Paulo Dybala scende in campo contro il Covid al fianco della Regione Piemonte

“Non sottovalutiamo questo virus: questo virus si vince solo se sapremo fare squadra. Indossate la mascherina, proteggendo voi, proteggerete anche gli altri. Insieme ce la faremo”. Paulo Dybala, maglia numero 10 della Juventus, scende così in campo contro il Coronavirus e, accogliendo l’appello della Regione Piemonte, offre il proprio volto alla campagna istituzionale per ricordare a tutti l’importanza di indossare la mascherina.

na disponibilità che il presidente Alberto Cirio ha accolto con soddisfazione: “Oggi più che mai i nostri comportamenti sono fondamentali per riuscire a vincere questa battaglia. Siamo riconoscenti a Paulo Dybala per la sensibilità con cui ha immediatamente risposto al nostro appello, facendosi portavoce di un messaggio prezioso che riguarda l’uso della mascherina ma anche il bisogno di restare uniti, perché questa partita, la più importante, la vinceremo solo facendo squadra con tenacia e senso di responsabilità. Sono certo che il suo volto e la sua voce sapranno raggiungere tantissime persone, soprattutto i più giovani. E non ho dubbi che altri campioni del nostro Piemonte scenderanno presto in campo per aiutarci e sostenerci in questa sfida”.

Il video è stato realizzato con il supporto tecnico della Juventus e inquadra il giocatore all’interno del Palazzo della Regione Piemonte, affacciato su Piazza Castello. Sullo sfondo la Mole Antonelliana e Palazzo Madama, primo Senato della storia del nostro Paese, un simbolo per Torino e per l’Italia.




Istituiti gli Stati Generali della prevenzione e del benessere

Il Consiglio regionale rafforza il suo impegno a favore della salvaguardia della salute di tutti. Per perseguire al meglio questo obiettivo l’Ufficio di presidenza ha approvato la trasformazione degli Stati generali dello sport e del benessere in Stati generali per la prevenzione e il benessere. Un organismo che vuole diventare luogo di confronto costruttivo con le realtà piemontesi che operano in questo campo.

“La prevenzione gioca un ruolo importante non solo per salvaguardare lo stato naturale di salute degli individui, ma per la sostenibilità del sistema sanitario in un periodo storico caratterizzato da aumento dei costi a fronte di risorse limitate”, ha dichiarato Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale. “Già da alcuni mesi la nostra istituzione ha inteso potenziare la comunicazione sul tema, dando supporto ed eco mediatica a campagne di sensibilizzazione, anche in relazione alle giornate nazionali e internazionali che promuovono una particolare attenzione verso la salute pubblica”.

“Riteniamo quindi – continua il presidente – che gli Stati generali della prevenzione e del benessere possano favorire la creazione di una rete permanente con le diverse associazioni senza scopo di lucro e le fondazioni attive in Piemonte nell’ambito della prevenzione della salute. Dopo la promozione dell’Ottobre rosa contro il tumore al seno a fianco dell’Istituto di Candiolo, ora aderiamo con convinzione alla campagna “Un baffo per la ricerca” della Fondazione Ricerca Molinette contro il tumore alla prostata e così proseguiremo in seguito per dare visibilità alle numerose realtà associative, anche piccole, che sul nostro territorio svolgono un’azione informativa e divulgativa essenziale, affinché il loro messaggio rafforzi la conoscenza e la consapevolezza di tutti i cittadini sull’importanza della prevenzione”.




Torino. Sospeso lo stato di agitazione di lavoratrici e lavoratori dopo il tavolo di confronto in Prefettura

Si è concluso ieri il primo tavolo di confronto in Prefettura con il Comune di Torino e le Agenzie per il Lavoro interessate (Tempor; GiGroup), che ha portato alla sospensione dello stato di agitazione di lavoratrici e lavoratori in somministrazione che operano nei Servizi del Comune di Torino.

Nell’attesa che entro le prossime due settimane venga convocato un tavolo tecnico tra le Parti, è stata concordata la sospensione di apertura di nuove selezioni per la sostituzione di personale che abbia maturato 36 mesi di contratto, finalizzata al comune obiettivo di garantire continuità dei servizi pubblici, continuità occupazionale e riconoscimento delle professionalità maturate.

Infatti, dopo una disamina della disciplina normativa e contrattuale che regola la somministrazione a termine nelle pubbliche amministrazioni (sostenuta anche dalle Agenzie per il Lavoro con riferimento alla loro esperienza nelle diverse PP.AA., nel rispetto di quanto previsto non solo dalla disciplina nazionale sulla somministrazione ma anche comunitaria), è stato condiviso che non esistono giuridicamente motivi ostativi ai rinnovi contrattuali oltre i 36 mesi.

A tal proposito le Parti hanno condiviso che il tavolo tecnico sia strumento utile alla definizione di possibili accordi sindacali, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente e nel solco degli strumenti che la disciplina normativa e contrattuale mette a disposizione delle Parti stesse.

Sindacati e Agenzie per il lavoro hanno quindi suggerito possibili percorsi che attendono di poter essere approfonditi con il Comune di Torino.

E’ stato anche condiviso che tale percorso non osta al sollecito che il Comune invierà all’Aran per avere risposta al parere richiesto a giugno.

Confermato positivamente il passaggio alla Agenzia Tempor delle lavoratrici e dei lavoratori in somministrazione con contratto in scadenza al 31 dicembre 2020, secondo disciplina contrattuale.

Il confronto evidenzia che esistono gli strumenti normativi e contrattuali per poter andare oltre i tecnicismi: Nidil Cgil – Felsa Cisl – Uiltemp Uil si augurano che la valutazione e la decisione politica siano quelle di miglior favore per lavoratrici e lavoratori, per il servizio pubblico e per la cittadinanza, per arrivare all’apertura del tavolo tra le Parti già nei prossimi giorni.




Salgono a 12 gli hotspot per i tamponi rapidi

Il lavoro della Regione Piemonte e delle aziende sanitarie amplia la platea di cittadini che potranno usufruire degli hotspot per effettuare, solo ed esclusivamente su prenotazione dei medici di medicina generale, i tamponi rapidi naso-faringei.

A quello dell’Allianz Stadium di Torino se ne aggiungono altri 11, accessibili a bordo dell’auto o a piedi: Novara (in viale Roma 7), Vercelli (piastra ambulatoriale di largo Giusti 13), Nizza Monferrato (piazza Garibaldi 14), Omegna (via 4 Novembre 294), Orbassano (Polo didattico universitario, regione Gonzole 10), Avigliana (via Sant’Agostino 5), Carmagnola (piazza Manzoni 10), Cavagnolo (Palazzetto dello sport, via XXIV Maggio 35), Moncalieri (via Vittime di Bologna 20), Pinerolo (viale Grande Torino 7) e Venaria Reale (via Don Sapino 152).

I risultati sono disponibili dopo 15 minuti. In caso di positività vengono attivate immediatamente le misure di isolamento previste dal protocollo sanitario, subito presso l’hotspot, viene eseguito il tampone molecolare per la conferma (ad eccezione dei contatti stretti di casi Covid già accertati per i quali, secondo quanto previsto dalla circolare del Ministero della Salute, in caso di tampone rapido positivo la validità del test è immediata e caricata direttamente sulla piattaforma Covid regionale).

“Con una gara fatta insieme al Veneto ad agosto abbiamo acquistato quasi due milioni e mezzo di tamponi rapidi per il nostro sistema sanitario pubblico – ricorda il presidente Alberto Cirio – Li stiamo usando soprattutto per mantener sicure le nostre Rsa e le altre residenze assistenziali, monitorando ogni due settimane ospiti e dipendenti, ma anche per velocizzare le diagnosi e la certificazione delle guarigioni, in modo da supportare e alleggerire il sistema dei laboratori e dei Sisp e dare una risposta più immediata a tutti i cittadini che necessitano del tampone”.

I laboratori diventano 32

L’assessore alla Ricerca Covid Matteo Marnati annuncia che “si continua a potenziare la macchina dei laboratori e degli hotspot per testare il maggior numero possibile di persone, con il grande impegno dei medici e degli infermieri che lavorano nelle nostre Asl”.

Altri 4 laboratori per processare i tamponi molecolari sono stati aggiunti ai 28 già esistenti in Piemonte, per un totale che diventa 32 (21 pubblici e 11 privati).




Icardi: “La Regione recluta anche personale medico e infermieristico extra comunitario”

I bandi per il reclutamento di medici e infermieri della Regione Piemonte consentono la contrattualizzazione di personale sanitario proveniente da tutti i Paesi, anche da quelli non appartenenti all’Unione Europea.

Peraltro questa possibilità esisteva già nella prima fase dell’epidemia di marzo-aprile, tanto che nelle nostre aziende oggi lavorano ancora medici provenienti da Cuba, da San Salvador, dal Messico e dal Brasile.

Non dimentichiamoci poi l’utilizzo della brigata cubana presso le Ogr, a cui siamo molto grati e che vedrà presto il ritorno di una squadra di medici da Cuba, oltre all’arrivo a Vercelli a breve di 34 medici e infermieri dalla Cina”: ad affermarlo è l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, in risposta alla voce diffusa nelle scorse ore secondo cui la Regione Piemonte escluderebbe nelle proprie assunzioni il personale extracomunitario.

“Chi parla di pregiudizi da parte nostra afferma il falso – continua l’assessore – I bandi sono chiari: come previsto dalla legge, nessuno è escluso sulla base della nazionalità. Basta essere in possesso di un titolo equipollente, dell’iscrizione all’albo dove richiesto e del permesso di soggiorno per lavoro. Stiamo facendo tutto il possibile per garantire che al nostro sistema non venga a mancare il personale necessario a gestire questa epidemia, tanto che abbiamo chiesto aiuto di nuovo a Cuba e alla Cina, e ogni contributo, da qualunque parte del mondo arrivi, è il benvenuto”.

Dal 10 settembre al 5 novembre, le aziende sanitarie, o attraverso i bandi del Dirmei, o attraverso le proprie graduatorie, hanno reclutato 514 medici, 1273 infermieri e 1397 persone con altre professionalità, incluse persone di nazionalità straniera.

“I bandi per medici e infermieri sono ancora aperti a tempo indeterminato – conclude l’assessore – e nei prossimi giorni ne verranno aperti degli altri per reclutare altre categorie professionali necessarie alla gestione della pandemia”.




Oltre 2000 stanze disponibili negli alberghi del Piemonte per pazienti Covid

Sono 63 gli alberghi del Piemonte che hanno finora risposto alla manifestazione di interesse dell’Unità di Crisi per mettere a disposizione le proprie stanze per accogliere pazienti Covid dimissibili dagli ospedali ma ancora positivi e quindi impossibilitati a rientrare al proprio domicilio, nonché asintomatici o paucisintomatici che non possono efficacemente essere isolati nel proprio nucleo famigliare.

In tutto, le camere messe a disposizione sono 2271, che possono accogliere uno o più pazienti, sulla base delle specifiche situazioni, così suddivise per provincia: 34 Alessandria; 20 Asti; 57 Biella; 61 Cuneo; 65 Novara; 1644 Torino; 90 Vercelli; 300 VCO. In queste ore, le aziende sanitarie stanno provvedendo a contrattualizzare le strutture.

Ad assicurare la necessaria assistenza saranno persone che abbiano o stiano conseguendo una qualifica da operatore socio-sanitario, oppure abbiano un attestato di qualifica di assistente domiciliare, un diploma di Tecnico dei servizi socio-sanitari, una laurea in Educazione professionale o che abbiano svolto per almeno sei mesi assistenza al domicilio di anziani non autosufficienti (figure per reclutare le quali la Regione ha anche aperto una nuova procedura di manifestazione d’interesse). Le eventuali necessità di cura verranno garantite da medici e infermieri delle Asl stesse.

Nei prossimi giorni si aggiungeranno altri alberghi, visto che la procedura rimane aperta e che diverse aziende hanno già provveduto di propria iniziativa a individuare strutture idonee e a contrattualizzarle (come Asti ed Alessandria), per arrivare allo standard imposto dal Dirmei di acquisire 1 posto letto ogni 4.000 residenti.

Un risultato che è stato accolto con soddisfazione dagli amministratori regionali. L’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, afferma che “con questa misura si intende contribuire a fare in modo che il ricovero ospedaliero sia limitato ai soli casi in è effettivamente necessario, al fine di mantenere la piena funzionalità dei servizi sanitari essenziali. Inoltre, si fornisce una risposta concreta a quelle persone, che, risultate positive, hanno bisogno di un luogo dove trascorrere la quarantena per evitare di trasmettere il virus ai famigliari”.

L’assessore alla Protezione civile, Marco Gabusi, puntualizza che “abbiamo lavorato alla creazione della rete di alberghi assistiti con la Protezione civile tramite le Federalberghi provinciali, avendo cura di selezionare le strutture con il maggiore comfort per gli ospiti.

In pochi giorni abbiamo ottenuto un elenco di strutture che saranno valutate dalle Asl seguendo criteri di adeguatezza di spazi e servizi per poi procedere alla contrattualizzazione”. “Ancora una volta – commenta l’assessore al Turismo, Vittoria Poggio – la collaborazione tra pubblico e privato si rende proficua ed indispensabile. Un ringraziamento a tutte le strutture ricettive che hanno partecipato, andando così ad aiutare quelle realtà assistenziali in difficoltà a causa del complesso momento storico che stiamo vivendo”.




Confagricoltura Piemonte: agriturismi attivi anche per l’asporto e la consegna a domicilio

Apprezziamo l’intervento della Regione Piemonte che concede alle attività agrituristiche le stesse opportunità, in termini di vendita con asporto e consegna domicilio, previste per, ristorazione bar e caffetterie”.

Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, esprime soddisfazione per la decisione dell’assessore regionale al Turismo Vittoria Poggio che ha risposto positivamente alle richieste avanzate da Confagricoltura e Agriturist Piemonte per conto delle oltre 1.300 aziende agrituristiche operanti sul territorio subalpino.

Nei giorni scorsi – dichiara il presidente di Agriturist Piemonte Lorenzo Morandi – avevamo evidenziato alla Regione le nuove difficoltà del comparto agrituristico, già duramente colpito dalle conseguenze del lockdown primaverile che, oltre all’attività di ristorazione, aveva danneggiato le fattorie didattiche a causa della sospensione dell’attività scolastica”.

In questo periodo, con i vini nuovi, nocciole, funghi e tartufi, le aziende agrituristiche diventano una meta ambita per i cittadini, per conoscere da vicino le attività agricole o semplicemente per una gita fuori porta: l’indotto dell’enoturismo, ossia i produttori vitivinicoli che fanno degustare i loro vini ai turisti, si è sviluppato molto negli ultimi anni e interessa ormai circa 680 imprese in Piemonte. “Si tratta – chiarisce il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro di un numero di imprese in continua crescita, che fattura già mensilmente oltre 1 milione di euro”.

Con il provvedimento della Regione in questa fase emergenziale resta consentita “la ristorazione per asporto o con consegna a domicilio anche per le strutture agrituristiche, come già precedentemente indicato con nota di chiarimento del 20 marzo 2020 pubblicata sul sito web regionale. Il servizio della consegna dei pasti a domicilio – spiega la circolare della Regione Piemontepuò configurarsi infatti, in un’ottica più generale nell’attuale contesto emergenziale, quale regime capace da un lato di contribuire alla limitazione degli spostamenti delle persone assumendo altresì valore anche dal punto di vista sociale, assicurando un’opportuna copertura di tali servizi nelle aree rurali e a vantaggio di fasce di popolazione più debole”.

 




Cirio: lavoriamo come sempre per far fronte all’emergenza

Ospite su RaiUno della trasmissione “Oggi è un altro giorno”, il presidente Alberto Cirio ha sostenuto che “stiamo lavorando con le misure che ci sono per fronteggiare questa emergenza con la prudenza e l’attenzione di sempre. Non ho mai contestato che il Piemonte fosse zona rossa.

I dati li conosco, è la Regione che li fornisce in modo puntuale al Ministero della Salute. La considerazione è che i sacrifici importanti, come quelli che i piemontesi stanno facendo, bisogna farli rispetto a un quadro omogeneo.

Il problema non è il Piemonte zona rossa, ma la colorazione dell’Italia venuta fuori dopo una riunione in Conferenza delle Regioni molto lunga, in cui si chiariva che il virus si sta diffondendo in modo omogeneo ovunque, sulla base della quale sembrava che il problema fosse solo nostro”.




Orientarsi, formarsi e trovare occupazione con il Fondo sociale europeo

Sempre più vicino ai giovani, a chi cerca lavoro, alle imprese: il Fondo sociale europeo in Piemonte è uno dei programmi più efficaci nella lotta alla disoccupazione e nella formazione delle competenze richieste dal mercato del lavoro.

Le opportunità formative finanziate dal Fondo sociale europeo sono gratuite e consentono ai giovani di accedere in tempi brevi a impieghi coerenti con il proprio profilo professionale. Ampia è l’offerta di corsi gratuiti. Per saperne di più, consulta le pagine dedicate Una delle opportunità è quella dei tecnici superiori, che lavorano nelle imprese già nel periodo di formazione: gli IFTS (percorsi di Istruzione e formazione tecnica superiore) offrono 800 ore di formazione specialistica. Sono undici i corsi in Piemonte. Scopri il tuo

Grazie al Fondo sociale europeo, sono nati i servizi di orientamento dedicati ai ragazzi dagli 11 ai 22 anni, per accompagnarli nelle scelte più importanti della loro vita. Il sistema Obiettivo Orientamento Piemonte nel 2019 ha raggiunto 40 mila ragazzi, sostenendoli con colloqui individuali e di gruppo, per individuare i percorsi scolastici e formativi più adatti.

Dedicati a chi cerca lavoro, i servizi regionali di politica attiva del lavoro: il buono servizi lavoroha l’obiettivo di accompagnare il disoccupato in un percorso personalizzato, gratuito: dall’orientamento al sostegno per la ricerca attiva di lavoro, fino all’inserimento in azienda in tirocinio o con contratti di più lunga durata. Percorsi specifici sono dedicati alle persone con disabilità e alle categorie più svantaggiate.

Sei un giovane tra i 15 e i 29 anni? Se non sei inserito in alcun percorso di studio, formazione o di lavoro, aderisci a Garanzia Giovani in Piemonte: una rete di operatori pubblici e privati ti aiuterà a trovare il percorso più adatto per inserirti nel mondo del lavoro. Con servizi di orientamento specialistico, certificazione delle competenze, incrocio tra domanda e offerta e opportunità di tirocinio, Garanzia Giovani vuole accompagnarti in un percorso di crescita professionale e lavorativa. Scopri come aderire.




Le persone positive al Covid-19 sono 84.580 (+ 3171 rispetto a ieri)

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 36.086 così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4060, Asti 1936, Biella 1155, Cuneo 3906, Novara 3213, Torino 18.670, Vercelli 1609, Verbano-Cusio-Ossola 1197, extraregione 238, oltre a 75 in fase di definizione.

Sono 39 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 9 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid). Il totale è ora 4520 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 723 Alessandria, 281 Asti, 238 Biella, 435 Cuneo, 440 Novara, 1978 Torino, 245 Vercelli, 137 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 43 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 84.580 (+ 3171 rispetto a ieri) di cui 1477 (46%) sono asintomatici. I casi sono così ripartiti: 1069 screening, 699 contatti di caso, 1043 con indagine in corso; per ambito: 255 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 357 scolastico, 2559 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 7720 Alessandria, 4041 Asti, 2730 Biella, 10.390 Cuneo, 6435 Novara, 46.389 Torino, 3050 Vercelli, 2370 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 564 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 891 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 249 (+16 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 3698 (+173 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 40.027. I tamponi diagnostici finora processati sono 1.095.992 (+16.885 rispetto a ieri), di cui 603.246 risultati negativi.