Nomine, Consiglio regionale: pubblicati 5 bandi

La Commissione consultiva per le Nomine del Consiglio regionale ha pubblicato 5 nuovi bandi per diverse nomine. In particolare, si tratta di individuare tutti i componenti del nuovo Comitati diritti umani (20 membri esperti in materie di diritti umani e civili, 2 consiglieri regionali cessati dal mandato).

Ci sono poi due sostituzioni da effettuare, una come Revisore dei conti in Atc centrale, l’altra come componente del Coresa (Consiglio regionale sanità e assistenza).

Le altre nomine a bando riguardano un componente dell’ente di gestione dei Sacri Monti, un revisore del collegio Convitto municipale di Trevisio (Casale Monferrato, Al), un componente Cda della fondazione Radici, un componente Cda fondazione Funivie Oropa e un componente del consiglio direttivo dell’associazione Abbonamento Musei.

Tutti i dettagli per i requisiti richiesti e le scadenze per la presentazione delle candidature sono stati pubblicati sul Bur e si possono trovare sul sito del Consiglio regionale cliccando qui




“Covid-19, in Piemonte il 99,8% delle classi non ha problemi”

In Piemonte, secondo l’ultimo monitoraggio degli edifici scolastici, ci sono problemi di spazio in circa 430 classi, che coinvolgono 1.200 studenti su una popolazione di circa 520.000 alunni della scuola statale: quindi soltanto lo 0,2% del totale”.

Lo ha spiegato stamane in Consiglio regionale l’assessore all’Istruzione nel corso della relazione sulla ripresa dell’attività nelle scuole, che perciò nel 99,8 per cento dei casi sono a posto.

“Rispetto ai dati del primo monitoraggio – ha aggiunto – le criticità sono risultate più che dimezzate e quelle evidenziate come critiche sono in corso di risoluzione”.

Per quanto riguarda l’organico,” il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte ha ripartito agli ambiti territoriali il contingente di personale docente e ATA aggiuntivo, determinato sulla base del budget di 112.679.902,36 euro, finalizzato alla stipula dei contratti a tempo determinato”. Una cifra che secondo l’assessore renderà “possibile soddisfare per la quasi totalità la richiesta di organico delle scuole dell’infanzia e primaria e per poco meno del 70% le richieste di organico della scuola secondaria di I grado, nonché il 50% delle richieste di personale ATA”, vale a dire il personale amministrativo, tecnico e ausiliario degli istituti e scuole di istruzione primaria e secondaria.

Sul tema dell’apertura delle scuole in sicurezza, nel corso dell’incontro del 2 settembre scorso, è stata proposta dalla Regione Piemonte la misurazione della temperatura, oltre che da parte delle famiglie a casa come previsto dagli indirizzi definiti a livello nazionale per la gestione in sicurezza delle scuole, anche all’ingresso degli istituti scolastici e delle agenzie formative. Per questo la Giunta regionale ha previsto uno stanziamento di 500 mila euro.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, cruciale al fine di riaprire le scuole, “in tutti mezzi di trasporto locale, compresi quelli ferroviari, sono previste misure che consentono una capienza pari all’80%, privilegiando i posti a sedere e rispettando precise regole per ridurre al massimo i rischi di contagio; sono state inoltre definite indicazioni specifiche per il trasporto scolastico. La mascherina sarà obbligatoria ed è inoltre prevista la sanificazione degli ambienti e un adeguato ricambio d’aria”.

In ogni caso sarà consentita la capienza massima del mezzo di trasporto scolastico, al massimo per 15 minuti .

L’assessore ha ricordato che sono 434 i Comuni piemontesi che hanno beneficiato della misura straordinaria d 15 milioni di euro voluta dalla Regione Piemonte per sostenere il comparto 0-6 anni. In generale per le scuole dell’infanzia, le risorse ministeriali stanziate sono 16,3 milioni cui è associato il cofinanziamento regionale di 4,7 milioni.

Alla relazione di Giunta hanno risposto alcuni consiglieri di opposizione. Il M5s ha sottolineato che la ripresa in sicurezza e tranquillità non sembra garantita dalle parole dell’assessore e che i dubbi pratici sulle procedure siano ancora molti. Per il capogruppo Pd, inoltre, lo stanziamento di 500mila euro per l’acquisto dei termoscanner sembra del tutto inadeguato e insufficiente.

Molto critico anche il capogruppo Luv, che ha obiettato che il diritto allo studio deve essere garantito a tutti, soprattutto nel periodo dell’emergenza: “Non si capisce come verranno gestiti i casi di studenti con sintomi”, ha detto. Il capogruppo dei Moderati ha sostenuto che i fondi promessi ai nidi e alle materne devono arrivare quanto prima: “Ho provato a fare alcune segnalazioni all’assessorato, perché alcuni Comuni stanno mettendo paletti che rallentano i versamenti”. In particolare ha posto l’accento sulla situazione del Comune di Torino. “Non scarichiamo sulla Regione le chiare responsabilità per i ritardi che sono in capo al Governo centrale – ha detto il capogruppo della Lega – del resto la migliore idea del ministro Azzolina sono stati i banchi a rotelle”.

 




Canoni idrici: 18 milioni alle province montane

Il 60% dei canoni idrici per le grandi derivazioni nel Vco saranno assegnati a quella provincia, una cifra intorno agli 8 milioni all’anno. Il ritorno dei canoni idrici per la provincia di Cuneo e per la città metropolitana di Torino sarà del 50%, quasi 4 milioni all’anno per il cuneese, 6 milioni per il torinese.

Alle altre province piemontesi andranno circa 500 mila euro a testa l’anno, un riequilibrio di fronte ai grandi problemi finanziari che stanno vivendo. Le risorse saranno destinate soprattutto alla viabilità montana e provinciale.

E’ quanto prevede la legge approvata oggi dal Consiglio regionale sulla specificità montana del Vco e sugli interventi a favore dei territori montani e delle altre province.

Il provvedimento originario, incentrato soprattutto sul Vco, è stato modificato con una serie di emendamenti firmati da tutti i capigruppo, cui si è giunti dopo un lungo confronto all’interno della maggioranza e con le minoranze. Resta anche in vigore la legge sulla specificità montana del Vco, approvata nella scorsa legislatura, che prevede competenze e risorse aggiuntive per quella provincia.

Apprezzamento per la nuova legge è stato espresso dal presidente del Consiglio regionale, secondo cui è un riconoscimento ai territori montani, che nel corso degli anni hanno subito anche grandi limitazioni. Vivere in montagna comporta difficoltà pratiche che influenzano le prospettive e qualità di vita, come ad esempio l’assistenza sanitaria e i trasporti. Per il presidente del Consiglio tale consapevolezza è presente anche nel nostro Statuto regionale che prevede espressamente politiche di intervento per la montagna, in modo da assicurarne le opportunità di sviluppo.

Per il capogruppo della Lega e primo firmatario della pdl originaria, che chiedeva appunto l’utilizzo dei canoni idrici nei territori di produzione, la legge salva il Vco dal dissesto e lo fa sentire pienamente parte del territorio piemontese, dopo la vicenda del referendum.
Soddisfazione piena è stata espressa da quasi tutti i consiglieri, di maggioranza e minoranza, nei numerosi interventi che si sono succeduti, per il complesso lavoro comune compiuto al fine di dare un riconoscimento e le risorse necessarie alla montagna piemontese e un ulteriore sostegno alle province.




Indagine Covid-19, insediato il gruppo di lavoro

Insediato il gruppo di lavoro che si occuperà dell’indagine conoscitiva sulla gestione dell’emergenza Covid-19 sul territorio piemontese. Su proposta delle minoranze e all’unanimità dei votanti è stato eletto presidente del gruppo Daniele Valle (Pd).

“Desidero augurare buon lavoro ai componenti del gruppo di lavoro incaricato di valutare e verificare quanto fatto dalla Regione durante l’emergenza Covid. Auspico che il loro impegno sia un servizio utile in primo luogo ai piemontesi e alla sanità pubblica”.

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia in apertura della seduta della Commissione Sanità, presieduta dal vicepresidente Andrea Cane, che ha visto l’insediamento.

Fanno parte del gruppo di lavoro, che comincerà a riunirsi dal mese di settembre il lunedì alle 11.30, i consiglieri Andrea CaneMauro FavaMatteo GagliassoGianluca GavazzaRiccardo LanzoClaudio LeoneMichele MoscaFederico PeruginiGiovanni Battista PoggioAlberto PreioniAlessandro SteccoSara Zambaia (Lega), Paolo RuzzolaCarlo Riva Vercellotti (Fi), Davide Nicco (Fdi), Monica CanalisRaffaele GalloDomenico RavettiDomenico RossiMauro SalizzoniDiego SarnoDaniele Valle (Pd), Silvio Magliano (Moderati), Francesca FredianiSean Sacco (M5s), Mario Giaccone (Monviso) e Marco Grimaldi (Luv).

Sono intervenuti nel dibattito, per la minoranza RossiGallo (Pd), SaccoFrediani (M5s) e Grimaldi (Luv) che hanno sottolineato, con accenti diversi, la necessità di entrare al più presto in possesso dei documenti relativi all’emergenza, a cominciare dalle spese sostenute dall’Unità di crisi e dall’iter delle delibere per comprendere meglio alcune vicende per basare l’operato del gruppo di lavoro sui documenti e non sui resoconti giornalistici.

Per la maggioranza è intervenuto Perugini (Lega) che, augurando buon lavoro al presidente Valle, ha sottolineato che “i piemontesi meritano risposte su quest’ondata, che ha travolto non solo il Piemonte ma tutto il mondo, all’insegna di quella trasparenza che per primo l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha detto non rappresentare un problema”.

Ai sensi della delibera dell’Ufficio di presidenza sulle modalità di svolgimento dell’indagine conoscitiva, entro il 31 dicembre il gruppo di lavoro dovrà presentare una prima analisi dell’attività svolta. Entro il 30 giugno 2021, inoltre, dovrà esaurire l’indagine e produrre una relazione sulla base di quanto emerso.




Salizzoni: “Fondi MES, quali i progetti immediatamente cantierabili in Piemonte?

I 37 miliardi che il Mes metterebbe a disposizione del nostro Paese per spese legate all’emergenza sanitaria rappresentano un’occasione importante per ridisegnare la sanità territoriale e per costruire nuovi ospedali e ammodernare strutture sanitarie inadeguate.

In caso di auspicabile attivazione del Mes da parte del nostro Paese, occorre anche in Piemonte farsi trovare pronti con un disegno complessivo degli interventi sull’edilizia sanitaria; avere un ordine di priorità degli interventi sia per urgenza sia per dimensioni e strategicità sul lungo periodo; avere progetti immediatamente cantierabili e approvare urgentemente quelli ultimabili in tempo utile in vista dei finanziamenti europei.

Per questo ho presentato un Question time per sapere dall’assessorato regionale alla Sanità se esiste un elenco di progetti cantierabili di edilizia sanitaria in Piemonte e di progetti approvabili in tempo utile, con relativi costi stimati ed eventuale ordine di priorità, in vista dei relativi finanziamenti europei”.

Lo dichiara il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro SALIZZONI, che ha presentato un Question time sui fondi Mes e l’edilizia sanitaria. “Ancora una volta voglio ribadire che la vera sfida è costruire ospedali, dotati di attrezzature di ultima generazione e dove si fa anche ricerca medica e tecnologica, cui affiancare una medicina di territorio capillare ed efficace.

Per il Parco della Salute siamo ancora alle bonifiche e al dialogo competitivo, dell’ospedale unico dell’AslTo5 si sono perse le tracce e si è tornato a discutere del sito; nel VCO si è abbandonato il progetto di Ornavasso. Non vorrei che l’emergenza del Covid-19 anziché progettare il futuro ci stia facendo tornare al passato, magari rattoppando qualche ospedale cadente”.

 




Tpl: “Con il lockdown persi 20 milioni al mese”

Il trasporto pubblico locale piemontese, a causa del minor traffico per il lockdown, ha perso almeno 20 milioni al mese di euro per i mancati introiti dei biglietti.

La stima è stata fatta dal direttore dell’Agenzia della mobilità piemontese Cesare Paonessa nel corso dell’audizione odierna della seconda Commissione, presieduta da Mauro Fava, in merito alla situazione del trasporto pubblico locale in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Il quadro emerso è quello di un settore con aziende in difficoltà a causa della drastica diminuzione dei ricavi sul traffico (con il lock down, secondo Paonessa, sono appunto venuti meno circa 20 milioni al mese di ricavi alle aziende piemontesi) ed in attesa del concretizzarsi dei vari aiuti governativi al settore.

Comunque, ritornando a viaggiare al momento il 50-60% dei clienti, il settore sta cercando di risollevarsi: attualmente risultano riattivati all’80 per cento i treni giornalieri del Tpl e, si stima, almeno al 90% le linee su gomma.

Nel frattempo si sta lavorando con la prospettiva della riapertura delle scuole e tutti gli enti interessati – principalmente la Regione, le Province , il Miur, gli enti locali ed i sindacati – stanno cercando il migliore coordinamento possibile tra le esigenze di orario delle scuole e del trasporto pubblico locale, per consentire l’osservanza delle norme di sicurezza con le risorse disponibili, nel rispetto dell’autonomia scolastica.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti numerosi consiglieri: Alberto Avetta (Pd), Carlo Riva Vercellotti (Fi), Valter Marin, Paolo Demarchi, Angelo Dago (Lega), Ivano Martinetti, Sean Sacco (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).

Molti gli argomenti toccati, tra questi il problema dei voucher per il rimborso dei periodi di abbonamento non goduti a causa del lock down. Infatti il “Decreto rilancio” del Governo prevede la possibilità di rimborso o attraverso i voucher o con l’allungamento del periodo di abbonamento.

Anche su questo punto si sta lavorando e l’Agenzia con la Regione sta preparando delle linee guida allo scopo di coordinare e velocizzare l’azione delle aziende di trasporto. Si suggerisce, nel calcolo del rimborso, di fare una proporzione dei giorni persi rispetto a quelli previsti dall’abbonamento e di rendere valido il voucher per almeno un anno. Secondo le disposizioni governative devono intercorrere non più di 30 giorni tra la domanda ed il rimborso. In questo modo le aziende potrebbero riuscire a rilasciare i voucher prima dell’acquisto dei nuovi abbonamenti con l’inizio dell’anno scolastico.

È stata anche evidenziata la necessità di trovare un coordinamento con le Regioni limitrofe per evitare disagi agli utenti a causa di regole non coincidenti con la Liguria e la Lombardia sul riempimento dei posti a sedere sui treni.

D’intesa con i rappresentanti dei gruppi consiliari, il presidente Fava ha manifestato l’intenzione di convocare una nuova audizione sul tema, a settembre, prima dell’inizio della scuola.




Allasia: Atto di indirizzo caso Embraco, ci sia un intervento concreto da parte del Governo

L’importante oggi è cercare di garantire i livelli occupazionali e nel mentre elaborare una strategia che riporti investimenti e posti di lavoro sul territorio – ha commentato Allasia – Il fallimento di Ventures potrebbe favorire qualche compratore a discapito dei lavoratori ed è un’ipotesi che vorremmo scongiurare. L’Aula si è espressa in modo compatto votando un atto di indirizzo che chiede un intervento concreto da parte del Governo”.

Questa sera è stato votato un ordine del giorno da tutte le forze politiche a Palazzo Lascaris per ricostruire l’interlocuzione con il Governo e con il Mise per verificare la fattibilità delle ipotesi di riconversione dello stabilimento di Riva di Chieri nella produzione di dispositivi di protezione individuale/Covid-19 o di batterie al litio; confrontarsi con le associazioni di categoria e il mondo produttivo piemontese per verificare eventuali disponibilità ad investire sul sito industriale o assumere parte dei lavoratori; sollecitare i ministeri competenti a prendere le misure necessarie a salvaguardare tutti i posti di lavoro.




Consiglio regionale: votate altre nomine

Nella seduta di ieri, il Consiglio regionale ha votato alcune nomine, tra queste la sostituzione del consigliere Carlo Picco nel Consiglio generale della Compagnia San Paolo con Antonio Mattio,

Queste le altre nomine adottate dall’Assemblea di Palazzo Lascaris.

Consigliere/a di parità regionale, designazione di una/un consigliera/e di parità effettiva/o e di una/un supplente: Anna Mantini e Cinzia Borgia (supplente).

Azienda pubblica di servizi alla persona “Sant’Antonio Abate”, nomina di un membro al Consiglio di amministrazione: Maurizio Chiocchetti.

Enoteca regionale Colline Alfieri dell’Astigiano, designazione di un membro al Consiglio di amministrazione: Andrea Sacco.

Fondazione Academia Montis Regalis Onlus, designazione di un membro al Consiglio di amministrazione: Piero Tirone.

Museo regionale dell’emigrazione dei piemontesi nel mondo, designazione di 3 rappresentanti al Comitato di gestione: Arturo Calligaro, Lucetta Rossetto e Davide Rosso.

 

Azienda speciale della Cciaa di Cuneo “Centro estero Alpi del Mare” Cuneo, nomina di un membro effettivo e di un membro supplente al Collegio dei revisori dei conti: Andrea Porta e Andrea Savino (supplente).




Bonus cultura, da 700 a 1000 euro

Con il parere positivo espresso oggi a maggioranza dalla sesta Commissione, entro la settimana la Giunta dovrebbe approvare la delibera che individua le procedure e i criteri per la concessione del bonus cultura previsto dalla legge 13/2020 a sostegno del comparto duramente colpito dall’emergenza Covid e per l’assegnazione delle risorse per il 2020 mediante i bandi ordinari.

Ad illustrare i criteri individuati dall’assessorato alla Commissione, presieduta in Aula consiliare da Paolo Bongioanni, è stata l’assessore Vittoria Poggio: “Il bonus una tantum a fondo perduto andrà a favore dei soggetti che non hanno accesso ai contributi ordinari previsti dal Testo Unico sulla cultura – ha spiegato -.

Si tratta di 700 euro per lavoratori autonomi e imprese individuali e 1000 per i soggetti costituiti in associazione o altra tipologia di ente non lucrativo di diritto privato o di società, che non hanno accesso ai contributi ordinari e hanno sede in Piemonte. Inoltre imprese e operatori con partita IVA e sede in Piemonte, che operano nell’indotto a supporto delle attività culturali e che rientrano in un elenco di codici Ateco”.

Le risorse complessive sono 3 milioni di euro e il bonus verrà erogato attraverso modalità a sportello dalla data di pubblicazione dell’avviso, prevista entro fine luglio, fino al 31 ottobre 2020.

Gli altri strumenti di sostegno finanziario sono le partecipazioni della Regione in enti culturali definite da specifiche convenzioni e i bandi, studiati però in un’ottica di semplificazione significativa della fase di valutazione delle domande e di definizione degli importi, il cui limite massimo richiedibile non potrà essere superiore a 120 mila euro.

Per quanto riguarda le tempistiche, si è parlato di fine luglio per la pubblicazione dei bandi dedicati ai soggetti che nel biennio 2018/2019 hanno avuto un rapporto di convenzione con la Regione, mentre a settembre usciranno i bandi ordinari.

Per il futuro la Giunta è orientata a limitare in modo significativo i rapporti in convenzione con soggetti culturali di diritto privato che non vedono la partecipazione diretta o il controllo da parte della Regione.

Daniele Valle e Diego Sarno (Pd), pur con una valutazione in linea generale positiva sui criteri proposti, hanno evidenziato una serie di punti critici, primo tra tutti il mancato confronto ai Tavoli della Cultura. I consiglieri hanno anche dato un giudizio negativo rispetto al volontà di eliminare progressivamente le convenzioni, ritenute invece uno strumento che identifica le scelte culturali della Giunta ed hanno espresso perplessità rispetto al limite massimo di contributo di 120 mila euro, che in alcuni casi può risultare penalizzante.

Al contrario Carlo Riva Vercellotti (Fi) avrebbe optato per abbassare il limite massimo previsto per consentire ad una platea più ampia di soggetti di accedere ai contributi.

Marco Grimaldi (Luv) ha chiesto chiarimenti in merito ai codici Ateco esclusi dal bonus ed ha evidenziato la condizione svantaggiata degli operatori intermittenti.




Bonus agli Oss, superare il blocco della Ragioneria

Sul bonus Covid destinato al personale del Servizio sanitario regionale occorre fare chiarezza e superare l’impasse tecnico interpretativo sollevato dalla Ragioneria dello Stato che, al momento, impedisce al Piemonte di stanziare, oltre ai 18 milioni di euro di risorse statali, i 36 milioni di fondi regionali”.

La questione è stata sollevata dal consigliere Pd Raffaele Gallo, nel corso di un’interrogazione a risposta immediata rivolta all’assessore Luigi Icardi – Nel corso del dibattito in aula sulla legge 12/2020 “Primi interventi di sostegno per contrastare l’emergenza da Covid-19”, l’Assessore Icardi aveva dichiarato che per poter erogare i fondi della Regione sarebbe occorsa una deroga da parte del Governo nazionale dal momento che la norma statale consentiva alle Regioni di stanziare soltanto una cifra pari a quella trasferita a livello statale.

Ho chiesto, pertanto all’Assessore se tale deroga sia stata chiesta e con quali modalità. La Regione ha il dovere di tutelare il personale sanitario impegnato in prima linea contro il Covid-19, riconoscere il giusto riconoscimento economico  a questa categoria è un atto di impegno doveroso”.

“La necessità di chiedere una deroga era stata superata dall’approvazione di un emendamento proposto dalla Conferenza delle Regioni – ha replicato Icardi, confermando che il Governo non ha impugnato la legge piemontese – “Surreale che una regione non possa decidere di assegnare un riconoscimento a chi per mesi è stato in trincea. Il problema ha coinvolto le amministrazioni regionali di tutta Italia, non solo il Piemonte. Se occorre, andremo personalmente dal ministro per gli affari regionali, poiché la beffa è reale. Se non vi sarà un intervento tecnico politico saremo impossibilitati ad erogare il bonus. L’interpretazione della Ragioneria dello Stato deve essere corretta al più presto e il governo è chiamato a risolvere la questione”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni dei consiglieri: Carlo Riva Vercellotti (Forza Italia) su quali azioni per le lunghe code ed attese al CUP di Vercelli; di  Alessandro Stecco (Lega) sulle gravi disfunzioni del servizio CUP e SOVRACUP nella provincia di Vercelli; di Domenico Rossi (Pd) sulle osservazioni masterplan 2020- 2035 Malpensa; di Silvio Magliano (Moderati); di Sean Sacco (M5S) sull’utilizzo e programmazione di risorse pubbliche dell’Asl Vco; di Sarah Disabato (M5S) sui tagli boschivi fuori stagione che compromettono le aree di nidificazione; di Marco Grimaldi (Luv) sulle questioni problematiche riguardo i servizi sanitari al cittadino; Ivano Martinetti (M5S) sul blocco circolazione delle Auto Storiche.