Marsiaj: “Pronti a collaborare con Sindaco Lo Russo per proporre al Governo una piattaforma programmatica sull’automotive”

“È ottima l’iniziativa annunciata oggi dal Sindaco di Torino Stefano Lo Russo di inviare al premier Draghi un documento condiviso con la Regione e gli attori del territorio che illustri la necessità di una piattaforma programmatica di interventi sul settore automotive. Noi siamo pronti a collaborare.

Da tempo sostengo che l’Italia deve dotarsi con urgenza di una politica industriale per il settore dell’auto e per quello più ampio della mobilità, come peraltro sta avvenendo nei principali Paesi europei: la Francia, la Germania e la Spagna.

Già oggi il rincaro di gas ed elettricità e la mancanza di alcune materie prime e di microchip stanno creando grandi problemi al settore, proprio mentre affronta una rivoluzione epocale dovuta alla transizione ecologica, così come prospettata dalle misure contenute nel pacchetto “Fit for 55” della Commissione Europea.

Nei prossimi anni, a causa del cambiamento tecnologico richiesto per la costruzione di auto elettriche, rischiamo di assistere alla chiusura di moltissime imprese italiane della componentistica auto, con la perdita stimata dai principali istituti europei di circa 70mila posti di lavoro.

Nella Legge Finanziaria, invece, non sono nemmeno più previsti incentivi all’acquisto di auto elettriche, che darebbero almeno una boccata d’ossigeno a un mercato in forte calo da molti mesi in tutto il nostro Continente. A ciò si aggiunge l’incognita sul piano industriale di Stellantis che sarà presentato il prossimo 1° marzo.

L’Italia ha le capacità industriali per continuare a mantenere un ruolo di guida nella mobilità futura. Ma occorre agire in fretta e in modo organico, creando una partnership virtuosa tra pubblico e privato”.




Marsiaj: “Con il folle rincaro dell’energia elettrica e del gas, il rischio è un nuovo lockdown”

“Questo potrebbe essere l’inverno più freddo da molti anni a questa parte. L’aumento folle dei costi dell’energia elettrica e del gas rischia di bloccare molte delle nostre fabbriche, mentre l’industria è in grande ripresa con ordini ed export che stanno tornando ai livelli pre pandemici.

Già nel secondo semestre del 2021 ci sono stati forti rincari. Adesso molti imprenditori potrebbero essere addirittura obbligati a fermare gli impianti e tener chiuse le fabbriche per non subire perdite disastrose a causa di bollette che lieviteranno nel 2022 rispetto al 2021 del 320% per il gas e del 150% per l’energia elettrica, secondo le previsioni del Consorzio Unionenergia dell’Unione Industriali di Torino. Un costo insostenibile per le imprese, già in difficoltà per il rialzo dei prezzi delle materie prime.

Sarebbe un nuovo lockdown, ma dovuto a speculazioni e a fattori geopolitici, come il blocco del nuovo gasdotto Nord Stream 2. È urgente, quindi, che il Governo intervenga potenziando gli aiuti concreti già inseriti nella Finanziaria, altrimenti l’impatto sulla nostra economia e sulla tenuta sociale dell’intero Paese e del nostro territorio sarebbe disastroso”.




Centro Vaccinale UI Torino prolunga l’apertura fino alla fine di febbraio 2022

L’Unione Industriali Torino, accogliendo l’invito della Regione Piemonte, ha deciso di prolungare l’attività del proprio centro vaccinale di via Vela 17 fino alla fine di febbraio 2022, visto il persistere dell’emergenza sanitaria.

L’Hub, gestito dal personale sanitario dell’ospedale Humanitas Gradenigo, è stato inaugurato lo scorso giugno nei locali del Centro Congressi.

I primi mesi di attività sono stati dedicati alla vaccinazione di dipendenti e familiari delle aziende associate. A partire dal 14 settembre scorso l’Unione Industriali lo ha messo a disposizione dell’ASL e quindi della città di Torino e della Regione per la vaccinazione di tutta la comunità torinese. Il centro è sempre rimasto aperto dal lunedì al venerdì, inoculando – tra prime, seconde e terze – circa 500 dosi al giorno.

È di oggi la decisione di non chiudere come previsto con la fine di dicembre, ma di continuare l’attività per altri due mesi, in modo da consentire al maggior numero possibile di concittadini di vaccinarsi.

Giorgio Marsiaj, presidente dell’Unione Industriali Torino, ha dichiarato: “Per sconfiggere la pandemia è necessaria una forte unità di intenti tra le istituzioni pubbliche e quelle private. Come Unione Industriali ci siamo subito messi a disposizione dell’ASL e della Regione e vogliamo continuare a farlo perché siamo consapevoli della responsabilità sociale che abbiamo non solo nei confronti dei nostri associati, ma di tutta la comunità torinese”.




A Giorgio Marsiaj il Premio Speciale EY 2021 “. Per la resilienza che ha caratterizzato il suo stile imprenditoriale”

Giorgio Marsiaj ha ricevuto ieri a Milano il Premio Speciale EY, nell’ambito del Premio EY L’imprenditore dell’anno – Edizione 2021 “per la resilienza che ha caratterizzato il suo stile imprenditoriale e che ha saputo mettere a servizio della comunità nella guida dell’Unione Industriali di Torino, dimostrando grande attitudine alla valorizzazione delle risorse del territorio, promuovendo lo sviluppo e il rafforzamento sistemico delle filiere sostenibili, digitali e innovative, sempre con uno sguardo attento alla conservazione del patrimonio artistico e culturale della città, attraverso la Presidenza della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino”.

Marsiaj è fondatore, presidente e amministratore delegato di Sabelt, presidente dell’Unione Industriali Torino e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino.

“Sono onorato e anche molto emozionato. Il premio di Ernest & Young è un grande riconoscimento per la mia lunga carriera di imprenditore e manager, che mi ha portato alcuni anni fa a riacquistare la Sabelt per esaltarne tutte le potenzialità all’interno delle filiere di eccellenza nei settori automotive e aerospaziale. Ma è anche un tributo al mio impegno come “civil servant” al servizio dell’Unione Industriali e della comunità torinese, puntando su temi che da sempre considero fondamentali come la crescita delle imprese, l’inclusione sociale, la creazione di lavoro e la valorizzazione e diffusione della cultura nel nostro territorio”.

 

 

 

 




Marsiaj: “Iveco, forte delle sue radici torinesi, è pronta ad affrontare il mercato globale”

“Davvero un’ottima notizia!” dice Giorgio Marsiaj, presidente dell’Unione Industriali di Torino, commentando lo spin-off di Iveco. “Ho sempre creduto nella sua importanza come tassello strategico del sistema industriale e della mobilità del nostro Paese.

La creazione di una società autonoma con il quartiere generale a Torino e il nuovo polo logistico europeo a San Mauro testimonia di come Iveco valorizzi le sue radici torinesi per affrontare il mercato globale. La logistica, infatti, è un elemento centrale in ogni piano di sviluppo. Saranno molto importanti anche le ricadute occupazionali con – spero – la creazione di nuove opportunità per i giovani”.




Marsiaj (UI Torino): “Approvazione progetto Area Crisi Complessa, traguardo importante per progettualità torinese”

“Con l’approvazione del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale da parte del Mise, siamo giunti a un traguardo istituzionale importante, il coronamento di un percorso di forte progettualità per la nostra Città iniziato nel 2019.

È un passo determinante, che aspettiamo da tempo: l’Unione Industriale ha partecipato a questo processo dalla cabina di regia, lavorando fianco a fianco con gli altri attori del territorio – Regione Piemonte, Città di Torino, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Camera di Commercio di Torino, TNE, CIM 4.0, Distretto Aerospaziale DAP, Api Torino – in uno straordinario esempio di collaborazione tra pubblico e privato, per cui ringraziamo tutti.

I bandi per i progetti d’investimento avranno l’obiettivo di consolidare la crescita delle imprese e creare nuova occupazione per la nostra area, che più di altre ha sofferto la crisi acuita dalla pandemia.

Accanto a questi, iniziative strutturali come il nuovo Centro nazionale per la mobilità sostenibile e le analoghe azioni per la Cittadella dell’Aerospazio combineranno ricerca applicata, trasferimento tecnologico e formazione per l’intera filiera.

Si tratta di una progettazione strategica che tiene conto della vocazione manifatturiera del nostro territorio e la interpreta alla luce delle grandi trasformazioni di questo momento storico.

In questo scenario, l’Unione Industriale è fortemente e direttamente impegnata perché il coinvolgimento e le ricadute sulle aziende siano rapide, effettive e consistenti”.




Unione industriali Torino: Smart working, il “prima” e il “dopo” la pandemia

Tra le imprese torinesi il tasso di diffusione dello smart working è passato dal 17,5% nel 2019 al 86% nel 2020 e dovrebbe attestarsi al 50,4% una volta superata l’attuale fase legata alla pandemia da Covid-19.

È quanto emerge dalla ricerca “Lo smart working nelle imprese torinesi”, curata dell’Area Lavoro e Welfare dell’Unione Industriale di Torino, alla quale hanno contribuito circa 300 aziende, che danno lavoro a quasi 50mila dipendenti.

Il dato complessivo sulla diffusione dello smart working manifesta, già prima della pandemia, una forte dispersione per settore di attività. Da questa prospettiva, le imprese con oltre 100 dipendenti possono essere considerate precorritrici nell’adozione del lavoro agile, con un tasso di diffusione del 29%, a fronte rispettivamente di un 9% osservato nelle aziende tra 25 e 100 addetti e un 14% in quelle più piccole. Tra settori, invece, c’è una convergenza maggiore, con una forchetta che va dal 21% dei servizi al 16% dell’industria manifatturiera.

Per quanto riguarda il rapporto tra il numero di lavoratori in smart working sul totale dei dipendenti considerati, prima della pandemia Torino si attestava mediamente al 6,7% (16,8% i servizi, 5% l’industria). Nel manifatturiero torinese, dunque, il lavoro agile era un fenomeno ancora limitato.

La situazione è cambiata radicalmente nel 2020, anche se nell’industria l’adozione dello smart working continua a essere più limitata per la forte presenza di personale produttivo.
Con l’obiettivo di ridurre il rischio di contagio sui luoghi di lavoro e nei trasporti pubblici, l’utilizzo del cosiddetto “lavoro agile di emergenza (o semplificato)” è cresciuto in modo esponenziale, arrivando a interessare a Torino l’86% delle imprese intervistate. L’emergenza sanitaria ha fortemente diminuito le differenze tra classi dimensionali e settori, anche se grandi aziende e servizi hanno evidenziato una diffusione dello strumento quasi totale (ricompreso tra il 94 ed il 98%).

L’indagine ha anche esaminato le prospettive post pandemiche, ipotizzando uno scenario in cui i cambiamenti obbligati da questo difficile periodo provocheranno un processo in qualche modo irreversibile. Più nel dettaglio, il 50,4% delle imprese intervistate ha dichiarato che lo smart working sarà adottato anche nel prossimo futuro. Si allarga il differenziale tra terziario (59%) e industria (47%). L’estensione è legata anche alla dimensione aziendale, con le realtà più grandi (sopra i 100 dipendenti) che prevedono una diffusione del 69%. Le PMI immaginano una presenza del lavoro agile più limitata (38% nelle aziende sotto i 25 dipendenti e 47% in quelle tra 25 e 100), ma comunque a livelli molto più elevati (in media 3/5 volte maggiori) di quanto sperimentato prima del Coronavirus.

La ricerca sullo Smart Working nelle aziende torinesi fa parte di una più ampia indagine sul lavoro, ancora in corso, che tocca diversi temi sulla gestione delle risorse umane: dalla analisi retributiva all’organizzazione del lavoro, dal welfare alle politiche di ingresso per i giovani.

I risultati complessivi verranno resi noti a luglio.
“L’utilizzo dello smart working – ha dichiarato Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriale di Torino – è un fenomeno ormai irreversibile, soprattutto per le grandi aziende, che hanno aperto la strada. È un ottimo strumento, ma che non va adottato solo perché ormai ‘tutti lo fanno’. Occorre prima effettuare un’attenta analisi dell’organizzazione aziendale, valutando bene quali aree e quali ruoli possano essere coinvolti”.




Tribunale brevetti, Marsiaj (UI Torino): “Ottimi risultati per Torino, frutti di un lavoro di squadra”

La scelta del Governo di realizzare a Torino l’Istituto Italiano di Intelligenza Artificiale e di candidare Milano ad ospitare il Tribunale dei Brevetti rappresenta un ottimo risultato per la nostra città, ottenuto grazie ad un intenso e proficuo lavoro con i principali attori del territorio, innanzitutto il Comune di Torino e l’Arcidiocesi”, così Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriale di Torino, sull’annuncio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Come anche sottolineato nella nota diffusa dalla Presidenza del Consiglio – prosegue il Presidente degli industriali torinesi – l’obiettivo è di consolidare l’asse nord – ovest italiano, per rafforzare Torino e Milano e al contempo l’intero Paese. Divisioni e competizioni bloccano le occasioni di crescita: per il benessere e il rilancio delle nostre industrie è, invece, necessario fare sistema e creare forti sinergie”.

“L’Istituto italiano per l’Intelligenza Artificiale a Torino – che peraltro coinvolgerà i maggiori settori dell’economia torinese quali la manifattura, la mobilità, l’agrifoood, l’aerospazio e l’ energia – rappresenta un’occasione reale per il nostro territorio – aggiunge il Presidente – nonché di guida nella crescita del settore tecnologico italiano attraverso lo sviluppo di alcuni trend fondamentali, come la cyber security o il 5G. L’Intelligenza Artificiale genera, infatti, nuove opportunità, nuove occasioni lavorative ed economiche e nuove competenze fondamentali per il progresso del territorio”.

“Grazie alla decisione della Presidenza del Consiglio – conclude – Torino e le nostre imprese hanno così raggiunto un duplice risultato. L’auspicata sede italiana del Tribunale dei Brevetti, infatti, assicurerà occasioni concrete e positive di rilancio economico anche del nostro territorio. Per questo il nostro impegno sarà garantire l’inclusione delle nostre aziende, mettendo a sistema le esperienze e competenze in materia brevettuale maturate a Torino. Grazie alla sinergia che così si verrà a creare, la nostra città potrà divenire oltre che un crocevia dell’indotto del Tribunale dei Brevetti anche un centro di ricerca e di innovazione”.




Tribunale unificato brevetti, Marsiaj (UI Torino): “Il bene del Paese prevalga”

Il Tribunale Unificato dei Brevetti rappresenta una grande opportunità per un Paese chiave nella registrazione di brevetti come l’Italia”.

Così Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriale di Torino, sulla presentazione della candidatura per ospitare la divisione centrale del TUB (Tribunale Europeo Unificato dei Brevetti) specializzata in chimica, farmaceutica e life sciences, che a seguito della Brexit non sarà più mantenuta a Londra, mentre le controversie in materia di ingegneria meccanica ricadono sotto la giurisdizione della sede di Monaco di Baviera e tutti gli altri casi sotto quella di Parigi.

“Deve prevalere una visione di lungo periodo e di interesse generale: collocare in Italia la sede del Tribunale rappresenterebbe una vittoria per l’intero Paese che porterebbe ricadute certe sulla ripresa dell’economia anche del nostro territorio. Per questo motivo serve un lavoro di squadra che porti alla presentazione di una proposta vincente e condivisa – dichiara Marsiaj – . L’Unione Industriale di Torino sta dialogando con i principali stakeholder del territorio per trovare le migliori soluzioni che garantiscano positive ricadute per la nostra comunità”.




Giorgio Marsiaj è il nuovo presidente dell’Unione Industriale di Torino

Giorgio Marsiaj è stato eletto Presidente dell’Unione Industriale di Torino dall’Assemblea Generale dei soci, riunitasi stamattina in videoconferenza, insieme con la squadra dei Vicepresidenti: Antonio Calabrò, Massimiliano Cipolletta, Anna Ferrino, Marco Lavazza, il Presidente della Piccola Industria, Giovanni Fracasso, e il Presidente dei Giovani Imprenditori, Alberto Lazzaro.

“Il nostro impegno per il mandato di presidenza – ha dichiarato Marsiaj – sarà di contribuire alla ricerca di una via d’uscita a questa crisi che è la più intensa che abbiamo vissuto, per un ritorno a una crescita robusta destinata a creare nuova occupazione.
Noi imprenditori dobbiamo compiere un risoluto cambio di passo.

È tempo di un impegno straordinario da parte nostra, che impone una più elevata capacità di proposta.

Questo scenario impone un coinvolgimento di tutta la comunità, con un progetto di lungo periodo per creare consenso, condivisione e stabilità. L’Unione Industriale di Torino deve, quindi, focalizzarsi sull’execution dei programmi, da definire in partnership coi principali attori del sistema locale, che siano essi privati o pubblici. È imperativo conciliare le regole del mercato con la doverosa necessità di non lasciare nessuno indietro. Torino ha una lunga tradizione in tal senso”.

“Vogliamo una Torino giovane – ha proseguito – che richiami tanti ragazzi e ragazze, nella speranza che una parte di loro, stabilendosi qui, contribuisca allo sviluppo del territorio. Abbiamo un brand straordinario “Made in Torino”, che dobbiamo ancora promuovere appieno, insieme alle capacità della nostra manifattura, che possono divenire un cardine della ripresa. Anche il turismo e la cultura costituiscono un patrimonio che attende ancora di essere valorizzato. Inoltre, Torino possiede formidabili competenze tecnologiche su cui bisogna investire di più”.

“L’Unione Industriale di Torino – ha aggiunto – deve diventare un catalizzatore delle idee e forze e di coloro che vogliono restituire alla città una missione nello sviluppo italiano, affinché essa torni a essere quel presidio della crescita e quel caposaldo economico del Nord che è sempre stata.

Per questo, sarà importante realizzare un Nord policentrico, forte, che sia patrimonio dell’Italia e dell’Europa, grazie anche a una rete infrastrutturale grandemente potenziata rispetto a oggi. In questa direzione la Tav, insieme col Terzo Valico, rappresenta la priorità. La crescita della nostra comunità passa attraverso un’Europa più solida e coesa”.
Giorgio Marsiaj ha concluso con un appello: “Nel passato ho affermato che alla politica non avrei chiesto niente. Oggi, invece, chiedo a gran voce di condividere il percorso verso il pieno utilizzo di tutti gli strumenti europei, i soli che possono dotarci delle risorse di cui abbiamo assoluto bisogno.

Chiedo alla politica di accelerare il processo di riforme sollecitatoci con urgenza dai nostri alleati europei. Chiedo di favorire gli investimenti in grado di rimettere in moto il nostro territorio. E di farlo subito. Non abbiamo tempo”.