Sono 31.215 (+ 27) i positivi a Covid 19

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 23.573 (+226 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2722 (+29) Alessandria, 1370 (+21 ) Asti, 808(+3) Biella, 2235 (+7) Cuneo, 2.130 (+34) Novara, 12.242 (+124) Torino, 989 (+6) Vercelli, 925 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 152 (+0) provenienti da altre regioni. Altri 1.509 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Sono 6 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4.045 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 668 Alessandria, 251 Asti, 208 Biella, 393 Cuneo, 355 Novara, 1.783 Torino, 217 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 31.215 (+ 27 rispetto a ieri, di cui 20 asintomatiche; delle 27: 14 screening, 8 contatti e 5 casi sospetti sintomatici) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4046 Alessandria, 1871 Asti, 1042 Biella, 2847 Cuneo, 2772 Novara, 15.840 Torino, 1.318 Vercelli, 1124 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 261 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 94 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 17 (-5 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 358 (-5 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 1713. I tamponi diagnostici finora processati sono 387.713, di cui 213.556 risultati negativi.




Coronavirus, altri 70 decessi di persone positive in Piemonte

 I pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 265, cosi suddiviso su base provinciale: 15 in provincia di Alessandria, 15 in provincia di Asti, 14 in provincia di Biella, 26 in provincia di Cuneo, 17 in provincia di Novara, 138 in provincia di Torino, 10 in provincia di Vercelli, 24 nel Verbano-Cusio-Ossola, 6 provenienti da altre regioni.

Altri 487 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa ora dell’esito del secondo.

I decessi
Sono 70 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” registrati oggi in Piemonte e comunicati dall’Unità di Crisi: 14 in provincia di Alessandria, 4 in provincia di Asti, 1 in provincia di Biella, 5 in provincia di Cuneo, 4 in provincia di Novara, 38 in provincia di Torino, 1 in provincia di Vercelli, 2 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 proveniente da altra regione. Il totale complessivo è ora di 1.088 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 202 ad Alessandria, 52 ad Asti, 82 a Biella, 75 a Cuneo, 128 a Novara, 416 a Torino, 59 a Vercelli, 55 nel Verbano-Cusio-Ossola, 19 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Situazione contagi
Sono 11.082 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.525 in provincia di Alessandria, 529 in provincia di Asti, 550 in provincia di Biella, 861 in provincia di Cuneo, 937 in provincia di Novara, 5.389 in provincia di
Torino, 577 in provincia di Vercelli, 517 nel Verbano-Cusio-Ossola, 164 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 33 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 450. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 36.547, di cui 20.642 risultati negativi.



Covid-19:le tre province UPO all’interno della zona rossa. Ecco le indicazioni dell’università

Nella notte e stato firmato il DPCM con cui le nostre tre province sono state identificate come zone dove servono misure più restrittive per il contenimento del contagio di COVID-19.

L’intero Decreto, che trovate in allegato, contiene misure comportamentali che devono essere seguite scrupolosamente da tutti.

Per quanto riguarda il funzionamento delle nostre strutture, vengono date queste indicazioni che varranno fino a nuovo aggiornamento.

1.    La sospensione dell’attività didattica è prolungata fino al 3 aprile e sostituita con modalità a distanza;

2.    Gli esami rimangono sospesi fino al 15 marzo; seguiranno nei prossimi giorni indicazioni per la ripresa;

3.    Sono sospese le sedute degli organi collegiali in presenza (cfr. Decreto art. 1 c.1 lett. h) fino al 3 aprile;

4.    Circa l’attività amministrativa e di ricerca, l’art. 1 c. 1 lett. (a) del Decreto recita: «Evitare ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, anche all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero spostamenti per motivi di salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».

Sentite le Autorità competenti, si interpreta che non è contemplato l’obbligo di chiusura fisica delle strutture. Pertanto i dipendenti, salvo diverse disposizioni che potrebbero giungere nelle prossime ore/giorni:

a)    possono svolgere regolare attività lavorativa nelle proprie strutture;

b)    possono chiedere all’Amministrazione centrale il lavoro agile (cfr. Decreto art. 2 c. 1 lett. r)

c)    possono chiedere periodi di congedo ordinario o di ferie (cfr. Decreto art. 1 c. 1 lett. e) ai propri responsabili, che lo concederanno in base alle esigenze di ufficio.

In caso di controllo in entrata/uscita nei territori oggetto delle misure restrittive, si suggerisce di farsi identificare con badge aziendale e documento di identità. Nuove e più dettagliate disposizioni saranno tempestivamente comunicate.

Per tutto il resto si fa riferimento alla Circolare interna del 5 marzo, intendendosi tutto prolungato fino al 3 aprile, a eccezione degli esami, come si è detto.

È chiesto a tutti di tenersi costantemente aggiornati attraverso il sito www.uniupo.it e la posta elettronica.

Confidiamo nel senso di responsabilità di tutti nell’uniformarsi alle disposizioni e nell’adottare comportamenti consoni al momento, anche dal punto di vista comunicativo.

 

Gian Carlo Avanzi, Rettore

Andrea Turolla, Direttore generale

 




Coronavirus, sigillato mezzo Piemonte. Contagiato anche il governatore Cirio

ci sono anche Alessandria Vercelli e Verbania ,oltre quelle di Asti e Alessandria, tra le province colpite dalle restrizioni nella versione definitiva del decreto illustrata nella notte dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

in pratica più di 1 milione e 300mila piemontesi saranno interessati dalle nuove regole che entreranno in vigore oggi.

Anche Il governatore Alberto Cirio è risultato positivo al coronavirus. Lo stesso attraverso una nota ha assicurato di stare bene e continuerà a lavorare inevitabilmente a distanza.

 

 

 




Maltempo, Confagricoltura: urgente un piano di prevenzione e manutenzione del territorio

Frane, smottamenti, allagamenti. L’incubo alluvione è tornato al Nord. Le sedi territoriali di Confagricoltura sono in contatto costante con le strutture per intervenire a sostegno delle aziende che stanno subendo danni enormi per le esondazioni e il dissesto idrogeologico diffuso.

In Piemonte la situazione è grave e si temono ulteriori peggioramenti: molte zone in provincia di Alessandria sono sommerse dalle esondazioni del Bormida; nel capoluogo il Tanaro è uscito e la vera piena del fiume non è ancora del tutto arrivata.

Nell’Astigiano soffrono i comuni a Sud: a Canelli, la capitale dell’Asti Spumante, è massima allerta per il Belbo, che cresce di 10 centimetri all’ora. Ma è tutta la Valle Belbo a temere quanto già vissuto nel novembre del ’94.

A Torino il Po è in piena e ha sommerso la zona dei Murazzi; nel Canavese, al confine con la Valle d’Aosta, l’elenco delle frane e degli smottamenti per lo straripamento dei rii è lunghissimo.

Confagricoltura evidenzia che in tutte le zone in cui sono stati seminati grano e orzo si è perso tutto e prima di poter riseminare, e quindi entrare nuovamente nel terreno per lavorarlo, occorrerà attendere la fine dell’inverno.

L’orticoltura conta danni al 100% per le verdure in campo, in particolare nelle province di Alessandria e Torino: cavoli, cavolfiori, spinaci, cardi sono completamente persi. Totalmente allagati i vivai, in particolare di pioppi, nelle due province e in quella di Cuneo.

In Valle d’Aosta numerose borgate sono totalmente isolate per la neve e le frane, con conseguenze anche per gli allevamenti: impossibile distribuire il latte delle stalle e altrettanto difficoltoso portare rifornimenti per il bestiame.

In Liguria un vero e proprio evento alluvionale ha colpito le province di Genova e Savona, con smottamenti, mareggiate e allagamenti. Le situazioni peggiori nell’entroterra si registrano nella Val Bormida al confine con il Piemonte.
Sulle zone costiere, per ciò che concerne l’agricoltura, intere coltivazioni e serre sono sott’acqua.

In Lombardia si attende la piena del Po e numerose aziende agricole in prossimità del fiume sono state evacuate. Il livello dei laghi alpini è altissimo e sono pertanto state aperte alcune dighe per far defluire l’acqua.

In Emilia Romagna è ancora allerta: la scorsa settimana alcuni argini non hanno tenuto, con allagamenti nelle aziende e anche nelle case. Perse le semine di frumento e le orticole. Si attende la piena del Po da domani.

“L’emergenza maltempo – commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – evidenzia ancora una volta la fragilità di tutto il territorio nazionale e la necessità di intervenire non più con misure tampone, ma con piani prioritari per le popolazioni, oltre che per le aziende. Occorre rivedere i programmi di manutenzione dei corsi d’acqua per mettere in sicurezza intere aree, prevenendo ulteriori dissesti idrogeologici che causano purtroppo vittime e danni di milioni alle imprese e all’agricoltura italiana”.




Maltempo in Piemonte: situazione in miglioramento. Rimane l’allerta arancione per il rischio valanghe

Il bollettino divulgato dal Centro funzionale di Arpa segnala la fine dell’allerta rossa sul Piemonte.

Per le prossime 24 ore, Arpa ha emesso un’ allerta arancione per rischio valanghe in tutti i settori alpini piemontesi, per la possibilità di distacchi di grandi valanghe spontanee che potranno interessare la viabilità.

Permane l’allerta gialla per rischio idrogeologico in tutta la regione, legata agli elevati livelli idrometrici dei fiumi piemontesi.

Le previsioni meteorologiche prevedono l’allontanamento della depressione che ha interessato la regione nel fine settimana e che ha causato le forti precipitazioni e la conseguente rimonta dell’alta pressione da ovest, con condizioni più stabili sul Piemonte.




Turismo: siglato nuovo accordo tra Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria

È stato siglato oggi, sabato 9 novembre 2019 ad Alba, in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’ Alba, dagli assessori al Turismo della Regione Piemonte, Vittoria Poggio, della Regione Valle d’Aosta, Laurent Viérin e della Regione Liguria, Gianni Berrino, un nuovo accordo di collaborazione nel settore turistico tra le tre Regioni.

“Con tale ulteriore accordo – ha affermato l’Assessore al Turismo della Regione Valle d’Aosta Laurent Viérin – intendiamo estendere le azioni di promozione e cultura dei tre territori oltre a creare le sinergie tra i sistemi turistici delle tre regioni così da migliorare la complementarietà delle destinazioni turistiche in termini sia di offerta che di promozione. Grazie a questa nuova collaborazione si estendono le strategie e le programmazioni turistiche che presentano elementi comuni e sinergici.

La volontà è quella di identificare nelle proprie specificità ed eccellenze territoriali gli elementi di identità sui quali fondare una maggiore competitività turistica, anche al fine di proporre la propria offerta a nuovi mercati internazionali.

Il patrimonio culturale e turistico delle tre regioni di prossimità, unito all’ampia offerta dell’outdoor, sia invernale che estivo, alle eccellenze enogastronomiche e ambientali consentiranno di sostenere le economie locali e raggiungere così importanti risultati a livello turistico, sociale e culturale.

Prosegue, oggi, un percorso comune e sinergico che ci auguriamo possa trasformarsi in qualcosa di solido, strutturato e duraturo e in grado di esaltare le peculiarità dei tre territori.”

Nel dettaglio, l’accordo ha l’obiettivo di rafforzare e migliorare l’attrattività turistica dei territori; rafforzare i rapporti di collaborazione proficuamente attuata in precedenti occasioni attraverso l’individuazione di azioni sinergiche, pianificando un calendario comune ; attuare

attraverso i soggetti deputati in tema di promozione turistica, azioni di promozione in una strategia di co-marketing con iniziative concrete quali ad esempio pacchetti vacanza che integrino i rispettivi prodotti turistici; promuovere la collaborazione tra i propri operatori e, in particolare, la ricerca di sinergie idonee a raggiungere obiettivi d’interesse comune.

Dall’accordo sottoscritto oggi nasce, quindi, un’intesa che consentirà di usufruire al meglio delle opportunità offerte dai progetti di cooperazione transfrontaliera e transnazionale cofinanziati dai Fondi europei per un rilancio delle economie turistiche locali mediante la predisposizione di progetti in parternariato.

“Il ruolo strategico del turismo a livello culturale, sociale ed economico viene ribadito anche dall’importante accordo a tre sottoscritto oggi, – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte, Vittoria Poggio -. Gli obiettivi dell’accordo tra Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta rispondono pienamente alle finalità fondanti della nostra nuova legge regionale in materia di turismo culturale, con la quale la Regione Piemonte intende favorire la costituzione e lo sviluppo di sistemi, sia tematici che territoriali, quali strumenti di cooperazione tra territori limitrofi. L’individuazione di azioni sinergiche, con un calendario di iniziative comuni, è da applicare, fra le altre tematiche, per la valorizzazione delle relazioni tra musei e territorio, per la qualificazione dell’offerta di fruizione, per la promozione dei territori stessi, per la dotazione di professionalità, per una più efficace collaborazione tra livello regionale e livello territoriale. E’ necessario, come abbiamo sottoscritto, aprire lo sguardo verso nuove relazioni regionali che consentano la fruizione di centinaia di siti, musei, destinazioni e offerte turistiche, comprensiva anche di eventi, mostre, proposte turistiche e attività destinate ad un target ampio e variegato, distribuite tra la Valle d’Aosta, il Piemonte e la Liguria.”

“Quello sottoscritto oggi è un accordo di grandissima importanza: si tratta del primo atto dopo l’incontro tra le giunte al completo della Liguria e del Piemonte fatto a Genova qualche settimana fa e che estende l’alleanza turistica in un naturale patto a tre che comprende anche la Valle d’Aosta, ha dichiarato l’assessore alla Promozione Turistica e Marketing territoriale della Regione Liguria Gianni Berrino. Dal mare alle montagne passando per le colline: le tre regioni insieme costituiscono pertanto da oggi un sistema turistico di sicura attrattività. Sono moltissimi i punti comuni tra noi: la firma di oggi ad esempio è avvenuta in un territorio importante come quello di Alba che racchiude una delle eccellenze italiane come il tartufo e la produzione vinicola. Fare dell’enogastronomia di qualità il proprio cavallo di battaglia per la promozione turistica è comune a tutte e tre le regioni coinvolte: la Liguria, ad esempio, può vantare prodotti che conquistano i turisti come il vino, l’olio, il pesto e quelli ittici che tutto il mondo ci invidia.“




Maltempo: la Protezione civile della Regione monitora la situazione.

La Protezione civile della Regione Piemonte annuncia che sta sorvegliando con attenzione la situazione derivante dalle forti piogge che stanno interessando il territorio e che dalle ore 24 verrà aperta la Sala operativa di corso Marche per svolgere le opportune operazioni di monitoraggio e raccolta dati dalla diverse aree.

La decisione è stata assunta in seguito all’ultimo bollettino meteo emesso da Arpa Piemonte, che prevede allerta arancione su Verbano e Biellese, allerta gialla sulle pianure orientali, sulle zone montane del Canavese e al confine con la Liguria.

Le precipitazioni potrebbero provocare incrementi dei livelli dei corsi d’acqua e dei laghi Maggiore e d’Orta e l’attivazione di frane.