Non usa mezzi termini il presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Gianni Filippa, per commentare l’impatto sull’economia reale delle dichiarazioni degli esponenti del mondo politico in tema di Coronavirus.

“Le misure che saranno adottate in questa fase – aggiunge – possono essere decisive e con effetti che possono durare anni; per questo è fondamentale che prima di fare delle scelte si ascoltino le esigenze delle imprese. La situazione, infatti, è davvero molto seria”.

“Fra circa un mese, perché le nostre rilevazioni congiunturali fanno riferimento alle previsioni trimestrali delle aziende, sapremo, con dati alla mano, quali effetti del Coronavirus sono da loro attesi tra aprile e giugno in termini di produzione, ordini, investimenti, occupazione e altri indicatori. L’impatto non sarà positivo, ovviamente, ma sarà la sua entità a determinare quanto questa crisi sia davvero importante e a indicare quanto tempo sarà presumibilmente necessario per superarla”.

 

«Le informazioni che abbiamo attualmente a disposizione – prosegue Filippa – preannunciano comunque un impatto significativo sul secondo trimestre 2020 e probabilmente anche sul terzo: si faranno prima di tutto sentire sull’industria gli effetti della caduta della domanda nel terziario, che è il comparto oggi più colpito. Ne è un esempio il crollo delle prenotazioni alberghiere per Pasqua: gli operatori delle nostre zone parlano di disdette “importanti”, al punto che alcuni alberghi dei laghi stanno valutando di posticipare l’apertura al mese di maggio».

 

Fra le criticità principali per il suo territorio di riferimento, che Cnvv ha recentemente segnalato alle prefetture di Novara e di Vercelli, figurano la mancanza di liquidità e il “congelamento” del mercato interno, la possibile sospensione o revoca degli investimenti a causa del clima di incertezza, l’annullamento di tutte le principali fiere settoriali, tra cui ExpoComfort e il Salone del mobile, rinviato a giugno, con ripercussioni dirette e sull’indotto degli allestimenti fieristici e del catering.

Un problema che sta emergendo, inoltre, è relativo a casi di clienti del Nord Europa che richiedono stoccaggi, a spese del fornitore, fuori dal confine italiano a causa del timore di blocco delle frontiere, mentre alcuni autisti di Bulgaria, Romania e Slovacchia che prelevano o consegnano merce in Italia, al loro rientro sono stati posti in quarantena forzata.

A livello interno si è anche registrata la perdita di disponibilità delle merci di aziende bloccate negli hub logistici delle “zone rosse”, mentre sono arrivate le prime segnalazioni di consegne di merci disdettate da alcuni Paesi perché prodotte da aziende del Nord Italia.

 

«Tutti da quantificare – conclude Filippa – sono poi gli impatti sull’export, da sempre trainante nelle nostre zone, anche a causa dell’impossibilità di confermare meeting e visite commerciali all’estero in seguito al blocco delle tratte verso alcuni importanti Paesi e alle restrizioni degli arrivi provenienti dall’Italia.

Parallelamente c’è il danno legato alla mancata consegna di forniture, in modo particolare, ma purtroppo non soltanto, dalla Cina. In generale, ma a maggior ragione in questa situazione, quando si perde un cliente non lo si recupera, sempre che sia possibile farlo, facilmente e in breve tempo.

E in caso non si riesca a far fronte alle consegne i nostri competitor non ci dimostrano solidarietà, ma approfittano della difficoltà per danneggiarci, anche in termini di immagine, e tentare di rimpiazzarci.

Oltre al sostegno economico è quindi estremamente urgente per le imprese avere chiarezza e informazioni sulle strategie di profilassi e di controllo che saranno messe in atto dal Governo: abbiamo pianificazioni di produzione, di acquisto materie prime e di livello scorte di carattere strategico che, se mal governate, possono creare danni consistenti. Non possiamo permetterci di navigare a vista».