Ricetta dematerializzata, disponibili le FAQ

In occasione dell’emergenza Covid-19 il servizio on line “Ricette dematerializzate” può essere utilizzato in modalità semplificata per contribuire al contenimento del contagio e a ridurre gli assembramenti

L’ordinanza n. 651 del 19 marzo della Protezione Civile stabilisce infatti che la ricetta medica possa essere inviata dal medico curante via email o tramite messaggio telefonico, senza più la necessità di ritirare fisicamente, e portare in farmacia, il promemoria cartaceo.

L’assistito che ha necessità di una prescrizione può quindi chiedere al medico il rilascio del promemoria dematerializzato (ciò che serve è il Numero di Ricetta Elettronica) tramite:

  • allegato a messaggio di posta elettronica
  • comunicazione del Numero di Ricetta Elettronica con SMS o con sistema di istant message (ad esempio WhatsApp, Telegram, Messanger…)
  • comunicazione telefonica



Moratoria e allungamento dei debiti, Confartigianato fidi Cuneo vicino alle imprese

Confartigianato Fidi Cuneo ci spiega due strumenti a disposizione delle imprese in questo momento di difficoltà collegato all’Emergenza Coronavirus, collegati alla “moratoria” su mutui, finanziamenti e leasing.

Iniziamo proprio dalla “moratoria”. Di cosa si tratta?
La moratoria è uno strumento immediato rivolto alle micro, piccole e medie imprese danneggiate dall’emergenza epidemiologica “COVID-19”.
Possiamo fare riferimento a due diversi interventi presi in considerazione degli Istituti di Credito: l’accordo ABI e il decreto “Cura Italia”.

Che cosa prevede l’accordo ABI?
Il testo dell’accordo ABI prevede: “La sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti per un periodo che può arrivare fino a un anno. La sospensione è applicabile ai finanziamenti a medio lungo termine (mutui), anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, e alle operazioni di leasing, immobiliare o mobiliare. In questo ultimo caso, la sospensione riguarda la quota capitale implicita dei canoni di leasing. Per le operazioni di allungamento dei mutui, il periodo massimo di estensione della scadenza del finanziamento può arrivare fino al 100% della durata residua dell’ammortamento. Per il credito a breve termine e il credito agrario di conduzione il periodo massimo di allungamento delle scadenze è pari rispettivamente a 270 giorni e a 120 giorni”.
La Confartigianato Fidi Cuneo ha deciso, per agevolare al massimo le imprese che adotteranno queste misure, di dimezzare i costi di istruttoria e di adottare una procedura di delibera con un’istruttoria semplificata.
La domanda potrà essere gestita tutta in via telematica in modo da garantire la massima tempestività nella risposta.

E per quanto riguarda il decreto “Cura Italia”?
Il decreto “Cura Italia”, all’articolo 56, fa riferimento ad una sospensione fino al 30 settembre del pagamento della rata del mutuo (sospensione che può essere della sola quota capitale o della quota capitale e interessi).
Questa seconda modalità di sospensione della rata non prevede costi aggiuntivi per l’impresa e la richiesta avviene attraverso un’autocertificazione.

Qual è il commento della Confartigianato Fidi Cuneo sulla situazione?
«Aiutiamo le imprese a superare questa prima fase, ma allo stesso tempo – spiega il presidente Roberto Ganzinelli – ci adopereremo per essere un valido sostegno alle imprese anche nei mesi successivi all’emergenza, quando si tratterà di recuperare la normalità».




In Piemonte servirebbero 300mila mascherine alla settimana per il sociosanitario

È di circa 300mila alla settimana il numero di mascherine necessario per il comparto sociosanitario piemontese e, al momento, ne abbiamo distribuite circa 50mila. Da lunedì, grazie a nuove acquisizioni, sarà possibile ricominciare i rifornimenti. La situazione è difficile e in continua evoluzione”.

Lo ha dichiarato l’assessore regionale al Welfare Chiara Caucino nel corso della seduta odierna della quarta Commissione, presieduta dal presidente Alessandro Stecco.

L’incontro è stata l’occasione per fare il punto su una situazione che al momento appare assai complessa.

Ivano Martinetti, intervenuto per il M5s con i consiglieri Francesca FredianiSarah Disabato e Giorgio Bertola, l’assessore ha assicurato di aver chiesto alla Giunta regionale “di prevedere strumenti di comunicazione per permettere ai ricoverati di parlare con i propri cari in modo continuativo, soprattutto negli ultimi istanti di vita, in quanto accanto alla sanità è necessario salvaguardare l’umanità”.

Carlo Riva Vercellotti (Fi) l’assessore ha assicurato che è in corso “un confronto continuo con cooperative, enti assistenziali e direttori delle strutture per lavorare il più possibile in sinergia”, mentre sussistono criticità rispetto al personale delle Rsa “che ha portato a sostituzioni per non interrompere i servizi e renderli il più possibile omogenei su tutto il territorio”.

Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con i consiglieri Raffaele Gallo, Daniele ValleMonica Canalis, l’assessore ha sottolineato che “sarebbe quanto mai necessario un protocollo regionale per l’effettuazione dei tamponi nelle Rsa” e ha specificato che, comunque, “tutti i direttori delle Asl hanno gli strumenti per procedere e agire”.

L’assessore ha condiviso l’opportunità, evidenziata da Gianluca Gavazza (Lega) e Marco Grimaldi (Luv), di dotare di pulsossimetri i pazienti che presentano sintomi da Covid che potrebbero essere monitorati a distanza consentendo di liberare posti negli ospedali.

“È anche indispensabile – ha aggiunto Grimaldi – cominciare a fare i tamponi agli operatori e al personale medico più volte annunciato e non sottovalutare realtà potenzialmente a rischio come i dormitori.

Davide Nicco (Fdi) ha denunciato che alcune Rsa con casi conclamati di Coronavirus si trovano in situazioni decisamente critiche e ha avanzato perplessità sui meccanismi di approvvigionamento e di segnalazione di dispositivi per la sicurezza all’Unità di crisi.

Silvio Magliano (Moderati), che ha segnalato la possibilità, contenuta nel decreto “Cura Italia” di prevedere per i Comuni la possibilità di rendere a livello individuale servizi inizialmente previsti per gruppi, l’assessore ha risposto che alcuni sono già stati rimodulati e che l’Assessorato preparerà a breve una circolare in materia.




Confagricoltura: ecco l’accordo quadro per la Cassa Integrazione in Deroga

Regione, organizzazione dei datori di lavoro – tra le quali Confagricoltura Piemonte – e sindacati dei lavoratori hanno raggiunto l’Accordo Quadro per la Cassa Integrazione Guadagni in Deroga – CIGD – relativa alla gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID19.

Confagricoltura precisa che l’Accordo, per quanto riguarda il settore agricolo, stabilisce che il riferimento per la determinazione dei periodi di lavoro è la giornata: per i lavoratori operanti in tale settore il trattamento di CIGD è fruibile nei limiti delle 45 o 54 giornate (nove settimane per 5 o 6 giorni, a seconda della durata della settimana lavorativa).

La Cassa in deroga può essere richiesta da tutti i datori di lavoro per cui non trovino applicazione le tutele in materia di Cassa integrazione ordinaria, Fondo di Integrazione Salariale e il cui settore non sia dotato di specifici sistemi di ammortizzatori sociali quali i Fondi di Solidarietà Bilaterali per tutte le tipologie di lavoro alle dipendenze, ad eccezione dei dirigenti. I lavoratori interessati devono risultare in forza al datore di lavoro richiedente alla data del 23 febbraio 2020.

Si tratta di una prima risposta per le aziende danneggiate dall’emergenza, che per il settore primario sta colpendo in particolare il comparto florovivaistico e l’agriturismo”, dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia.
Le risorse stanziate dal Governo in base al decreto legge 18-2020, la cui prima tranche è stata ripartita fra le Regioni con Decreto Interministeriale del 24 marzo 2020, prevedono per il Piemonte una dotazione di 82,5 milioni di euro.

Definito questo importante accordo con la collaborazione di tutte le parti sociali – aggiunge il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccarooccorre concentrarsi sulla prossima campagna di raccolta della frutta. Le limitazioni agli spostamenti per l’epidemia di Coronavirus e la carenza di manodopera rischiano di mettere a repentaglio lo svolgimento delle attività agricole. Gli operai addetti alla raccolta, che provengono in gran parte dall’Africa e dall’Est Europa, non sappiamo se potranno tornare a lavorare in Italia a causa del blocco delle frontiere e per timore dei contagi: ci auguriamo che ci sia una risposta attiva da parte dei cittadini italiani in cerca d’occupazione”.

Accordo quadro




Coronavirus, il bollettino della Regione Piemonte

Di seguito il bollettino della Regione Piemonte aggiornato al 25.03.2020

 

SETTE NUOVI GUARITI

Questo pomeriggio (25 marzo), l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato la guarigione virologica di altri sette pazienti: si tratta tre residenti in provincia di Torino (un bambino di 3 anni, e due donne rispettivamente di 51 e di 58 anni); di un uomo di 55 anni e di una donna di 69 anni dell’Alessandrino; di una donna di 45 anni del Cuneese e di un uomo di 40 proveniente da fuori regione.

Il totale dei guariti in Piemonte sale così a 26: 2 nell’Alessandrino, 5 nell’Astigiano, 3 nel Cuneese, 3 a Novara, 10 a Torino, 1 a Vercelli, 2 extra-regione.

TRENTAQUATTRO DECESSI

Sono 34 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questo pomeriggio (25 marzo) dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 19 in provincia di Torino, 3 nel Biellese, 7 nell’Alessandrino, 2 nel Novarese, 1 nel Cuneese, 1 nell’Astigiano e 1 residente fuori regione.

Il totale complessivo è ora di 483 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 119 ad Alessandria, 16 ad Asti, 41 a Biella, 29 a Cuneo, 63 a Novara, 153 a Torino, 24 a Vercelli, 30 nel Verbano-Cusio-Ossola, 8 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

SITUAZIONE CONTAGI

Sono 6.193 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 956 in provincia di Alessandria, 269 in provincia di Asti, 336 in provincia di Biella, 457 in provincia di Cuneo, 541 in provincia di Novara, 2.902 in provincia di Torino, 315 in provincia di Vercelli, 248 nel Verbano-Cusio-Ossola, 57 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 112 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati sono 3.041, di cui 382 in terapia intensiva. Sono 2.643 le persone in isolamento domiciliare.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 17.509, di cui 10.404 risultati negativi.

 




Sinergia tra Regione, Politecnico, Università di Torino e Piemonte Orientale

A seguito del contesto emergenziale in cui si trova la Regione, è necessario velocizzare le procedure per garantire la conformità tecnica dei dispositivi di protezione individuale.

La domanda di camici, guanti e mascherine è infatti in continua crescita ed è necessario dare una risposta al tessuto produttivo piemontese che vede decine di aziende che vorrebbero produrre questi dispostivi riconvertendo i loro impianti.

Per questo motivo la Regione Piemonte ha annunciato, nel corso di una conferenza stampa, che i dispositivi prodotti potranno essere certificati grazie alla collaborazione, le competenze, le conoscenze e le strumentazioni dei tre atenei piemontesi, Politecnico e Università di Torino e Università del Piemonte Orientale.

L’obiettivo è di validare, entro una settimana al massimo, la conformità a norma dei dispositivi di protezione individuale, quali mascherine sia chirurgiche che ffp2/3 e camici idrorepellenti.
In particolare, le mascherine chirurgiche dovranno essere prodotte da imprese che abbiano un sistema di gestione della qualità, per poter corrispondere alla deroga al marchio CE secondo le indicazioni del Ministero della Salute.

Alla validazione delle certificazioni lavorerà una task force di 18 esperti.

«Da una parte l’unità di crisi continua a moltiplicare i suoi sforzi per recuperare in autonomia materiale da tutto il mondo, tant’è che oggi sono arrivate due milioni di mascherine chirurgiche direttamente dal Brasile – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Dall’altra ci muoviamo in autonomia. Siamo stati la prima regione a produrre mascherine, che già oggi stiamo distribuendo gratuitamente a tutto il Piemonte. Oggi facciamo un passo in più grazie alla capacità degli atenei piemontesi di mettere in campo competenze e laboratori per certificare i nostri dispositivi di protezione. Per questo chiediamo a Roma che autorizzi le nostre certificazioni senza ulteriore burocrazia, che ci fa perdere solo tempo. E tempo purtroppo non ne abbiamo».

Le aziende che desiderano candidarsi potranno inviare la richiesta all’indirizzo mail autocertificazioni.covid@regione.piemonte.it.
Verrà effettuata una preselezione e le realtà con le caratteristiche idonee potranno inviare i campioni per l’analisi da parte dei laboratori.

Una trentina di aziende hanno già proposto la propria candidatura.

«In questo momento di forte emergenza – osserva l’assessore regionale alla Ricerca e all’Innovazione, Matteo Marnati – è necessario che si trovino le più avanzate soluzioni tecniche, le nostre aziende devono essere sostenute per poter mettere a disposizione materiale che garantisca la salute dei nostri medici e del personale sanitario le Università piemontesi. In questo contesto sono in grado di raggiungere questo obiettivo in pochissimo tempo».

«In pochi giorni di lavoro – aggiunge il rettore del Politecnico, Guido Saracco – assieme con le altre Università piemontesi abbiamo unito le forze per riaprire laboratori e allestire protocolli e sofisticati impianti per questa fondamentale missione di servizio. È un segno di quanto le università possono fare insieme al servizio della comunità. Sono particolarmente felice del fatto che il partenariato abbia anche coinvolto esperti e infrastrutture del CNR di Biella, dell’Università di Bologna e di alcune imprese tutti uniti da un comune senso di responsabilità sociale».

Il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Giancarlo Avanzi, aggiunge: «Siamo orgogliosi che le nostre competenze di ricerca, già riconosciute a livello internazionale, possano ora essere messe a disposizione, insieme a quelle degli altri Atenei, per contribuire a colmare difficoltà operative in ambito sanitario in un momento di grave emergenza. L’auspicio è che le Università piemontesi, superata questa fase delicata, rafforzino la loro collaborazione e contribuiscano così, in modo decisivo, a creare le condizioni per una piena ripresa della nostra Regione».

Conclude il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna: «L’iniziativa rappresenta un esempio di relazione virtuosa tra le Università, la Regione e il tessuto produttivo del territorio. Una risposta all’eccezionale emergenza posta dalla pandemia COVID-19. Cooperando con le aziende e le altre Università piemontesi, UniTo metterà a disposizione competenze, laboratori e strumenti per il controllo della qualità microbiologica dei dispositivi di protezione e per la produzione di reagenti. Una prova sul campo che mette, ancora una volta, la ricerca universitaria al servizio della collettività».

LA TASK FORCE

Per mascherine e camici il coordinamento è della Prof.ssa Alice Ravizza del Politecnico di Torino. Assieme con lei sono al lavoro esperti di filtrazione e tessuti tecnici (Professori Paolo Tronville e Ada Ferri del Politecnico di Torino), esperti di microbiologia (Professor David Lembo dell’Università di Torino e Professoressa Elisa Bona dell’Università del Piemonte Orientale), scienziati dei materiali (Professor Michele Laus dell’Università del Piemonte Orientale). Completano il quadro degli attori coinvolti in questo partenariato il CNR-STIIMA di Biella (Professor Claudio Tonin), l’Università di Bologna (Prof. Violante, medicina del lavoro, e Professoressa Cristiana Boi, ingegneria chimica), esperti di qualità (Professor Audenino del Politecnico di Torino) e alcuni esperti di aziende specializzate (Ing. Andrea Corradi di Ahlstrom-Munksjo di Mathi Canavese, Dott. Tanchis della ditta CentroCOT di Busto Arsizio, ecc.).

Per i tamponi e i relativi reagenti di amplificazione dell’RNA virale sono invece attivi, sotto il coordinamento del Prof. Umberto Dianzani dell’Università del Piemonte Orientale, esperti

di genetica molecolare (Prof.ssa Fiorella Altruda, Prof. Lorenzo Silengo, Prof.ssa Rossana Cavallo dell’Università di Torino. Prof. Claudio Santoro e Prof.ssa Marisa Gariglio dell’Università del Piemonte Orientale).
Per l’Unità di Crisi della Regione Piemonte il coordinamento è del Dr. Pier Luigi Pavanelli.

MASCHERINE CHIRURGICHE

Le mascherine chirurgiche devono soddisfare contemporaneamente le norme UNI EN ISO 14683, UNI EN ISO 10993 ed essere prodotte da imprese che abbiano un sistema di gestione della qualità, ai sensi delle ISO 13485 o delle Good Manifacturing Practices (GMP), per poter corrispondere alla deroga al marchio CE secondo le indicazioni del Ministero della Salute.

MASCHERINE FFP2/3

Le maschere FFP2/3 devono essere fabbricate secondo i criteri N95 NIOSH che corrispondono alla norma tecnica EN 149:2001+A1:2009.

CAMICI EDROREPELLENTI

I camici idrorepellenti devono essere fabbricati secondo i criteri UNI EN 13795 e UNI EN 14126.

 




In videoconferenza il Consiglio regionale approva il bilancio

Il Consiglio regionale, in videoconferenza, ha approvato la legge di bilancio 2020-22, il Defr e la legge di stabilità. A favore si sono pronunciati i consiglieri della maggioranza, contro quelli della minoranza.

Tutti i gruppi politici, di fronte all’emergenza Coronavirus, avevano dato la disponibilità a votare in tempi brevi gli importanti provvedimenti finanziari, limitando a questo scopo emendamenti e interventi. Il voto finale è arrivato in serata.

Per il presidente del  Consiglio regionale Stefano Allasia “la seduta in videoconferenza, la prima in assoluto in Italia e in 50 anni di Regione Piemonte, è stata una bella prova di tutti i consiglieri regionali che, di fronte alla crisi sanitaria e all’isolamento nelle proprie abitazioni, hanno comunque cercato di esercitare il loro ruolo con responsabilità. E’ stato anche un modo per stringerci tutti in un caloroso abbraccio virtuale. Ringrazio i dipendenti che con il loro impegno hanno permesso che si svolgesse il Consiglio in questa innovativa modalità”.

Il presidente della Regione Alberto Cirio ha interrotto in giornata il suo impegno operativo nell’emergenza per intervenire in Consiglio regionale: “Registro con piacere il grande senso di responsabilità che sul bilancio stanno dimostrando i consiglieri di maggioranza e quelli di opposizione, che per ruolo dovrebbero essere i più critici. C’è una squadra Piemonte. Non ci sono le condizioni per approvare un bilancio straordinario, adesso dobbiamo salvare le vite. Poi ci dedicheremo alle misure economiche, a partire dal Piano sulla competitività che va aggiornato e accelerato”.

Presentando i provvedimenti finanziari all’esame del Consiglio regionale, l’assessore al bilancio Andrea Tronzano ha sottolineato che “questo è un bilancio nato dalla collaborazione tra maggioranza e opposizione di fronte alle terribile emergenza che stiamo vivendo, ma è conseguente agli ideali e alla visione della società della maggioranza. E’ il nostro primo bilancio politico, dimostra attenzione al territorio, alle famiglie, alla diminuzione delle tasse, al sistema delle imprese. Ci sono le prime risposte all’emergenza sanitaria, economica e sociale, che troveranno misure più forti nel piano sulla competitività da 600 milioni di cui accelereremo l’attuazione, se l’Unione europea ce lo permetterà”.

Tronzano ha illustrato alcuni provvedimenti del bilancio e alcune misure assunte per l’emergenza: “Stiamo iniettando liquidità nel sistema, circa 200 milioni di euro, che dovrebbero dare un po’ di respiro a molte realtà fino a giugno. 56 milioni vengono impegnati nel fondo di garanzia, a sostegno del credito alle imprese. La moratoria sui mutui che le aziende hanno contratto con FinPiemonte libera altri 110 milioni di euro.

A questo si aggiunge l’attenzione al territorio, attraverso i 14 milioni ai piccoli comuni per lavori che daranno ossigeno alle imprese locali. E poi i soldi dei canoni idrici alle Province, i 25 milioni risparmiati dai mutui della Regione con il decreto del governo che andranno alle famiglie per le rette degli asili nido e della materna, all’agricoltura, alle imprese. Stiamo rispettando il mandato che ci è stato dato dagli elettori. Importante anche la legge di stabilità, con l’esenzione dal bollo auto per 3 anni a chi compra un’auto euro 6 sostituendo una inquinante e l’esenzione della quota regionale dell’Irap per le imprese che si insediano in Piemonte”.

Insoddisfatti del bilancio si sono dichiarate le minoranze. Raffaele Gallo per il Pd ha illustrato la posizione del suo gruppo: ”Avevamo chiesto una intesa politica per approvare il bilancio in un giorno, non siamo stati ascoltati. In questo bilancio non ci sono risorse sufficienti per interventi a breve,  al di là di quelle che vengono dai provvedimenti governativi. I fondi europei e il piano sulla competitività opereranno a medio termine. Per questo avevamo chiesto di modificare l’impianto del bilancio, recuperando risorse per le imprese anche con la defiscalizzazione dell’Irap, per il turismo, per gli assegni di cura, per le borse di studio per i medici specializzandi. Ne riparleremo con l’assestamento”.

Soddisfazione è stata invece espressa dalla maggioranza. Alberto Preioni, capogruppo della Lega, ha ricordato l’impegno di tanti lavoratori e volontari, a partire dal personale sanitario, e delle tante donazioni arrivate per combattere il Coronavirus. “Il Piemonte ha fatto valere la parte migliore di sé. In pochi giorni, ad esempio, si è aperto l’ospedale di Verduno, cose che sembravano impossibili sono diventate reali. La lega è soddisfatta del bilancio: 14 milioni per i piccoli comuni, ci  saranno tante piccole aziende che lavoreranno nel loro territorio. E poi 6 milioni di euro in più per la montagna, 20 milioni di euro per le province, che andranno in edilizia scolastica e strade provinciali,  40 milioni di euro per sistemare le case popolari, sono solo alcuni esempi. Puntiamo molto sul piano sulla competitività, vogliamo che sia realizzato in un anno. Va rivisto, le risorse devono andare alle categorie realmente colpite da questa situazione. Penso alle piccole e medie imprese, sono le fasce che devono essere aiutate maggiormente, è necessaria una forte iniezione di liquidità”.

Per Francesca Frediani (m5S) ”è inutile perderci troppo in discussioni, è necessario approvare il bilancio in tempi brevi. Ma occorrerà poi riflettere su quanto è stato messo in evidenza da questa terribile emergenza: è necessario cambiare visione di fronte alle gravi carenze del nostro sistema, a partire da quello sanitario. Occorrerà investire più risorse in strutture moderne, personale, attrezzature. Anche nell’istruzione occorrerà pensare a una maggiore digitalizzazione. A fianco alla lotta alla povertà occorrerà pensare alla lotta alla solitudine. Non possiamo far finta che non sia cambiato tutto, serve una svolta nelle politiche regionali”.

Maurizio Marrone (Fdi) ha elogiato “il  pragmatismo di questo bilancio, con una serie di provvedimenti pensati per dare una prima risposta allo shock prodotto dal Coronavirus. Rimane ad esempio il  fondo di 4 milioni per l’edilizia scolastica di emergenza. Ci sono 15 milioni per l’infanzia, con contributi alle strutture, per sgravare le famiglie da rette, e molti altri interventi a sostegno dell’economia reale. Dal governo sono venuti provvedimenti di sostegno al credito e rinvii delle scadenze fiscali. Ma dobbiamo intervenire per impedire che al momento dei pagamenti ci sia il crollo. Anche per questo è necessaria una rimodulazione  del piano di competitività”.

Paolo Ruzzola ha sottolineato il gradimento di Forza Italia ai provvedimenti in esame: “Il bilancio che stiamo approvando, che si compenetra con il piano sulla competitività, va nella direzione di creare le condizioni perché il tessuto economico regionale possa tenere. La Regione non è stata con le mani in mano, garantiamo le condizione per ripartire tutti insieme, senza lasciare nessuno indietro. Sugli extra Lea la sensibilità di Forza Italia ha prevalso: giusto assicurare maggiori risorse alle altre province ma non a discapito di altre”.

Marco Grimaldi (Luv) ha ribadito la sua contrarietà al bilancio: “E’ tempo di osare con occhi diversi. Oggi dobbiamo occuparci della emergenza sanitaria, ma dobbiamo anche pensare alla crisi lunga che abbiamo davanti. Dovremmo pensare ai molti che sono rimasti indietro, ma di tutto questo nel bilancio del centrodestra non c’è nulla. Dobbiamo cambiare tutto perché questa normalità a cui si vorrebbe tornare è piena di ingiustizie”.

Per Silvio Magliano (Moderati) “è il momento di esercitare il senso di responsabilità che dobbiamo al Piemonte. Bisognerà riflettere sul riconoscimento del ruolo del terzo settore, attorno a cui ruota molto di ciò che è collegato al sistema sanitario. E’ importante non lasciare indietro nessuno, soprattutto le persone più deboli”.

Per Mario Giaccone (Lista Monviso), è necessario “ripensare a come intendiamo la sanità pubblica, perchè questa pandemia ci ha dimostrato che l’economia dipende anche da come viene concepita la sanità. Questa emergenza ci invita anche a una riflessione profonda sul modello di società: gli steccati e i muri sono velleitari, il Coronavirus dimostra che o ci salviamo tutti insieme, o soccombiamo tutti insieme”.

 




Le ricette mediche via email o sul telefono

La ricetta medica si può avere via email o con messaggio sul telefono, senza più la necessità di ritirare fisicamente dal proprio medico e portare in farmacia il promemoria cartaceo: la Regione Piemonte ha recepito l’ordinanza n.651 del Dipartimento della Protezione Civile ed ha inviato una nota alle direzioni generali delle aziende sanitarie, ai medici di medicina generale e alle farmacie.

L’obiettivo di questo passo in avanti tecnologico, che rende più efficiente tutto il sistema sanitario nazionale, è limitare gli spostamenti e ridurre la diffusione del Coronavirus.

“La Regione Piemonte – sottolinea l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi anche nel suo ruolo di coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni – è stata in prima linea per agevolare questo importante provvedimento”.

Come funziona

Al momento della generazione della ricetta elettronica l’assistito può chiedere al medico il rilascio del promemoria dematerializzato, ovvero l’acquisizione del numero di ricetta elettronica tramite:

– trasmissione in allegato a un messaggio di posta elettronica certificata oppure ordinaria;

– comunicazione con SMS o Whatsapp;

– comunicazione telefonica da parte del medico prescrittore.

Nella stessa ordinanza vengono disciplinate anche tutte le modalità operative per le farmacie e per le Asl per i farmaci distribuiti in modalità diverse dal regime convenzionale e per i medicinali che richiedono un controllo ricorrente dei pazienti.

I piemontesi che hanno attivato il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) possono inoltre consultare la ricetta dematerializzata accedendo a questo indirizzo

 




Coronavirus, il presidente Mattarella chiama Cirio

Nel pomeriggio di ieri – comunica il presidente Alberto Cirio – ho ricevuto una chiamata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto testimoniarmi la sua vicinanza per la mia guarigione e rivolgere un pensiero a tutte le donne e gli uomini piemontesi per come stanno affrontando questa emergenza così grande.

Il presidente ha sottolineato quanto sia importante in questo momento per tutti noi restare uniti. E io lo ringrazio di cuore. Il Piemonte vuole molto bene al nostro presidente, come gliene voglio io. Ho voluto dirgli che per noi è molto importante sentire la sua voce, sentiamo oggi più che mai il bisogno delle sue parole e di un messaggio di speranza per il nostro Paese”.

Sono 29 i decessi di persone positive al test del Coronavirus comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 1 in provincia di Torino, 3 nel Biellese, 17 nell’Alessandrino, 2 nel Vercellese, 3 nel Novarese e 2 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 residente fuori regione ma deceduto in Piemonte.

Il totale è ora di 403 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 110 ad Alessandria, 13 ad Asti, 38 a Biella, 24 a Cuneo, 57 a Novara, 105 a Torino, 22 a Vercelli, 27 nel Verbano-Cusio-Ossola, 7 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.




Confartigianato Cuneo: webinar online
 per spiegare alle imprese norme tecniche
 e misure

Non si ferma l’azione di Confartigianato Cuneo per supportare le imprese nella difficile situazione creata dall’emergenza Coronavirus.

L’Associazione ha organizzato dei video webinar online con esperti del settore su diverse tematiche di grande interesse per gli imprenditori

Calendario webinar online
martedì 24 marzo 2020 alle ore 16:30
Speciale Casse Integrazioni: Fsba/Ebap – Cig – Cigo – Fis. Le misure che puoi adottare nella tua azienda
mercoledì 25 marzo 2020 alle ore 16:30
Misure creditizie per contrastare gli effetti del Coronavirus
venerdì 27 marzo 2020 alle ore 16:30
Credito Agevolato
mercoledì 1° aprile 2020 alle ore 16:30
Gli strumenti offerti da Mediocredito
venerdì 3 aprile 2020 alle ore 16:30

Le misure di Finpiemonte e lo smobilizzo fatture
In un’ottica di utilità sociale i video saranno visualizzabili per tutti, gratuitamente, collegandosi all’indirizzo

I webinar sono inoltre disponibili per gli utenti – imprese artigiane e PMI – di ImpresaDigitale.eu, la piattaforma creata da Confartigianato Cuneo con lo scopo di fornire un “cruscotto digitale” agli imprenditori per gestire fatture elettroniche, corrispettivi telematici, controllo di gestione, analisi costo del personale, monitoraggio flussi finanziari, …
«Si tratta – commentano Luca Crosetto e Joseph Meineri, presidente e direttore generale di Confartigianato Cuneo – di un ulteriore sforzo della nostra Associazione per essere vicini alle imprese e alle nostre comunità. Il momento è complesso. Invitiamo tutti gli imprenditori a rivolgersi ai nostri uffici in caso di dubbi sulle normative e per essere informati sui provvedimenti a sostegno del mondo economico e produttivo».