Consiglio regionale: istituita la Commissione Autonomia

Il Piemonte istituisce la Commissione permanente Autonomia, per trattare i provvedimenti appunto relativi ad autonomia differenziata, affari istituzionali, federalismo ed Enti locali. Con il voto a maggioranza dell’Assemblea, ai sensi del capo decimo dello Statuto (necessario per modificare il regolamento interno) è stata approvata nel pomeriggio del 7 luglio la proposta di deliberazione, primo firmatario il presidente del Consiglio Stefano Allasia.

Con l’approvazione di emendamenti presentati da Riccardo Lanzo (Lega) tra le competenze è stata inserita pure la Comunità di lavoro Regio insubrica e frontalierato.

“Sono fiero del risultato raggiunto, la costituzione della Commissione autonomia è un traguardo storico per il Piemonte – ha dichiarato Allasia -. Ringrazio tutta l’assemblea legislativa, la maggioranza ma anche le minoranze per il senso di responsabilità dimostrato. La nostra regione si appresta ad affrontare una sfida di maturità e serietà: il percorso non sarà semplice, ma sono certo che servirà a garantire migliori condizioni di efficienza e benessere a tutti i piemontesi, nel segno del principio di sussidiarietà”.

Nello specifico, la Commissione si occuperà dell’analisi e del monitoraggio del percorso di riconoscimento di particolari forme di autonomia di cui all’articolo 116 della Costituzione e della valutazione delle ricadute gestionali delle funzioni nelle materie oggetto di autonomia differenziata. Avrà otto componenti.

Nel dibattito che ha preceduto la votazione, Marco Grimaldi (Luv) si è detto contrario a istituire la Commissione Autonomia, ritenendola “inutile e dannosa; la Giunta dimostra di non gestire i poteri ordinari e ne chiede di straordinari”. Secondo Raffaele Gallo (Pd) “la scelta migliore sarebbe stata una Commissione non permanente”, mentre per Carlo Riva Vercellotti (Fi) “questa Commissione deve diventare fondamentale anche nei rapporti con le autonomie locali e in generale con i Comuni, grandi e piccoli”.

A parere di Sean Sacco (M5s) “durante l’emergenza Covid più volte il Piemonte ha chiesto l’ausilio romano per intervenire. Spero che questa Commissione dia più coraggio all’amministrazione Cirio, senza aspettare Roma per togliere le castagne dal fuoco”.

Nelle dichiarazioni di voto, Alberto Preioni (Lega) ha sottolineato la soddisfazione “per chi come noi ha una lunga storia politica di autonomismo”. Per Silvio Magliano, “una Commissione speciale sarebbe stata più opportuna, con una maggior capacità di lavoro, esaurendosi a fine legislatura”.




Edilizia, fino a 50 mila euro di contributi

Chi deciderà di ristrutturare o costruire una nuova casa potrà avere fino a 50mila euro di contributi dalla Regione per il pagamento degli oneri dovuti ai Comuni.

La Commissione Urbanistica del Consiglio regionale, riunita in videoconferenza con la Commissione Bilancio e presieduta da Mauro Fava, ha dato oggi parere favorevole a maggioranza alla delibera di Giunta che renderà operativa nel giro di pochi giorni la normativa prevista dal Riparti Piemonte in favore dell’edilizia.

Il vicepresidente della Giunta regionale Fabio Carosso ha illustrato la misura che mette a disposizione 26 milioni di euro per il 2020 per erogare contributi a cittadini e imprese che abbiano fatto domanda in Comune per opere edilizie tra il 29 maggio scorso e il prossimo 30 novembre.

Come concordato dalla Regione con Anci (l’associazione dei Comuni), i contributi per il pagamento degli oneri per la costruzione o al riuso edilizio saranno calcolati dai Comuni al momento della richiesta dei titoli abilitativi per le costruzioni e verranno erogati in breve tempo dai Comuni stessi. In caso di interventi di recupero il contributo potrà coprire anche il 100% degli oneri previsti, nel caso di nuova costruzione fino al 50%. Il contributo massimo sarà comunque di 50mila euro.

Nel caso in cui le richieste siano già state presentate e il cittadino abbia già pagato gli oneri al Comune questi verranno rimborsati dalla Regione. Da domani e nei prossimi giorni le misure saranno spiegate nel dettaglio dai funzionari dell’assessorato in tre distinti seminari di approfondimento online (webinar) e dall’8 luglio entrerà in funzione la piattaforma per gestire domande e contributi.

Il presidente della II Commissione Mauro Fava, citando in modo particolare il grande apporto dato dal consigliere Valter Marin, ha espresso la propria soddisfazione “per aver raggiunto questo importante traguardo che darà una svolta all’edilizia in Piemonte in questo grave periodo di difficoltà per cittadini e imprese”.




Cal, pareri positivi su gestione rifiuti e fondi per la montagna

Modifiche per la gestione dei rifiuti: parere favorevole all’unanimità ma condizionato all’istituzione di un tavolo di confronto. Così si è espresso il Consiglio delle autonomie locali (Cal), presieduto da Davide Crovella, sul disegno di legge 88, che prevede appunto una serie di modifiche alla legge regionale 1/2018 sulla gestione dei rifiuti e il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani.

In particolare, il Ddl contiene una parziale revisione della governance del sistema dei rifiuti urbani, prevedendo un unico ambito territoriale ottimale, coincidente con il territorio regionale e articolato in sub-ambiti di area vasta, che coincidono con il territorio degli attuali consorzi di bacino. Il Cal ha rilevato che l’organizzazione delle funzioni di ambito regionale rischia di penalizzare le realtà maggiormente in difficoltà e di introdurre instabilità nelle scelte di controllo locale, oltre all’opportunità di valutare una diversa ripartizione dei sub-ambiti, tenendo anche conto della peculiarità del sistema integrato della provincia di Cuneo.

Il Ddl introduce inoltre un nuovo obiettivo di produzione di rifiuto urbano indifferenziato non superiore a 126 chilogrammi anno ad abitante da raggiungere entro l’anno 2025, rispetto al quale il Cal ha chiesto di introdurre il concetto di “abitante equivalente” o altri meccanismi compensativi per i comuni a vocazione turistica o caratterizzati da pendolarismo lavorativo e studentesco.

Rilievi sono stati mossi anche rispetto all’individuazione dell’ente territorialmente competente in materia di pianificazione tariffaria, al sistema delle sanzioni e alla necessità di considerare l’attuale fase emergenziale legata al COVID-19 per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi annuali di produzione massima di rifiuto urbano indifferenziato.

L’assessore all’Ambiente Matteo Marnati ha dato la sua disponibilità a convocare in tempi rapidi il tavolo di confronto richiesto in un’ottica di condivisione su una materia di grande interesse per i territori.

È stata inoltre approvata all’unanimità dall’ufficio di presidenza in sede deliberante la proposta di regolamento che individua le modalità di riparto e monitoraggio del Fondo regionale per la montagna, in attuazione della legge regionale 14/2019 in materia di tutela, valorizzazione e sviluppo della montagna.
Il Cal chiede di individuare all’interno della norma una quota del Fondo da destinare ai Comuni territorialmente appartenenti alle unioni montane, quale contributo allo sviluppo economico dei territori montani e di dare stabilità al finanziamento dei progetti presentati dalle unioni, in attuazione del programma annuale per la montagna.

Il vicepresidente della Regione e assessore alla Montagna, Fabio Carosso, ha detto che saranno recepite le osservazioni pervenute dalle associazioni: l’obiettivo è avere una legge che possa davvero aiutare lo sviluppo della montagna, nonostante le poche risorse a disposizione. A decidere come spenderle sarà una Consulta di cui faranno parte i presidenti delle Unioni montane, il presidente di Uncem e due componenti del Cal, nominati oggi, Paolo Amorisco ed Eraldo Botta.




“Riparti Piemonte”, via libera del Cal

Parere consultivo favorevole all’unanimità da parte del Consiglio delle autonomie locali (Cal) sul disegno di legge “Riparti Piemonte”, a condizione che siano prese in esame le osservazioni e le proposte emendative pervenute: l’assemblea, presieduta da Davide Crovella, si è riunita oggi per esaminare il Ddl sugli interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l’emergenza Covid 19.

Un provvedimento che, è stato detto, interviene su settori fondamentali dell’economia regionale e che ha richiesto un grande sforzo sia sul piano finanziario che in termini di semplificazione da parte della Regione, ma che presenta una serie di temi di confronto da porre all’attenzione dell’Aula.

All’assemblea sono intervenuti il presidente della Regione Alberto Cirio e il vicepresidente Fabio Carosso, che hanno preso atto delle osservazioni poste aprendo ad un dialogo propositivo e si sono detti pronti a presentare gli emendamenti che si riterranno necessari al testo di legge.

In particolare l’assemblea ha chiesto di definire meglio la norma in tema di rilancio degli investimenti in edilizia (articolo 13), precisando il meccanismo di funzionamento e le modalità di riparto del fondo, per dare certezza ai comuni sia sulle risorse disponibili –  garantendo loro l’intero importo di oneri e costi di costruzione – sia su tempi e modalità di erogazione, fermo restando che il rilascio del titolo abilitativo sarà effettuato dopo il versamento degli oneri e del contributo regionale.

Sul punto Cirio e Carosso hanno dato rassicurazioni: con gli uffici si stanno valutando le soluzioni più adatte. Il vicepresidente Carosso ha inoltre precisato che la legge che andrà in Aula sarà temporanea e che quest’anno sarà propedeutico per ragionare su una legge urbanistica nuova e innovativa.

Sull’articolato sono state fatte numerose osservazioni e proposte emendative, dalle disposizioni in materia di appalti pubblici a quelle su autorizzazioni commerciali, all’ampliamento dell’occupazione di suolo pubblico per i gestori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Inoltre sono state auspicate ulteriori misure di sostegno per il territorio, da prendere anche con successivi provvedimenti, con particolare attenzione alle politiche dell’abitare, all’ampliamento delle categorie destinatarie del bonus una tantum a fondo perduto, a istruzione e formazione professionale e alla creazione di “zone economiche speciali ambientali” da individuare nelle aree montane.

Il presidente Crovella ha ringraziato il presidente Cirio per il suo intervento in assemblea, “un riconoscimento del lavoro svolto dal Cal”. E proprio Cirio ha comunicato che venerdì pomeriggio in vista della nuova ordinanza si confronterà come di consueto con i prefetti e i rappresentanti delle istituzioni locali.




“Riparti Piemonte”, nel Ddl gli aiuti all’edilizia

Velocizzare per ripartire, sono i criteri che ispirano le norme su edilizia e urbanistica contenute nel disegno di legge “Riparti Piemonte”, illustrate dal vicepresidente della Giunta, Fabio Carosso, in prima Commissione (presidente Carlo Riva Vercellotti).

“Con questi interventi – ha spiegato Carosso – vogliamo agevolare imprese e cittadini per far ripartire un’economia profondamente in crisi. Semplifichiamo le procedure, accorciamo le tempistiche e aiutiamo privati e imprese che vogliono costruire o ristrutturare”.
La Regione stanzierà 50 milioni di euro a copertura parziale o totale degli oneri di urbanizzazione legati ai permessi di costruzione che vengono pagati ai Comuni, destinando fino a 50 mila euro ai privati e 100 mila alle imprese.

Bar e ristoranti potranno ampliare i dehor per rispettare le norme di distanziamento previste a livello nazionale, senza oneri e con la sola comunicazione al Comune.
“Una norma che abbiamo scritto dopo il confronto con Anci, Uncem e altre organizzazioni di rappresentanza”, ha sottolineato Carosso.

Tra le disposizioni principali, la possibilità di ristrutturare gli immobili nei centri storici, anche con sagoma diversa dall’esistente, in deroga ai piani urbanistici in vigore.
Infine i Comuni avranno maggiore responsabilità nelle decisioni e vedranno incrementati i contributi da 25 mila a 35 mila euro per adeguare i piani regolatori.
Tutti i provvedimenti su edilizia e urbanistica avranno durata limitata al 31 gennaio 2022.

Le opposizioni sono intervenute su alcuni punti critici.
Per i consiglieri del Pd, Alberto Avetta, Monica Canalis, Sergio Chiamparino, Raffaele Gallo e Daniele Valle “c’è il rischio di snaturare i nostri borghi antichi. Inoltre non vogliamo che l’eccessiva semplificazione apra la porta a infiltrazioni e illegalità. C’è anche un problema di contenzioso, se scriviamo norme in contrasto con quelle nazionali, rischiamo ricorsi che rallenteranno le imprese invece di aiutarle. Attenzione a non danneggiare i paesaggi Unesco che ci hanno garantito un grande balzo turistico”.

Critici sull’impatto paesaggistico anche i consiglieri 5 Stelle Ivano Martinetti, Giorgio Bertola, Francesca Frediani e Sean Sacco: “Vediamo ombre immense in questo provvedimento, per nessuna materia è prevista una tale deregolamentazione. Volete smantellare la legge urbanistica regionale usando la scusa del Covid. Torniamo indietro di decenni sulla tutela del paesaggio. Con i nostri emendamenti cercheremo di bloccare in ogni modo gli aspetti negativi di queste norme”.

Sulla stessa linea Marco Grimaldi (Lev): “Abbiamo già espresso le nostre critiche in queste settimane. Questi interventi non c’entrano nulla con il “Riparti Piemonte”, sono invece un omnibus con il quale state cercando di smantellare la legge urbanistica. Il Ddl deve essere strettamente collegato a cosa fare per ripartire, per questo il nostro lavoro sarà soppressivo e non emendato”.

Dalla Lega l’invito a procedere celermente: “La direzione è giusta, il Ddl deve andare in porto nel più breve tempo possibile – ha dichiarato Valter Marin – è indispensabile accelerare tutte le procedure, le imprese non possono aspettare un anno e mezzo le autorizzazioni. È giusto tutelare i territori, ma in questa situazione non possiamo avere tempi lunghissimi che in altri paesi sarebbero incomprensibili”.

Per il capogruppo di Forza Italia, Paolo Ruzzola, “50 milioni di euro per gli oneri di urbanizzazione sono una cifra importante. Durante la discussione presenteremo un emendamento per aggiungere anche la possibilità di detrarre gli interventi in edilizia”.
Da Fratelli d’Italia, per voce del consigliere Davide Nicco l’apprezzamento “per l’importante opera di sburocratizzazione che si vuole portare avanti”.

In conclusione sono arrivate le rassicurazioni del vicepresidente Carosso: “In questi giorni ci siamo consultati con numerosi soggetti e siamo arrivati a una buona sintesi, avremo una legge che andrà bene e ridarà ossigeno alla nostra regione. Non vogliamo stravolgere il piano paesaggistico, sappiamo l’importanza dei territori Unesco, cercheremo di accogliere tutti i suggerimenti”.




Fazio: “Problemi nella Sanità territoriale”

Abbiamo verificato che la Sanità territoriale piemontese presenta criticità non tanto da un punto di vista normativo ma organizzativo: bisogna rivedere il rapporto tra ospedali e territorio, che non è stato, negli anni, implementato a dovere.

Il nostro è un gruppo di lavoro con funzioni propositive e consultive ma non esecutive o d’indagine”, ha spiegato il coordinatore del gruppo di lavoro per il rinnovo della Sanità territoriale Ferruccio Fazio nella riunione odierna della Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco alla presenza dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

Fazio ha aggiunto: “Stiamo provando a immaginare come potrà essere il sistema sanitario territoriale proponendo di rendere centrale il medico di medicina generale e di favorire l’associazionismo. Solo così si potranno ‘lasciare sul territorio’ alcune patologie non gravi e contribuire al decongestionamento dei pronto soccorso e degli ospedali, favorendo il benessere e la qualità della vita dei cittadini”.

Tra i problemi maggiori riscontrati, ha aggiunto “il tetto del 30% per le reti di medicina generale, l’assenza di un percorso chiaro per le patologie croniche e per i codici bianchi, che dovrebbero essere gestiti sul territorio e non attraverso il 118, e le distanze che, soprattutto nelle zone rurali, costituiscono un vero e proprio ostacolo al raggiungimento delle strutture di continuità assistenziale”.

Interrogato da Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Domenico Ravetti Daniele Valle, su come il gruppo di lavoro giudichi il Piano sulla cronicità, approvato dal Consiglio regionale allo scadere dello scorso mandato e ancora non del tutto attuato, Fazio ha replicato che “si tratta di un piano valido che va implementato”. Oltre che sulla telemedicina, ha aggiunto “un buon Piano sulla cronicità deve basarsi sulla competenza del medico di medicina generale che cura le malattie croniche sul territorio, delle infermiere di comunità e dell’associazionismo”.

Sulle possibilità per il turismo e per le strutture ricettive piemontesi nei posti di villeggiatura, richieste da Paolo Bongioanni (Fdi), Fazio ha risposto di essere “ottimista per quanto riguarda il turismo di prossimità, a patto che sia rispettato e mantenuto il distanziamento sociale”.

A Marco Grimaldi (Luv), che lo ha interrogato sulla “fase 2” dell’emergenza Coronavirus, Fazio ha risposto che “sarà necessario lavorare molto per rendere il Piemonte in grado di far fronte all’eventualità di un ritorno della pandemia con le prossime aperture o tra settembre e ottobre. A tal proposito, penso sia giusto differenziare le zone in base al grado d’incidenza del virus, al momento particolarmente incisivo soprattutto a Torino e ad Alessandria”.

Sull’attenzione al mondo della disabilità, che ha risentito particolarmente durante l’emergenza, sollecitata da Silvio Magliano (Moderati), Fazio ha risposto che “è tra le priorità in agenda un incontro con i rappresentanti delle associazioni per comprendere meglio criticità e punti cruciali da affrontare”.

Interrogato da Sarah Disabato, intervenuta per il M5s con Francesca Frediani, sui dati relativi alla somministrazione dei tamponi, Fazio ha risposto che attualmente il 75% di quelli processati è relativo alle Rsa e il 25% è concentrato soprattutto nelle grandi città, in particolare Torino e Alessandria.




Contro il parassita del riso arrivano 197mila euro

Via libera a contributi per 197mila euro finalizzati alla lotta al parassita del riso: la terza Commissione (presidente Claudio Leone) ha espresso parere preventivo favorevole all’unanimità all’atto deliberativo della Giunta regionale per la concessione nel 2020 di contributi a favore delle aziende agricole per le perdite di produzione e per i costi aggiuntivi sostenuti a seguito di interventi di controllo di infestazioni parassitarie da nematode gallligeno del riso.

Questo parassita è soprattutto diffuso nel Sudest asiatico, in Sud Africa, Nord America e America Latina, mentre in precedenza non era mai stato segnalato in Europa.

“Tenuto conto della gravità dei danni provocati dal nematode, della sua possibile diffusione e del pericolo che esso rappresenta per l’economia risicola piemontese – ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa – il Settore Fitosanitario e servizi tecnico scientifici, in collaborazione con l’Ente nazionale risi, ha tempestivamente attivato interventi di monitoraggio, eradicazione e contrasto alla diffusione di questo parassita”.

In Piemonte, è soprattutto nei Comuni di Buronzo (Vc), Mottalciata (Bi) e Gifflenga (Bi) dove sono stati riscontrati i principali focolai dell’infestazione.

Per il 2020 la Regione ha stanziato, come detto, la cifra di 197mila euro. Il principale sistema di lotta al parassita è la continua e prolungata sommersione delle risaie, con il divieto di coltivazione del riso per il tempo necessario all’eradicazione del nematode. I contributi – a seguito dei sopralluoghi del Settore fitosanitario regionale – vanno a coprire parte dei costi sostenuti dalle aziende per tale sommersione, per la gestione delle risaie così trattate e per la perdita di reddito derivante dalle mancate coltivazioni.

L’infestazione può provocare danni ingenti alle coltivazioni di riso: nel Sudest asiatico, per esempio, si riportano perdite comprese tra il 20 e l’80% del raccolto, a seconda del tipo di coltivazione, delle condizioni ambientali e della tipologia del suolo.

Nel dibattito, Carlo Riva Vercellotti (Fi) ha sollecitato una maggiore velocità nei tempi di gestione delle pratiche e ha chiesto il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati per chiedere al Governo nazionale di definire il livello di tolleranza.

Sarah Disabato (M5s) ha chiesto informazioni sulle ricerche sinora effettuate nei Paesi d’origine del parassita, e sulla mappa delle aziende piemontesi coinvolte.

Sean Sacco (M5s) si è soffermato sulle modalità di semina del riso e sui sistemi di irrigazione.

Federico Perugini (Lega) ha richiamato le modalità di controllo per l’erogazione dei contributi.




Emergenza Covid-19, confronto Consiglio-Giunta in quarta Commissione

Gli assessori regionali alla Sanità, al Welfare e alla Protezione civile Luigi IcardiChiara Caucino e Marco Gabusi sono intervenuti oggi in quarta Commissione, presieduta da Alessandro Stecco, per rispondere agli interrogativi dei gruppi consiliari sull’emergenza Coronavirus.

In generale, Icardi ha sottolineato la diminuzione del numero di pazienti in terapia intensiva, il calo dei casi gravi e l’aumento del numero di tamponi effettuati, che è anche il motivo per cui il numero di contagiati rilevati risulta in ampliamento.

Alla domanda della consigliera Francesca Frediani, intervenuta per il gruppo M5s con la consigliera Sarah Disabato, sull’erogazione dei tamponi nelle Rsa Caucino ha risposto che la situazione generale si sta ridimensionando, che il loro numero è in costante e progressivo aumento. Ha specificato inoltre che l’Area funzionale attivata presso l’Unità di crisi “ha chiesto alle Asl piemontesi di attivare un’area tamponi in tutte le Rsa, anche attraverso il coinvolgimento di un’unità mobile, che potrebbe presto essere affiancata da tre nuovi mezzi”.

A proposito della situazione dei centri diurni per persone portatrici di handicap, posta dal consigliere Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con i consiglieri Diego SarnoMonica Canalis e Alberto Avetta, l’assessore Caucino ha risposto che “è stato chiesto all’Assessorato alla Sanità di mantenere comunque le risorse stanziate per poter riconvertire ove possibile i servizi al domicilio dei pazienti attraverso percorsi d’intervento personalizzati”.

L’assessore ha poi assicurato al consigliere Paolo Ruzzola (Fi) che quanto realizzato in questi mesi sul fronte del rafforzamento dell’assistenza per gli anziani non verrà smantellato ma mantenuto.

Al consigliere Marco Grimaldi (Luv) che l’ha interrogata su chi si prenda cura di approvvigionare di generi alimentari e di medicinali chi si trovi in quarantena senza famiglia o altri contatti in Piemonte, Caucino ha risposto che è compito dei servizi sociali, aiutati in molti casi da volontari e personale della Protezione civile.

A proposito di come le Rsa abbiano fatto fronte all’emergenza, domanda posta dalla consigliera Sara Zambaia, intervenuta per la Lega con Alberto Preioni, l’assessore ha risposto che i protocolli nazionali e regionali sembrano essere stati messi in pratica con maggior successo da quelle con strutture più moderne e con un numero elevato di ospiti “perché hanno potuto contare su una maggiore gestione degli spazi, della logistica e della quantità di personale”.

In merito alla temporanea trasformazione delle Ogr di Torino in Ospedale Covid, richiesta dal consigliere Mario Giaccone (Monviso) Icardi ha risposto che “verrà inaugurato sabato e da domenica ospiterà i primi pazienti usciti dalla fase critica e in via di guarigione. I posti disponibili sono al momento novanta e l’apertura prevista è al momento fino a fine luglio”.

Al consigliere Maurizio Marrone, intervenuto per Fdi con il consigliere Paolo Bongioanni, per chiedere approfondimenti sui Servizi d’igiene e di sanità pubblica (Sisp), l’assessore ha fatto presente che sono finanziati con il 5% dei bilanci delle Asl e che non sono stati esenti dai tagli subiti dalla Sanità negli ultimi anni. “Con lo scoppiare dell’emergenza – ha aggiunto – si sono trovati a far fronte a una situazione difficilmente gestibile anche se sono stati implementati di circa 300 unità”.

Al consigliere Silvio Magliano (Moderati), che ha fatto presente che alcuni pazienti dimessi dagli ospedali per proseguire la quarantena nelle proprie abitazioni non vengono poi richiamati per sottoporsi al doppio tampone, Icardi ha risposto che si tratta di una pratica che deriva da una norma di legge. “Se ci sono state dimenticanze – ha concluso – invito i pazienti a contattare l’Ufficio d’igiene e di sanità pubblica per ottenerlo”.

Rispondendo alla consigliera Canalis (Pd) l’assessore Gabusi ha evidenziato che, “grazie alla decisione del Consiglio regionale di riconoscere le spese per la Protezione civile come obbligatorie, è possibile agevolare l’erogazione in termini di cassa e garantire la liquidità per i pagamenti delle spese”.




#Iorestoacasa, Allasia: “Solo così possiamo sconfiggere questa pandemia”

#IORESTOACASA. L’emergenza non è finita, purtroppo. La maggior parte dei piemontesi ha tenuto comportamenti di grande rispetto per le regole sanitarie legate al contagio Covid-19 ma non è assolutamente il momento di abbassare la guardia.

E per dare un ulteriore segnale di cautela e attenzione, oggi il messaggio a tutti i cittadini è anche visibile in piazza Castello, sede della Regione Piemonte. Un messaggio chiaro e inequivocabile che Giunta e Consiglio regionale hanno voluto rimarcare con uno striscione di sei metri, sulla facciata del Palazzo istituzionale.

Inoltre, un totem con tre messaggi, per giovani, anziani e cittadinanza tutta, su quanto sia importante essere responsabili in questo momento di emergenza, è stato posizionato davanti Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte.

“Con queste campagne vogliamo sensibilizzare chi vive in Piemonte a compiere quei gesti di buonsenso che possono fare la differenza – sottolinea Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale – Stare a casa non deve essere considerata una restrizione, ma un’azione concreta per vincere una battaglia che richiede necessariamente la collaborazione da parte di ognuno di noi. Solo se continuiamo ad agire tutti insieme con responsabilità, possiamo finalmente sconfiggere questa pandemia”.

“ #Iorestoacasa” è l’invito che la  Giunta e i Consiglieri regionali fanno a tutti i piemontesi. Sarà una Pasqua diversa per tutti noi. Pasqua e pasquetta a casa questo è l’appello che vi facciamo – dichiara il vicepresidente della Regione Fabio Carosso– Rispettiamo le ordinanze, siamo responsabili.Solo così riusciremo a far ripartire al più presto  il nostro Piemonte e a ritornare  al nostro lavoro e alle nostre abitudini”.

 

 




In videoconferenza il Consiglio regionale approva il bilancio

Il Consiglio regionale, in videoconferenza, ha approvato la legge di bilancio 2020-22, il Defr e la legge di stabilità. A favore si sono pronunciati i consiglieri della maggioranza, contro quelli della minoranza.

Tutti i gruppi politici, di fronte all’emergenza Coronavirus, avevano dato la disponibilità a votare in tempi brevi gli importanti provvedimenti finanziari, limitando a questo scopo emendamenti e interventi. Il voto finale è arrivato in serata.

Per il presidente del  Consiglio regionale Stefano Allasia “la seduta in videoconferenza, la prima in assoluto in Italia e in 50 anni di Regione Piemonte, è stata una bella prova di tutti i consiglieri regionali che, di fronte alla crisi sanitaria e all’isolamento nelle proprie abitazioni, hanno comunque cercato di esercitare il loro ruolo con responsabilità. E’ stato anche un modo per stringerci tutti in un caloroso abbraccio virtuale. Ringrazio i dipendenti che con il loro impegno hanno permesso che si svolgesse il Consiglio in questa innovativa modalità”.

Il presidente della Regione Alberto Cirio ha interrotto in giornata il suo impegno operativo nell’emergenza per intervenire in Consiglio regionale: “Registro con piacere il grande senso di responsabilità che sul bilancio stanno dimostrando i consiglieri di maggioranza e quelli di opposizione, che per ruolo dovrebbero essere i più critici. C’è una squadra Piemonte. Non ci sono le condizioni per approvare un bilancio straordinario, adesso dobbiamo salvare le vite. Poi ci dedicheremo alle misure economiche, a partire dal Piano sulla competitività che va aggiornato e accelerato”.

Presentando i provvedimenti finanziari all’esame del Consiglio regionale, l’assessore al bilancio Andrea Tronzano ha sottolineato che “questo è un bilancio nato dalla collaborazione tra maggioranza e opposizione di fronte alle terribile emergenza che stiamo vivendo, ma è conseguente agli ideali e alla visione della società della maggioranza. E’ il nostro primo bilancio politico, dimostra attenzione al territorio, alle famiglie, alla diminuzione delle tasse, al sistema delle imprese. Ci sono le prime risposte all’emergenza sanitaria, economica e sociale, che troveranno misure più forti nel piano sulla competitività da 600 milioni di cui accelereremo l’attuazione, se l’Unione europea ce lo permetterà”.

Tronzano ha illustrato alcuni provvedimenti del bilancio e alcune misure assunte per l’emergenza: “Stiamo iniettando liquidità nel sistema, circa 200 milioni di euro, che dovrebbero dare un po’ di respiro a molte realtà fino a giugno. 56 milioni vengono impegnati nel fondo di garanzia, a sostegno del credito alle imprese. La moratoria sui mutui che le aziende hanno contratto con FinPiemonte libera altri 110 milioni di euro.

A questo si aggiunge l’attenzione al territorio, attraverso i 14 milioni ai piccoli comuni per lavori che daranno ossigeno alle imprese locali. E poi i soldi dei canoni idrici alle Province, i 25 milioni risparmiati dai mutui della Regione con il decreto del governo che andranno alle famiglie per le rette degli asili nido e della materna, all’agricoltura, alle imprese. Stiamo rispettando il mandato che ci è stato dato dagli elettori. Importante anche la legge di stabilità, con l’esenzione dal bollo auto per 3 anni a chi compra un’auto euro 6 sostituendo una inquinante e l’esenzione della quota regionale dell’Irap per le imprese che si insediano in Piemonte”.

Insoddisfatti del bilancio si sono dichiarate le minoranze. Raffaele Gallo per il Pd ha illustrato la posizione del suo gruppo: ”Avevamo chiesto una intesa politica per approvare il bilancio in un giorno, non siamo stati ascoltati. In questo bilancio non ci sono risorse sufficienti per interventi a breve,  al di là di quelle che vengono dai provvedimenti governativi. I fondi europei e il piano sulla competitività opereranno a medio termine. Per questo avevamo chiesto di modificare l’impianto del bilancio, recuperando risorse per le imprese anche con la defiscalizzazione dell’Irap, per il turismo, per gli assegni di cura, per le borse di studio per i medici specializzandi. Ne riparleremo con l’assestamento”.

Soddisfazione è stata invece espressa dalla maggioranza. Alberto Preioni, capogruppo della Lega, ha ricordato l’impegno di tanti lavoratori e volontari, a partire dal personale sanitario, e delle tante donazioni arrivate per combattere il Coronavirus. “Il Piemonte ha fatto valere la parte migliore di sé. In pochi giorni, ad esempio, si è aperto l’ospedale di Verduno, cose che sembravano impossibili sono diventate reali. La lega è soddisfatta del bilancio: 14 milioni per i piccoli comuni, ci  saranno tante piccole aziende che lavoreranno nel loro territorio. E poi 6 milioni di euro in più per la montagna, 20 milioni di euro per le province, che andranno in edilizia scolastica e strade provinciali,  40 milioni di euro per sistemare le case popolari, sono solo alcuni esempi. Puntiamo molto sul piano sulla competitività, vogliamo che sia realizzato in un anno. Va rivisto, le risorse devono andare alle categorie realmente colpite da questa situazione. Penso alle piccole e medie imprese, sono le fasce che devono essere aiutate maggiormente, è necessaria una forte iniezione di liquidità”.

Per Francesca Frediani (m5S) ”è inutile perderci troppo in discussioni, è necessario approvare il bilancio in tempi brevi. Ma occorrerà poi riflettere su quanto è stato messo in evidenza da questa terribile emergenza: è necessario cambiare visione di fronte alle gravi carenze del nostro sistema, a partire da quello sanitario. Occorrerà investire più risorse in strutture moderne, personale, attrezzature. Anche nell’istruzione occorrerà pensare a una maggiore digitalizzazione. A fianco alla lotta alla povertà occorrerà pensare alla lotta alla solitudine. Non possiamo far finta che non sia cambiato tutto, serve una svolta nelle politiche regionali”.

Maurizio Marrone (Fdi) ha elogiato “il  pragmatismo di questo bilancio, con una serie di provvedimenti pensati per dare una prima risposta allo shock prodotto dal Coronavirus. Rimane ad esempio il  fondo di 4 milioni per l’edilizia scolastica di emergenza. Ci sono 15 milioni per l’infanzia, con contributi alle strutture, per sgravare le famiglie da rette, e molti altri interventi a sostegno dell’economia reale. Dal governo sono venuti provvedimenti di sostegno al credito e rinvii delle scadenze fiscali. Ma dobbiamo intervenire per impedire che al momento dei pagamenti ci sia il crollo. Anche per questo è necessaria una rimodulazione  del piano di competitività”.

Paolo Ruzzola ha sottolineato il gradimento di Forza Italia ai provvedimenti in esame: “Il bilancio che stiamo approvando, che si compenetra con il piano sulla competitività, va nella direzione di creare le condizioni perché il tessuto economico regionale possa tenere. La Regione non è stata con le mani in mano, garantiamo le condizione per ripartire tutti insieme, senza lasciare nessuno indietro. Sugli extra Lea la sensibilità di Forza Italia ha prevalso: giusto assicurare maggiori risorse alle altre province ma non a discapito di altre”.

Marco Grimaldi (Luv) ha ribadito la sua contrarietà al bilancio: “E’ tempo di osare con occhi diversi. Oggi dobbiamo occuparci della emergenza sanitaria, ma dobbiamo anche pensare alla crisi lunga che abbiamo davanti. Dovremmo pensare ai molti che sono rimasti indietro, ma di tutto questo nel bilancio del centrodestra non c’è nulla. Dobbiamo cambiare tutto perché questa normalità a cui si vorrebbe tornare è piena di ingiustizie”.

Per Silvio Magliano (Moderati) “è il momento di esercitare il senso di responsabilità che dobbiamo al Piemonte. Bisognerà riflettere sul riconoscimento del ruolo del terzo settore, attorno a cui ruota molto di ciò che è collegato al sistema sanitario. E’ importante non lasciare indietro nessuno, soprattutto le persone più deboli”.

Per Mario Giaccone (Lista Monviso), è necessario “ripensare a come intendiamo la sanità pubblica, perchè questa pandemia ci ha dimostrato che l’economia dipende anche da come viene concepita la sanità. Questa emergenza ci invita anche a una riflessione profonda sul modello di società: gli steccati e i muri sono velleitari, il Coronavirus dimostra che o ci salviamo tutti insieme, o soccombiamo tutti insieme”.