Beni confiscati, la Giunta assicura: “Bandi entro il 31 dicembre”

La Regione Piemonte intende mantenere l’impegno preso nell’ambito dell’approvazione del “Bilancio di previsione finanziario 2021-2023” e procedere entro la fine del 2021 alla pubblicazione del Bando a sostegno a sostegno dei Comuni per il riutilizzo dei beni confiscati? È questa la domanda che il consigliere Pd Diego Sarno ha posto alla Giunta regionale nell’ambito dei question time.

“Non solo la Giunta intende mantenere l’impegno pubblicando predisponendo entro il 31 dicembre  una delibera che preveda l’emanazione di appositi bandi per i Comuni – specifica in una nota a firma del collega Maurizio Marrone, l’assessore Marco Gabusi – ma al fine di disporre di risorse sufficienti e finanziare le attività di recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata, abbiamo richiesto una variazione di bilancio che trasferisca le risorse riferite al 2021, pari a 300 mila euro, sull’annualità 2022 in aggiunta a quelle già stanziate per l’anno prossimo, pari a 150 mila euro”.

“Abbiamo dovuto suonare la sveglia per evitare che la Regione lasciasse i Comuni senza fondi per il riutilizzo beni confiscati – ha dichiarato il consigliere Diego Sarno  –  Ora vigileremo affinché la promessa raccolta oggi sia mantenuta e il bando venga pubblicato entro la fine dell’anno. È  fondamentale non lasciare soli i comuni e fare in modo che questi immobili, una volta confiscati, siano davvero restituiti alla collettività rappresentando una testimonianza di legalità, giustizia e riscatto civile”.

In Italia i beni confiscati alla mafia sono oltre 23 mila, di cui 14 mila già destinati agli enti locali e pronti per essere riutilizzati dalla cittadinanza. In Piemonte, penultima regione in Italia per riassegnazione dei beni confiscati, secondo i dati dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ci sono 300 complessi immobiliari di cui solo 68 riutilizzati, 27 destinati e non utilizzati e 227 non destinati.

Durante i question time è stata data risposta anche alle seguenti interrogazioni a risposta immediata di Francesca Frediani (M4O) sulla situazione ATO2 Biellese Vercellese Canavese: di Raffaele Gallo (Pd) sulle prospettive di rilancio dell’Ospedale civico di Settimo nel quadro della rete ospedaliera territoriale e provinciale, anche alla luce dei nuovi fondi previsti dal PNNR; di Silvio Magliano (Moderati) sugli annunci di fermata non sempre attivi sugli autobus Mercedes-Benz Connecto utilizzati sulle tratte GTT urbane e suburbane a Torino: c’è l’intenzione di ripristinarli?; di Marco Grimaldi (Luv) sulla grave situazione dei lavoratori e delle lavoratrici Carrefour; di Monica Canalis (Pd) su nessuno spazio per “Spazio anch’io”; di Sarah Disabato (M5S) su criticità sistema prenotazione centro prelievi.




Profondo rosso per il cinema piemontese

Nel 2020 le sale cinematografiche piemontesi hanno perso 47 milioni di euro di incasso, con oltre l’80 per cento di presenze in meno rispetto agli anni precedenti. Sono dati disastrosi per le oltre 300 aziende del settore, con 800 dipendenti e un indotto importante, molte delle quali rischiano di chiudere se non intervengono misure di sostegno efficaci”.

Lo hanno riferito in un’audizione della Sesta commissione sulla situazione dei cinema in relazione all’emergenza Covid i presidenti di Agis e Anec Piemonte, Luigi Boggio e Arrigo Tomelleri.

Per gli auditi il comparto potrà avere una ripresa non prima dell’estate, con il rischio che molti esercenti, anche in centro città a Torino, decidano di cessare l’attività perché non più in grado di coprire i costi fissi: “I benefici al settore non possono arrivare dal credito d’impresa, serve liquidità. Per questo chiediamo la possibilità di accedere alle risorse del Por-Fesr 2021-2027, rientrando nei bandi regionali rivolti alle piccole, medie e microimprese e a quelli sulla cultura, ma anche interventi mirati di Finpiemonte”.

Per riaprire le sale in modo economico sarà necessario garantire la sicurezza sanitaria e proiezioni che siano appetibili per il pubblico: “Prevediamo che quando riapriranno le attività del tempo libero ci sarà un aumento esponenziale della richiesta – hanno detto – come avvenuto con le riaperture dei cinema in Estremo Oriente. Oggi il nostro settore è essenziale al raggiungimento del risultato economico dei film, rappresentiamo il 70 per cento del fatturato, ma se non ci saranno più strutture sarà un problema”.

I consiglieri Gianluca Gavazza (Lega), Daniele Valle (Pd) e Francesca Frediani (Movimento 4 ottobre) hanno chiesto chiarimenti per capire come si possa intervenire sul bilancio regionale per andare incontro alle esigenze della categoria e quali siano i bandi di maggior interesse per il comparto.

L’assessore alla Cultura Vittoria Poggio è intervenuta per ricordare che incontrerà le associazioni il prossimo 18 febbraio per discutere in modo più approfondito le questioni, assicurando il massimo impegno della Regione in merito alle richieste sui bandi e la pianificazione del Por-Fesr.