Coronavirus, il presidente Mattarella chiama Cirio

Nel pomeriggio di ieri – comunica il presidente Alberto Cirio – ho ricevuto una chiamata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto testimoniarmi la sua vicinanza per la mia guarigione e rivolgere un pensiero a tutte le donne e gli uomini piemontesi per come stanno affrontando questa emergenza così grande.

Il presidente ha sottolineato quanto sia importante in questo momento per tutti noi restare uniti. E io lo ringrazio di cuore. Il Piemonte vuole molto bene al nostro presidente, come gliene voglio io. Ho voluto dirgli che per noi è molto importante sentire la sua voce, sentiamo oggi più che mai il bisogno delle sue parole e di un messaggio di speranza per il nostro Paese”.

Sono 29 i decessi di persone positive al test del Coronavirus comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 1 in provincia di Torino, 3 nel Biellese, 17 nell’Alessandrino, 2 nel Vercellese, 3 nel Novarese e 2 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 residente fuori regione ma deceduto in Piemonte.

Il totale è ora di 403 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 110 ad Alessandria, 13 ad Asti, 38 a Biella, 24 a Cuneo, 57 a Novara, 105 a Torino, 22 a Vercelli, 27 nel Verbano-Cusio-Ossola, 7 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.




Coronavirus, bollettino della Regione Piemonte

Nel pomeriggio di ieri, l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato la guarigione virologica di altri quattro pazienti contagiati dal “coronavirus covid19”.

Si tratta di un nucleo famigliare del Novarese e di un uomo del Torinese.

Le persone guarite sono in totale 14, di cui 4 dell’Astigiano, 1 del Cuneese, 2 del Novarese, 5 del Torinese, 1 del Vercellese e 1 residente fuori regione.

DICIASSETTE DECESSI

Sono 17 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 4 in provincia di Torino, 3 nel Biellese, 1 nell’Astigiano, 4 nell’Alessandrino, 1 nel Vercellese, 3 nel Novarese e 1 nel Verbano-Cusio-Ossola.

Il totale complessivo è ora di 300 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 86 ad Alessandria, 11 ad Asti, 31 a Biella, 20 a Cuneo, 43 a Novara, 70 a Torino, 16 a Vercelli, 18 nel Verbano-Cusio-Ossola, 5 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

Sono 4.541 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 810 in provincia di Alessandria, 191 in provincia di Asti, 244 in provincia di Biella, 327 in provincia di Cuneo, 399 in provincia di Novara, 2.018 in provincia di Torino, 245 in provincia di Vercelli, 171 nel Verbano-Cusio-Ossola, 48 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti  88 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 330, in altri reparti 2.071.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 12.869, di cui 7.729 risultati negativi.

In isolamento domiciliare  ci sono 1.826 persone.

SPERIMENTAZIONE AVIGAN

La Direzione Sanità della Regione Piemonte ha invitato le Aziende sanitarie a manifestare la propria disponibilità alla sperimentazione del farmaco Avigan, secondo le indicazioni che verranno emanate domani dall’Agenzia italiana per il farmaco, in modo da favorire il coordinamento delle attività e il dialogo con le autorità nazionali.

TEST NEI LABORATORI PRIVATI

I laboratori privati dotati delle necessarie tecnologie, da domani potranno effettuare esami sui pazienti Covid-19 individuati dalla Regione Piemonte. Sono allo studio le modalità per consentire l’effettuazione del tampone al domicilio del paziente.

Il numero degli esami svolti verrà così essere ulteriormente incrementato.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

L’Unità di Crisi della Regione ha finora distribuito alle Aziende sanitarie piemontesi i seguenti dispositivi di protezione: 800.000 mascherine chirurgiche, 130.000 mascherine FFP2, 7.000 mascherine FFP3, 200.000 guanti monouso, 20.000 camici protettivi, 100 pompe siringa, 19 videolaringoscopi (su 55 acquistati), 10.000 occhiali di protezione, 30.000 cuffie, 50.000 calzari.

Sono stati acquistati 5.000 sistemi di respirazione (caschi CPAP).

BOLLETTINO DEI CONTAGI ALLE ORE 18.30 del 22 marzo 2020




Coronavirus, firmato il decreto: ecco chi continuerà a lavorare

Il Presidente Conte ha firmato il dpcm che introduce ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale.

Le attività professionali possono continuare, sono sospese soltanto le attività produttive.

Lo ha stabilito il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che ha indicato le attività produttive che possono rimanere aperte. (qui la lista delle attività che potranno rimanere aperte)

Le disposizioni del decreto producono effetto dalla data del 23 marzo 2020 e sono efficaci fino al 3 aprile 2020.




Coronavirus, le ulteriori restrizioni del Ministro Speranza

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza che vieta: l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici; di svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto. Resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona.

L’ordinanza inoltre impone la chiusura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali; restano aperti quelli siti negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.

Nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza.

Le disposizioni producono effetto dal 21 marzo e sono efficaci fino al 25 marzo 2020.

 




Coronavirus, parte la selezione di 300 medici volontari

È una “chiamata alle armi” verso tutta la sanità italiana perché i medici che sono in prima linea contro l’emergenza Coronavirus hanno bisogno di aiuto.

Lo ha dichiarato stasera il ministro per gli Affari Regionali e Autonomie Francesco Boccia annunciando presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile l’avvio della procedura attraverso la quale sarà costituita la task force di 300 medici che opereranno a supporto delle strutture sanitarie regionali per l’attuazione delle misure necessarie al contenimento e contrasto dell’emergenza COVID-19

«I medici che operano contro il Coronavirus, soprattutto in Lombardia, sono in difficoltà e la risposta di coloro che si candideranno deve avvenire entro 24 ore perché domani l’avviso sarà chiuso», ha proseguito il ministro. «Sarà data priorità agli anestesisti ma il bando è aperto a tutti i medici, l’importante è far arrivare la propria candidatura nel più breve tempo possibile».

Questa operazione di “medici per la Protezione civile” è su base volontaria , ha concluso Francesco Boccia, e «sono sicuro che arriveranno tantissime domande».

«Si tratta di costruire una forma rapida di intervento», ha dichiarato il Capo Dipartimento Angelo Borrelli, «i medici che verranno selezionati si affiancheranno a quelli della sanità regionale e a quelli volontari che già stanno prestando la loro opera negli ospedali dove vengono accolti i malati di Coronavirus».

La partecipazione dei medici che saranno selezionati sarà obbligatoria per il datore di lavoro fatta eccezione per le strutture convenzionate per le quali la possibilità di far parte della task force avviene su base consensuale con il proprio datore di lavoro. La partecipazione prevede il rimborso delle spese di viaggio ed una indennità forfettaria per ciascuna giornata prestata. Le Regioni provvederanno alla sistemazione alloggiativa.

Qui il form dove presentare la candidatura.

 




La filiera agroalimentare piemontese lavora a pieno ritmo per il nostro cibo quotidiano

Nell’emergenza Coronavirus le imprese agricole continuano a lavorare, quotidianamente, per assicurare prodotti salubri, controllati e di qualità ai cittadini di tutto il Paese.

Gli agricoltori e soprattutto gli allevatori non si fermano mai. Gli animali – ricorda Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemontedevono essere accuditi quotidianamente, 365 giorni all’anno, e anche in questa circostanza il mondo delle campagne continua la sua attività, con maggior impegno e attenzione, per far sì che i rifornimenti alimentari vengano sempre assicurati. Stiamo registrando qualche difficoltà nel comparto lattiero caseario per un blocco immediato, dalla sera al mattino, degli ordinativi da parte della ristorazione collettiva, dei ristoranti e dei pubblici esercizi: con l’impegno di tutta la filiera cerchiamo di indirizzare la produzione verso altri sbocchi”.

Il Piemonte ha una popolazione di circa 4.376.000 abitanti, dei quali più della metà (2.282.000) nella Città Metropolitana, ex Provincia di Torino e 875.000 nella sola città di Torino.

Dalle elaborazioni dei nostri tecnici su dati Istat – spiega Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonterileviamo che ogni giorno i cittadini piemontesi consumano, tra l’altro, 1.105.000 chilogrammi di carne, 728.000 litri di latte, 2.720.000 uova, 3.670.000 chili di pomodori freschi e trasformati, 804.000 chili di frutta e 486.000 litri di vino, tutti prodotti che le imprese agricole, insieme a tantissimi artigiani del gusto e a un’industria di trasformazione alimentare tra le migliori al mondo, è impegnata a lavorare a pieno ritmo, rispettando rigorosamente tutti i protocolli in materia di igiene e di sicurezza sul lavoro, per contribuire a fornire cibo sicuro alle nostre famiglie”.

Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia conclude con un appello. “Ci auguriamo che i cittadini, in questo particolare momento, vogliano indirizzare le loro scelte verso il prodotto italiano, per consumare specialità di alta qualità e per contribuire a sostenere tutta la filiera produttiva, commerciale e distributiva, nell’interesse del lavoro dell’economia generale della nazione”.

 

 




Decreto Cura Italia-Confindustria Piemonte, Ravanelli: “Essenziali ulteriori interventi”

Le aziende piemontesi che in questi giorni stanno fronteggiando la crisi legata al Covid-19 accolgono con favore le misure contenute nel decreto “Cura Italia”, con il quale il Governo è intervenuto sulle maggiori criticità mostrando una capacità di reazione apprezzabile.

Il DL mette in campo risorse ingenti sui capitoli più rilevanti, ma è certo sarà necessaria un’ulteriore azione a breve ed è giusto ipotizzare la creazione di un comitato nazionale per l’emergenza economica, come è stato proposto dai nostri vertici nazionali. 

L’ampia possibilità di ricorrere alla cassa integrazione configurata dal DL era una delle misure più attese a tutela dei lavoratori impegnati in quelle aziende che si trovano nella condizione di dover ridurre o sospendere l’attività. Nella stessa direzione va la disponibilità di ulteriori giorni di congedo o l’alternativa del bonus a sostegno delle spese di assistenza ai figli.

Altro fronte importante è quello relativo alla liquidità delle imprese per cui sono stati previsti dal Governo azioni nel complesso condivisibili.

A giovarne saranno sia le PMI, per le quali ad esempio è stato predisposto il potenziamento del Fondo di Garanzia, sia le aziende più grandi grazie alle garanzie offerte dalla Cassa Depositi e Prestiti. A scongiurare il tracollo delle attività produttive contribuirà anche la sospensione e il differimento di una serie di versamenti e adempimenti fiscali e contributivi, tema su cui l’Associazione ha sollecitato fortemente il Governo.

“Con questo nuovo decreto mirato a contrastare l’emergenza economica – dichiara il Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli – affiancato al recente protocollo di sicurezza degli ambienti di lavoro si pone la giusta attenzione al cuore produttivo del Paese e si mettono le basi per la ripartenza, che già sappiamo sarà molto sfidante per le nostre aziende, come hanno mostrato i recenti dati sulle previsioni d’impatto sul PIL regionale. Pertanto riteniamo necessari ulteriori interventi che ci attendiamo con il decreto di aprile, azioni che saranno essenziali per evitare il collasso”.




Webathon, Allasia: grazie a tutti i piemontesi

Intervenendo nel pomeriggio a Webathon per il Piemonte, la prima maratona web per raccogliere fondi a sostegno degli  ospedali della regione organizzata dal Consiglio e dalla Giunta regionale, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha ribadito la sua vicinanza e quella della istituzione che guida ai cittadini piemontesi in questo difficile momento: “Il Consiglio regionale è un organo legislativo e sta facendo la sua parte.

Martedì prossimo, nonostante le condizioni complicate in cui operiamo, in condivisione di intenti tra maggioranza e opposizione, approveremo il documento economico finanziario, la legge di stabilità e il bilancio 2020, necessari per dare sicurezze economiche a tutti i comparti, a partire da quello sanitario, a garanzia di tutti gli stipendi del personale medico e infermieristico e delle risorse necessarie per affrontare questa emergenza straordinaria che sta costringendo tutti a ripensare noi stessi e le nostre vite.

Stiamo continuando a lavorare grazie anche a strumenti tecnologici che ci permettono connessioni veloci e alla possibilità di prendere decisioni in videoconferenza. Abbiamo inoltre accelerato l’introduzione del lavoro agile nella nostra struttura, per non fermare l’attività del Consiglio e insieme garantire la salute di chi ci lavora”.

Il presidente Allasia si è detto riconoscente verso chi ha organizzato e dato vita a Webathon Piemonte, e verso tutti  i cittadini che partecipano a questa iniziativa di solidarietà con le loro donazioni: “Donare per permettere ad altri di stare meglio è un gesto bellissimo e semplice allo stesso tempo, che ci permetterà di acquistare attrezzature mediche e sostenere le strutture sanitarie del nostro territorio.

Vorrei ringraziare a uno a uno tutti quelli che hanno donato e stanno donando: dalle aziende che hanno messo a disposizione cifre importanti, ai singoli cittadini che hanno dato il lor contributo nonostante le difficoltà economiche in cui viviamo, fino ai volontari che con generosità mettono il loro impegno a disposizione della comunità. Un grazie che va esteso a tutti coloro che, stando a casa, stanno facendo la loro parte per sconfiggere l’epidemia”.




Coronavirus, Intesa San Paolo stanzia 15 miliardi, subito a disposizione delle imprese italiane

  • Sostenere le imprese italiane nel fronteggiare l’emergenza globale del Coronavirus, garantire continuità e produttività, porre le basi per il rilancio: questo l’obiettivo di Intesa Sanpaolo, che mette a disposizione delle imprese italiane di piccole e medie dimensioni 15 miliardi di euro attraverso misure straordinarie dedicate.

    L’obiettivo è affiancare le imprese di tutti i settori economici, fornendo la liquidità necessaria per superare la fase economica di crisi. Le misure, in particolare, sono finalizzate a consentire alle aziende di far fronte ai pagamenti, nonostante la progressiva riduzione o addirittura assenza di fatturato, e di tutelare così l’occupazione.

    Intesa Sanpaolo mette a disposizione due misure, alternative o cumulabili, per un importo complessivo di 15 miliardi di euro, che prevedono:

  • –  un plafond di 5 miliardi di euro, per nuove linee di credito aggiuntive rispetto a quelle preesistenti, della durata di 18 mesi (meno un giorno), di cui 6 di pre-ammortamento, con condizioni favorevoli, a partire dalle spese di istruttoria. Tali linee possono essere concesse a clienti e non clienti che al momento non beneficiano di linee di credito disponibili;
  • –  la messa a disposizione di 10 miliardi di euro di liquidità per i clienti Intesa Sanpaolo, grazie a linee di credito già deliberate a loro favore e ora messe a disposizione per finalità ampie e flessibili, quali la gestione dei pagamenti urgenti.

    Questa nuova iniziativa di Intesa Sanpaolo si aggiunge alla moratoria annunciata il 24 febbraio, con la sospensione per 3 mesi delle rate dei finanziamenti in essere (per la sola quota capitale o per l’intera rata) prorogabile per altri 3/6 mesi in funzione della durata dell’emergenza.

page1image7343680

Le operazioni di finanziamento possono essere richieste – in via transitoria – anche a distanza, tramite un processo di scambio di informazioni e documenti direttamente tra il cliente ed il gestore. Tale processo si applica solo a clientela conosciuta e verificati i consensi privacy.

“In questa fase di estrema emergenza, abbiamo il dovere di impegnare ogni risorsa, per dare il massimo sostegno alle imprese italiane e consentire loro, superate le difficoltà contingenti, di ripartire il prima possibile – commenta Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo. Mettiamo in campo un ammontare significativo di risorse, pari quasi a un punto di PIL. Possiamo farlo perché’ Intesa Sanpaolo ha le dimensioni, la solidità e una presenza capillare tali da consentire interventi di dimensioni straordinarie in tutti i territori del Paese, dando supporto a tutte le imprese. Le direzioni regionali grazie alla professionalità delle nostre persone e all’ampia delega di cui dispongono nell’erogazione di credito assicureranno al meglio l’efficacia dell’intervento”.

“Il nostro obiettivo – conclude Messina – è salvaguardare il valore del Made in Italy, l’eccellenza delle filiere produttive, la forza del nostro export. Siamo convinti che le capacità e la resilienza degli imprenditori italiani consentiranno al nostro sistema produttivo di recuperare rapidamente terreno e di riposizionarsi in maniera vincente nello scenario che emergerà dalla crisi”.

 

Intesa Sanpaolo è una delle più solide e profittevoli banche europee. Offre servizi bancari commerciali, di corporate investment banking, di gestione del risparmio, asset management e assicurativi. È la principale Banca in Italia con circa 12 milioni di clienti serviti attraverso i suoi canali digitali e tradizionali. Le banche estere del Gruppo contano 7.2 milioni di clienti in Est Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Intesa Sanpaolo è riconosciuta come una delle banche più sostenibili al mondo. Per il Gruppo creare valore significa essere motore di crescita per la società e l’economia.

In campo ambientale, ha creato un fondo di € 5 miliardi destinato all’economia circolare. Promuove progetti rilevanti di inclusione economica e riduzione della povertà, tra cui un fondo di impatto per € 1,2 miliardi di finanziamenti a categorie di soggetti con difficoltà di accesso al credito. Intesa Sanpaolo è fortemente impegnata in attività culturali proprie e in collaborazione con altri soggetti in Italia e all’estero, incluse esposizioni permanenti e temporanee del suo vasto patrimonio artistico presso le Gallerie d’Italia, i musei del Gruppo a Milano, Napoli e Vicenza.

 




Coronavirus, sospesi i pagamenti di cartelle e avvisi. Agenzia entrate chiude sportelli

L’Agenzia delle entrate-Riscossione comunica che il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri nella giornata di ieri, 16 marzo 2020, ha disposto la sospensione dei termini di versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di accertamento e di addebito, in scadenza nel periodo compreso tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020.

I pagamenti sospesi dovranno essere effettuati entro il mese successivo il periodo di sospensione ovvero il 30 giungo 2020. Fino al 31 maggio 2020 sono sospese le attività di notifica di nuove cartelle e degli altri atti di riscossione, sospensione già in atto da alcuni giorni per disposizione del Presidente Ernesto Maria Ruffini.

Il decreto dispone anche il differimento al 31 maggio 2020 della rata del 28 febbraio relativa alla cosiddetta rottamazione-ter e della rata in scadenza il 31 marzo del cosiddetto saldo e stralcio.

In considerazione delle misure contenute nel decreto legge e al fine di tutelare al meglio la salute dei cittadini e del personale addetto, Il Presidente ha dato disposizione per la chiusura dal 18 al 25 marzo degli sportelli di Agenzia delle entrate-Riscossione, presenti su tutto il territorio nazionale, che erogano servizi al pubblico.

Il personale dell’Ente, attraverso attività di back office, garantirà l’operatività e la fruibilità dei servizi online, disponibili h24 sul portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it e sull’App Equiclick, fornendo assistenza con i consueti canali di ascolto che, per l’occasione, sono stati potenziati con nuovi indirizzi mail per eventuali richieste di assistenza, urgenti e indifferibili, riferite, ad esempio, a procedure attivate prima del periodo sospensivo.

Per informazioni e assistenza è disponibile anche il contact center di Agenzia delle entrate-Riscossione, attivo tutti i giorni, 24 ore su 24 e, con operatore, dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 18, al numero unico 06 01 01, sia da telefono fisso che da cellulare, secondo il proprio piano tariffario.