Confagricoltura Piemonte: Misure antismog, pesanti gli oneri per l’agricoltura

Per il settore primario sono previste forti limitazioni, che riassumiamo di seguito.
Le responsabilità politiche di questa situazione, che si sono accumulate nel corso degli anni, sono enormi. Oggi le misure, purtroppo, non sono rinviabili: il nostro Paese, per troppo tempo, non ha tenuto conto in modo adeguato delle disposizioni dell’Unione europea e ora – se non vogliamo pagare il conto della procedura d’infrazione – non ci sono alternative.

Nel novembre scorso l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea per il superamento dei limiti di PM10 (ed è in procinto di esserlo anche per l’NOx – ossidi di azoto).

La sentenza è stata notificata all’inizio del dicembre scorso.
Per evitare le sanzioni è necessario che il nostro Paese presenti, entro il 5 marzo 2021, un piano urgente comprendente tutte le azioni da attuare per il rientro nei limiti: è questo il motivo per cui la Regione Piemonte ha adottato, insieme alle Regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, le misure straordinarie per contenere l’inquinamento da polveri sottili nel Bacino Padano.

L’esecuzione del piano verrà monitorata dall’Unione europea che, in caso di inadempienza o di inefficacia dei provvedimenti individuati, comminerà le sanzioni previste dalla sentenza sotto forma di tagli ai fondi POR e PSR.
L’ammontare delle penalità è compreso tra 200 milioni e 2 miliardi di euro.
Una stima verosimile quantifica il taglio intorno agli 800 milioni di euro, divisi al 50% tra POR e PSR. A questo importo potrebbe aggiungersi anche quello per il superamento dei limiti di NOx.




Meccanizzazione agricola in Piemonte: Arproma e Confartigianato incontrano il Governatore Cirio

250 imprese, che danno lavoro a oltre 5.500 addetti. Un fatturato di diverse centinaia di milioni di euro, di cui oltre il 50% realizzato sui mercati esteri.

Numeri importanti, che collocano il settore della meccanizzazione agricola piemontese ai vertici nazionali, contribuendo a portare il nostro Paese al secondo posto mondiale, dopo gli Stati Uniti.

In Piemonte, il comparto, nonostante le conseguenze economiche della crisi pandemica, durante lo scorso anno ha retto, facendo registrare anche una crescita di immatricolazioni: +24,6% per trattrici, +37,7 per mietitrebbiatrici, +40,7% per trattrici con pianale, +2,5% per rimorchi e +30,1% per sollevatori telescopici. Dati in netta controtendenza con le medie nazionali che hanno fatto mediamente segnare valori negativi.

«Si tratta – spiega Luca Crosetto, presidente di ARPROMA (Associazione Revisori e Produttori Macchine Agricole), nonché di Confartigianato Cuneo – di un comparto importante, composto per la quasi totalità da piccole e medie imprese, che genera un indotto ragguardevole. Un settore che da anni punta su innovazione, qualità, sicurezza, sostenibilità, design».

Per evidenziare il rilievo del settore nel panorama regionale, e per ragionare su come migliorare ulteriormente il dialogo tra Istituzioni e mondo delle imprese, APROMA e Confartigianato Cuneo hanno recentemente incontrato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa e il Consigliere regionale Paolo Demarchi.

Tra i temi all’ordine del giorno le misure per affrontare la crisi, il rilancio dell’economia attraverso incentivi e misure strutturali, la promozione di prodotti e territorio per valorizzare e far conoscere il “made in Piemonte” in tutto il mondo, l’attivazione di progetti integrati di filiera che mettano in rete settore agricolo con piccole e medie imprese.

«Ringraziamo il Presidente Cirio, l’Assessore Protopapa e i rappresentanti dell’Ente regionale – commenta Crosetto – per l’attenzione e la disponibilità accordataci. Alla Regione Piemonte chiediamo di far sedere al tavolo di progettazione del prossimo Programma di Sviluppo Rurale 2021-2027 non solo le organizzazioni agricole, ma tutte quelle di categoria che, sotto vari aspetti, hanno un rapporto di lavoro con il mondo rurale. Solo così si può ottenere un Piano di interventi a 360 gradi.

Da parte nostra, ARPROMA e Confartigianato, confermano fin d’ora la piena disponibilità nel mettere a fattor comune conoscenze tecniche e capacità progettuali per strutturare al meglio i piani di intervento».
«Inoltre, – aggiunge ancora Crosetto – servirà sempre maggiore formazione per i costruttori, gli utilizzatori e quanti si occupano dei controlli sulla sicurezza delle macchine agricole. Anche in questo caso attraverso un confronto continuo, conciliando le esigenze di tutti nel rispetto delle norme che, in gran parte, arriveranno, sempre di più, da disposizioni dell’Unione Europea».

E proprio sul tema europeo, durante il confronto con il Presidente Cirio – in passato Eurodeputato – Crosetto ha avuto modo di condividere alcune riflessioni, grazie alla sua posizione di vicepresidente europeo di SMEunited (Associazione europea dell’artigianato e delle PMI).

«Il nostro Paese – conclude Crosetto – si pone agli ultimi posti per utilizzo dei Fondi Strutturali europei. Nonostante in questi anni ci sia stato grande impegno da parte degli Europarlamentari italiani e di Enti preposti nel sostenere le ragioni dell’artigianato e delle PMI a livello comunitario, i risultati non sono tuttora soddisfacenti. Occorre una maggiore presa di coscienza della situazione da parte governativa, andando ad accelerare gli interventi necessari per un fattivo riequilibrio del nostro percorso di sviluppo con quello degli altri paesi membri della Ue».




Per il comparto neve in arrivo 20,5 milioni

Un primo importo dei 20,5 milioni di contributi economici, provenienti da risorse statali, stanziati per gli operatori della montagna danneggiati dalle chiusure per l’emergenza epidemiologica: è quanto previsto dalla delibera della Giunta regionale, che ha ottenuto all’unanimità il parere preventivo favorevole dalla Terza commissione, presieduta da Claudio Leone.

Come ha spiegato l’assessore regionale al Turismo Vittoria Poggio, verranno ripartiti “una tantum” 5,3 milioni per i gestori degli impianti di risalita che abbiano garantito, se possibile, una minima apertura e di 1.500 euro per le agenzie di viaggi.

In Piemonte operano oltre 1800 maestri di sci, a loro verrà assegnato un bonus di 2000 euro se hanno effettuato almeno trecento ore di lezione nelle stagioni 2018-2019 e 2019-2020, di 1000 euro se hanno effettuato almeno 150 ore, 200 euro se hanno svolto meno di 150 ore. Come si legge nella delibera, i nuovi maestri che hanno ottenuto l’abilitazione a decorrere dal primo settembre, ma che non sono stati ancora in grado di iniziare l’attività per la chiusura degli impianti o perché non attualmente in organico alle scuole, godranno invece i 600 euro. Poggio ha infine annunciato anche un primo sostegno di 300.000 euro per gli sci club, tramite la Fisi (Federazione italiana Sport invernali).

“La montagna e il sistema invernale della neve sono uno dei pilastri dell’economia turistica del Piemonte, è necessario quindi sostenere il settore” ha affermato l’assessore.

Per delucidazioni e informazioni sono intervenuti nell’ordine Marco Grimaldi (Luv), Mario Giaccone (Lista Monviso), Valter Marin (Lega), Paolo Bongioanni (FdI), Sarah Disabato (M5s), Alessandra Biletta (Fi), Francesca Frediani (M4o) , Maurizio Marello e Monica Canalis (Pd).




UPO amplia l’offerta formativa a Vercelli con due nuove lauree triennali proiettate al futuro e alla sostenibilità

A pochi giorni dall’istituzione del Ministero per la Transizione ecologica l’Università del Piemonte Orientale ufficializza la nascita di due nuovi corsi di laurea triennale che amplieranno l’offerta formativa del DISIT (Dipartimento di Scienze e innovazione tecnologica) proprio sui temi dell’ambiente e della sostenibilità.

I nuovi corsi di Chimica Verde (che sostituisce e rinnova il corso di Scienza dei Materiali – Chimica) e di Gestione ambientale e sviluppo sostenibile (GASS) saranno erogati nelle aule e nei laboratori del Complesso Universitario “San Giuseppe” a Vercelli; immatricoleranno studenti a partire dall’anno accademico 2021-2022 e saranno entrambi ad accesso libero.

La chimica sostenibile del futuro sarà al centro del percorso triennale in Chimica Verde. «Nello scenario delineato dall’Agenda ONU per lo Sviluppo Sostenibile e dal Green New Deal europeo emerge in modo forte la centralità della chimica», spiega il referente del corso, professor Enrico Boccaleri. «Il corso di Chimica Verde ha come obiettivo formativo la sostenibilità ambientale dei processi chimici, la riduzione dell’uso delle risorse naturali preziose, i processi di recupero, il riciclo e la valorizzazione nell’ottica dell’economia circolare».

Le tematiche che il corso approfondirà sono molto attuali, a beneficio della sua spendibilità sul mercato del lavoro e della possibile integrazione con i percorsi accademici del futuro. «La società contemporanea – continua Boccaleri – sta prendendo consapevolezza dell’urgente necessità di trasformare la crescita economica e industriale in chiave sostenibile e armonica nel rispetto del pianeta: la chimica sarà una disciplina cardine di questo cambiamento.»

Il corso di Chimica Verde integrerà lo studio della matematica e della fisica e dei diversi settori della chimica con i fondamenti teorici e sperimentali della chimica verde, dei processi chimici e biotecnologici basati su fonti rinnovabili e a basso impatto ambientale e delle strategie di valorizzazione di scarti e sottoprodotti. Centrali, nel corso di studi, saranno le numerose attività di laboratorio, garantite a tutti gli iscritti grazie alle nuove strumentazioni in dotazione al DISIT nel polo di Vercelli.

Il corso in Gestione ambientale e sviluppo sostenibile (GASS) sarà coordinato dal professor Enrico Ferrero e nasce per creare figure professionali in grado di comprendere e rispondere adeguatamente alle grandi sfide ambientali del futuro. La lotta ai cambiamenti climatici, la salvaguardia dell’ambiente e la transizione verso le energie rinnovabili saranno al centro del percorso formativo e avranno come comune denominatore i temi della transizione ecologica verso un modello di sviluppo sostenibile, come per esempio l’economia circolare e la green economy.

«Il corso di laurea in Gestione Ambientale e Sviluppo Sostenibile – spiega il professor Ferrero – intende preparare i giovani alle più importanti sfide presenti e future della nostra società quali la transizione ecologica e la lotta ai cambiamenti climatici. I temi della sostenibilità verranno declinati, con metodologie didattiche innovative, in tutti i loro aspetti, scientifici, economici, giuridici e sanitari per formare figure professionali moderne in grado di accompagnare le realtà produttive, artigianali e dei servizi verso un futuro sostenibile».

GASS mixerà una solida base di contenuti teorici alle attività di laboratorio, per sviluppare nei laureati la capacità di trasferire il know-how acquisito per la risoluzione di questioni pratiche e applicate. Per questo motivo il corso si rivolge a chi nutra interesse per l’ambiente e per le sue interazioni con la società, per promuovere un modello di sviluppo sostenibile utile ad affrontare e risolvere i problemi complessi con un approccio olistico.
Le immatricolazioni partiranno dall’estate. Tutti gli studenti interessati potranno seguire online le attività di orientamento a partire da metà marzo sul sito di Ateneo www.uniupo.it.

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Piemonte, oltre 15mila tirocini interrotti dal Covid

In Piemonte oltre 15mila tirocini sono stati sospesi o interrotti, tra marzo e maggio, causa Coronavirus. E migliaia di stagisti hanno sofferto le conseguenze di queste sospensioni e interruzioni, perdendo la loro fonte di reddito – l’indennità mensile – insieme alla possibilità di proseguire il proprio percorso formativo. Un gruppo di ragazzi, riuniti nel gruppo “Stagisti in sospeso”, sono stati auditi dalla Terza commissione, presieduta da Claudio Leone.

Prima della pandemia in Piemonte, gli stagisti erano circa 33mila, la metà dei quali ha poi visto l’interruzione del rapporto.

“La possibilità di lavorare in ‘smart- internshipping’ non è stata resa operativa al momento in nessuno dei nostri casi e per alcuni di noi non sarebbe comunque applicabile. Oggi siamo a casa in attesa di poter riprendere i tirocini presso le aziende. Contestualmente alla sospensione del nostro tirocinio, come previsto dalla normativa, anche le indennità sono state sospese. Desideriamo, più di ogni altra cosa, di poter tornare a dare un contributo in presenza o in modalità smart” ha spiegato Chiara Collarà.

“È importante chiarire le tempistiche di ripresa dei tirocini, comunicando con chiarezza quando gli stessi, sia curricolari sia extracurricolari, sospesi causa Coronavirus, potranno riprendere e a quali condizioni” ha sottolineato Edoardo Morana.

I due auditi hanno poi espressamente richiesto un sostegno economico da parte della Regione Piemonte agli stagisti che si sono visti interrompere o sospendere il tirocinio causa Coronavirus e per i quali non è stato possibile proseguire da casa. La maggior parte dei tirocini e relativi rimborsi è stata sospesa a marzo, la proposta è che il sussidio, un bonus di 800 euro una tantum, debba essere garantito per tutti coloro che stessero svolgendo un tirocinio con indennità di durata superiore alle 160 ore (un mese), indipendentemente dalla natura curricolare o extracurricolare del tirocinio. Su questo punto, sono state citate le iniziative già intraprese in merito da altre regioni quali Emilia Romagna, Toscana e Lazio.

Per chiedere delucidazioni sono intervenuti i consiglieri Monica Canalis Alberto Avetta (Pd), Marco Grimaldi (Luv) e Valter Marin (Lega).




Stop impianti sciistici, Regione Piemonte: “Il premier Draghi dimostri che la musica è cambiata”

La Giunta regionale del Piemonte si è riunita questa mattina in seduta straordinaria per affrontare il tema della mancata ripartenza dell’attività degli impianti di sci, decisa ieri sera dal Governo a meno di 12 ore dall’apertura delle stazioni sciistiche.

Presenti in videocollegamento anche Giampiero Orleoni e Nicola Bosticco, presidente e vicepresidente di Arpiet, l’associazione che rappresenta i gestori degli impianti di risalita piemontesi.

In giornata la Regione scriverà al Governo per risollecitare l’attivazione immediata dei ristori che gli operatori del settore attendono da mesi (parametrati sul modello francese, che prevede un ristoro di circa il 50% dei ricavi annuali), ma anche un ulteriore indennizzo per le cinque false partenze subite dal comparto fin dall’avvio della stagione invernale (la prima per il ponte dell’Immacolata, poi ancora il 20 dicembre, il 7 e 18 gennaio e adesso il 15 febbraio), che hanno causato un aumento dei costi fissi del 20%.

Nel pomeriggio l’assessore agli Affari Legali Maurizio Marrone verificherà con l’avvocatura della Regione la possibilità di costituirsi parte civile, al fianco dei gestori degli impianti, per chiedere indennizzi proporzionati alla quantificazione dei danni, mentre gli assessori allo Sport Fabrizio Ricca e al Turismo e Commercio Vittoria Poggio incontreranno il neo-ministro del Turismo Massimo Garavaglia.

Stamattina invece il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, insieme al vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso, si è confrontato con il ministro agli Affari regionali Mariastella Gelmini per chiedere una immediata convocazione delle Regioni che hanno nel sistema invernale uno dei comparti economici strategici per il proprio territorio. Un settore che dà da vivere a migliaia di famiglie e che oggi rischia il collasso. Sempre in giornata, il presidente Cirio trasmetterà anche al presidente del Consiglio Draghi una memoria con le istanze urgenti che la Regione chiede al governo per sostenere il sistema della neve.

“La Regione Piemonte ha previsto di stanziare immediatamente 5,3 milioni di euro come ristori per gli impianti sciistici nuovamente penalizzati da una politica di chiusura intempestiva e annunciata con nessun anticipo – sottolineano il presidente Cirio e l’assessore Ricca -. Una dinamica, questa, che ha reso impossibile una politica di pianificazione delle aperture per la stagione sciistica e ha causato ulteriori danni a quelli già ingenti che la pandemia ha provocato anche a questo comparto. La Giunta delibererà venerdì queste risorse che sappiamo non essere sufficienti, ma che sono un modo immediato per dare ossigeno a un settore che per il Piemonte è strategico. Ci aspettiamo che Roma si attivi subito per fare la sua parte. Draghi dimostri che la musica è cambiata e che il nuovo governo conosce e capisce i problemi della vita reale, come primo atto avvi immediatamente i ristori per lo sci”.




Sportello opportunità. Un bilancio positivo per l’iniziativa “Informazione per il lavoro”

InFormazione per il Lavoro» è un’iniziativa dello Sportello delle Opportunità del Comune di Chieri che, dovendo rivedere le proprie modalità operativa durante l’emergenza sanitaria, ha proposto ai cittadini del territorio chierese una serie di “atelier digitali” ovvero “laboratori di formazione virtuale”, con l’obiettivo di dare informazioni sul mondo del lavoro, accrescere le capacità, le competenze operative concrete, le conoscenze su tecniche, strumenti e strategie per la ricerca attiva del lavoro, migliorando autonomia e fiducia in se stessi.

I tre atelier virtuali hanno ottenuto un ottimo riscontro, con 202 iscrizioni e 128 partecipazioni effettive. La maggior parte degli utenti (circa il 90%) si è dichiarato soddisfatto dell’opportunità formativa ricevuta, avendo appreso maggiore consapevolezza rispetto alle tematiche affrontate, instaurato un buon clima di lavoro, apprezzato l’organizzazione generale del percorso.

«A Chieri la popolazione sta diminuendo, soprattutto quella giovanile, anche a causa della difficoltà di trovare sbocchi lavorativi-spiega l’assessore alle Politiche del lavoro, sociali ed abitative Raffaela VIRELLI-siamo molto preoccupati per quello che accadrà nei prossimi mesi, quando verranno sbloccati i licenziamenti e gli sfratti.

Ci troveremo a dover affrontare un’emergenza abitativa e lavorativa forse senza precedenti, senza avere strumenti adeguati. A ciò si aggiunge il problema del disagio giovanile, che la pandemia sta acuendo. L’iniziativa “InFormazione per il Lavoro” è stata un modo per offrire risposte concrete ai cittadini, trasformando lo Sportello delle Opportunità in un ‘luogo virtuale’ che ha continuato a fornire informazioni e servizi orientativi. Gli atelier/laboratori digitali sono stati un’opportunità per accrescere il bagaglio formativo ed esperienziale ai fini della ricerca del lavoro, acquisendo modalità e tecniche utili, dal redigere un curriculum vitae alla gestione del colloquio di lavoro a come curare la propria web reputation.

Anche alla luce di quanto emerso in questi atelier digitali, è importante pensare a strumenti innovativi, e a breve sarà consultabile on line un vademecum che consentirà alle persone che hanno perso il lavoro, che si trovano in cassa integrazione o comunque in una situazione di difficoltà, di avere un quadro completo e preciso delle misure messe in campo a cui è possibile attingere e indicazioni su dove poter andare a cercare delle risposte alle loro problematiche. Esiste molta confusione, e questo vademecum, continuamente aggiornato, servirà per meglio orientarsi».

 




Il Piemonte punta sugli infermieri di comunità

La Regione Piemonte adotterà un Piano di assistenza territoriale “con la costituzione di servizi a gestione infermieristica nell’ambito distrettuale delle Asl e con il potenziamento della figura dell’Infermiere di famiglia e di comunità, al fine di implementare i servizi di assistenza territoriale e domiciliare”. Lo prevede l’emendamento, presentato dalla prima firmataria Francesca Frediani (M4o), sottoscritto dai gruppi Luv, Pd e M5s e approvato all’unanimità dalla Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.

L’emendamento è stato accolto dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi nell’ambito della discussione sul Ddl 127, “Sviluppo delle forme associative della Medicina generale”, che ha sottolineato come in effetti la misura sia coerente con l’azione del governo regionale sul potenziamento territoriale.

La discussione sul provvedimento, che prevede di stanziare 10 milioni di euro rispettivamente per il 2021 e il 2022 per riconoscere all’assistenza primaria il ruolo cardine dell’assistenza territoriale per garantire la continuità delle cure, la presa in carico della cronicità e una migliore accessibilità alle prestazioni, è giunta oggi all’articolo 4 bis, vedendo anche l’approvazione di due emendamenti all’articolo 3, proposti da Domenico Rossi (Pd), sugli obiettivi assegnati ai componenti delle forme associative.

La discussione in Commissione, che vede alcuni temi ancora aperti soprattutto in merito alla norma finanziaria, riprenderà domani.




Regione Piemonte: Nuovo numero verde sulla pandemia

La Regione Piemonte potenzia il servizio di call center per l’emergenza Coronavirus, attivato a pochi giorni dall’inizio della pandemia: da lunedì 1° febbraio si potrà telefonare al nuovo numero verde 800.95.77.95.

Gli operatori forniranno informazioni 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle ore 20 su tutti gli aspetti legati al Covid-19, dagli adempimenti sanitari per i rientri in Italia alle procedure per isolamento e quarantena, indicazioni per gli operatori di comunità, sedi e modalità di accesso agli hotspot per l’esecuzione dei tamponi e ubicazione degli hotspot scolastici. Sarà inoltre possibile ottenere certificati sugli esiti dei tamponi ed ottenere informazioni sulle normative e le ordinanze regionali per la gestione dell’emergenza. In una seconda fase comunicheranno anche i riferimenti necessari per la campagna vaccinale della popolazione. Nei casi di richieste più specifiche, metteranno direttamente in contatto il cittadino con l’Asl competente per territorio.

Come illustra l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi “il nuovo numero eredita e potenzia il lavoro del numero verde sanitario attivato l’anno scorso nel giro di poche ore dopo il primo manifestarsi della pandemia in Piemonte. Un servizio che nei momenti più critici ha consentito di decongestionare i numeri unici dell’emergenza, rispondendo in modo puntuale ed efficace alle richieste dei cittadini. Ringrazio tutti i volontari che a qualsiasi titolo, in questi mesi hanno contribuito a mantenerlo attivo con grande spirito di collaborazione e generosità”.

Il nuovo numero verde fa capo al Dirmei, il Dipartimento interaziendale Malattie ed Emergenze infettive della Regione Piemonte sulla base di un progetto avviato in forma sperimentale nei mesi scorsi dall’Asl Città di Torino e ora allargato a tutto il territorio.

“Il nostro obiettivo – afferma Pietro Presti, consulente strategico Covid per la Regione Piemonte – è dare risposte uniformi e tempestive alle richieste e alle domande dei piemontesi. In questa prima fase il numero verde sarà in grado di gestire 2000 telefonate al giorno sulle varie questioni legate all’emergenza Covid-19, che saranno integrate successivamente da altre 1000 chiamate quotidiane per fornire informazioni sulle prossime campagne vaccinali”.




Lotta all’usura, protocollo tra Regione e Tribunale

È alle firme, nei prossimi giorni, un protocollo d’intesa con cui la Regione mira al coinvolgimento dei Tribunali per una preventiva informazione nei confronti dei cittadini indebitati, soprattutto per facilitare l’accesso al fondo creato per queste difficili situazioni.

Lo ha annunciato oggi in Commissione legalità l’assessore Maurizio Marrone: la stipula del protocollo del resto è prevista dalla legge regionale 8/2017 “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni di usura, estorsione e sovra indebitamento”.

Secondo il presidente della Commissione, Giorgio Bertola, si tratta di “un passo atteso da tempo e fondamentale per l’attuazione della legge regionale sul contrasto all’usura, al sovraindebitamento ed all’estorsione, al quale ci auguriamo facciano seguito adeguati stanziamenti di risorse nel prossimo bilancio di previsione. La Commissione Legalità si è messa a disposizione per approfondire la possibilità di creare una rete regionale degli Organismi di Composizione della Crisi da sovraindebitamento.”

Di fatto Il Tribunale di Torino, tramite il personale dell’URP- Sportello del Cittadino e la pubblicazione dell’informazione sul sito internet del Tribunale, avrà cura di informare i soggetti sovraindebitati della possibilità di accedere ai benefici della legge regionale 8/2017. I Giudici della Sezione delle Esecuzioni Immobiliari del Tribunale di Torino, inoltre, invieranno un comunicato ai Custodi nominati per la gestione degli immobili oggetto di esecuzione forzata, con il quale conferiranno loro l’incarico di informare i debitori esecutati dei benefici, cosa che verrà fatta in occasione del primo contatto con i soggetti indebitati.

Sollecitato dalle domande dei commissari intervenuti – Domenico Rossi e Diego Sarno (Pd) – l’assessore ha spiegato che nel giro di una settimana o due la procedura di sottoscrizione del protocollo dovrebbe essere completata. Questo primo accordo riguarda il Tribunale di Torino, ma l’intenzione della Giunta e della Commissione è quella di estendere il progetto agli altri Tribunali piemontesi. Altra proposta dei commissari, raccolta dal presidente Bertola e che ha riscontrato anche l’apprezzamento dell’assessore, è quella sulla necessità di un coordinamento regionale degli Occ (Organismi di composizione della crisi di sovraindebitamento)