Welfare aziendale: al via il progetto coordinato da Cnvv
Con la costituzione di un’associazione temporanea di imprese (Ati) ha preso ufficialmente il via il progetto “Welfare per le imprese” coordinato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), che ha ottenuto un contributo di 106 mila euro dalla Regione Piemonte nell’ambito della strategia di innovazione sociale “Wecare” per la progettazione e l’attivazione di interventi di welfare aziendale sul bando Por-Fse 2014/2020.
Dell’Ati, di cui è capofila Marazzato Soluzioni Ambientali srl di Borgo Vercelli (Vc), fanno parte altre dieci aziende aderenti a Cnvv: CVB srl di Tronzano Vercellese (Vc), Cav. Uff. Giacomo Cimberio Spa di San Maurizio D’opaglio (No), Ebano Spa di Novara, Fratelli Fantini Spa di Pella (No), Giacomini Spa di San Maurizio D’opaglio (No), Laica Spa di Arona (No), Lanificio Luigi Colombo Spa di Borgosesia (Vc), Manifattura Sesia srl di Fara Novarese, Ponti Spa di Ghemme (No) e Zschimmer e Schwarz Italiana Spa di Tricerro (Vc).
Fino a ottobre 2021 le aziende aderenti al progetto attiveranno una serie di servizi per favorire i propri dipendenti, le loro famiglie, e, in alcuni casi, anche le comunità di riferimento, sulla base di quattro macroaree di attività. La prima prevede la disponibilità di un esperto che raccoglierà le esigenze dei lavoratori con familiari anziani e/o disabili non autosufficienti per sostenerli nell’individuazione e nell’acceso a servizi di assistenza che abbiano buoni rapporti qualità/prezzo. La seconda prevede la messa a disposizione di un operatore (il cosiddetto “maggiordomo aziendale”) delegato al disbrigo di pratiche e compiti che richiedono l’accesso a uffici pubblici o la selezione di offerte, permettendo ai lavoratori di risparmiare tempo.
Il terzo servizio consentirà di usufruire di uno “sportello” di consulenza e assistenza fiscale e previdenziale, mentre il quarto si articolerà in una serie di incontri di formazione e di sensibilizzazione su temi relativi al benessere personale, familiare e sociale quali la corretta alimentazione, la prevenzione di disturbi fisici, l’orientamento scolastico e professionale, la media education ecc., con la possibilità di un successivo orientamento verso consulenze personalizzate.
Le attività e i servizi saranno forniti da società specializzate e professionisti come consulenti del lavoro, fiscali e previdenziali, psicologi, psicoterapeuti, educatori, medici del lavoro, nutrizionisti, fisioterapisti, osteopati, esperti di mindfulness, coaching e dinamiche di gruppo.
Per consentire l’avvio di una vera e propria “rete territoriale” di interventi, al progetto aderiscono anche le Camere di Commercio di Novara, di Biella/Vercelli e del Verbano Cusio Ossola, alcune amministrazioni comunali, associazioni di rappresentanza di imprese e lavoratori, enti gestori dei servizi sociali, le Consigliere di parità delle Province di Novara e del Vco, il Dipartimento di studi per l’economia e l’impresa dell’Università del Piemonte orientale e gli Ordini dei consulenti del lavoro di Novara, Vercelli e Vco.
«Questo progetto – spiega Andrea Saini, presidente e amministratore delegato di Laica Spa e vicepresidente di Cnvv con delega all’organizzazione e alla rappresentanza associativa – è espressione della volontà di Cnvv di favorire lo sviluppo di un nuovo sistema incentivante, defiscalizzato e decontribuito, che permetta ai lavoratori e alle imprese di trarre il massimo beneficio nel lungo periodo dalla retribuzione del proprio lavoro. Mentre il Governo continua a promettere un abbattimento del cuneo fiscale, le norme sul Welfare permettono di ottenere benefici immediati e tangibili; per questo il nostro progetto avrà la funzione di far conoscere e introdurre il Welfare nelle imprese a vantaggio di chi lavora e di chi dà lavoro».
«Tutte le aziende che compongono l’Ati – aggiunge Luca Marazzato, amministratore delegato dell’omonimo Gruppo – hanno scelto di partecipare vedendo nel progetto la possibilità di una sperimentazione volta a creare le condizioni per rafforzare le attività di welfare aziendale già in essere o per svilupparne di nuove, migliorando l’offerta ai propri collaboratori. Sulla base dell’esperienza maturata con questa sperimentazione potranno decidere di proseguire con altre attività, fornendo una concreta dimostrazione dell’importanza di declinare nei fatti i principi della responsabilità sociale d’impresa».
Sul piano operativo il coordinamento di un “welfare manager”, che lavorerà con i responsabili delle risorse umane delle aziende, consentirà di uniformare i processi di rilevazione delle esigenze, la definizione delle modalità di accesso ai servizi e la loro erogazione. Sarà sua cura anche progettare modalità di risposta adeguate ai servizi esistenti sul territorio e co-progettare con gli altri enti i percorsi di partecipazione della popolazione locale alle iniziative pubbliche. Un sistema di rilevazione continuo consentirà di verificare quali servizi verranno utilizzati maggiormente e in che misura saranno stati in grado di rispondere alle aspettative dei beneficiari.