Torino. Al via Terra Madre Salone del Gusto 2020

Terra Madre Salone del Gusto 2020 comincia giovedì 8 ottobre, e non sarà come le altre edizioni. Il motivo? Difficile trovarne uno soltanto: le novità, infatti, sono moltissime.

Durerà sei mesi e non più i classici 5 giorni – dall’8 ottobre ad aprile 2021, quando a Torino si celebrerà il Congresso Internazionale di Slow Food -, si svolgerà in tutto il mondo con centinaia di eventi organizzati dalla rete Slow Food, e sbarca on line. Ma andiamo con ordine.

«Abbiamo fatto una vera rivoluzione: la pandemia di Covid-19 ci ha stimolato a organizzare un evento diverso» ha raccontato Carla Coccolo, responsabile degli eventi Slow Food, presentando il programma ufficiale in conferenza stampa a Torino. «Abbiamo pensato a un format che coniughi eventi on line e in presenza, iniziative che portino il pubblico a incontrare direttamente i produttori nei loro luoghi di lavoro o assistere comodamente da casa a convegni con studiosi di tutto il mondo o, ancora, imparare i segreti per la preparazione di una focaccia o del sidro».

Come abbiamo detto più volte in questi mesi di realizzazione dell’evento: se tutto il mondo non può venire a Torino e in Piemonte per Terra Madre, allora porteremo Torino e il Piemonte in tutto il mondo, con le attività organizzate dalle persone che ci avrebbero raggiunto in questi giorni. «Tutto questo fa sì che non ci sia più un unico luogo di svolgimento dell’evento, bensì un unico punto di riferimento digitale: tutto questo articolato e ricchissimo programma, che unirà i contenuti web e le iniziative in presenza, è la piattaforma» ha proseguito Coccolo.

 

Terra Madre Salone del Gusto è la manifestazione più importante dedicata al cibo buono, pulito e giusto, organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte con il patrocinio di Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.

In apertura di conferenza stampa l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte ha dichiarato: «Tra le tantissime iniziative proposte ne sottolineo una in particolare, che ritengo molto significativa. L’Arca del Gusto entra nella scuola, un modo per avvicinare i nostri giovani al mondo del cibo, aiutandoli ad esplorare i grandi temi di Slow Food e farli diventare i futuri ambasciatori per la difesa della biodiversità. Su questa scia come Regione Piemonte sosterremo sempre di più le nostre scuole agrarie e alberghiere perché confermino nella loro didattica questo principio importante».

«Manifestazioni come Terra Madre Salone del Gusto sono il miglior strumento di promozione di un territorio – ha sottolineato l’assessore regionale al Turismo -. Sarà una edizione diversa dal solito come diverso è il periodo che stiamo vivendo, ma ciò che desideriamo trasmettere è che il Piemonte è in salute ed è pronto con tutte le sue eccellenze, i suoi prodotti, il suo cibo, la sua storia e la sua cultura ad accogliere tutti,  turisti per primi, con professionalità e sicurezza».

«La sfida delle Città, in questo particolare momento, è esplorare nuovi format usando innovazione e digitale. – sottolinea l’assessore all’Innovazione della Città di Torino -. Terra Madre Salone del Gusto è un’ottima occasione per dimostrare come un evento con una tradizione fisica possa essere accelerato da queste due forti spinte che hanno permesso alla Città di reagire in maniera unita e propositiva all’emergenza Covid. È sicuramente un’occasione importante per allungare il ciclo di questa rassegna propagandola, con l’aiuto del virtuale, nel tempo».

Per raggiungere il maggior numero possibile di persone nel mondo, i contenuti della piattaforma sono gratuiti, accessibili a chiunque e sottotitolati in inglese e in italiano. Chi vorrà sostenere le attività di Terra Madre, e soprattutto i progetti che Slow Food porta avanti giorno dopo giorno in ogni angolo del pianeta, può aderire alla raccolta fondi Agire insieme per il bene comune.

On line, infatti, saranno trasmesse le Conferenze, i Food Talk, i forum della rete e tanti altri format innovativi ideati per questa edizione e riassunti dal tema Our Food, Our Planet, Our Future.

Si parte giovedì 8 ottobre alle 12 con gli interventi video del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, della vicepresidente del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD), Marie Haga, e del presidente di Slow Food, Carlo Petrini. Nel pomeriggio di giovedì, alle 17, entreremo nel vivo dei lavori con la conferenza inaugurale, intitolata Nuove geografie e futuri possibili, a cui prendono parte Franco Farinelli, già professore ordinario di Geografia all’Università di Bologna e docente presso le Università di Ginevra, Los Angeles, Berkeley, e alla Sorbona di Parigi, Paul Collier, direttore del centro di ricerca economica londinese International Growth Centre (IGC), e Virginie Raisson, analista in relazioni internazionali e direttrice del centro studi francese Lépac.

Perché cominciare con una conferenza in cui si discute di come superare i confini nazionali e unire i popoli a partire dall’ecosistema in cui vivono? La risposta è semplice: perché Terra Madre vuole offrire chiavi di lettura di quanto sta accadendo nel mondo e rappresentare l’occasione per ragionare su come assicurare un futuro migliore al pianeta e a chi lo vive. Secondo Slow Food l’unica strada percorribile per garantire a tutti un cibo buono, pulito, sano e giusto è proteggere la biodiversità in tutte le sue accezioni: dal livello invisibile dei batteri a quello delle specie, dei saperi e delle culture.

«Abbiamo la responsabilità di informarci, di conoscere, e il potere di impegnarci per salvare la biodiversità, proteggere la bellezza, difendere l’acqua e l’aria pulita, assicurare il benessere e la salute» ha spiegato Serena Milano, responsabile dei progetti Slow Food sulla biodiversità. A Terra Madre Salone del Gusto 2020 si parlerà di questo, di come rigenerare la fertilità del terreno, consapevoli che possiamo cambiare il clima anche stando seduti al tavolo di un ristorante. «Il mondo è interconnesso e i rapporti di causa-effetto spesso sfuggono ai nostri occhi» ha proseguito Serena Milano. «Lo spiega bene Larissa Bombardi, la protagonista del Food Talk del prossimo 11 ottobre. La docente sudamericana racconta di come il Brasile consumi il 25% dei pesticidi di tutto il mondo, spargendoli in particolare sulle enormi piantagioni di soia e mais, colture destinate a diventare mangimi per animali (i cui prodotti, poi, finiscono anche sulle nostre tavole) e che richiedono così tanta terra da costringere a deforestare larghe porzioni di Amazzonia». E questo è solo uno degli appuntamenti in programma dall’8 al 12 ottobre che arricchiscono il programma Digital della piattaforma.

Tantissimi eventi in tutto il mondo

Nonostante le difficoltà dovute alla crisi sanitaria vissuta quest’anno, non rinunceremo a incontrarci di persona: Terra Madre ha un ricco calendario di eventi. Quest’anno, come detto, l’appuntamento non è soltanto a Torino, come vuole la tradizione, ma in tutto il mondo. La 13esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, infatti, toccherà 160 Paesi del mondo, quelli in cui è attiva la rete Slow Food, che sta organizzando centinaia di iniziative a livello locale.

 

A Torino e in Piemonte

 

Un’edizione diffusa, quella del 2020,  in cui Torino e il Piemonte sono come sempre al centro: è qui che, nel 1996, è cominciato il viaggio del Salone del Gusto, ed è da qui che simbolicamente comincia anche l’edizione di quest’anno, con una serie di eventi in programma tra l’8 e il 12 ottobre: un kick-off ricco di appuntamenti, tra cene, degustazioni, incontri e conferenze, che fanno da antipasto agli oltre 200 eventi che nell’arco dei sei mesi di Terra Madre Salone del Gusto animeranno la regione e il capoluogo.

Il programma del kick-off (8-12 ottobre 2020)

Nei cinque giorni inaugurali, tra l’8 e il 12 ottobre, Torino e il Piemonte si popolano di eventi. Si parte l’8 ottobre alle 9.30, alle Ogr, dove si svolgerà il convegno inaugurale dal titolo Le sfide per ripartire: il modello Piemonte. Biodiversità, enogastronomia, accoglienza turistica: alla ricerca della sostenibilità buona pulita e giusta. Interverranno Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, Chiara Appendino, sindaca della Città di Torino, Dario Gallina, presidente della Camera di Commercio di Torino, Francesco Profumo, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione CRT, Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC, e naturalmente Carlo Petrini, presidente di Slow Food.

L’11 ottobre, presso Nuvola Lavazza, è poi in calendario la conferenza dal titolo Sistemi territoriali per contrastare la povertà alimentare in tempo di Covid-19: Uno sguardo al futuro. Voluta da Fondazione Compagnia di San Paolo e Slow Food, e realizzata in collaborazione con Fondazione Cariplo, la Città di Torino, la Città di Genova e la Città di Milano, sarà l’occasione per riflettere sulle lezioni impartite dalla crisi sanitaria della scorsa primavera e immaginare nuovi modelli con cui affrontare la povertà alimentare, innescando sistemi virtuosi di ridistribuzione di eccedenze e donazioni, di solidarietà, di prossimità e di emersione anche di altre forme della povertà.

Conferenze, presentazioni (da segnalare quella dell’ultimo libro di Carlo Petrini, Terrafutura. Dialoghi con Papa Francesco sull’ecologia integrale, in calendario il 9 ottobre alle Ogr), convegni, ma anche cene e degustazioni: presso Eataly Lingotto Torino, sono in programma i primi quattro Appuntamenti a Tavola, le tradizionali cene organizzate nel quadro di Terra Madre e che vedono in cucina grandi chef, alcuni membri dell’Alleanza dei Cuochi Slow Food e altri stellati. Sempre nei giorni del kick-off, Eataly ospiterà anche i primi Laboratori del Gusto, le classiche degustazioni di Terra Madre. Una novità importante: alle degustazioni di quest’anno, per la prima volta, si potrà partecipare anche a distanza, comodamente da casa propria, acquistando e ricevendo a casa i kit dei prodotti scelti. I kit degustazione sono prenotabili fino al 3 ottobre, mentre ci si può assicurare un posto a tavola per gli eventi in presenza fino al 7 ottobre. Bella anche la serie di appuntamenti dedicati al caffè e ospitati, ovviamente, alla Nuvola Lavazza.

Non solo: visite guidate nelle aziende dei Presìdi Slow Food, Mercati della Terra, proiezioni cinematografiche, concerti, degustazioni con i Maestri del Gusto di Torino e provincia, iniziative nei musei e tour enogastronomici con i consigli di Slow Food. Ce n’è per tutti i gusti!

In Italia

 

Tra gli appuntamenti diffusi in tutta la penisola, nel corso dei sei mesi, spicca quello in programma a Bergamo il 23 e il 24 ottobre: Slow Food Italia, con il Comune di Bergamo e il Comune di Milano, organizza un incontro tra le città italiane firmatarie del Milan Urban Food Policy Pact. Sarà una preziosa occasione per confrontarsi su come nutrire le città senza intaccare tutte le risorse del pianeta.

Da non perdere, poi, la prima edizione di Terramare, a Napoli tra il 12 e il 15 novembre. Quattro giorni per scoprire le eccellenze di un territorio capace di esprimere al meglio sia i prodotti del mare sia quelli della terra: in programma incontri sul mondo dell’agroalimentare campano, una mostra-mercato con circa cento banchetti di legumi, pescato a miglio zero, grano e suoi derivati e tante eccellenze campane, tra cui i Presìdi Slow Food.

A proposito di Presìdi, come non citare Presìdi Aperti, la festa per i 20 anni dall’avvio del progetto con cui Slow Food promuove la biodiversità e tutela le produzioni tradizionali che fanno bene alla terra. L’evento si terrà in tutta Italia, domenica 18 ottobre, quando i produttori apriranno le porte delle loro aziende e dei loro laboratori di trasformazione per far vivere ai visitatori un pezzo della loro quotidianità, assaggiare i prodotti e conoscere le storie dei custodi della biodiversità. Sabato 17, nel capoluogo piemontese e in streaming sulla piattaforma, è in programma anche una conferenza presso Nuvola Lavazza, durante la quale sveleremo i nostri progetti per il futuro.

Nel mondo

Da Terra Madre Brasile, dal 17 al 22 novembre, all’Uganda, dove il prossimo 27 novembre è in programma Food Wise 2020, passando per Terra Madre Philippines, in tutto il mondo si discuterà di sovranità alimentare, di agricoltura rigenerativa per i suoli, di come combattere il cambiamento climatico, di educazione al cibo e sicurezza alimentare. Tutti temi per i quali Slow Food si impegna da oltre trent’anni. Sono già decine gli appuntamenti in programma: scopri i primi qui!

 

L’e-commerce e le opportunità per le aziende

Il Mercato dei produttori italiani e internazionali è sempre stato il cuore di Terra Madre, ma la pandemia ha annullato questa e altre occasioni di vendita diretta e visibilità per i cibi buoni, puliti e giusti in tutto il mondo. Come fare dunque a sostenerli anche in questa situazione? Ospitando il Mercato sulla piattaforma con vere e proprie vetrine virtuali, ricche di contenuti testuali, video e fotografici, oltre ai contatti diretti degli espositori, e con un e-commerce, attivo da ottobre e disponibile per tutti i sei mesi, grazie al quale i produttori possono commercializzare una selezione dei loro prodotti in Italia e all’estero. Inoltre, grazie alla collaborazione con la Camera di commercio di Torino e a Unioncamere Piemonte, quest’anno diventa ancora più prezioso il B2B, un’area digitale in cui buyer e agenti di commercio possono conoscere gli espositori di Terra Madre per finalizzare accordi di business. Ma non è tutto! Un sistema digitale, realizzato con il sostegno di In.HR e SCAI Comunicazione, permetterà di organizzare on line gli incontri one to one tra gli espositori e i cuochi della rete Slow Food, negozianti specializzati e agenti della Gdo.

A raccontare i format di Terra Madre Salone del Gusto hanno contribuito i protagonisti di alcuni eventi in programma: Cesare Battisti, ristorante Ratanà di Milano che ha raccontato l’esperienza degli Appuntamenti a Tavola; Aurora Cavallo, aka cooker girl, per i nuovi format digitali; Carlo Masseroni, del Presidio Slow Food della cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto (No), in rappresentanza degli espositori presenti sul marketplace e Carlo Vergnano, sindaco del Comune di Cambiano (To), che ha svelato la staffetta che coinvolge tutte le Città di Terra Madre.

L’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto, un evento organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, è possibile grazie al sostegno delle aziende che credono nel progetto. Tra tutte citiamo i Platinum partner: Pastificio Di Martino, Unicredit, Lavazza, Acqua S.Bernardo, Quality Beer Academy; i Gold partner: Agugiaro&Figna, Astoria, BBBell. Con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Associazione delle fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Con il contributo di IFAD, UE. In collaborazione con SANA e Turismo Torino e Provincia.




Il presidente del Consiglio regionale condanna l’atto intimidatorio al magistrato Elena Bonu

Esprimo solidarietà, vicinanza e ferma condanna per l’atto vile e intimidatorio al magistrato Elena Bonu che ha respinto le richieste di misure alternative alla portavoce del movimento No Tav.

Inviare una busta con proiettili è un atto ripugnante e infame sul quale è necessario che venga fatta piena luce, perché la violenza e le minacce sono sempre inaccettabili. Azioni del genere non possono essere in alcun modo sottovalutate e devono essere oggetto di rapidi interventi da parte delle autorità.

 




Torino. Regole uniformi per gli operatori della mobilità in sharing nei comuni metropolitani

La Città metropolitana di Torino ha pubblicato un avviso pubblico per individuare gli operatori interessati a fornire servizi di micromobilità (biciclette tradizionali e a pedalata assistita, scooter e monopattini elettrici), ai comuni del territorio metropolitano.

L’obiettivo è quello di mettere in contatto gli operatori dei servizi di microsharing con i Comuni, fornendo un servizio che sia uniforme, in termini di qualità e degli obiettivi di sostenibilità, su tutto il territorio metropolitano.

Sarà infatti anche costituito un tavolo di lavoro fra Città metropolitana, Agenzia per la mobilità piemontese e gli operatori interessati per monitorare il servizio e migliorarlo.

“La Città metropolitana è impegnata a sviluppare politiche di contrasto all’inquinamento atmosferico, di miglioramento della qualità dell’aria, di inclusione delle aree più periferiche e per il decongestionamento del traffico e dello spazio pubblico” spiega il consigliere delegato alla pianificazione strategica Dimitri De Vita “Certamente i n quest’ottica i servizi di micromobilità sono un tassello fondamentale, sia per i grandi comuni che per quelli più piccoli, per i quali costituiscono anche strumenti di sviluppo turistico. Per questo il servizio deve fornire garanzie di qualità omogenee su tutto il territorio: la creazione di una sorta di ‘albo’ degli operatori interessati consente di incrociare meglio la domanda e l’offerta e di mantenere alto lo standard qualitativo e aderente alle necessità del territorio”




Smog, De Santis: “Dopo il lockdown ora non possono fermarci con i divieti del traffico”

Gli artigiani sono rimasti fermi per tre mesi. Chi, finito il lockdown, è riuscito a riaprire la saricesca, ora non può permettersi di non lavorare a causa dei blocchi del traffico. Forse non è chiaro che le micro e piccole imprese sono stremate, e non si può chiedere loro di mettere mano al portafogli per rottamare i propri veicoli.

Forse non è chiaro che per gli artigiani il furgone non è un semplice mezzo di trasporto ma è uno strumento di lavoro indispensabile per raggiungere il cliente, una vera e propria propaggine della bottega, per non parlare delle aziende che svolgono attività di servizio  alle persone e alle famiglie. Il protocollo padano non può venire applicato in questa situazione di emergenza, metterebbe a rischio l’esistenza stessa delle nostre imprese.

E’ stato dimostrato che i provvedimenti di blocco e di limitazione del traffico sono scarsamente efficaci, e se davvero si vuole tutelare la salute e la qualità dell’aria occorrono provvedimenti strutturali in grado di incidere sulle diverse cause dell’inquinamento atmosferico, a cominciare dal riscaldamento.

Purtroppo, il Comune di Torino poco o nulla ha fatto in questi anni, preferendo condurre una crociata ideologica contro l’automobile, dando la priorità a zizzaganti piste ciclabili e ad inutili zone 20. Come Confartigianato Torino condividiamo l’appello alla Regione Piemonte, affinché sospenda i divieti che scatteranno dal 1 ottobre. L’alternativa, per gli artigiani, sarà andare a lavorare in bici o monopattino. Oppure, coerenti con la tesi della decrescita felice, riscoprire come mezzo di trasporto il mulo, affidabile e greeen. “

 

 




Coronavirus, giocare d’anticipo sul virus per contenere la seconda ondata

Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE registra nella settimana 16-22 settembre, rispetto alla precedente, un ulteriore incremento nel trend dei nuovi casi (10.907 vs 9.837) a fronte di un lieve aumento dei casi testati (385.324 vs 370.012).

Dal punto di vista epidemiologico crescono i casi attualmente positivi (45.489 vs 39.712) e, sul fronte degli ospedali, i pazienti ricoverati con sintomi (2.604 vs 2.222) e in terapia intensiva (239 vs 201). Dopo la sostanziale stabilità registrata nella settimana precedente, tornano a salire anche i decessi (105 vs 70).

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
Decessi: +35 (+50%)
Terapia intensiva: +38 (+18,9%)
Ricoverati con sintomi: +382 (+17,2%)
Nuovi casi: +10.907 (+10,9%)
Casi attualmente positivi: +5.777 (+14,5%)
Casi testati +15.312 (+4,1%)
Tamponi totali: +52.304 (+9%)

«Nell’ultima settimana – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – risale l’aumento dei nuovi casi, in conseguenza dell’incremento sia dei casi testati sia del rapporto positivi/casi testati. Si conferma inoltre la crescita costante dei pazienti ospedalizzati con sintomi e di quelli in terapia intensiva».

Nell’ambito di una circolazione endemica del virus, l’aumento dei focolai determina la progressiva crescita dei nuovi casi settimanali. Infatti, dai 1.408 nuovi casi della settimana 15-21 luglio siamo passati ai 10.907 di quella 16-22 settembre, con un incremento del rapporto positivi/casi testati dallo 0,8% al 2,8% , seppure con ampie variabilità regionali: dall’1,1% della Basilicata al 6,5% della Liguria.

Le dinamiche del contagio hanno generato il progressivo aumento dei casi attualmente positivi che da fine luglio sono quasi quadruplicati, da 12.482 a 45.489 , anche se distribuiti in maniera molto diversa tra le Regioni, in relazione a 3 variabili :
“Densità” del contagio: casi attualmente positivi per 100.000 abitanti al 22 settembre.
Velocità di diffusione del contagio: incremento percentuale dei casi nella settimana 16-22 settembre.

Capacità di testing delle Regioni: numero di casi testati per 100.000 abitanti nella settimana 16-22 settembre, che condiziona l’incremento percentuale dei casi e il numero dei casi attualmente positivi.

L’incremento progressivo dei casi attualmente positivi si riflette anche sull’aumento delle ospedalizzazioni: infatti, in 2 mesi i pazienti ricoverati con sintomi sono aumentati da 732 a 2.604 e quelli in terapia intensiva da 49 a 239 . «Fortunatamente – spiega Cartabellotta – la composizione percentuale dei casi attualmente positivi si mantiene costante: mediamente il 93-94% sono asintomatici/oligosintomatici; i pazienti ricoverati con sintomi rappresentano il 5-6% del totale e quelli in terapia intensiva lo 0,5%, anche se con differenze regionali rilevanti».

In particolare, la percentuale dei ricoverati con sintomi sui casi attivi va dal 2,4% della Provincia autonoma di Trento al 9,7% della Liguria; la percentuale di quelli in terapia intensiva dallo 0% della Provincia Autonoma di Trento e della Valle D’Aosta all’1,2% della Sardegna.

Nella settimana 16-22 settembre circa l’85% dei pazienti ricoverati con sintomi si concentrano in Lazio (482), Campania (360), Lombardia (294), Sicilia (224), Puglia (204), Emilia-Romagna (185), Piemonte (164), Liguria (148) e Veneto (141). L’82,8% dei pazienti in terapia intensiva si distribuisce in 9 Regioni: Lombardia (34), Lazio (31), Campania (23), Emilia-Romagna (22), Toscana (21), Sardegna (21), Liguria (17), Sicilia (15) e Veneto (14).

«Se da lato si tratta di numeri che al momento non generano alcun sovraccarico dei servizi ospedalieri – puntualizza il Presidente – dall’altro non bisogna sottovalutare il trend in costante aumento che impone di mantenere la guardia molto alta, soprattutto in alcune Regioni».

In particolare, i tassi di ospedalizzazione per 100.000 abitanti superiori alla media nazionale (4,7) sono in Liguria (10,6), Lazio (8,7), Sardegna (7,1), Campania (6,6), Puglia (5,3) e Sicilia (4,8).

Da 8 settimane consecutive i numeri confermano la crescita costante della curva epidemica e delle ospedalizzazioni, e al momento sono molte le variabili che non lasciano ipotizzare alcuna flessione: dalla riapertura delle scuole all’aumento della circolazione del virus nella stagione invernale; dal continuo incremento dei casi in paesi senza restrizioni di ingresso in Italia, alla convivenza tra coronavirus e influenza stagionale; dalla vita in ambienti chiusi e su mezzi pubblici più affollati, alla ventilata riapertura degli stadi.

«Se è vero che rispetto ad altri paesi europei – conclude Cartabellotta – manteniamo ancora un vantaggio rilevante grazie ad un lockdown più tempestivo, intenso e prolungato e a riaperture più graduali, non è il caso di adagiarsi sugli allori, ma bisogna giocare d’anticipo sul coronavirus per contenere la seconda ondata ed evitare sovraccarichi del sistema sanitario.

Innanzitutto, serve un potenziamento consistente del sistema di testing & tracing oltre che adeguate misure per l’isolamento domiciliare; in secondo luogo devono essere garantite le coperture vaccinali a tutte le categorie a rischio; infine, bisogna assicurarsi che i servizi sanitari delle Regioni del centro-sud, meno avvezzi alla gestione dell’emergenza ospedaliera da COVID-19, siano adeguatamente organizzati e potenziati.

Tutti noi infine, oltre a rispettare rigorosamente tutte le misure raccomandate, siamo chiamati a proteggere al meglio gli anziani e le persone fragili, vista la notevole circolazione in ambito familiare del virus, soprattutto tra giovani asintomatici».




CSI Piemonte: crescono consorziati e valore della produzione

L’Assemblea approva il Rendiconto semestrale sullo stato di attuazione del Piano annuale delle attività e sull’andamento economico, e ratifica i nuovi consorziamenti Torino, 24 settembre 2020 Cresce il valore della produzione, migliorano i dati economici e finanziari e aumenta il numero dei consorziati fra cui la Città Metropolitana di Milano e, fra non molto, anche il Comune di Milano.

È quanto emerso oggi nel corso dell’Assemblea dei Soci del CSI Piemonte, presieduta dall’Assessore all’Innovazione e servizi digitali per cittadini e imprese della Regione Piemonte, che ha approvato il Rendiconto semestrale sullo stato di attuazione del Piano annuale delle attività e sull’andamento economico del Consorzio al 30 giugno 2020. Rispetto al primo semestre 2019, il valore della produzione del CSI risulta in crescita esi attesta a 68,6 milioni di euro, corrispondenti a un avanzamento del 50,8% rispetto all’importo di 135,2 milioni di euro previsto al budget 2020.

Sotto il profilo patrimoniale si registrano un miglioramento nel volume complessivo dei crediti commerciali (48,2 milioni di euro) e il contenimento del volume dei debiti commerciali (23,7 milioni di euro). Sotto il profilo finanziario permane un saldo positivo della posizione finanziaria netta (+6,7 milioni di euro) con conseguente ulteriore contenimento degli oneri finanziari (56,5 migliaia di euro al 30/06/2020 rispetto ai 130,0 migliaia di euro del 30/06/2019). Aumenta anche il numero complessivo dei consorziati, passando da 122 a 126 enti.

L’Assemblea infatti oggi ha ratificato la richiesta di consorziamento dellaCittà Metropolitana di Milano, dell’Agenzia Piemonte Lavoro, del Comune di Leinì e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta che potranno quindi affidare direttamente al CSI lo sviluppo e la gestione dei sistemi informatici, beneficiando di economie di scala sempre più ampie e degli investimenti tecnologici del Consorzio. Il Comune di Milano ha intanto annunciato ufficialmente la ferma intenzione di aderire al più presto, non appena terminato l’iter di approvazione in consiglio comunale.

“L’aumento del numero dei consorziati – ha sottolineato Letizia Maria Ferraris, Presidente del CSI Piemonte – è un fatto significativo. Il CSI lavora da tempo in linea con gli obiettivi della recente legge sulla semplificazione e innovazione digitale, finalizzati a rendere più veloce la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana.

È un progetto di ampio respiro che auspica lo sviluppo di nuove infrastrutture per colmare il divario digitale. È una sfida che il CSI è pronto a cogliere per contribuire a semplificare il rapporto tra PA e cittadini e imprese e contemporaneamente sviluppare una cultura digitale”. Per Pietro Pacini, Direttore Generale del CSI “Negli ultimi due anni abbiamo assistito a un costante aumento del numero di enti che sceglie di affidarsi al CSI, che oggi si arricchiscono di realtà importanti anche non piemontesi come la Città Metropolitana di Milano e, presto, il Comune di Milano.

Anche in un periodo di difficoltà come quello che abbiamo vissuto negli ultimi mesi a causa dell’emergenza sanitaria, il Consorzio ha mantenuto una solida posizione finanziaria, in linea con il budget 2020 e con il Piano Strategico 2019-2020, e ha realizzato in tempi record soluzioni tecnologiche importanti, come la piattaforma Covid per l’analisi dei tamponi e il tracciamento e la gestione delle quarantene.

Oggi il CSI è un’azienda che può davvero contribuire alla digitalizzazione del Paese con competenze e progetti innovativi a supporto di tutta la Pubblica Amministrazione, come le tecnologie per lo sviluppo del smart working”.

L’Assessore all’Innovazione e servizi digitali per cittadini e imprese della Regione Piemonte ha espresso grande soddisfazione per i nuovi illustri arrivi in CSI e per i risultati della semestrale, entrambi risultati che segnalano una crescita del Consorzio e un significativo miglioramento dei dati economici e finanziari.

Ha ricordato che insieme al CSI, come partner tecnico, la Regione Piemonte sta provvedendo al rinnovo dell’infrastruttura del backbone Wi-Pie per potenziare la rete delle pubbliche amministrazioni piemontesi e favorire la diffusione dei servizi a banda ultra larga degli operatori TLC, in una logica precompetitiva. Un’operazione di circa 8,7 milioni di euro che rappresenta un’azione complementare al Piano Banda Ultra Larga di Regione Piemonte e Ministero dello Sviluppo Economico.

Il progetto che prevede il rifacimento e l’evoluzione dell’attuale infrastruttura in fibra ottica che collega gli 8 capoluoghi di provincia e che, oltre a servire gli Enti della PA, agevola la diffusione di servizi innovativi. L’Assessore infine ha attestato che i conti del CSI sono attualmente in ottima salute.




Consiglio regionale: ecco le modifiche approvate al Riparti Piemonte

A maggioranza, il Consiglio regionale ha approvato le modifiche al Riparti Piemonte, necessarie per adeguare il provvedimento ai rilievi del Governo.

Nella relazione di maggioranza del Ddl 109, svolta da un rappresentante della Lega, si legge che la finalità è “adeguare le legge regionale 13 del 2020 alle censure mosse in sede di verifica di legittimità costituzionale svolta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed in ossequio all’impegno istituzionale sottoscritto dall’Amministrazione regionale a modificare il testo originario, nell’ottica della leale collaborazione tra enti costituzionali”.

Critiche le opposizioni, che hanno contestato – sia nella relazione di minoranza, sia nel corso degli interventi – di aver sollevato già molte delle questioni anche tecniche nel corso dell’approvazione del provvedimento, senza essere ascoltati dalla Giunta. Sono intervenuti rappresentanti del Pd, del M5s, di Luv, mettendo in dubbio anche l’opportunità di altre norme del Riparti Piemonte, ritenute “non inerenti direttamente l’emergenza Coronavirus”. Per la maggioranza è intervenuto il capogruppo della Lega, ricordando l’efficacia complessiva del documento, quando il tessuto economico piemontese necessitava di un aiuto urgente nel corso del lockdown, ha affermato che le correzioni sono state per lo più di carattere tecnico. Le opposizioni hanno anche rilevato criticamente che diverse obiezioni sollevate dal Governo non siano state risolte dalla GIunta, ma è stato deciso di portarle alla Corte Costituzionale.

Permane la sospensione fino al 31 gennaio 2021 della facoltà di presentare istanze per nuovi insediamenti di grande distribuzione, col dichiarato scopo di “contrastare gli effetti dell’emergenza Covid” che ha danneggiato il commercio di vicinato. Il Pd ha presentato un emendamento per abrogare tale sospensione, ricordando che l’articolo in questione è oggetto di impugnativa da parte del governo e si dovrà andare alla Corte Costituzionale per dirimere la questione. L’emendamento è stato respinto dalla maggioranza.

L’assessore ai rapporti con il Consiglio, nel dare parere contrario, ha sottolineato che è curioso constatare come la minoranza voglia tutelare la grande distribuzione, anche a fronte di una sospensione temporanea ed eccezionale, pensata per venire incontro ai piccoli e medi commercianti colpiti dall’emergenza.

Il Pd ha replicato che tali misure di fatto non aiuteranno il piccolo commercio.

Nella gioranta di oggi sono stati respinti diversi altri emendamenti, sia del M5s, sia del Pd, volti a cambiare il testo anche in funzione dei rilievi governativi. Anche nelle dichiarazioni di voto finali, molto critiche le opposizioni sull’intero impianto del provvedimento. Contrari all’impianto del provvedimento, ma anche alla tecnica legislativa utilizzata, sia il Pd, Sia M5s, sia Luv.

Per il capogruppo della Lega, invece, il Riparti Piemonte è stato un ottimo provvedimento che ha aiutato concretamente e rapidamente le aziende in difficoltà. Secondo Fdi è stato il più formidabile provvedimento nei 50 anni della Regione. Anche il capogruppo Fi ha ricordato come in poche settimane si siano distribuiti 60mila bonus ad aziende in difficoltà.

L’assessore ai rapporti con il Consiglio ha affermato che se le opposizioni contestano il braccio di ferro con il governo, questo invece è da considerarsi un merito. Diverse battaglie sono state condivise anche con regioni di centrosinistra, perché tante misure di semplificazione che oggi si criticano, torneranno utili. E comunque il braccio di ferro non è stato cercato dal Piemonte. Gli operatori privati, ma anche le amministrazioni piemontesi, pure quelle governate da chi è all’opposizione in Regione, beneficiano della semplificazione che è stata votata in quest’aula e che è già in vigore.

 

Di seguito, si riporta l’elenco delle modifiche tecniche effettuate al Riparti Piemonte con il Ddl 109.

Articolo 1 (Modifiche all’articolo 4 bis della l.r. 12/2020) Interviene nell’ambito della riduzione di capitale sociale richiesta a Finpiemonte SPA e pari a 15 milioni di euro, considerato che la quota di spettanza del socio Regione corrisponde al 99,91% del capitale sociale, provvede a modificare la cifra iscritta in entrata e in spesa nel limite massimo di euro 14.986.500,00, con contestuali modifiche delle scritture contabili di cui all’allegato H, dell’articolo 36 della legge regionale 13/2020. Articolo 2 (Modifiche all’articolo 27 della l.r. 13/2020) Con tale disposizione si provvede a sanare l’errore materiale di cui al comma 2, sostituendo la dicitura titolo 1 (Spese correnti) con la dicitura titolo II (Spese in conto capitale). Articolo 3: (Modifiche all’articolo 37 della l.r. 13/2020) La modifica dell’articolo 37 ai commi 2 e 3, è resa necessaria in quanto il riconoscimento di sgravi contributivi attiene alla legislazione previdenziale di competenza statale. Articolo 4 (Modifiche all’articolo 53 della l.r. 13/2020) La modifica dell’articolo 53 della l.r. 13/2020, recepisce le osservazioni sollevate dal MIBACT che richiedevano il richiamo al rispetto delle norme di tutela previste dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Articolo 5 (Modifiche all’articolo 60 della l.r. 13/2020) L’abrogazione del comma 3 dell’articolo 60 della l.r. 13/2020 consente che possano, comunque, essere richiesti ai partecipanti alla conferenza di copianificazione e valutazione elaborati e documenti integrativi anche diversi da quelli espressamente previsti nel medesimo articolo 60. La modifica amplia così possibili azioni e relativa documentazione che, anche in un’ottica di più completa ed esaustiva corrispondenza e collaborazione tra tutti i soggetti presenti nella conferenza, garantisca ai soggetti convocati in conferenza la più completa conoscenza di tutti gli atti utili. Articolo 6 (Modifiche all’articolo 64 della l.r. 13/2020) La legge urbanistica piemontese che va contestualizzata nel momento storico della sua introduzione (anno 1977), prevede una disciplina specifica di tutela regolamentare nei centri storici, diversa e aggiuntiva rispetto alla disciplina derivante dalla sottoposizione alla tutela del vincolo monumentale o paesaggistico ai sensi delle Parti II e III del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. La modificazione all’articolo 64 della legge regionale 13/2020, intende garantire e specificare che la disposizione operi nel rispetto dei caratteri tipologici e delle caratteristiche del tessuto edilizio esistente. Articolo 7 (Modifiche all’articolo 78 della l.r. 13/2020) Le modifiche apportate all’art. 78 della l.r. 13/2020, relativo all’introduzione delle cosiddette “tolleranze esecutive”, hanno lo scopo di risolvere eventuali conflitti di competenza in ordine alla compatibilità della norma in esame con i disposti di cui alla normativa nazionale, integrando quanto contenuto nella legge regionale 8 luglio 1999, n. 19 – Norme in materia edilizia e modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 ”Tutela ed uso del suolo”, con l’obiettivo di meglio specificare e distinguere quanto previsto all’articolo 34, comma 2 ter, del dpr 380/2001 in materia di altezza, distacchi, cubatura o superficie coperta che non eccedano per singola unità immobiliare il due per cento delle misure progettuali. Articolo 8 (Abrogazioni alla l.r. 13/2020) La disposizione prevede l’abrogazione degli articoli 23 (Sostegno alle destinazioni e al marketing turistico – Riparti turismo), 63 (Estensione delle modifiche che non costituiscono variante), 84 (Documento unico di regolarità contributiva) e 85 (Disposizioni in materia di presidi socio sanitari assistenziali) della l.r. 13/2020 in quanto non risultano allineati ai disposti nazionali ponendosi in contrasto con la disciplina statale di principio che costituisce l’oggettivo e legittimo parametro di riferimento. Le norme regionali censurate si inseriscono in ambiti di materia, quali la tutela della concorrenza, l’ordinamento e l’organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali, la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, che sono costituzionalmente riservati alla competenza esclusiva statale. Articolo 9 (Variazione di bilancio) La disposizione, attraverso una variazione del bilancio di previsione finanziario 2020-2022 in termini di competenza e di cassa, prevede che l’allegato contabile sia conseguente all’articolo 1 e allinea l’iscrizione in entrata e spesa ai commi 1 e 5 modificati dell’articolo 4 bis della legge regionale 12/2020. Articolo 10 (Dichiarazione d’urgenza) La disposizione, anche in relazione agli impegni assunti con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e a quanto sopra descritto, prevede che il presente provvedimento abbia il carattere di urgenza.

 




Caat importante per il rafforzamento della distribuzione dei prodotti agricoli piemontesi

Questa mattina (giovedì 24 settembre) l’assessore regionale alle Partecipate Fabrizio Ricca ha visitato il Centro Agro Alimentare Torino “C.A.A.T. S.c.p.A.” di Grugliasco insieme ai rappresentanti del consiglio d’amministrazione dell’ente guidato da Marco Lazzarino, insieme al direttore Gianluca Cornelio Meglio e ai rappresentanti dei grossisti e delle organizzazioni agricole.

Per Confagricoltura Piemonte è intervenuto il direttore Ercole Zuccaro che ha evidenziato “l’importanza di un polo logistico commerciale strategico per il nostro territorio, a beneficio dei produttori e dei consumatori. L’organizzazione del Centro Agro Alimentare Torino è molto apprezzata dagli operatori commerciali di Liguria e Valle d’Aosta e anche dai francesi, che frequentano con regolarità il nostro mercato”.

Il CAAT con 440.000 mq di area mercatale occupata e recintata e 120.000 mq di area coperta è in grado movimentare 500/550.000 tonnellate di merci ogni anno, per 500/550 milioni di euro di transazioni commerciali. All’interno del Caat operano un centinaio di grossisti e una settantina di produttori agricoli delle province di Torino, Cuneo e Asti.

 




Ripresa post lockdown: ecco come il Covid-19 cambierà la mobilità verso le università italiane

Una persona su tre si sposterà con un proprio mezzo motorizzato nel caso di una nuova ondata pandemica.

Una crescita di otto punti percentuali rispetto al periodo pre-Covid. A dirlo è il report “Indagine nazionale sulla mobilità casa-università al tempo del Covid-19” realizzato dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS) che ha analizzato il comportamento di 85.000 persone rappresentative della popolazione accademica.

L’indagine, avviata lo scorso luglio e ancora in corso presso alcune università, si è basata su un questionario somministrato on-line agli studenti, ai docenti e al personale tecnico-amministrativo di 44 atenei italiani (cui si aggiungeranno i risultati di altre 13 università). Due gli scenari ipotizzati nel questionario: il virus è pressoché debellato e i contagi sono ridotti; il virus è ancora pericoloso, il contagio è rallentato ma prosegue.

 

Il campione preso in esame dal Gruppo di Lavoro Mobilità della RUS coinvolge la comunità accademica di riferimento ed è composto per il 79 per cento da studenti, l’11 per cento da docenti o ricercatori e il 9,6 per cento da personale tecnico-amministrativo.

 

La frequenza in università post-lockdown: cosa cambia?

Il 66 per cento delle persone che ha risposto al questionario continuerà a recarsi in università, per ragioni di lavoro o di studio, se il rischio sanitario sarà minimo. Scenario che cambia totalmente in caso di un quadro più pessimistico: se il virus tornasse ad aggredire come nei mesi scorsi, il 61 per cento delle persone intervistate si recherebbe nel proprio ateneo solo quando strettamente necessario. La distribuzione percentuale delle risposte rimane uniforme nelle quattro aree geografiche prese in esame (nord-ovest, nord-est, centro, sud e isole), suggerendo che la percezione del rischio è molto sentita e non differisce in modo significativo all’interno del Paese.

 

I cambiamenti di abitudine negli spostamenti

Il trasporto pubblico è il mezzo che subirà il maggior calo in termini percentuali, probabilmente anche a causa del ridotto coefficiente di riempimento dei mezzi imposto dai provvedimenti governativi al fine di garantire il distanziamento sociale (60 per cento dello spazio a disposizione al momento della rilevazione, attualmente innalzato all’80 per cento). Tuttavia, secondo le previsioni, in uno scenario di ridotto rischio sanitario, la domanda verso il trasporto pubblico si riduce di soli quattro punti percentuali; il calo diventa più significativo (-10 per cento) nello scenario più pessimistico. In entrambi i casi, il mezzo che sceglierebbero gli intervistati in sostituzione del trasporto pubblico sarebbe l’automobile privata e in misura più marginale la mobilità attiva (a piedi, in monopattino o in bici).

Anche nella classificazione per area geografica, le differenze di comportamento pre-Covid alquanto rilevanti tra le aree del Paese si mantengono nelle previsioni di ripresa, anche se in termini relativi la quota che userà l’auto si incrementa di più al Nord, dove era più bassa grazie a servizi di trasporto pubblico più capillari e frequenti, ma anche dove la crisi sanitaria è stata più drammatica.

 

Se osserviamo più nel dettaglio come si prevede cambieranno le abitudini di viaggio sul percorso casa-università per l’anno che sta iniziando nei due scenari ipotizzati è possibile prevedere che nella stragrande maggioranza dei casi coloro che si recavano in università a piedi e in bicicletta continuerà a farlo.

Così come quella di coloro che lo facevano con l’automobile privata. I cambiamenti più significativi si avranno tra gli utenti del trasporto collettivo: nello scenario più critico circa un 20 per cento degli utenti del trasporto pubblico cambierà scelta modale, passando all’uso dell’auto propria nel 13,3 per cento dei casi e alla mobilità attiva nel 6 per cento. «È su queste quote che le politiche di mobilità devono e possono incidere – afferma Matteo Colleoni, Coordinatore del Gruppo di Lavoro Mobilità della RUS -, sia incentivando un più ampio ricorso alla mobilità attiva, che limitando, con adeguate misure di aumento dell’offerta e gestione dei mezzi, l’abbandono del trasporto pubblico».

 

“Il Politecnico di Torino ha aderito con entusiasmo all’iniziativa, nella convinzione che le informazioni raccolte saranno preziose per la governance dell’Ateneo nonché per l’accessibilità alle sedi universitarie; a breve saranno disponibili anche i risultati locali, dopo l’anteprima nazionale presentata oggi” dichiarano i referenti in materia del Green Team di Ateneo ed il suo Mobility manager.

 

 

 

 

 




Tpl, verso un servizio pagato a consumo

Pagare i mezzi pubblici con il cosiddetto sistema “pay per use”, soltanto quando si utilizza il servizio, rappresenta una delle linee di indirizzo strategico annunciate dall’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture durante l’illustrazione del Defr, Documento di economia e finanza regionale 2021-2023 in seconda Commissione.

Con l’emergere di una nuova flessibilità della domanda dovuta anche allo smart working che determinerà un possibile calo degli abbonamenti tradizionali, l’assessorato intende facilitare l’entrata in vigore di un sistema “pay per use”, legato al pagamento solo in caso di effettivo utilizzo del servizio, accelerando contemporaneamente il progetto “Mass” ovvero “mobility as a service”, che integra tutte le forme di trasporto in un ecosistema digitale all’interno del quale l’utente potrà trovare i servizi di trasporto pubblico disponibili e utilizzabili.

A fronte delle innegabili difficoltà legate al Coronavirus soprattutto a causa della riduzione dell’utenza (ad oggi il calo è del 50% rispetto a un anno fa) è stata espressa la volontà di assicurare un servizio di trasporto pubblico regionale sostenibile sia in termini di efficienza tecnica sia economica, impegnandosi a proseguire gli investimenti strutturali strategici ma assicurando al contempo un’adeguata copertura del servizio su tutto il territorio regionale.

Pilastri importanti di questo approccio saranno da una parte l’incremento dell’operatività del servizio ferroviario metropolitano, che andrà a regime nel 2021 in parallelo con l’avanzamento di alcune opere prioritarie come il collegamento in galleria della linea veloce diretta Torino Porta Nuova- Torino Porta Susa e il completamento delle linee SFM3 e SFM5, e dall’altra la definizione di una prospettiva nuova per il servizio ferroviario regionale, con contratti decennali che consentano di pianificare adeguati investimenti, in particolare per la sostituzione del materiale rotabile e per il miglioramento infrastrutturale, ad esempio delle tratte a velocità ridotta soprattutto nei collegamenti fra i capoluoghi di provincia e Torino.

Per quanto riguarda la logistica, anche in risposta alle domande di un consigliere del Pd, è stata spiegata l’intenzione di promuovere le condizioni per l’ampliamento da parte del governo nazionale delle aree interessate dalle zone logistiche semplificate (zls), mentre la presenza della Regione nella compagine della Fondazione Slala ha l’obiettivo di accelerare l’attuazione della zona logistica semplificata di porto e retro porto di Genova all’interno del quale rientra il progetto di riutilizzo dello scalo merci di Alessandria, sul quale Slala ha già presentato uno studio.

Si intende inoltre proseguire la politica di sollecitazione al completamento delle grandi opere infrastrutturali quali il collegamento ferroviario Torino-Lione e il Terzo Valico dei Giovi, mentre in tema di viabilità e infrastrutture stradali nel prossimo esercizio finanziario si sosterrà la progettazione di almeno una parte delle 30 opere individuate a seguito di consultazioni con gli enti locali, per arrivare a una tempestiva realizzazione di infrastrutture giudicate importanti dai territori ma non sostenibili economicamente per i bilanci di Province e Comuni.

L’assessore ha infine risposto ad alcune domande di consiglieri del gruppo M5S sull’attuazione del trasporto intermodale e sulle criticità delle tariffazioni del trasporto pubblico per gli studenti e del gruppo Pd sullo stato dei lavori della Pedemontana e dell’autostrada Asti-Cuneo.