Coronavirus, Regione Piemonte: i consigli di comportamento

Si ricorda che il numero verde del Piemonte da chiamare per le questioni inerenti il Coronavirus è 800.19.20.20, attivo 24 ore su 24. E’ bene che tutti coloro che sospettino di aver contratto il Coronavirus non vadano al pronto soccorso ma contattino il 112 o lo stesso numero verde regionale.

Nel Dpcm del 4 marzo, il Governo ha specificato le pratiche che possono aiutare a prevenire il contagio.

Lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.

Evitare abbracci e strette di mano.

Igiene respiratoria: starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie.

Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani

Non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.

Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.

Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.

Mantenimento nei contatti sociali, di una distanza Interpersonale di almeno un metro.

Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva.

Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce.

Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.




Indicazioni urgenti per l’economia dalla Camera di commercio di Torino

Nel pomeriggio di ieri il Presidente Dario Gallina ha riunito la “cabina di regia” composta dai rappresentanti del Consiglio camerale, per condividere la situazione e individuare le possibili azioni immediate delle associazioni di categoria.

Pur nell’attuale situazione di emergenza, è emersa una forte volontà di reazione per tornare il più presto possibile ad un’attività economica di normalità.

 

Credito

Il momento di difficoltà porta innanzitutto ad un bisogno di liquidità per le imprese e di sostegno al credito. Nella giornata di oggi, incontrando il Prefetto Claudio Palomba e poi il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana del Piemonte Teresio Testa, sono state individuate alcune azioni comuni da intraprendere sul fronte del credito.

 

Sostegno al reddito dei lavoratori

Un punto molto importante che è emerso è la cassa integrazione che va estesa a tutte le imprese, mentre è necessario il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga.

Gli ammortizzatori sociali vanno inoltre applicati con la massima inclusività anche ai lavoratori autonomi, ai professionisti e alle piccolissime aziende, particolarmente presenti nei settori del turismo e dei trasporti.

 

Gruppo di lavoro sulla comunicazione

È stato costituito un gruppo di lavoro che, sotto la guida della Camera di commercio di Torino, predisponga iniziative di comunicazione per l’immediato e per il medio-lungo periodo

 

Investimenti e infrastrutture

Nell’incontro è emerso quanto sono fondamentali gli investimenti pubblici che andranno rafforzati per recuperare, il più rapidamente possibile, condizioni di sviluppo stabile: a questo proposito è stata unanime la richiesta di avviare un piano di investimenti infrastrutturali a livello nazionale e soprattutto regionale a mobilitazione di risorse già disponibili ed individuare la nomina di un commissario dedicato per l’avvio delle singole opere.

 

Le iniziative camerali

Il Presidente Gallina ha poi indicato alcune iniziative da realizzare subito come Camera di commercio di Torino:

–  come primo e significativo intervento verrà stanziato un fondo straordinario di un milione di euro  a cui la Giunta camerale, che sarà eletta il 18 marzo, potrà attingere per provvedimenti tempestivi e incisivi.

–  promuoverà la diffusione di linee guida comportamentali e sanitarie per datori di lavoro e imprese

–  promuoverà la creazione di “Protocolli di normalità”.

 

Torino è prudente, ma non si ferma di fronte all’emergenza: le forze economiche presenti nella Camera di commercio sono determinate nell’attivare una forte e comune azione di rilancio economico.




Confindustria AL, Miglietta: “Occorre piano di azione e reazione per contrastare effetti arretramento economia”

L’impatto del Coronavirus sull’economia locale, come ovviamente su quella italiana sarà rilevante se tale situazione non sarà fronteggiata in tempi rapidi e con misure e strumenti non convenzionali. Occorre un piano di azione e reazione per contrastare gli effetti dell’arretramento dell’economia.

Lo sottolinea Maurizio Miglietta, Presidente di Confindustria Alessandria, in piena sintonia con il Presidente nazionale Vincenzo Boccia. “Questo deve essere il momento dell’ambizione e del coraggio, riteniamo necessario un piano di investimenti che punti a realizzare infrastrutture materiali, sociali e immateriali all’avanguardia.

Questo richiede risorse congrue e strumenti incisivi. Oltre ad interventi urgenti che rimuovano le situazioni di blocco operativo e produttivo delle imprese, che sono state generate e, per alcuni aspetti, persino alimentate e ampliate dai provvedimenti restrittivi adottati per fronteggiare l’emergenza sanitaria, bisogna realizzare un piano straordinario che – come sottolinea Confindustria nazionale – si snodi su sei grandi assi: rilancio degli investimenti pubblici e delle infrastrutture; piano di rilancio a livello europeo; misure volte a garantire liquidità alle imprese; avvio di un nuovo e vasto programma di semplificazioni; incentivi all’occupazione giovanile; un piano di azioni volte ad attrarre, stimolare e rilanciare gli investimenti privati, italiani ed esteri che includa misure di carattere fiscale, societario e finanziario”.

 

Intanto, in Confindustria Alessandria – aggiunge Miglietta – abbiamo immediatamente attivato un Help Desk Coronavirus per supportare e informare le imprese sull’evoluzione delle disposizioni, in aggiornamento continuo sul nostro sito confindustria.al.it a fianco della consulenza specifica diretta dei nostri uffici. Vogliamo contemporaneamente trasmettere alle nostre imprese un messaggio di fiducia sulle nostre capacità di reazione a questa emergenza, e l’auspicio di un rapido ritorno alla normalità, ovviamente sempre nel rispetto dell’attenzione alla salute delle persone, che resta in questo momento il primo e doveroso pensiero di tutti”.




Novara. Coronavirus, ecco cosa prevede l’ultima ordinanza del Sindaco

Nuova ordinanza del Sindaco di Novara Alessandro Canelli finalizzata a contenere la diffusione del Covid -19 per regolare l’utilizzo degli impianti sportivi comunali.

Ecco cosa prevede l’ordinanza:

“Negli impianti sportivi pubblici siti sul territorio comunale è consentito il solo svolgimento delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina nonché lo svolgimento degli allenamenti finalizzati alla partecipazione a competizioni sportive, purché gli atleti risultino iscritti alla data del 22/02/2020 a società sportive già presenti nella struttura ed a condizione che le attività si svolgano a porte chiuse con l’inibizione di qualsivoglia affluenza di pubblico, fatta salva la specifica autorizzazione a svolgere la competizione agonistica sportiva con libero accesso del pubblico di competenza delle Federazioni Sportive Nazionali”.

“Un’ordinanza, supportata dal parere sanitario dell’Asl e sentita la Prefettura di Novara, che nasce da un confronto con le società sportive (incontrate ieri sera) e alla luce di quanto emerso nella giornata di ieri – spiega il Sindaco di Novara Alessandro Canelli – quando nelle nostre strutture si è registrato un accesso consistente di atleti provenienti dalla vicina Lombardia, dove gli impianti sono rigorosamente chiusi.

Il Governo, nel decreto del Presidente del Consiglio, non ha considerato minimamente la vicinanza geografica del Piemonte e a maggior ragione del nostro territorio alla Lombardia, dove le disposizioni sono giustamente rigorose, così come non ha preso atto della mobilità continua e frequente tra le due Regioni per motivi di studio e di lavoro, ma non solo.

Da oggi fino a domenica, quindi, potranno accedere alle nostre strutture gli atleti delle società sportive già presenti nei nostri impianti, svolgendo regolarmente i propri allenamenti, senza pubblico.

Laddove ci siano disposizioni diverse da parte delle federazioni si possono svolgere attività agonistiche con libero accesso.

Chiediamo a tutti di continuare ad usare il buon senso dei giorni scorsi, quando le misure precauzionali adottate hanno dato incoraggianti risultati”.




Torino. Coronavirus, rinviati i concorsi pubblici

Il Comune di Torino in considerazione del persistere della situazione di incertezza determinata dall’emergenza epidemiologica da “COVID-2019” ha rinviato le prove relative ai concorsi per Istruttore Amministrativo e Dirigente amministrativo, previste nel mese di marzo.

Le domande di ammissione alle prove pervenute al Comune di Torino provengono da tutta Italia.

La decisione dei rinvii è stata presa per adeguare i livelli di sicurezza e prevenzione a salvaguardia della salute pubblica definiti da direttive nazionali e regionali e, inoltre, per non precludere la possibilità di partecipare alle prove ai candidati che risiedono nella zone maggiormente interessate dall’epidemia coronavirus.

Le prove per il Concorso per la copertura di 100 posti da Istruttore Amministrativo Cat. C1 (SP 03/19), dove sono pervenute 14.455 domande, sono state rinviate al 9, 10, 11 giugno 2020 al Palazzo dello sport Gianni Asti (ex PalaRuffini) in via Viale Leonardo Bistolfi 10, Torino.

Le prove per il Concorso per la copertura di 12 posti da Dirigente-Area amministrativa (SP 04/19), dove sono pervenute 1.070 domande, sono state rinviate al 18 giugno 2020 ore 9.00 al Palazzo dello sport Gianni Asti (ex PalaRuffini) in via Viale Leonardo Bistolfi 10, Torino.

Inoltre, i colloqui per la Selezione per la copertura di 35 posti di Insegnanti Scuola materna (SP 02/19) sono rinviati a partire dal 16 marzo a Palazzo Civico.




Istituita una task force per la didattica online

In attesa di conoscere il DPCM ancora in aggiornamento per il contenimento della diffusione del Coronavirus, la Regione fa sapere di aver attivato da oggi una task force per eseguire un censimento delle scuole piemontesi che hanno già avviato l’attività online e per accompagnare quelle meno attrezzate nella transizione dalla didattica tradizionale a quella in rete.

L’organismo è costituito da Regione, consorzio TopIx, Miur, Csi Piemonte e della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo.

L’assessore ai Servizi Digitali fa sapere che rivolgerà domani una richiesta formale al governo per mettere subito a disposizione del Piemonte – attraverso un decreto urgente – le risorse risparmiate dalla posa della Banda Ultra Larga, somma che equivale a quasi 33 milioni.

Queste risorse – secondo l’Assessore – potrebbero essere utilizzate per le piattaforme pubbliche di formazione a distanza delle scuole medie superiori e inferiori oppure per l’attivazione dei voucher per servizi di connettività, allacciamento e pagamento dei canoni.

In accordo con l’Unità di Crisi e con l’assessorato alla Sanità, sarà inviata una richiesta a tutti i sindaci per verificare la possibilità di mettere a disposizione locali connessi alla rete dedicati agli studenti che non sono in possesso di strumenti digitali per seguire l’attività didattica. I locali dovranno essere conformi alle disposizioni di sicurezza per evitare la diffusione dei contagi da COVID-19. Il Csi Piemonte integrerà il numero verde della Regione con un servizio dedicato alle scuole.

Poter disporre di una banda larga moderna, efficiente e diffusa su tutto il territorio – aggiunge l’assessore regionale all’Istruzione – consentirebbe davvero al Piemonte di accelerare anche per quanto riguarda la scuola e l’istruzione. Situazioni di emergenza, come il coronavirus, dimostrano che l’alta velocità telematica può essere fondamentale anche per l’attività didattica, oltre che, ovviamente, per miriadi di altre applicazioni. Mi auguro che il governo accolga questa richiesta, che viene incontro alle esigenze anche di tanti territori ad oggi sostanzialmente isolati e che necessitano di una connessione veloce ed efficiente.




Coronavirus, i dati aggiornati della Protezione civile

Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile.

Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale, al momento 2.706 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 3.089 i casi totali.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono in Lombardia sono 1.497, 516 in Emilia-Romagna, 345 in Veneto, 82 in Piemonte, 80 nelle Marche, 31 in Campania, 21 in Liguria, 37 in Toscana, 27 nel Lazio, 18 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 7 in Puglia e 7 in Abruzzo, 5 nella Provincia autonoma di Trento, 3 in Molise, 9 in Umbria, 1 nella Provincia autonoma di Bolzano, 1 in Calabria, 2 in Sardegna e 1 in Basilicata.

Sono 276 le persone guarite. I deceduti sono 107, questo numero, però, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.




Vinitaly, è rinvio: si farà dal 14 al 17 giugno

In considerazione della rapida evoluzione della situazione internazionale che genera evidenti difficoltà a tutte le attività fieristiche a livello continentale, Veronafiere ha deciso di riposizionare le date di Vinitaly, Enolitech e Sol&Agrifood dal 14 al 17 giugno 2020, ovvero nel periodo migliore per assicurare a espositori e visitatori il più elevato standard qualitativo del business.

Così Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere in chiusura del Consiglio di amministrazione della Spa, riunitosi oggi. “Vinitaly, insieme ad OperaWine – ha proseguito il direttore generale – si terrà quindi in un contesto temporale in cui grandi eccellenze del made in Italy, quali Cosmoprof e Salone del mobile, per esempio, avranno il compito di rilanciare con forza l’attenzione dei mercati internazionali e l’immagine dell’Italia.

In questo frangente ringraziamo le aziende per la fiducia che ci stanno dimostrando”. La decisione è stata frutto di un’attenta analisi dei dati disponibili oltre che dell’ascolto delle posizioni degli stakeholder del mercato, incluse le principali associazioni di settore: Unione Italiana Vini, Assoenologi, Federvini, Federdoc, Federazione vignaioli indipendenti e Alleanza delle Cooperative settore vitivinicolo.

“Lo spostamento a giugno di Vinitaly e di altre importanti manifestazioni internazionali nelle città di Milano e Bologna – spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – è un segnale che il made in Italy scommette su una pronta ripresa economica nei settori chiave del sistema-Paese.

Auspichiamo quindi che il nuovo calendario fieristico nazionale possa generare una rinnovata fiducia ed essere strumento con cui capitalizzare la ripartenza del nostro Paese”.

Veronafiere attiverà una task force per assistere i propri clienti in ogni ambito necessario alla riorganizzazione delle manifestazioni posticipate e in stretta collaborazione con le associazioni di riferimento predisporrà tutte le azioni di incoming necessarie a garantire la presenza di buyer e operatori professionali qualificati.

Sulle nuove date, inoltre, Confcommercio Verona e Cooperativa Albergatori veronesi hanno espresso massima disponibilità per favorire lo spostamento delle prenotazioni.

Nel 2021 Vinitaly sarà in calendario nelle sue date consuete (18-21 aprile); date che sono frutto dell’accordo con l’Union dei Grandi Cru di Bordeaux (UCGB) col quale dal 2013 c’è un accordo nato per incontrare le esigenze dei protagonisti del mondo del vino, buyer e stampa internazionale in particolare.

TUTTE LE NUOVE DATE DELLE INIZIATIVE DI VINITALY

  • 14-17 giugno 2020 – Vinitaly-Sol&Agrifood-Enolitech
  • 25 marzo 2020 – Vinitaly Design International Packaging Competition
  • 15-17 aprile 2020 -5StarWines / Wine without Walls
  • 8-12 giugno 2020 – VIA-Vinitaly Iternational Academy
  • 12-15 giugno 2020 – Vinitaly and the City
  • 13 giugno 2020 – OperaWine



Coronavirus, in Piemonte le lezioni ripartiranno il 9 marzo

Il presidente della Regione, sentito il Ministero della Salute, ha firmato l’ordinanza che prevede l’estensione fino al giorno 8 marzo incluso della sospensione, già prevista per il 2 e 3 marzo, dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali ivi compresi i tirocini curriculari, master, università per anziani, con esclusione degli specializzandi nelle discipline mediche e chirurgiche e delle attività formative svolte a distanza.

A fronte della decisione di riapertura delle scuole decisa dal Governo a partire da oggi, rileva il presidente, la Regione Piemonte aveva ritenuto necessario un percorso più cauto e graduale per il proprio territorio, alla luce della sua posizione di confine e delle interconnessioni con la vicina Lombardia, l’area più colpita dal contagio da coronavirus.

Era stata così decisa la sola riapertura degli edifici scolastici oggi e domani per una igienizzazione straordinaria delle aule e degli ambienti comuni, ma anche per avere due giorni in più di tempo per valutare l’evolversi del contagio.

Nei giorni scorsi il presidente aveva sperato di poter tornare da mercoledì a una situazione di normalità totale, dando la possibilità a tutti gli studenti di riprendere regolarmente le lezioni.

Oggi, però, ha acquisito il parere dei sanitari dell’Unità di crisi, che ,“valutata la situazione epidemiologica non ancora stabilizzata del Piemonte, a fronte di una situazione con evolutività non prevedibile nelle regioni confinanti, considerato il doveroso criterio di cautela nei confronti della popolazione scolastica e dei relativi nuclei familiari” hanno comunicato alla Regione l’opportunità di sospendere l’attività scolastica per l’intera settimana.

A questa posizione si sono aggiunte le considerazioni delle associazioni più rappresentative di medici e pediatri, che hanno rimarcato la necessità di non abbassare la guardia contro il virus e di proseguire con lo stop delle lezioni scolastiche.Per questa ragione, spiega il presidente, si è voluto continuare a essere prudenti, consapevoli che in gioco c’è la salute dei nostri figli.

La data di ripresa delle attività didattiche ed educative è demandata ad un successivo provvedimento.




Coronavirus salgono a 49 i casi positivi in Piemonte

Sale a 49 il numero delle persone risultate positive al test sul “coronavirus covid19” in Piemonte: 37 si trovano in provincia di Asti,  5 a Torino, 3 a Novara, 3 nel Vco e 1 a Vercelli.

Di questi, 11 si trovano ricoverati in ospedale: 6 ad Asti, 3 a Novara e 2 a Torino (Amedeo di Savoia). I trattamenti in terapia intensiva sono 2 (uno a Asti e uno a Vercelli).

Tutti gli altri sono collocati in isolamento domiciliare fiduciario.

Al momento, risulta precauzionalmente chiuso il Pronto Soccorso di  Tortona, in attesa dell’esito del test su una persona che si era presentata al triage manifestando i sintomi del “caso sospetto”.

Un’altra persona, assistita in emergenza al Pronto Soccorso di Borgo Sesia, è stata immediatamente trasferita nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Vercelli, dove le camere di rianimazione sono state tutte destinate al ricovero dei pazienti definiti “casi probabili” di contagio al “coronavirus covid19”.

Tutti i sanitari impegnati nel soccorso dei casi di Borgo Sesia e Tortona sono stati posti in osservazione.

Dall’Istituto superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso in Piemonte, sui 49 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso istituto.