I° maggio, il video di Confartigianato Cuneo
 per dire:
“Il Lavoro è Dignità e Futuro”

“Il Lavoro è Dignità e Futuro”. Così si conclude il video che Confartigianato Cuneo ha lanciato in occasione del 1° maggio, Festa del Lavoro e dei Lavoratori, per raccontare la voglia di ripartenza degli imprenditori, duramente colpiti dalle problematiche conseguenti all’emergenza Corona Virus.

«Confartigianato Imprese Cuneo – spiega Luca Crosetto, presidente provinciale dell’Associazione – in questa giornata di festa vuole essere a fianco di imprenditori e lavoratori con un messaggio di speranza e di ottimismo. #PerUnaNuovaRipresa è la voce di quel Valore Artigiano, orgoglio del nostro Paese, con il quale costruire insieme un domani migliore».

Nel video, disponibile all’indirizzo cuneo.confartigianato.it/PerUnaNuovaRipresa e subito diventato virale sui canali social della Confartigianato, 23 artigiani di svariati settori e di tutta la provincia raccontano “perché” vogliono tornare a lavorare. E, con il loro lavorare, tornare a produrre ricchezza e generare occupazione sul nostro territorio.

Questi i “protagonisti” del filmato: Enrico Molineri, edile di Ceva; Enrico Frea, acconciatore di Cornegliano d’Alba; Ida Micca, acconciatrice di Cuneo; Eugenio “Poldo” Manzone, cuoco del ristorante “Il Portichetto” di Caraglio; Cinzia e Sandra Ricci e Massimo Coccalotto, del ristorante “Il Borgo” di Ormea; Bruno Cingolani del ristorante “Dulcis Vitis” di Alba; Giovanna Chionetti, pasticcera e gelataia di Villanova Mondovì; Annalisa Comino, estetista di Dogliani; Elisa Reviglio, tipografa a Racconigi; Marco Iannaccone, falegname di Bra; Paolo Campigotto, meccatronico di Bra; Bruna Besso Pianetto, sarta e stilista di Saluzzo; Luca Cirillo, fabbro di Robilante; Simona Marengo Martini, pasticcera a Clavesana; Nadir Giordano, videomaker di Peveragno; Gabriele Mainero, pasticcere a Villafalletto; Maria Teresa Rosso, estetista a Savigliano; Daniela De Conti, terzo settore sportivo a Savigliano; Riccardo Lavezzo, videomaker di Alba (contitolare, con il fratello Alberto, dell’azienda “Lavezzo Studios” che ha realizzato il filmato); Luca Vender, serigrafia e realizzazione magliette personalizzate a Fossano; Gigi Scaglia, allestimenti audio-video in eventi di Alba; Eraldo Abbate, autonoleggiatore ad Alba; Matteo Mancini, creazione e




Fazio: “Problemi nella Sanità territoriale”

Abbiamo verificato che la Sanità territoriale piemontese presenta criticità non tanto da un punto di vista normativo ma organizzativo: bisogna rivedere il rapporto tra ospedali e territorio, che non è stato, negli anni, implementato a dovere.

Il nostro è un gruppo di lavoro con funzioni propositive e consultive ma non esecutive o d’indagine”, ha spiegato il coordinatore del gruppo di lavoro per il rinnovo della Sanità territoriale Ferruccio Fazio nella riunione odierna della Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco alla presenza dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

Fazio ha aggiunto: “Stiamo provando a immaginare come potrà essere il sistema sanitario territoriale proponendo di rendere centrale il medico di medicina generale e di favorire l’associazionismo. Solo così si potranno ‘lasciare sul territorio’ alcune patologie non gravi e contribuire al decongestionamento dei pronto soccorso e degli ospedali, favorendo il benessere e la qualità della vita dei cittadini”.

Tra i problemi maggiori riscontrati, ha aggiunto “il tetto del 30% per le reti di medicina generale, l’assenza di un percorso chiaro per le patologie croniche e per i codici bianchi, che dovrebbero essere gestiti sul territorio e non attraverso il 118, e le distanze che, soprattutto nelle zone rurali, costituiscono un vero e proprio ostacolo al raggiungimento delle strutture di continuità assistenziale”.

Interrogato da Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Domenico Ravetti Daniele Valle, su come il gruppo di lavoro giudichi il Piano sulla cronicità, approvato dal Consiglio regionale allo scadere dello scorso mandato e ancora non del tutto attuato, Fazio ha replicato che “si tratta di un piano valido che va implementato”. Oltre che sulla telemedicina, ha aggiunto “un buon Piano sulla cronicità deve basarsi sulla competenza del medico di medicina generale che cura le malattie croniche sul territorio, delle infermiere di comunità e dell’associazionismo”.

Sulle possibilità per il turismo e per le strutture ricettive piemontesi nei posti di villeggiatura, richieste da Paolo Bongioanni (Fdi), Fazio ha risposto di essere “ottimista per quanto riguarda il turismo di prossimità, a patto che sia rispettato e mantenuto il distanziamento sociale”.

A Marco Grimaldi (Luv), che lo ha interrogato sulla “fase 2” dell’emergenza Coronavirus, Fazio ha risposto che “sarà necessario lavorare molto per rendere il Piemonte in grado di far fronte all’eventualità di un ritorno della pandemia con le prossime aperture o tra settembre e ottobre. A tal proposito, penso sia giusto differenziare le zone in base al grado d’incidenza del virus, al momento particolarmente incisivo soprattutto a Torino e ad Alessandria”.

Sull’attenzione al mondo della disabilità, che ha risentito particolarmente durante l’emergenza, sollecitata da Silvio Magliano (Moderati), Fazio ha risposto che “è tra le priorità in agenda un incontro con i rappresentanti delle associazioni per comprendere meglio criticità e punti cruciali da affrontare”.

Interrogato da Sarah Disabato, intervenuta per il M5s con Francesca Frediani, sui dati relativi alla somministrazione dei tamponi, Fazio ha risposto che attualmente il 75% di quelli processati è relativo alle Rsa e il 25% è concentrato soprattutto nelle grandi città, in particolare Torino e Alessandria.




UPO e Fase 2 emergenza COVID-19, le nuove disposizioni del Rettore

L’UPO ha recepito il DPCM dello scorso 26 aprile con cui il Governo ha introdotto ulteriori disposizioni e misure per il contenimento del contagio da Covid-19 e varato la cosiddetta “Fase 2”.

In questa fase è ammessa la riapertura di alcune attività; sono consentiti in misura limitata alcuni spostamenti; rimane vietata ogni forma di assembramento e sospesa l’attività didattica in presenza negli istituti di formazione di ogni ordine e grado.

L’UPO sta dotando le strutture dei dispositivi di prevenzione e di sicurezza necessari (apparecchi per la rilevazione della temperatura, mascherine, guanti, disinfettanti, ecc.) e per sanificare a fondo gli ambienti prima della riapertura. È stato inoltre identificato un gruppo di lavoro composto da personale tecnico-amministrativo che avrà il compito di predisporre le linee guida e le operazioni necessarie per la ripresa.

In base a queste premesse il rettore Gian Carlo Avanzi e il direttore generale Andrea Turolla hanno disposto che l’attività didattica prosegue a distanza, come pure gli esami (da oggi sostenibili anche in forma scritta a distanza) e le tesi di laurea, di master e di dottorato; le strutture rimarranno chiuse al pubblico fino al 24 maggio e il pubblico esterno continuerà a rivolgersi agli uffici via email o telefono o in videoconferenza.

Alcune strutture saranno riaperte per consentire l’accesso ai soli laboratori di ricerca dal 4 maggio, coerentemente con le attività di sanificazione. Chi vi accederà dovrà avere DPI idonei. Le biblioteche rimangono chiuse al pubblico, garantendo l’assistenza remota per l’accesso alle risorse elettroniche disponibili online.

L’attività amministrativa continua nella modalità di lavoro agile fino al 24 maggio. Restano invariate le aperture delle portinerie del Complesso Perrone a Novara, del DISIT ad Alessandria, del Complesso San Giuseppe a Vercelli, di Ipazia e di Palazzo Bellini a Novara; a queste strutture si aggiunge il DSF a Novara con orario 9.00 – 17.00.
In questo periodo l’UPO provvederà a informare e a formare il proprio Personale sul comportamento igienico-sanitario nei luoghi di lavoro.




La Piccola Industria organizza un ciclo di webinar di formazione finanziaria per le aziende

L’attuale emergenza sanitaria e la recessione economica hanno colpito improvvisamente le imprese, generando una violenta crisi di liquidità, abbattendo la domanda e stravolgendo le strutture aziendali.

La Piccola Industria dell’Unione Industriale di Torino è da tempo impegnata nel fornire alle PMI un supporto concreto, con l’obiettivo di aiutarle a mantenere una struttura patrimoniale ed economica sana, fondamentali per adempiere alle prescrizioni previste dal nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza.

Per rispondere alle necessità imposte alle imprese dall’emergenza sanitaria, economica e sociale in atto, la Piccola Industria, in collaborazione con Skillab e con l’Ordine dei Dottori Commercialisti, ha deciso di dare un seguito al ciclo di formazione finanziaria inaugurato nel 2018, adattandolo alle attuali esigenze di liquidità e focalizzandolo sugli strumenti a disposizione delle aziende.

Giovanni Fracasso, Presidente della Piccola Industria dell’Unione Industriale di Torino ha dichiarato: “La nostra Associazione e soprattutto la rappresentanza delle PMI è volta da sempre al supporto delle nostre Imprese sul territorio attraverso azioni proattive e concrete. In momenti come questi, diventa fondamentale pensare all’oggi e quindi a traghettare le PMI al di là della crisi, ma senza perdere la prospettiva del domani, e quindi fornendo agli imprenditori una visione e gli elementi per indirizzarsi verso un futuro. Futuro che, qualsiasi sarà, non potrà prescindere per le nostre imprese dai fondamentali finanziari ed economici”.

Filippo Sertorio, Vice Presidente Piccola Industria dell’Unione Industriale di Torino con delega al Credito e alla Finanza, ha aggiunto: “Le nostre aziende hanno bisogno più che mai di un aiuto pratico e concreto per affrontare la crisi e per gestire al meglio questa fase storica. In questo momento riteniamo strategico, imprescindibile e oserei dire vitale fornire degli elementi formativi in più sia in ambito finanziario che di controllo e gestione poiché, oltre a segnare tutti noi da un punto di vista umano, sociale ed economico, è occorsa in un momento di transizione legislativo estremamente rilevante.

Non possiamo infatti dimenticarci come il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza prevede nuovi adempimenti ed adeguati assetti che, per quanto i termini siano stati prorogati al 2021, dovranno essere rispettati e adeguatamente programmati. È con questo spirito che abbiamo strutturato un percorso frutto della stretta collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti che sono partner importanti affinché il nostro tessuto economico reagisca nel migliore dei modi e si appresti a superare questo difficile periodo”.

“La crisi – ha commentato Luca Asvisio, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Torino Ivrea e Pinerolo – ha confermato, ancora una volta, l’importanza dell’interlocuzione tra banche, imprese e professionisti, da tempo uniti in un triangolo virtuoso, volto al costante sviluppo della competenza.

Le domande che in questi giorni gli imprenditori sottopongono ai propri commercialisti per districarsi nella burocrazia che la norma richiede per accedere ai finanziamenti garantiti dallo Stato e che vede le banche sottoposte ad un superlavoro, ci pone nella condizione di porci quali ausiliari dell’impresa nella gestione delle sue necessità, riconoscendoci – di fatto – un ruolo che non sempre la norma ci attribuisce in termini di esclusive, nonostante la formazione cui siamo sottoposti e la deontologia cui siamo tenuti rappresenti una garanzia posta a favore della collettività”

Paolo Vernero, Vice Presidente della Fondazione Picatti – Milanese dell’Odcec di Torino e referente del Gruppo di Studio sul sistema dei controlli in azienda e 231, ha concluso che: “Pur in presenza di un rinvio a settembre 2021 del Codice della Crisi, mai come in questi frangenti di grande incertezza è quanto mai utile procedere al rafforzamento delle best practice aziendali ed alla implementazione dei sistemi di controllo di gestione, finalizzati a gestire ed eventualmente mitigare i rischi economico-finanziari che l’impatto del Covid-19 comporta. L’investimento per migliorare la gestione dei rischi, il sistema dei controlli e l’informativa finanziaria rappresenta una opportunità. In questo contesto noi commercialisti siamo al fianco delle aziende insieme alle associazioni di categoria”.

È stato dunque pianificato un percorso di 8 webinar – realizzati con il co-finanziamento della Camera di Commercio e dell’Unione Industriale di Torino – dedicati agli strumenti di supporto finanziario e agli incentivi per l’anno 2020, al rapporto con gli istituti di credito, alla pianificazione finanziaria e al rafforzamento patrimoniale, oltre che alle novità normative in tema di crisi d’impresa e insolvenza.

Il primo appuntamento è per mercoledì 6 maggio, alle ore 11, con il webinar dal titolo: “Tutta la liquidità per le PMI: agevolazioni e strumenti per l’emergenza Covid-19”.

Interverranno Giancarlo Somà, responsabile Ufficio Economico Unione Industriale Torino; Fabio Francescatti, responsabile Ufficio Tributario Unione Industriale Torino e Fabrizio Gramaglia, Responsabile Agevolazioni e Strumenti Finanziari Finpiemonte

La partecipazione è gratuita ed è possibile registrarsi inviando una mail a piccola@ui.torino.it




Confagricoltura Piemonte: dignità del lavoro per un’agricoltura etica  

Il Coronavirus non ferma le attività agricole. Tra poco meno di un mese inizierà la raccolta dei piccoli frutti. A seguire sarà la volta delle ciliegie, per passare poi alle albicocche e alle prime pesche.

In Piemonte, con il mese di giugno – spiega Confagricoltura – la campagna di raccolta della frutta entra nel vivo, coinvolgendo migliaia di lavoratori, fino allo scorso anno provenienti in gran parte dall’estero.

Il numero di operai agricoli in Piemonte, in totale, è passato dai 31.008 del 2008 ai 40.936 del 2017. Per quanto riguarda la cittadinanza degli operai agricoli, soltanto il 65,62% è italiana. I cittadini extracomunitari occupati a tempo determinato in agricoltura in Piemonte nel 2017, secondo i dati dell’Inps, sono stati 14.154 (per un totale di 1.030.931 giornate di lavoro). Per quanto l’ambito di occupazione, 11.260 sono stati occupati complessivamente in orticoltura, frutticoltura e viticoltura.

Quest’anno avremo maggiori problemi a trovare manodopera disponibile per le nostre campagne – chiarisce Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonteanche per le disposizioni in materia di distanziamento sociale. In questo contesto di sentiamo impegnati ancor di più a intensificare gli sforzi per contrastare il lavoro irregolare, per trovare soluzioni di accoglienza dignitose e, in generale, per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori stranieri”.

Confagricoltura Piemonte ricorda che a novembre dell’anno scorso aveva presentato agli assessori regionali Protopapa (Agricoltura), Icardi (Sanità) e Caucino (Politiche sociali) un progetto denominato Agricoltura Etica.

In queste settimane a Saluzzo, per iniziativa degli enti locali del territorio, si sta sviluppando un’iniziativa che va nel solco della proposta di Confagricoltura. Il progetto prevede la locazione, in convenzione e con il contributo pubblico, di moduli abitativi da destinare ai lavoratori stranieri senza altra possibilità di alloggio nell’impresa agricola in cui sono assunti.

Ci piacerebbe che l’iniziativa si potesse sviluppare accogliendo la seconda fase del progetto che avevamo proposto alla Regione – dichiara il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccarodefinendo insieme una serie di buone pratiche volontarie che possano consentire alle imprese che le adotteranno di fregiarsi di un marchio di qualità, promuovendo le produzioni frutticole ottenute. Nella definizione del progetto – conclude Zuccaro – oltre agli attuali attori intendiamo coinvolgere le organizzazioni sindacali dei lavoratori e gli enti bilaterali agricoli, per rafforzare la promozione del rispetto della persona e della diffusione della cultura legalità e della sicurezza”.

In Piemonte – ricorda Confagricoltura – le aziende frutticole sono circa 8.000 per una superficie coltivata di circa 18.500 ettari. Il comparto genera un fatturato di oltre 500 milioni di euro su un totale nazionale di 4 miliardi. La maggior parte della frutticoltura (60%) si concentra nel Cuneese, seguita dal Torinese col 25%, dal Vercellese con il 10% e dalle restanti province con il 5%.

 




Provenzano, CNA Piemonte: “Riaperture in sicurezza quanto prima e contributo d’onore”

Noi da settimane rilanciamo la proposta del Contributo d’onore per le piccole attività: un contributo pubblico regionale, senza banche, senza interessi né garanzie da restituire nei prossimi dieci anni appena ci saranno le condizioni, spiega il segretario regionale di CNA Piemonte Filippo Provenzano.

 

“Serve un sostegno concreto, un atto di fiducia per non fare chiudere le  attività. Parrucchieri, estetiste, pasticcerie, gastronomie, operatori della ristorazione, sartorie, sale cinematografiche: per chi lavora a incasso giornaliero quasi due mesi di stop sono insostenibili e ulteriori rinvii sono insopportabili”, conclude Provenzano.




Confartigianato Torino, De Santis: “A causa della burocrazia per ottenere credito serve un mese”

Nelle intenzioni del Governo il Decreto Liquidità a garanzia statale, è un intervento di liquidità immediata per le imprese che si apprestano a riaprire e intraprendere la fase 2.

Ma per funzionare, e per scongiurare la definitiva chiusura delle micro e piccole imprese artigiane, che si trovano con l’acqua alla gola per il mancato fatturato di marzo e aprile, la liquidità dovrebbe essere, appunto, immediata. Una questione di ore dalla richiesta alla concessione del credito. Ma così non è.

Secondo un sondaggio condotto su un campione di associati di Confartigianato Torino, un terzo pensa di non potersi più mettere in carreggiata e sta valutando la chiusura definitiva dell’attività, più di terzo del campione ha fatto richiesta al finanziamento fino a 25mila euro, previsto dal Decreto, mentre gran parte  del campione ha richiesto la moratoria su mutui e finanziamenti in corso.

 

“I danni della pandemia sulle micro e piccole imprese artigiane sono incalcolabili, – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – Una discreta fetta dei nostri associati ha provato a chiedere il prestito di 25mila euro a garanzia statale, che doveva essere erogato in 48-72 ore. In realtà i nostri artigiani si ritrovano a doversi misurare con vincoli burocratici e lungaggini che rallentano la concessione del credito e devono attendere fino ad un mese di tempo.

“Da un punto di vista burocratico funziona così – spiega De Santis – occorre esibire il bilancio del 2018 e quello provvisorio del 2019, sotto forma di stato patrimoniale e conto economico, si obbliga a produrre anche altri documenti per istruire una pratica da firmare e timbrare, quindi si invia al medio credito centrale che nella emergenza attuale si riunisce solo 2 volte alla settimana ( a differenza delle due riunioni mensili) Poi si redige un verbale di approvazione che viene inviato alla banca con il successivo sblocco dei soldi da parte dello Stato.

La banca quindi chiama il beneficiario del credito per firmare un contratto, segue l’erogazione. Tutta questa trafila si svolge in un mese circa. Questo meccanismo di erogazione dovrebbe essere veloce e immediato, quasi automatico, soprattutto per il finanziamento a 25000 euro garantito al 100 % dallo stato e per il quale dovrebbe esserci per decreto un automatismo. Le nostre imprese sono allo stremo. Se vogliamo ripartire, dobbiamo sostenerle, ma la velocità è fondamentale. Diversamente, non ci rimane che contare le imprese sopravvissute alla pandemia”.

 

E ancora una volta l’ostacolo più importante per la sopravvivenza delle imprese è la burocrazia che, allunga i tempi, scoraggia i Piccoli dal farsi avanti e complica il percorso di avvicinamento alla fase 2.

 

“C’è il reale rischio che, nella fase 2, le nostre imprese non abbiano le risorse per rialzare le serrande – continua De Santis – e per affrontare tutte le indicazioni sanitarie per contrastare la diffusione del virus”.

Insomma, le Banche in queste operazioni non si sentono sufficientemente tutelate e chiedono che si eviti il ribaltamento di responsabilità su di loro nel caso in cui le misure offerte alle imprese non sortissero gli effetti sperati e le aziende cadessero in stato di insolvenza con possibili conseguenze di procedure fallimentari.

 

Confartigianato Torino sottolinea, inoltre, come l’ottenimento del credito a garanzia statale potrebbe anche essere un meccanismo non virtuoso in quanto costituisce un debito, un onere, seppur a interessi bassi e vantaggiosi rispetto ad un normale finanziamento. La proposta di Confartigianato Torino consiste quindi di erogare una parte a fondo perduto, così come viene fatto in altri stati dell’Unione (Germania e Inghilterra).

 

Confartigianato Torino plaude all’iniziativa del Prefetto Claudio Palomba di aprire un tavolo con Abi e Istituti di credito per favorire l’accesso al credito.

 

“All’interno di Confartigianato Torino – conclude De Santis – è attivo un servizio in grado di supportare le imprese nella corsa burocratica ai prestiti, nel semplificare e superare gli innumerevoli cavilli normativi e agevolare le imprese nei percorsi utili all’ottenimento delle agevolazioni contenute nel Decreto Liquidità”.




“WeAreHERe e.vent” L’evento digitale del PoliTo per le studentesse che vogliono fare scienza

Ad oggi, solo tre studentesse su dieci scelgono di intraprendere il loro percorso universitario nell’ambito che sta offrendo i posti di lavoro più interessanti, in termini di numeri e di innovazione: le discipline STEM – Science, Technology, Engineering and Mathematics.

Fin dall’infanzia vengono proposti modelli che prevedono lavori per donne e lavori per uomini. E la società, nel suo complesso, rifiuta di mettere sotto i riflettori le donne scienziate.

“Un lavoro per donne. WeAreHERe e.vent” è l’evento digitale con la youtuber e scrittrice Sofia Viscardi e le studentesse di Ingegneria del Politecnico di Torino per sfatare falsi miti e stereotipi legati al percorso STEM al femminile. Uno spazio di incontro virtuale dove le studentesse delle scuole superiori possono interagire con le studentesse di Ingegneria del Politecnico e lasciarsi ispirare dalle loro storie.

Interverranno:

Michela Vinci,studentessa con la passione per la Formula 1 e la MotoGP, che dopo gli studi al liceo classico ha scelto di iscriversi al corso in Ingegneria meccanica del Politecnico di Torino  e oggi frequenta la laurea specialistica.

 

Laura Marchetti, studentessa di Ingegneria Informatica che ha vinto la medaglia d’oro in canottaggio ai campionati mondiali universitari di Shanghai e ha un canale YouTube dove porta l’informatica ad un pubblico femminile.

Giulia Bassani, conosciuta su Instagram come astro_Giulia, studentessa di ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino e scrittrice del libro “Ad Martem 12”, un romanzo di fantascienza che parla dei primi esseri umani nati sul pianeta Marte e basato sui suoi studi scientifici.

 

A portare l’esperienza di chi lavora già in campo STEM interverrà Pamela Gotti, ex-allieva dell’Alta scuola Politecnica,  senior software engineer in Credimi SPA e CTO di She Tech, la community che supporta le donne nel mondo della tecnologia, del digital e dell’imprenditoria.

L’evento, rivolto alle giovani studentesse delle scuole superiori, è realizzato dal Politecnico di Torino in collaborazione con Plesh, azienda specializzata nelle realizzazione di eventi digitali e tecnologia interattiva.




Mascherine della Regione lavabili e distribuite dal 4 maggio

Saranno lavabili i cinque milioni di mascherine che la Regione si appresta a distribuire gratuitamente ai cittadini piemontesi. Realizzate da aziende del territorio, potranno essere riutilizzate: un’iniziativa che fa del Piemonte la prima regione a dotare la cittadinanza di mascherine non monouso”.

Lo ha annunciato l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi nel corso dell’informativa sull’approvvigionamento dei dispositivi di protezione e sulle caratteristiche delle mascherine acquistare dalla Regione, svolta nella seduta congiunta della prima e della quarta Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti e Alessandro Stecco.

Nel corso del proprio intervento l’assessore ha sottolineato che al momento le forniture di dispositivi sono sufficienti e che i camici, di cui un arrivo è previsto intorno al 5 maggio, sono al momento quelli di cui la regione ha maggior carenza.

Rispondendo a Paolo Ruzzola (Fi) e ad Andrea Cane (Lega) sui tempi della distribuzione delle mascherine l’assessore ha affermato che “i primi due milioni di mascherine saranno distribuite entro il 4 maggio e il resto a cavallo del weekend successivo. Oltre che per i cittadini, è prevista una fornitura per le aziende del trasporto pubblico, dal momento che con il passaggio alla fase 2 saranno obbligatorie sui mezzi pubblici”.

Alla domanda di Mauro Salizzoni, intervenuto per il Pd con Domenico Ravetti, Domenico Rossi, Raffaele Gallo, Daniele Valle e Diego Sarno, sulle modalità di distribuzione l’assessore ha dichiarato che “nella maggior parte dei casi avverrà porta a porta attraverso volontari incaricati dai Comuni. E, ove non sarà possibile, si procederà alla spedizione tramite Poste italiane”.

Sull’analisi dei dati sui contagi nelle Rsa, chiesta da Marco Grimaldi (Luv) l’assessore ha affermato che essa andrà fatta quando si disporrà di risultati definitivi a fine pandemia, soprattutto per affrontare eventuali nuovi focolai che potrebbero verificarsi nel corso della fase 2.

Sarah Disabato, intervenuta per il M5s con Ivano Martinetti, infine, ha suggerito all’assessore l’opportunità che la Regione prenda in considerazione la possibilità di mettere a disposizione dei cittadini mascherine dotate di copertura trasparente all’altezza della bocca per consentire ai sordomuti di leggere le labbra.




Irma Dianzani è stata eletta nuovo presidente del CTS di IRES Piemonte

Professoressa ordinaria di Patologia generale presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università del Piemonte Orientale, Irma Dianzani condivide l’impegno dell’Ateneo nell’Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte insieme alla professoressa Roberta Lombardi (DIGSPES, UPO), membro del Comitato Tecnico Scientifico, e al professor Alessandro Carriero (DIMET, UPO), attualmente nel Consiglio di amministrazione di IRES.

IRES PIEMONTE è un ente di ricerca regionale che annualmente redige la relazione sull’andamento socioeconomico e territoriale del Piemonte. Le analisi dei ricercatori IRES aiutano a capire più a fondo i principali fenomeni socioeconomici e territoriali della Regione Piemonte, costituendo un utile strumento conoscitivo per decisori pubblici e cittadini.

La nomina della professoressa Irma Dianzani sottolinea il coinvolgimento sempre crescente dell’Università del Piemonte Orientale nelle dinamiche socio-culturali ed economiche della Regione.