Aumenti luce e gas: con il mercato libero risparmi fino a 217 euro. In calo rispetto al 2020

Il 2021 prende il via con bollette luce e gas più pesanti. In base all’aggiornamento trimestrale dei prezzi stabilito da Arera, l’Authority di settore, le famiglie in regime di maggior tutela tra gennaio e marzo del 2021 spenderanno di più per la luce (+ 4,5%), ma anche per il gas (+ 5,3%).

Il passaggio al mercato libero, quindi, è un’opportunità concreta per alleggerire le spese per le utenze. Tuttavia, passare al mercato libero permetterà risparmi (seppur di poco) inferiori rispetto al 2020. L’ultimo studio SOStariffe.it ha calcolato quanto sarà possibile mettere da parte, distinguendo tre profili- tipo di consumo: un single, una coppia e una famiglia di quattro persone.

Vita da single: risparmi medi di 132 euro in un anno, in calo rispetto al 2020 (-6,54%)

I dati sono stati ricavati da SOStariffe.it avvalendosi del proprio comparatore offerte luce e gas. I costi e gli importi sono stati simulati sulla base della promozione più conveniente nel mercato libero a gennaio 2021, posta a confronto con la migliore offerta di ottobre 2020, per ciascun profilo di consumo. Il primo profilo considerato è quello di un single residente a Milano, con fabbisogno di luce pari a 1400 kWh e di gas di 500 Smc.

Approfittando delle migliori tariffe del momento sul mercato libero, il single riceverà in media quest’anno una bolletta della luce di 268 euro e una del gas di 322 euro. Sommando entrambe le utenze arriverà a spendere 590 euro. Si tratta di somma ben più alta se confrontata con la stessa spesa per luce e gas di ottobre 2020, pari a 567 euro (circa il 4% in più). Dunque, i rincari del primo trimestre 2021 sembrano avere un impatto anche per i clienti che non sono più in regime di maggior tutela.

Nonostante tutto, il passaggio al mercato libero risulta comunque conveniente anche se un po’ meno rispetto allo scorso anno. L’indagine, infatti, ha evidenziato che lo stesso single nel corso del 2020 riusciva a risparmiare 141 euro su entrambe le bollette mentre nel 2021 potrà risparmiarne solo 132 (circa il 6,54% in meno).

Coppie: nel 2021 risparmi attesi di 141 euro, tra luce e gas. Più bassi del 2020 (-28,78%)

Il secondo profilo di consumo esaminato dall’Osservatorio SOStariffe.it è quello di una coppia che vive a Milano con un fabbisogno annuo medio di 2400 kWh di luce e 800 Smc di gas. Anche per le coppie le bollette del 2021 si rivelano più gravose. Pur approfittando dell’offerta più economica attualmente reperibile sul mercato libero, le coppie dovrebbero sostenere una spesa media annua di 411 euro di luce e 510 euro di gas. Considerate entrambe le utenze, dunque, si arriva a spendere una media di 921 euro nel 2021 a fronte di soli 848 spesi nel 2020 (pari al 8,64% in più).

Gli importi possono variare a seconda che si scelga un’offerta monoraria o bioraria. A risentire meno degli aumenti sono le offerte monorarie a prezzo variabile. Anche in questo caso il passaggio al mercato libero risulta sempre vantaggioso, tuttavia la convenienza si è purtroppo attenuata rispetto allo scorso anno. Le coppie nel 2020 hanno potuto risparmiare su entrambe le utenze fino a 199 euro. Nel 2021 i risparmi si fermano a 141 euro (circa il 28,78% in meno).

Famiglie: fino a 217 euro di risparmi nel 2021. Appena meno (-5, 82%) del 2020

I nuclei familiari si confermano, come lo scorso anno, il profilo di consumo in grado di ottenere i maggiori risparmi con il passaggio al mercato libero. L’Osservatorio SOStariffe.it si riferisce a una famiglia tipo di 4 individui, con casa a Milano e un fabbisogno annuo di 3400 kWh di luce e 1400 Smc di gas.

Dal report emerge che, pur approfittando delle offerte più economiche sul mercato libero a gennaio 2021, le famiglie dovranno sostenere costi più elevati nel corso dell’anno appena iniziato. Con una spesa che si aggira per l’energia elettrica sui 566 euro e per il gas attorno a 842 euro.

L’impegno economico complessivo per le due utenze è pertanto pari a 1408 euro annui, mentre lo scorso anno, ad ottobre, si attestava sui 1370 euro (circa il 2,76% in più). Il passaggio al mercato libero consente dunque alla famiglia-tipo di risparmiare più di tutti gli altri consumatori considerati: ben 217 euro nel corso del 2021. Purtroppo, anche in questo caso, si registra un lieve calo (-5,82%) rispetto ai risparmi del 2020, che si aggiravano su 230 euro annui.

Alcuni consigli di risparmio: usare il comparatore e controllare i dati in fattura

Come fare a individuare l’offerta giusta nel mercato libero? La prima regola, e anche la più importante, e quella di utilizzare un comparatore, come il tool semplice e intuitivo messo a disposizione da SOStariffe.it, grazie al quale sono stati rilevati i dati di questa indagine.

Altra regola d’oro per il risparmio è verificare tutti i costi in bolletta, per non avere sorprese dopo la sottoscrizione di un nuovo contratto. Cosa significa? La bolletta della luce e quella del gas sono composte di varie voci. Alcune sono identiche per tutti i fornitori, in quanto stabilite dall’Autorità di settore. Il costo a cui prestare maggiore attenzione è, per la luce, quello relativo al prezzo energia e, per il gas, la spesa materia prima gas. Nel mercato tutelato è Arera, infatti, a fissare e aggiornare ogni tre mesi questo costo. Mentre nel mercato libero è il fornitore che lo sceglie e lo modifica in base a quanto indicato nelle condizioni contrattuali. Per evitare rincari nel breve periodo, conviene attivare tariffe con prezzo che resti bloccato quanto più a lungo possibile.

Come cambiare fornitore nel modo più intelligente

Individuiamo a questo punto le promozioni riservate a chi è in cerca di nuovo gestore. Fornendo i dati presenti in bollette al nuovo gestore, potremmo procedere al cambio di fornitura nel giro di un mese. Altro espediente utile a risparmiare è scegliere le offerte dual fuel, ovvero le promozioni che comprendono una doppia fornitura energetica (luce e gas). Le comodità di queste soluzioni consistono nella ricezione di una sola bolletta per entrambe le forniture e nella presenza di sconti extra per l’attivazione congiunta oltre al vantaggio di rivolgersi a un solo interlocutore. Infine, è sempre buona norma leggere le opinioni degli altri clienti in merito ad un determinato fornitore. Tali opinioni sono disponibili, oltre che sui siti dei medesimi gestori, su portali specializzati. Anche SOStariffe.it ha creato, sul proprio sito, uno spazio con le opinioni degli utenti. Una sorta di “passaparola” che ci aiuta a scoprire la reputazione digitale del nostro futuro fornitore.




Cashback di Natale: costi, caratteristiche e domande da porsi

Il cashback di Natale è la misura ideata dal Governo per consentire ai cittadini italiani di recuperare il 10% di quanto speso con l’utilizzo di una carta di pagamento, fino a un massimo di 150 euro. SOStariffe.it ha analizzato i costi e le caratteristiche delle principali carte commercializzate in Italia nel mese di dicembre 2020, mettendo in evidenza i relativi vantaggi e svantaggi.

Tra le misure messe in atto dal Governo per combattere l’evasione fiscale, incentivando l’utilizzo dei pagamenti digitali, spicca il bonus cashback, in partenza dall’8 dicembre 2020, in via sperimentale, con il cosiddetto “cashback di Natale”. Il principio alla base di tale incentivo consiste nella possibilità di ricevere un rimborso pari al 10% degli acquisti effettuati, fino a un massimo di 150 euro, pagando con una carta di pagamento in sostituzione dei contanti.

Gli italiani sono noti per essere il popolo europeo a utilizzare meno le carte di pagamento elettroniche, alle quali, da sempre, preferiscono il contante, soprattutto in caso di cifre esigue. L’obiettivo del Governo è quello di fare in modo che gli strumenti di pagamento digitale vengano utilizzati con una frequenza maggiore, anche per le piccole transazioni.

Per andare incontro alle esigenze dei consumatori che non dispongono ancora di una carta di pagamento e che vorrebbero approfittare del cashback di Natale, SOStariffe.it ha preso in esame i costi e le caratteristiche delle migliori carte e messo a punto alcuni consigli su come scegliere la forma di pagamento digitale più adeguata rispetto ai propri bisogni.
Cosa considerare prima di scegliere una carta di pagamento digitale: 5 domande utili
Le carte di pagamento digitali non sono tutte uguali: per questo motivo è bene essere informati su quelle che sono le caratteristiche che le contraddistinguono in modo tale da essere orientati al meglio nella scelta. Una prima domanda che bisognerebbe porsi è relativa all’eventuale presenza di limiti di spesa, che si basa sull’analisi del plafond e di limiti giornalieri.

In secondo luogo, ci si dovrebbe chiedere quali sono i costi principali legati alla carta, in particolare quelli relativi alla sua emissione, al canone annuo e alle eventuali commissioni di ricarica. Si potrà poi valutare se attivare una carta di credito, che potrà essere a saldo o a rate, una carta di debito o una ricaricabile, chiamata anche carta prepagata.
Altri due elementi ai quali prestare grande attenzione sono la possibilità di utilizzare la carta dal proprio smartphone, e pagare in negozio con l’utilizzo delle app di pagamento, senza dover portare la carta con sé, e se sarà possibile gestire la carta da mobile, tramite l’utilizzo dell’home banking o del mobile banking.
I parametri dello studio condotto

Lo studio condotto da SOStariffe.it ha messo a confronto le condizioni contrattuali delle principali carte di pagamento disponibili in commercio nel mese di dicembre 2020 e per ognuna di esse ha tracciato quelli che sono i punti di forza e di debolezza.
Sono stati presi in considerazione il canone mensile, il contributo di attivazione, il prelievo presso l’ATM della stessa banca, e quello presso altre banche, all’estero in zona Ue e non Ue, oltre che i prelievi gratuiti inclusi nel singolo mese.

È stato incluso anche il costo delle commissioni presso i POS in Italia, Europa e negli Stati fuori dall’Europa, la massimale del prelievo e il plafond. A essere oggetto dello studio sono state le carte conto provviste di IBAN, le carte di credito a rate, le carte di credito a saldo, le carte di debito e le ricaricabili.

Le carte conto IBAN, ovvero le carte simili ai conti correnti
Il principale vantaggio legato all’utilizzo di una carta conto con IBAN è rappresentato delle funzionalità simili a quelle di un conto corrente. Essendo dotate di IBAN, queste carte consentono, ad esempio, di effettuare e ricevere bonifici, di domiciliare le utenze domestiche, di accreditare lo stipendio o la pensione.

Il canone mensile medio è pari a 3,71 euro, per l’attivazione sono necessari 0,91 centesimi, 0,41 per il prelievo presso l’ATM della stessa Banca e 0,60 per i prelievi all’estero in zona Ue, che sono pari a 1,86 euro (più una commissione dell’1,85%) in zona non Ue. Sono inclusi 5,5 prelievi gratuiti al mese.

Le commissioni per l’utilizzo del POS in Italia e in Europa sono assenti, mentre è previsto uno 0,69% in zona extra Ue. Il massimale del prelievo è pari a 442 euro, mentre il plafond raggiunge in media i 26.500 euro: si tratta del valore più alto fra tutti.
Nonostante le commissioni siano particolarmente ridotte o del tutto assenti, tra le debolezze di questa carta si possono annoverare i limiti bassi per il prelievo e i costi di gestione, che in alcuni casi possono essere elevati.

La differenza tra le carte di credito a rate e quelle a saldo
Le carte di credito possono essere a rate o a saldo: le prime convengono perché danno la possibilità di dilazionare le spese, mentre le seconde presentano plafond e vantaggi che possono essere personalizzati. Di contro, le carte di credito a rate possono prevedere tassi di interesse e commissioni elevati. Per le carte a saldo bisogna considerare commissioni elevate sul prelievo.

Il canone delle carte di credito a rate si aggira intorno ai 4,45 euro, mentre l’attivazione è pari a 3,18 euro circa. Sono previsti dei costi sui prelievi, che in Italia vanno da 1,38 euro con una commissione del 3,63%, mentre all’estero sono pari a 2,10 euro con una commissione del 3,79%. Sono inclusi 23 prelievi gratuiti al mese. Le commissioni per i pagamenti tramite POS sono presenti solo nei Paesi extra Ue e ammontano all’1,25%. Il massimale del prelievo è di 450 euro, mentre il plafond raggiunge i 2,687 euro.
Per quanto riguarda le carte di credito a saldo, invece, il canone mensile è più alto, ovvero pari a 6,23 euro, mentre l’attivazione è pari a 2 euro.

I prelievi in Italia sono pari a 1,38 euro e hanno un costo di commissione del 3,74%. In Europa si pagano 2,35 euro con commissioni del 3,74%, mentre in zona extra Ue i prelievi costano 2,90 euro, con commissioni del 2,81%. Sull’utilizzo del POS in zona extra Ue c’è una commissione dell’1,60%, il massimale del prelievo è di 637 euro, mentre il plafond ammonta a 4.056 euro.

I vantaggi e gli svantaggi delle carte prepagate
Le carte prepagate sono strumenti di pagamento molto interessanti, caratterizzate da un plafond di 11.588 euro e da un massimale del prelievo di 569 euro: possono essere attivate da tutti, anche dai minorenni e da chi non ha un conto corrente.

Il canone mensile è molto basso, pari a 0,41 centesimi, mentre per l’attivazione sono necessari 5,34 euro. Le commissioni per i prelievi vanno da 0,41 euro a 1,89 euro e sono maggiori nei Paesi extra Ue, nei quali è previsto un costo di 3,93 euro e una commissione dell’1,69%.

Sono inclusi 6 prelievi gratuiti al mese, mentre sui pagamenti con POS nei Paesi extra Ue viene applicata una commissione dell’1,47%. Tra gli svantaggi rientrano l’eventuale presenza di commissioni più elevate rispetto ad altri prodotti e l’assenza dell’IBAN.
Perché scegliere una carta di debito

Le carte di debito sono strumenti di pagamento digitali che prevedono costi di gestione e prelievo molto bassi, ma che devono essere collegate direttamente al conto corrente, quindi non possono essere attivate da tutti.

Il costo medio del canone è di 1,76 euro, mentre l’attivazione ammonta a 1,77 euro. I costi sui prelievi vanno da un minimo di 0,28 centesimi a un massimo di 2,27 euro, e quello delle commissioni per l’uso del POS in zona extra Ue è pari all’1,27%. Queste carte hanno in media un plafond di 5.679 euro e un massimale del prelievo di 1.368 euro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Seconda casa: le bollette della luce delle ferie sono un salasso, fino a 262 euro

Chi dispone di una seconda casa in cui trascorrere le vacanze, quest’estate dovrà fare i conti con fatture della luce molto salate. Un’indagine SOStariffe.it ha stimato l’importo delle utenze di luce, gas e internet per tre utenti tipo (single, coppia e famiglia) per quest’estate. È emerso che i costi per la fornitura di energia elettrica incidono fino al 83% della spesa totale.

Le vacanze estive del 2020 per la maggior parte degli italiani sono state per lo più all’insegna del “turismo di prossimità”. Brevi gite fuori porta e per il resto soggiorni nelle seconde case, per chi può contare su un’altra residenza dove trascorrere giorni di relax e spensieratezza. Ma la permanenza nella villa o nella casa al mare comporta una serie di spese per luce, gas e per la connessione internet.

L’ultimo osservatorio SOStariffe.it ha simulato le fatture della seconda casa di tre utenti tipo del mercato libero: un single, una coppia e una famiglia di quattro persone. Per questi utenti, è stato ipotizzando un soggiorno di un mese nell’appartamento di villeggiatura. Il costo che più incide sui consumi delle vacanze è quello per la luce: un vero salasso se paragonato ai costi di gas e connessione internet.

L’energia elettrica incide dal 70% all’83% sulla spesa totale
La simulazione ha ipotizzato una permanenza di un mese in una seconda casa in Liguria. Una villetta con una superficie di 60 metri quadri in su e un contatore della luce con potenza impegnata pari a 3 kW. I costi registrati tengono conto delle offerte luce e gas del mercato libero nel mese di luglio 2020 per i tre clienti tipo e delle offerte internet mobile per single e coppia e internet a tempo da rete fissa per la famiglia. Nel complesso, i single sono quelli che pagano bollette della luce più salate (fino all’83,17% della spesa totale per le utenze).

Single: la bolletta estiva della luce è proibitiva (circa 224 euro per un mese)
Il primo profilo di consumo simulato è quello di un single. Un individuo in vacanza da solo nella seconda casa pagherà per le utenze una media totale di 270,35 euro. La somma andrà a coprire in prevalenza le bollette della luce.

Per questo profilo, l’indagine ha ipotizzato un consumo medio di 80 kWh di energia elettrica per un soggiorno di quattro settimane. Questo dato si tradurrà in una spesa complessiva di ben 224,84 euro di fattura della luce (pari all’83, 17% del totale per le utenze). Per il gas, invece, con un consumo medio stimato di 107 Smc, si registrerà una spesa di 34,66 euro. Infine, per connettersi dalla località di vacanza, in modalità mobile WiFi e disponendo di un’offerta internet mobile, la spesa registrata sarà di circa 10,85 euro in un mese (solo il 4,01% del totale).

Coppie: luce alle stelle (fino a 249 euro) ma anche il gas si fa sentire (46 euro)
Il secondo profilo di consumo esaminato è quello di una coppia. Nel complesso, la spesa totale per le utenze per due è di 306,75 euro. A conti fatti, poco di più rispetto al single, a fronte dell’utilizzo degli stessi servizi da parte di due individui.

Anche in questo caso è la bolletta della luce a incidere maggiormente (circa 81,35% del totale). La coppia, infatti, pagherà per un mese una bolletta di 249,53 euro, per un consumo di energia elettrica ipotizzato di 200 kWh.

C’è da dire, però, che in questo caso il gas pesa di più sul totale delle utenze (15,12% della spesa complessiva). Per questo profilo, si è ipotizzato un consumo mensile di 128 Smc. Questo dato, nel mercato libero, dà luogo a una bolletta di 46,37 euro.

Per completare i dati di spera di una coppia, bisogna considerare la connessione domestica che risulta una voce di spesa minima se rapportata alle altre. In questo caso, il costo sarà di 10,85 euro (pari al 3,54% del totale) per navigare sempre in modalità WiFi e con offerta Internet mobile.

Famiglia: in quattro si spende di più per navigare (circa 40 euro)
Nel caso della famiglia di quattro persone la spesa complessiva per le utenze durante un mese di villeggiatura è pari a 373,07 euro. In questo caso, i costi sono distribuiti in modo più omogeneo tra i vari servizi di cui si usufruisce.

Quella dell’energia elettrica resta, anche per la famiglia, la bolletta più salata, aggirandosi su 262,55 euro in media per un consumo di 300 kWh. Tuttavia, il costo della luce incide meno sul bilancio delle vacanze rispetto agli altri clienti-tipo esaminati (“solo” per il 70,38%).

In compenso la famiglia risente di più delle bollette del gas, trovandosi a pagare circa 70,62 euro per un fabbisogno di 161 Smc (che incide al 18,93% sul totale utenze). Infine, dobbiamo mettere in conto i costi per non rinunciare a internet neanche in vacanza: un nucleo di quattro componenti per navigare con una connessione casa a tempo potrà arrivare a spendere anche 39,90 euro in un mese.

Rispetto a single e coppie, dunque, i costi di connessione hanno un’incidenza più elevata sulla spesa mensile delle famiglie (10,70% del totale).

 




Smart working e smart learning, consumi luce e gas: come risparmiare fino a 265 euro

La diffusione del Coronavirus nel Nord Italia e la successiva decisione di chiudere scuole e Università ha portato da un lato all’applicazione dello smart working, per le attività lavorative che lo consentono, dall’altro alla diffusione dello smart learning.

Trascorrere più tempo in casa comporta maggiori consumi, in particolar modo di luce e gas: SosTariffe ha cercato di stimare il risparmio che è possibile ottenere passando a una tariffa del mercato libero.

Smart working e smart learning: sono queste le soluzioni attuate da molte aziende, scuole e Università, chiuse fino al 15 marzo in tutta Italia e fino al 3 aprile nella nuova zona rossa, a fronte delle restrizioni imposte per contenere la diffusione del Coronavirus.

Passare più ore in casa, in orari nei quali si è in genere sul posto di lavoro o a scuola, può avere come principale conseguenza un aumento dei costi, in particolar modo di quelli relativi alle bollette di luce e gas.

Una nuova analisi condotta da SosTariffe ha evidenziato quanto lo smart working e lo smart learning incideranno sul budget familiare, proponendo le alternative disponibili nel mercato libero dell’energia e del gas attraverso le quali sarà possibile risparmiare da un minimo di 50 euro fino a un massimo di 265 euro.

I profili di consumo analizzati

Lo studio di SosTariffe ha preso in considerazione tre diverse tipologie di profili, ovvero i single, le coppie e le famiglie. Per ognuno, il portale di comparazione tariffe, ha stimato la spesa annua per le utenze, partendo dai dati dei costi di luce e gas, relativi a marzo 2020, del mercato tutelato.

Al momento emerge che un single spende in media 260 euro sulla componente luce e 353 euro per il gas, per un totale di 613 euro all’anno.

Le spese di una coppia sono pari a 358 euro per l’energia elettrica e 688 euro per il gas, per un totale di 1.046 euro all’anno. Le famiglie con una fornitura di luce e gas attiva nel mercato tutelato spendono attualmente 1.647 euro all’anno, dei quali 550 euro sono relativi alla luce e 1.097 euro al gas.

Gli aumenti previsti con lo smart working e lo smart learning

Tra il tempo impiegato sui mezzi e quello riservato all’attività lavorativa in sé, in genere si è soliti trascorrere almeno 10 ore del proprio tempo lontani da casa: si pranza fuori e non si consuma gas in cucina, così come non si utilizzano i principali elettrodomestici durante il giorno, che in genere hanno anche un costo più alto per tutti quei clienti che hanno una tariffa di tipo biorario.

Lo stesso discorso è valido sul versante istruzione: la scuola tiene impegnati i ragazzi per tutta la mattinata, mentre gli universitari sono soliti stare in aula a seguire le lezioni o studiare anche intere giornate fuori casa.

È abbastanza intuitivo capire che, se da un lato lo smart working e lo smart learning sono uno strumento efficace per mantenere la produttività delle aziende e assicurare il proseguimento degli studi, dall’altro avranno un impatto sulle spese mensili, in particolar modo su quelle relative a luce e gas.

Lo studio di SosTariffe.it ha evidenziato un aumento del 29,6% sulla luce e del 22,1% sul gas per quanto riguarda i consumi dei single. Le coppie subiranno un aumento del 21,8% sulla luce e del 22,2% sul gas, mentre per le famiglie è stato stimato un aumento del 32,4% sull’energia elettrica e del 31,9% sul gas.

Risparmi da 66 e 130 euro sulla luce con il mercato libero

Il confronto con le migliori tariffe disponibili nel mercato libero dell’energia e del gas naturale ha fatto notare come la migrazione dal mercato tutelato permetterebbe di abbattere gli aumenti previsti, sia sulla bolletta della luce sia su quella del gas.

Dall’analisi comparativa tra i prezzi che caratterizzano i due mercati emerge infatti che i single potrebbero risparmiare 67 euro sulla bolletta dell’energia elettrica, attivando la migliore offerta del mercato libero, che prevede, a parità di consumo annuo in smart working, un costo di 270 euro.

Le coppie potrebbero risparmiare 66 euro, in quanto la tariffa del mercato libero al prezzo più basso è pari a 370 euro, mentre il risparmio totale di una famiglia sulla luce potrebbe arrivare fino a 130 euro, nonostante i costi in più relativi a smart working e smart learning.

Risparmi da 50 e 265 euro sul gas con il mercato libero

Le offerte gas del mercato libero garantirebbero risparmi ancora maggiori: un single potrebbero spendere 50 euro in meno, attivando una tariffa gas al costo di 381 euro, una coppia risparmierebbe fino a 137 euro con una tariffa che prevede una spesa di 704 euro, mentre le famiglie riuscirebbero a ridurre il costo della bolletta del gas fino a un massimo di 265 euro.

Nel totale, il passaggio da una tariffa del mercato tutelato a una del mercato libero permettere di ottenere un risparmio totale di 117 euro ai single, di 203 euro alle coppie e di 395 euro alle famiglie, che potrebbero tornare molto utili per altre necessità.

App e comparatore per trovare la tariffa più conveniente

Confrontare i prezzi delle offerte luce e gas disponibili sul mercato è davvero semplice: lo strumento di comparazione presente su SosTariffe consente di avere a propria disposizione una panoramica delle migliori soluzioni, con il dettaglio delle caratteristiche che le contraddistinguono.

In alternativa, per avere sempre a portata di smartphone le promozioni in offerta è consigliabile scaricare l’applicazioneSosTariffe, che è gratuita e presente sia nello store Android sia in quello iOS. Il meccanismo alla base del funzionamento dell’app è molto intuitivo: si potranno visionare le migliori tariffe luce e gas, confrontarle e scegliere di sottoscriverle direttamente attraverso lo smartphone.

Per chi a casa non avesse una connessione Internet e non potesse sostenere il peso di una tariffa casa di tipo ADSL o fibra, è possibile valutare l’attivazione di una SIM dati, per navigare da tablet e PC, oppure una delle tante offerte di telefonia mobile che, a prezzi abbastanza contenuti, mettono a disposizione un bundle di Giga ideale per professionisti e studenti che in genere non sono soliti approcciarsi a una modalità di lavoro e studio a distanza.




Tariffe biorarie, risparmi in calo: con le monorarie risparmi fino al 7,7%

Scegliendo una tariffa della luce monoraria a prezzo fisso è possibile risparmiare di più rispetto a una tariffa bioraria, cioè una promozione con un prezzo diversa a seconda della fascia oraria.

Le somme che è possibile mettere da parte inoltre, sono inversamente proporzionali ai consumi.

È quanto emerge dall’ultima indagine sui prezzi dell’energia elettrica realizzata da SosTariffe, che ha preso in esame tre diversi profili di consumo, con un fabbisogno energetico annuo via via maggiore.

Tre profili di consumo: come cambiano i risparmi possibili

Lo studio di SosTariffe.it è stato condotto a febbraio 2020 grazie all’ausilio dello strumento di comparazione delle offerte di energia elettrica. Si sono prese in considerazione solo tariffe luce del mercato libero. Il report analizza tre profili-tipo di consumo energetico, riferiti tutti e tre alla città di Milano. Si è posta a confronto cioè la spesa di tre diverse utenze.

Con un fabbisogno di energia elettrica crescente, rispettivamente di 1000 kWh (che potrebbe corrispondere ad un single che vive da solo), 2700 kWh (pari al consumo di una famiglia di 3-4 componenti) e 5000 kWh (quanto spende un nucleo di sette persone) ogni anno. L’indagine ha cercato di valutare la diversa convenienza tra una fornitura di energia elettrica in tariffa bioraria e una in tariffa monoraria. Sono state considerate cinque tra le offerte più economiche presenti sul mercato attuale.

Monoraria vs bioraria: cosa cambia tra le due tariffe

Di solito si definisce monoraria una tariffa di energia elettrica  la quale consente di pagare allo stesso prezzo la luce consumata in qualsiasi momento della giornata. La tariffa bioraria, come lo stesso nome lascia intendere invece, ha un prezzo dell’energia variabile a seconda dell’ora del giorno, che viene convenzionalmente diviso in tre fasce orarie. La fascia F1 è compresa tra le 8 e le 19; la F2 tra le 19 e le 8 nei giorni feriali. Infine la F3 comprende i weekend ei giorni festivi. La ripartizione in fasce tiene conto della richiesta di energia variabile nell’arco della giornata: statisticamente maggiore nelle ore di urne e inferiore di notte e nei festivi.

Single che vive da solo: con la monoraria risparmi fino al 7,72%

Rispetto ai primi anni in cui furono introdotte (dal 2010 in poi) le tariffe biorarie hanno perduto lungo la strada la propria convenienza. Ce ne accorgiamo esaminando i dati che emergono dall’analisi del primo profilo di consumo, da 1000 kWh all’anno. Un fabbisogno energetico annuale pari a quello di una persona che viva sola. Il single dello studio SosTariffe.it può scegliere tra cinque diverse proposte di tariffa bioraria dal costo medio di 230 euro annui (la più economica costa 216 mentre la più cara quasi 241).

Sono sempre cinque le proposte di tariffa monoraria prese in considerazione dallo studio. Il loro costo medio è di circa 213 euro, con un prezzo annuale che oscilla tra i 191 e i 222 euro. Di conseguenza la differenza media di prezzi tra la tariffa bioraria quella monoraria è del 7,72%. Pari alla somma che si può risparmiare optando per una tariffa monoraria a prezzo fisso.

Famiglia di 3-4 componenti: con la monoraria risparmi fino al 4,44%

Il secondo profilo di consumo ipotizzato potrebbe corrispondere a una famiglia di 3-4 componenti, che hanno bisogno ogni anno di circa 2700 kWh di energia elettrica.

Anche in questo caso sono sempre cinque le proposte tariffarie esaminate dal report. Per la bioraria il costo medio delle promozioni è di 467 euro (mentre la più conveniente costa 456, la più costosa si aggira intorno ai 481 euro). Anche nel caso del nucleo di 3 – 4 persone la tariffa monoraria permette di spendere meno, in media 447 euro ogni anno. Se teniamo conto infatti che la tariffa più economica ha un costo di 411 euro mentre la monoraria più cara si aggira sui 463, optare per il prezzo fisso nell’arco della giornata permette un risparmio del 4,44%. Notiamo dunque come al crescere del fabbisogno energetico, il risparmio possibile optando per una tariffa monoraria conveniente, subisca un decremento.

Famiglia numerosa: con la monoraria risparmi “solo” del 2,56%

Infine il terzo profilo di consumo, con un fabbisogno annuo di 5000 kWh. Potrebbe corrispondere a una famiglia molto numerosa, ad esempio un nucleo familiare di sette componenti. Nel caso della famiglia extra large i risparmi possibili sono minimi. Le tariffe biorarie a loro disposizione hanno un costo medio annuale di 840 euro (si va dalla promozione più economica da 818 a quella più dispendiosa da 861 euro). Per quanto riguarda invece le tariffe monorarie, i prezzi si aggirano intorno a una media annuale di 819 euro. Nel loro caso dunque il risparmio, minimo, è solo del 2,56%.

App e comparatore per scegliere l’offerta su misura

Se vogliamo risparmiare sui consumi domestici di luce, meglio optare per le offerte a prezzo bloccato, che consentono di mantenere fermo il prezzo dell’energia per un periodo prestabilito di 12 o 24 mesi. In ogni caso, se vogliamo ricercare i prezzi più bassi per le nostre esigenze di consumo, qualsiasi sia il nostro profilo di spesa luce, ed eventualmente valutare il passaggio a un fornitore del mercato libero, possiamo utilizzare il comparatore di SosTariffe.it, grazie al quale sono stati rilevati i dati di questa indagine.